In occasione dell’incontro odierno abbiamo avanzato all’Azienda la richiesta di un riconoscimento economico una tantum per tutti i Colleghi almeno pari, e in aggiunta, a quello di 500 euro già erogato a settembre.
Alla luce del decreto “Aiuti Quater” che innalza fino a 3.000 euro la defiscalizzazione delle somme erogate nel 2022 a titolo di fringe benefit, tale erogazione potrebbe beneficiare di esenzione fiscale, sia per i Colleghi che per l’Azienda, se finalizzata al rimborso delle bollette di luce, acqua e gas.
L’accoglimento della nostra richiesta rappresenterebbe un segnale concreto di attenzione alle Lavoratrici e ai Lavoratori considerati gli ottimi risultati del Gruppo conseguiti grazie al loro impegno e alla loro professionalità.
Ritengo che in un contesto economico/finanziario come quello attuale e in vista delle prossime scadenze contrattuali, il sindacato dovrebbe porre le basi per contrattare seriamente un aumento salariale piuttosto che richiedere elargizioni una tantum (che, tra l’altro, proprio per il fatto di essere elargizioni sfuggono anche alla logica della contrattazione e che, soprattutto nelle dimensioni grate all’Istituto, non risolvono certo il problema dell’aumento indiscriminato dei prezzi sia dell’energia).
Grazie.
E’ certamente così. Infatti è in corso di presentazione la piattaforma per il rinnovo del CCNL che è lo strumento deputato (tra le altre cose) a garantire il mantenimento e il rafforzamento del potere di acquisto dei lavoratori dipendenti. Un altro importante strumento è la revisione strutturale (e non attraverso i bonus chela CGIL ha già criticato più volte, qui trovi l’ultima in odine di tempo, giusto di ieri) del sistema fiscale che penalizza il lavoro dipendente. Questi sono gli obiettivi strategici a cui la vora la CGIL (riforma fiscale) e la FISAC (rinnovo del CCNL). Tuttavia il Decreto Aiuti Quater esiste, e prevede la possibilità di chiedere e defiscalizzare contributi aziendali specifici per il sostegno pagamento bollette. Ci è sembrato oche sarebbe stato sbagliato rinunciare a questa opportunità, che – qualora si riesca a ottenere – sarebbe del tutto aggiuntiva rispetto alle rivendicazioni economiche del CCNL, della contrattazione di secondo livello e del confronto con il Governo sul fisco.
Io vi chiedo come mai, rispetto ai rinnovi precedenti, non si è data disdetta anticipata del contratto 6 mesi prima?
Come è possibile per noi iscritti formulare delle proposte sulla piattaforma contrattuale?
E’ stata una scelta delle Segreterie nazionali legata anche al previsto andamento inflattivo. Arrivare con la presentazione da ridosso della scadenza consente di avanzare una richiesta economica più cospicua in linea appunto con l’andamento inflattivo. Per quanto riguarda suggerimenti e proposte, il canale passa attraverso le proprie rappresentanze sindacali di riferimento.
Buongiorno a tutti, ho letto che l’azienda non è disposta ad adeguare il plafond dei fringe benefit sul portale UBI FOR YOU (fermo sempre a 230 euro).
L’aumento dei fringe benefit è un diritto acquisito con decreto legge? Il dipendente ha il diritto di poter acquistare ulteriori fringe benefit? Perchè non hanno intenzione di adeguare il massimale? Personalmente ho somme disponibili su UBI FOR YOU e vorrei acquistare buoni per i regali di Natale ai miei figli senza pesare sulla liquidità familiare. Tra l’altro se il tutto non viene adeguato entro il 30.11 si perde l’opportunità (e non vi è nemmeno l’opportunità di trasferire le somme residue su UBI FOR YOU a fondo pensione). Ringrazio anticipatamente per i chiarimenti
Buongiorno Salvatore,
l’aumento a € 3.000 della soglia esente per i fringe benefit (che per quanto annunciato da giorni è stato confermato solo nella serata di venerdì 18 con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Aiuti-quater) secondo la visione del Governo vuole essere un’opportunità lasciata alle aziende (persino il presidente di Confindustria Bonomi ha dichiarato con una certa contrarietà che “si sposta la palla nel campo delle imprese”).
In altri termini NON c’è alcun DIRITTO a esigere che l’erogazione (anche di somme già definite dalla contrattazione) avvenga sotto forma di fringe benefit.
Finora l’azienda ha escluso questa eventualità ritenendo troppo elevato il rischio che si superi la soglia esente per la presenza di altri fringe benefit (non sempre facilmente identificabili e quantificabili) con possibili (e rilevanti) impatti sul conguaglio di fine anno: mutui e prestiti, foresterie, buoni spesa/carburante già acquistati, UTILIZZO DEI 500 € EROGATI A SETTEMBRE SOTTO FORMA DI RIMBORSO DI UTENZE; voci a cui ci proponiamo di aggiungere l’ulteriore riconoscimento economico oggetto della nostra rivendicazione di cui si parla in questa pagina.
Noi saremmo per una visione meno paternalistica che consentisse a chi ha la certezza di non usufruire di altri benefit di sfruttare le opportunità che il decreto Aiuti-quater offre, ma tant’è. Vedremo (anche compatibilmente con il poco tempo a disposizione, come anche tu osservi).
Possiamo almeno tranquillizzarti rispetto alla (attuale) impossibilità di trasferire somme da UBI For You. Ieri sera siamo stati rassicurati circa una RIATTIVAZIONE davvero IMMINENTE della funzione STORNA IL TUO PREMIO (che consente di “riportare” sull’applicativo “Gestione premi welfare ex UBI” tutto o parte dell’importo).
Ulteriore rassicurazione (che definirei persino una BUONA NOTIZIA): la piattaforma UBI For You è stata IMPLEMENTATA: al 31 gennaio 2023 eventuali somme inutilizzate saranno AUTOMATICAMENTE DESTINATE AL FONDO PENSIONE a contribuzione definita ISP.
Quindi disinnescato ogni rischio di perdere i residui.