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La sua soddisfazione è il nostro miglior premio”

o dell’arte “di girarsi i pollici”

Ci risiamo.

In più di un’occasione abbiamo denunciato per iscritto l’inverecondo livello di pressioni commerciali a cui da tempo sono sottoposti i colleghi e le colleghe della rete; a volte l’abbiamo fatto raccogliendo il malessere generale da più parti espresso, altre volte in riferimento a specifici episodi, come il caso dei quattro colleghi della filiale di Barletta, dimessisi dalla nostra azienda per migrare in lidi più tranquilli (ce lo auguriamo per loro).

Sapevamo anche che ci sarebbe stata la necessità di continuare in queste denunce per ottenere dei risultati, stante la conclamata sordità degli alti vertici aziendali quando si affrontano questi temi.

Ma non ci saremmo aspettati un’ulteriore, assurda, iniziativa, che ancora una volta testimonia la siderale lontananza, misurabile in anni luce, tra coloro che “su alti scranni son seduti” e la base dei lavoratori e lavoratrici.

E’ di qualche giorno fa la comunicazione, indirizzata ai direttori di filiale e da girare poi a tutti i colleghi, avente per oggetto “New report clienti da ricontattare a seguito di chiamate senza risposta” e in cui si dice che giornalmente arriverà all’indirizzo e-mail del direttore un report con nome, cognome, telefono, data e ora della chiamata, gestore di riferimento.

Negli allegati abbiamo poi potuto leggere delle vere e proprie chicche, una fra tutte quando l’azienda afferma che “nei mesi scorsi il numero delle telefonate inevase è aumentato significativamente, proprio mentre la clientela più aveva bisogno di essere assecondata”

Anche noi ci siamo chiesti come mai questo possa essere avvenuto, come mai nei mesi scorsi si è stati meno solleciti nel rispondere alle telefonate?

Forse perché, oltre al cronico sottodimensionamento degli organici, è in corso una pandemia?

Forse perché in alcune filiali, per la sacrosanta turnazione tesa a tutelare la salute degli addetti, si è lavorato con meno del cinquanta per cento dell’organico?

Forse perché tanti colleghi si sono pure ammalati di Covid-19?

Forse perché mancavano i lavoratori fragili rimasti a casa per legge visto che ammalarsi per loro sarebbe stato quasi fatale?

Forse perché su questi organici ridotti i carichi di lavoro sono aumentati a dismisura a causa delle moratorie per mutui e prestiti e dei finanziamenti agevolati legati proprio alla pandemia?

Forse perché i colleghi in tante filiali hanno dovuto regolamentare l’afflusso della clientela e fronteggiarla visto l’assoluta scarsità di steward messi a disposizione?

Forse perché contingentare l’afflusso di clientela spesso si è tradotto in aggressioni anche fisiche da parte di clienti non proprio pazienti e ciò ha portato via tempo ed energie?

Ecco, nel mentre l’azienda, che evidentemente ha sede su un altro pianeta dove ignorano cosa sia il Covid-19, sembra ignorare che tutto questo sia avvenuto e continui ad avvenire, noi siamo fermamente convinti che la risposta affermativa a tutte queste domande spieghi ampiamente perché il numero delle telefonate inevase negli ultimi mesi sia aumentato.

Ed ora,

-alle continue pressioni per vendere tot prodotti di tutela, tot di risparmio gestito etc,

– alle risposte da dare ai capi che chiedono rendicontazioni quotidiane di quello che si è fatto, monitoraggio utile solo a esercitare ulteriore pressione, non certo per avere dati immediatamente disponibili a sistema,

-alla gestione della propria agenda con appuntamenti a brevissimo intervallo l’uno dall’altro e spesso fissati autonomamente dai clienti,

-alla gestione delle richieste dei clienti, delle loro lamentele, a volte dei loro attacchi,

– alla partecipazione a riunioni in pausa pranzo o alla fine dell’orario di lavoro,

-nel mentre si rischia la propria salute e quella dei propri cari visto che per gli addetti di filiale è più difficoltoso ottenere lo smart working,

e questo elenco è solo esemplificativo e non esaustivo,

ora si aggiunge la pressante richiesta, definita prioritaria, di ricontattare i clienti le cui telefonate non hanno avuto risposta!

Ma certo, care colleghe e cari colleghi, smettiamola di girarci i pollici e usiamo le mani per rispondere al telefono! Suvvia!

Interesseremo i nostri uffici giuridici se nel caso dei report sulle telefonate inevase non si configuri un’illegale azione di controllo a distanza.

E poi basta.

Basta veramente.

Chiediamo a tutti i lavoratori e le lavoratrici di segnalarci ogni comportamento che si ravvisi come impropria richiesta e indebita pressione.

Interverremo caso per caso ma riteniamo anche che sia arrivato il tempo di dare segnali forti all’azienda non solo con le parole ma anche con azioni di mobilitazione.

E ora per divertirci, anche se con una punta di amarezza, spieghiamo perché abbiamo usato il titolo “La sua soddisfazione è il nostro miglior premio”, mentre dell’arte di girarsi i pollici abbiamo già scritto.

Questo titolo potrebbe essere la parafrasi di quello che viene affermato pubblicamente e ripetutamente dal top management del nostro Gruppo: le “persone” sono “la miglior risorsa” della Banca ed è per questo che vi è grande attenzione nei confronti dei dipendenti – definiti appunto “le nostre persone” – al loro benessere, alla loro soddisfazione.

Ma a noi questa frase riporta alla mente un film del 1982 “Vieni avanti cretino” con Lino Banfi in cui la scena più famosa è quella che si ritrova in rete su Youtube appunto con la frase “La sua soddisfazione è il nostro miglior premio”.

Consigliamo a tutti e a tutte la visione di questo video della durata di poco più di dieci minuti, molto divertente, ancora valido a distanza di quarant’anni, generatore per noi, appunto, di risate amare.

Viene descritta una realtà paradigmatica e attuale ancora oggi.

Vi è l’ipocrisia aziendale nel dire che la soddisfazione del personale è ciò che le sta più a cuore; il Direttore che assegna via via sempre più compiti al collaboratore e che a sua volta è pieno di tic dovuto allo stress da pressioni di cui anch’egli è vittima; l’impiegato a cui viene chiesto sempre di più, sempre di più; ci sono anche lì telefonate a cui dovrebbe rispondere ma che alla fine rimangono inevase per le troppo incombenze da assolvere; il malessere psico-fisico da stress lavoro-correlato evidenziato anche nell’impiegato da numerosi tic e, infine, il riferimento alla scopa infilata in una parte anatomica che non è elegante identificare con il suo nome per iscritto!

Non appena abbiamo letto dell’iniziativa sulle telefonate inevase non sappiamo dire perché ma immediatamente nella nostra memoria si è affacciata questa scena…

I COORDINATORI TERRITORIALI FISAC CGIL PUGLIA

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