Nei giorni scorsi l’azienda, facendo seguito alla lettera di disdetta degli accordi in tema di contratto misto inviata alle Organizzazioni sindacali a dicembre e pur confermando a parole “la disponibilità ad avviare un confronto finalizzato a raggiungere un nuovo accordo volto a ridefinire la materia in questione”, di fatto ha sottratto a qualsiasi prospettiva di reale confronto la materia.
La condotta adottata in questa circostanza dall’azienda conferma un approccio della controparte sempre più teso a una gestione unilaterale, e il ruolo previsto per il Sindacato dovrebbe essere quello di avallare le scelte già prese, senza poter significativamente e realmente incidervi.
Click qui per il testo completo del comunicato
Buongiorno.
Mi sembra che la linea dell’azienda sia ultimamente abbastanza chiara , decidere in autonomia senza il confronto dei sindacati/lavoratori , come accaduto per il lavoro flessibile.
La parola SCIOPERO è vietata?
Sono piu di 20 anni che sono in Banca ,e qualche sciopero è stato fatto nei primi anni , ora sembra che non sia nemmeno preso in considerazione…
L’atteggiamento dell’azienda mi sembra a portare a questo ….
Che ne dite ?
L’ipotesi di uno sciopero è tutt’altro che vietata. Come abbiamo scritto unitariamente anche qui https://fisacgruppointesasanpaolo.it/al-via-le-assemblee-nel-gruppo-isp/ il giro di assemblee serve proprio a definire le iniziative da prendere sulla base delle proposte / decisioni assunte in assemblea.
D’accordo con te Loris, tranne che sull’avverbio “ultimamente”. Sono anni che all’azienda viene concesso di tutto e di più, dall’epico accordo sulla pagliacciata della Banca Estesa in poi, forse da prima. Le filiali tra l’altro sono quelle che pagano più di tutti il prezzo questo atteggiamento prono, supino e accondiscendente. Sono drammaticamente sotto organico e abbandonate al loro destino da anni, le pressioni commerciali più ingestibili che mai, tutto il personale è sottoposto a livelli di stress e burnout fuori controllo. La risposta in questi anni è stata una sola: il silenzio. Le contromisure adottate: nessuna. Persino quelle sbandierate come conquiste (la sospensione volontaria, lo smart working, la conciliazione di tempi di vita e lavoro, il part time) in realtà sono misure che lasciano all’azienda una discrezionalità assoluta e totale. I colleghi (di filiale) che si azzardano ad avanzare richiesta in questa direzione vengono massacrati. L’unilateralità decisionale dell’Azienda è assoluta e affonda le sue radici nella totale assenza di qualsiasi forma di contrasto.