Ricordiamo che nell’incontro della settimana scorsa abbiamo ribadito la richiesta di introdurre la possibilità di rinegoziare i mutui a tasso fisso, nell’ambito delle condizioni agevolate per i dipendenti. La soluzione su questa materia, alla luce anche della normativa che permette alla clientela di rinegoziare i mutui a tasso fisso, darebbe risposte concrete ai colleghi che si trovano in questo momento a sostenere rate particolarmente onerose.
L’Azienda, di propria iniziativa, sta predisponendo un nuovo finanziamento agevolato per esigenze di liquidità riservato a chi aderisce al piano Lecoip, i cui dettagli devono ancora essere forniti. In attesa di conoscere tali dettagli, ci aspettiamo risposte in merito anche alla rinegoziazione dei mutui a tasso fisso dei dipendenti.
Come di consueto, qui di seguito riportiamo la prima news aziendale in merito.
È in fase di definizione una specifica soluzione dedicata ai colleghi che partecipano all’iniziativa LECOIP.
I colleghi che sottoscrivono il piano di investimento LECOIP (Leveraged Co-Investment Plan) avranno a disposizione una soluzione di finanziamento a condizioni agevolate in aggiunta a quelle già esistenti. Tale soluzione di finanziamento:
- consentirà di ottenere liquidità pari all’80% dell’importo del “capitale protetto” previsto dall’iniziativa LECOIP (con un minimo di 1.500 euro)
- avrà un costo agevolato pari a quello oggi previsto per i finanziamenti riservati ai colleghi del Gruppo
- prevederà il rimborso dell’importo anticipato in un’unica soluzione alla medesima data di liquidazione del piano di investimento (maggio 2018).
La richiesta potrà essere avanzata fino al 31 marzo 2017. Maggiori dettagli sul finanziamento e sulle modalità per richiederne l’erogazione saranno forniti in una prossima comunicazione.
quindi il finanziamento d’anticipo sul lecoip riguarda chi ha una lecoip da 1.875= euro in su e cioè esclude ausiliari, assistenti alla clientela, addetti e gestori delle filiali retail, se non ho capito male (80% con minimo di 1.500=)? e il costo agevolato di quale tipo di finanziamento?
Come abbiamo scritto, l’iniziativa è unilaterale aziendale e per di più in attesa di comunicazioni definitive e specifiche sulle condizioni. Allo stato dell’arte non possiamo che fare delle supposizioni (+ o – fondate). Quanto al tasso, al di là della generica affermazione che sarà quello dei finanziamenti agevolati non si hanno certezze, né ci sentiamo di fare previsioni. Neanche il vero significato della frase: “consentirà di ottenere liquidità pari all’80% dell’importo del “capitale protetto” previsto dall’iniziativa LECOIP (con un minimo di 1.500 euro)” è del tutto chiaro. Ma noi chiederemo che si debba interpretare nel senso che, indipendentemente dal valore dell’importo del capitale protetto, la somma minima anticipabile sia pari a 1.500€. Infatti se così non fosse, si creerebbe una disparità di trattamento tra colleghi (per di più a sfavore delle fasce a reddito inferiore) che non sarebbe assolutamente accettabile.
vorrei capire meglio il discorso che riguarda la fiscalità. Da quello che si sente sembrerebbe che l’aumento del reddito non riguardi solo i 1500 euro ma una cifra che annovera oltre l’importo che nel mio caso è di 920 euro + 80% avendo aderito più le imposte per i 4 anni. Il tutto ammonterebbe a circa 500 euro che verranno considerati come reddito nel primo anno, facendo probabilmente scattare lo scaglione dell’aliquota irpef, con aggravio fiscale importante. E’ cos^
Non stai parlando dell’ipotesi di finanziamento a cui si riferisce questa news, vero? Perché (l’eventuale) finanziamento NON comporta alcun aumento di reddito…
volevo soltanto dire grazie a nome di tutti quei dipendenti come me che qualche anno fa hanno stipulato mutuo a tasso fisso e che oggi si ritrovano a pagare un tasso fisso più alto della clientela ordinaria senza possibilità alcuna di rinegoziare ….grazie ancora per avermi dato questa speranza…
voglio ringraziare anch’io per questa battaglia perché non ha senso pagare oggi – quando i tassi dei mutui sono molto più bassi – ancora rate della “vecchia epoca”.
INFATTI, E’ VERAMENTE VERGOGNOSO CHE NOI DIPENDENTI NON POSSIAMO RINEGOZIARE UN MUTUO A TASSO FISSO DOPO TUTTI I SACRIFICI CHE FACCIAMO E GLI SCHIAFFI IN FACCIA CHE RICEVIAMO.
Vi ringrazio anticipatamente, per quello che farete nell’ambito della rinegoziazione del tasso fisso per i mutui ai dipendenti. Credo sia una vera e propria ingiustizia, non poter avere le condizioni attuali, io ho delibera per rinegoziare i mutui dei clienti, e la mia direzione non rinegozia il mio…. questa è l’attenzione del mio datore di lavoro nei miei confronti… che amarezza. Ho sentore che tanti altri colleghi siano nelle stesse condizioni, e che pensano di surrogare con altro istituto.
1. grazie per aver portato all’attenzione la questione dei mutui dipendenti a tasso fisso, tempo fa avevo richiesto la rinegoziazione ma non era stata presa minimamente in considerazione.
2. mi sembra di aver capito che il lecoip è un anticipo sui risultati futuri: chi non aderisce al Lecoip non potrà beneficiare di eventuali premi futuri?
Una cosa a scanso di equivoci. Sulla rinegoziazione dei mutui a tasso fisso noi abbiamo avanzato (o meglio siamo tornati ad avanzare) una richiesta. Portarcela a casa non è ancora fatta.
Riguardo invece alla questione “anticipo” copio e incollo dai commenti a un altro articolo sul Lecoip un intervento che credo dovrebbe chiarire la situazione.
Ogni erogazione che un dipendente riceve, ha un valore specifico per quel singolo dipendente e un costo COMPLESSIVO per l’azienda che lo eroga. PARTENDO DALL’AFFERMAZIONE CHE DEVE ESSERE ASSOLUTAMENTE CHIARA, CHE LE CIFRE QUI DI SEGUITO NON HANNO NULLA A CHE VEDERE CON QUELLE REALI E LE UTILIZZIAMO A SOLO TITOLO DI ESEMPIO diciamo che il LECOIP costa all’azienda 100 milioni COMPLESSIVI che sono il frutto della somma delle azioni gratuite più quelle erogate per effetto delle leva, ma considerata convenzionalmente come quella minima. Bene, questi 100 milioni COMPLESSIVI verranno dedotti (defalcati, sottratti, usa il termine che vuoi) dalla somma degli importi COMPLESSIVI contrattati anno per anno rispetto al Premio di Risultato (o VAP che dir si voglia e sistema incentivante). Diciamo allora (RICORDANDOCI SEMPRE CHE LE CIFRE QUI DI SEGUITO NON HANNO NULLA A CHE VEDERE CON QUELLE REALI E LE UTILIZZIAMO A SOLO TITOLO DI ESEMPIO) che per il 2015 ci contrattiamo 80 milioni COMPLESSIVI di premio, per il 2016 120 milioni, per il 2017 150 milioni e per il 2018 altri 150 milioni (tutte cifre sempre COMPLESSIVE). Questo significa che nel periodo di riferimento del piano ci saremo contrattati 500 milioni di Premio COMPLESSIVI. Quindi in ogni anno dovremo sottrarre una quota dei 100 milioni COMPLESSI del LECOIP (che appunto sono un anticipo a valere del montante complessivo del premio di rendimento) dalla quota di premio riferita a quell’anno e distribuire il montante che rimane secondo i comuni criteri del premio, senza distinzione tra coloro che avevano aderito al LECOIP e coloro che non l’avevano fatto. Diventa quindi evidente che aderire o meno al LECOIP NON ha nessun effetto sul premio INDIVIDUALE del singolo lavoratore, premio che sarà identico in un caso e nell’altro.
Sono consapevole che si tratta soltanto di una richiesta e non di una certezza ma quello che Vi chiedo a nome di quella minoranza di lavoratori INTESA SANPAOLO che al momento non possono rinegoziare le condizioni del proprio mutuo, di continuare con questa lotta perché si tratta veramente di un ingiustizia e sarebbe veramente assurdo che un dipendente si rivolga ad un altro istituto bancario per avere condizioni migliori…
Ne siamo assolutamente consci. Ed è un argomento decisamente alla nostra attenzione e inserito tra le richieste in corso all’azienda.
GIUDICO OTTIMA E GIUSTAMENTE SOLIDARISTICA L’INIZIATIVA
VOLEVO SOLTANTO LAMENTARVI PER NON POTERVI RINGRAZIARE IN QUANTO QUALCHE ANNO FA NON HO POTUTO AVERE IL TASSO AGEVOLATO SU UN MUTUO FRAZIONATO DA COSTRUTTORE, COSA OGGI POSSIBILE. HO PAGATO IL TASSO COME I CLIENTI E VI ASSICURO COLLEGHI, AVETE UN GROSSO PROBLEMA ED E’ GIUSTO CHE IL SINDACATO E GLI ALTRI COLLEGHI CHE NON HANNO FATTO LA
SCELTA DI UN TASSO FISSO SE NE FACCIANO CARICO PER SOLIDARIETA’ MA SEMPLICEMENTE NON PARLIAMO DI VERGOGNA.
Non posso ringraziare nessuno perche’ a suo tempo per un mutuo frazionato da costruttore ho avuto le condizioni della clientela e non ho potuto avere le condizioni agevolate oggi previste detto questo plaudo all iniziativa e al suo spirito solidale verso questi colleghi che ‘ hanno scelto il tasso fisso pero’ parlare di vergogna mi sembra un po’ eccessivo
Un solo chiarimento tecnico. Le condizioni agevolate (intese tanto complessivamente, quanto in ciascuna delle loro singole modalità di erogazione: finanziamenti, mutui, condizioni di conto, ecc.) NON sono materia contrattuale, ma benefit frutto di disposizioni unilaterali aziendali. Il sindacato ovviamente interviene a fronte di palesi iniquità derivanti da tali disposizioni (lo fece alcuni anni fa quando l’azienda revocò unilateralmente le disposizioni sui finanziamenti agevolati, chiedendone il ripristino e ottenendolo nel giro di alcuni mesi e lo sta facendo ora con la questione della rinegoziazione dei mutui), ma resta il fatto che non si tratta di materia contrattuale.