Dal 4 gennaio prenderà il via la fase di autovalutazione relativa del percorso di valutazione del 2023. Vi ricordiamo che la Valutazione ha effetti anche significativi sul PVR e sulla complessità individuale relativa ai Ruoli e Percorsi professionali: occorre quindi dedicare la massima attenzione alla materia a partire dall’autovalutazione che prenderà il via il prossimo 4 gennaio. Per approfondire la materia potete consultare la nostra Guida alla Valutazione.
Qui di seguito vi riportiamo un estratto della news aziendale in merito.
UpPER e aHead sono quasi arrivati alle fasi finali del ciclo valutativo 2023.
Fino al 31 dicembre i Responsabili possono condividere i feedback sulle performance dei propri collaboratori, da desktop attraverso #People o accedendo all’App Feedback dal proprio smartphone aziendale o Bring Your Own Device
Oltre questa data, la funzionalità non sarà più attiva e sarà possibile assegnarli nuovamente a partire dal prossimo ciclo valutativo.
Prossimi passi:
4 Gennaio 2024 – Autovalutazione di UpPER
A partire dal 4 gennaio, tramite #People ogni collaboratore può esprimere la propria valutazione su ciascun aggettivo associato agli indicatori condivisi all’inizio del processo.
24 Gennaio 2024 – Valutazione di UpPER e aHead
A partire dal 24 gennaio i Responsabili possono procedere con la valutazione, anche consultando le autovalutazioni dei propri collaboratori (in caso di valutazioni con UpPER) e i feedback condivisi durante l’anno.
Marzo – Aprile 2024 – Colloquio di UpPER e aHead
Responsabili e Collaboratori si incontrano per confrontarsi sulla valutazione finale e gli sviluppi futuri.
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preferisco sempre non fare l’autovalutazione, onestamente non ne capisco l’utilità.
E’ una scelta individuale, non certo un obbligo. In linea generale, soprattutto per chi è in un Percorso professionale, l’autovalutazione è l’occasione per “far sapere” al proprio responsabile che cosa si pensa di se stessi e quali si pensa possano essere i propri punti di forza. Tutto ciò non provoca alcun danno e – per contro – mette il responsabile nella condizione di doversi confrontare con una visione diversa dalla propria e magari prendere in considerazione aspetti che non erano stati tenuti in conto. Naturalmente si tratta di considerazioni soggettive: quel che è certo, è che non c’è nessun obbligo in proposito.