Nella prospettiva di fornire nei prossimi giorni una nota di approfondimento su tutte le novità introdotte dall’ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL raggiunta ieri, 23 novembre, iniziamo a fornire alcune precisazioni, derivanti in particolare (ma non solo) dai quesiti che ci vengono via via posti.
Aumento delle voci economiche che fanno riferimento al trattamento economico previsto per un inquadramento superiore al proprio
Nella nostra contrattazione (sia nazionale che di Gruppo) sono presenti alcuni assegni e indennità che hanno la funzione di garantire il trattamento economico di un inquadramento più elevato rispetto a quello di appartenenza.
Tra queste vi sono per esempio:
- l’«assegno mensile di equivalente importo» erogato dopo 7 anni dalla data di assunzione, pari alla differenza rispetto all’inquadramento immediatamente superiore (quindi alla differenza tra lo stipendio del 3A1L e il 3A2L);
- l’assegno cosiddetto del 32°, così definito perché erogato dopo 32 anni di servizio con la funzione di garantire il trattamento economico del 3A4L;
- le indennità di ruolo che assicurano il trattamento economico dei livelli correlati ai ruoli disciplinati dai relativi accordi (per esempio l’accordo su ruoli e percorsi professionali).
Tutte queste voci saranno adeguate ai miglioramenti introdotti dall’ipotesi di accordo.
Anche l’Una Tantum sarà erogata in base al livello di cui è garantito il trattamento economico: per esempio la/il collega 3A1L con trattamento economico del 3A2L avrà diritto all’Una Tantum di 1.018,75 (propria del 3A2L).
Effetti sulla Previdenza complementare
Gli importi destinati a finanziare la Previdenza complementare sono correlati alla retribuzione. Nella gran parte dei casi esse sono computate utilizzando come base di calcolo l’imponibile TFR.
Il superamento dei criteri che escludevano molte voci dall’imponibile TFR avranno pertanto un effetto molto positivo non solo sul TFR, ma anche sui versamenti alla Previdenza complementare (incrementati ovviamente anche per effetto degli aumenti dello stipendio).
Si tratta di un tassello fondamentale in particolare per i giovani che hanno prospettive pensionistiche caratterizzate da una maggiore incertezza (vista tra l’altro l’assenza di risposte rispetto alla rivendicazione di una pensione di garanzia per i giovani avanzata dalla CGIL).
Buongiorno, non capisco l’euforia generata dal rinnovo contrattuale;
esprimo di seguito alcuni spunti per una riflessione in merito al risultato conseguito:
riduzione orario di lavoro non significativo, il passaggio a costo zero per l’azienda era possibile rinunciando alla banca delle ore; la riduzione avrebbe consentito ai colleghi di affrontare quotidianamente il lavoro con maggiori energie, conciliazione dei tempi da dedicare alla famiglia e al benessere fisico;
aumenti salariali spalmati nel tempo che non consentono un immediato recupero del potere d’acquisto, nonostante si parli tanto di lavoro povero, recupero dell’attuale flessione ma non il recupero del del gap degli ultimi 10-20 anni;
tutto il resto ritengo sia un allineamento all’attuale e naturale coscienza sociale.
buon lavoro
La riduzione di orario continua a portare la categoria sempre più vicina alle 35 ore (obiettivo ormai assunto come del tutto tendenziale perfino in giro per l’Europa) e sempre più lontana dalle 40 ore che continua ad essere l’orario legale stabilito in Italia e dove di ridurlo per legge non se ne parla ormai più.
Gli aumenti a regime del 15% ottenuti in questo contratto, spalmati su 39 mesi (da gennaio 2023 primo mese in cui è scaduto il CCNL precedente a marzo 2026 data di decorrenza dell’ultimo aumento) comportano un aumento di circa il 10% mensile dal primo mese (da gennaio 2023, non dalla decorrenza degli arretrati) e per ogni mese di valenza del nuovo CCNL. Si tratta di una percentuale di incremento reale non solo senza precedenti in assoluto, ma anche significativamente maggiore di qualsiasi tabella previsionale sull’inflazione per il corrispondente periodo. Il calcolo è facilmente verificabile. Prendiamo ad esempio gli aumenti previsti per il 3A4L. Sono 250€ mensili da giugno 2023, più 100€ da settembre 2024, più 50€ da giugno 2025, e infine 35€ che decorrono da marzo 2023. Moltiplicando ciascuno di questi aumenti per i mesi in cui viene effettivamente riconosciuto avremo che per il 2023 avremo un aumento di 1.750€, per il 2024 di 3.750€, per il 2025 di 4.950€ e per i tre mesi del 2026 di 1.235€. Ovvero in totale per tutta la valenza del CCNL un aumento di 11.685€. Se dividiamo questa cifra per 42 (il numero di mesi dell’intera valenza contrattuale, comprese le tredicesime), otteniamo un aumento di oltre 278€ al mese appunto per ciascun mese a partire da gennaio 2023, ovvero di circa il 10% rispetto allo stipendio attuale del 3A4L.
Non sappiamo se ci sia euforia per il contratto, ma per quanto ci riguarda siamo soddisfatti di un contratto che – numeri alla mano – non ha precedenti non solo in Italia, ma nel panorama europeo. E anche nel panorama mondiale, dove è vero che i metalmeccanici hanno rinnovato il loro contratto con aumenti a regime del 30%, ma partendo da salari bloccati dal 2009 (da 14 anni), con aumenti spalmati su 5 anni anziché su tre, con una settimana lavorativa di 40 ore e dopo 6 settimane di sciopero. Sempre numeri alla mano i nostri salari sono stati costantemente rivalutati (in alcuni casi con recuperi inferiori all’inflazione reale, ma non certo bloccati da 14 anni) e 6 settimane di sciopero per il nostro 3A4L sarebbero costate circa 4.500€, ovvero circa il 40% dell’intero aumento ottenuto.
Insomma di certo come per ogni attività umana tutto è migliorabile, ma crediamo che i risultati ottenuti giustifichino una certa soddisfazione.
Buongiorno,
la legge del 2003 appunto, non possiamo non considerare l’importante e significativa evoluzione della società civile negli ultimi 20 anni, fissa il tetto massimo settimanale per legge, un po’ come il salario minimo, non dobbiamo modificare la legge ma raggiungere contrattualmente quello che più si avvicina alle attuali esigenze di civiltà.
Grazie.
Buongiorno,
non entro nel merito dei calcoli matematici per quantificare percentuali che, a mio parere, non danno una lettura delle dinamiche future, ma registrano ciò che è già avvenuto e che potrà essere recuperato completamente solo tra alcuni anni.
Grazie
Buongiorno, la riduzione degli ad personam assorbibili sarà applicata – come ritengo – anche agli arretrati? Grazie.
Come abbiamo specificato qui, in ISP NON ci sarà riduzione / riassorbimento degli Ad Personam
l’indennità di cassa, di cui nella piattaforma si chiedeva l’adeguamento, è rimasta invariata?
Sì, l’indennità di cassa è rimasta invariata.
Buongiorno, in relazione alle ad personam con caratteristiche di assorbibilità che potrebbero subire riduzioni in relazione ai futuri aumenti contrattuali, come si interpreta il potrebbero? Quali sono i casi in cui si potrebbe manifestare l’assorbimento?
Come abbiamo specificato qui, in ISP NON ci sarà riduzione / riassorbimento degli Ad Personam
Grazie per il riscontro.
In merito invece alla 4×9 sapete se verrà mantenuta?
Stante la riduzione di 30 minuti settimanali non credo che ci sia una rimodulazione di orario, giusto?
Si, non ci sono cambiamenti per quanto riguarda il 4×9
il buono pasto elettronico è confermato a 7 euro?
In ISP, al momento (ovvero in attesa di una rinegoziazione in sede Aziendale per incrementarlo) è confermato a 7€
Gli ad personam assorbili erogati come “Iniziative di Merito” verranno toccati? Fino ad oggi con gli aumenti contrattuali ( stipendio base e/o scatti di anzianità) non hanno sortito l’effetto dell’assorbimento.
Come abbiamo specificato qui, in ISP NON ci sarà riduzione / riassorbimento degli Ad Personam
Ad personam: fate riferimento alla possibilità del riassorbimento, ma non è detto che avvenga, corretto? anche se si parla di ad personam riassorbibili…Troverei singolare che a fronte di un aumento non avessi aumenti di stipendio….
Come abbiamo specificato qui, in ISP NON ci sarà riduzione / riassorbimento degli Ad Personam
Io entro nel Fondo Esuberi dal 01.01.2024 prenderò gli arretrati? Si sa già la data di pagamento?
Gli arretrati verranno pagati il 20 dicembre insieme a stipendio e tredicesima. Quindi li prenderanno anche chi andrà in esodo / pensionamento dal 1° gennaio 2024.
Se non ho letto male, anche gli scatti d’anzianità resteranno invariati ?
Si, è così
sono inquadrato come 3.1, né ho il piacere di avere assegni a personam, le indennità sostitutive per il mancati inquadramenti (7 anni) personalmente non recupero nemmeno l’inflazione, poi complimenti per avere presentato la piattaforma dopo 6 mesi dalla scadenza del contratto! Cosa che avevo segnalato in assemblea => risposta riceverete gli arretrati. L’inflazione dei primi 6 mesi del 2023 come viene recuperata? L’aumento del ticket restaurant? Anticipo che in assemblea darò voto negativo all’ipotesi di accordo.
Poi se vogliamo aprire una discussione sullo sciopero di venerdì
L’espressione del voto in assemblea è il momento più alto e vincolante per legittimare o meno il lavoro sindacale svolto. Così come sempre in assemblea sarà possibile entrare nel merito meglio e più facilmente dei contenuti tecnici dell’accordo e della trattativa, così come delle diverse visioni sul risultato complessivo.
In attesa di ciò dobbiamo però rilevare come – numeri alla mano esposti in una risposta precedente – gli aumenti previsti, anche considerandoli in relazione all’intere valenza contrattuale e quindi “spalmandoli” a partire da gennaio 2023, garantiscono il recupero e anzi superano gli indici inflattivi per il medesimo periodo.
ma veramente l’inflazione indice FOI è uguale per tutti , gli aumenti dipendono dall’inquadramento, quindi di che recupero state parlando? Si parla sempre di importi lordi, togli contributi e tassazione e cosa resta?
Gli aumenti contrattuali sono una percentuale del proprio stipendio. Percentuale lordo su lordo, ovviamente, che però non cambia (come percentuale) se considerata netto su netto, altrettanto ovviamente. E la percentuale di aumento a regime di questo contratto (lordo su lordo, o netto su netto, non cambia) è il 15% circa per tutti i colleghi fino al QD2 compreso e di circa il 13% per QD3 e QD4.
A me risulta il seguente calcolo:
terza area primo livello aumento luglio 2023 193,32€
stipendio prima dell’aumento terza area primo livello 2.405,97€
193,32€ /2.405,97€ * 100 = +8,035% aumento percentuale
mi risulta che a malapena, al massimo recupero l’inflazione ufficiale ISTAT del 2022, restano sempre fuori i primi 6 mesi del 2023. A regime resta l’incognita dell’evoluzione dell’inflazione 2023 – 2024 – 2025
Il calcolo del montante retributivo degli aumenti si fa sommando ciascuno degli aumenti mensili che decorrono nel periodo di riferimento (da gennaio 2023 a marzo 2026) e dividendoli per il numero dei mesi di riferimento. Questa cifra si raffronta percentualmente con lo stipendio di partenza. Abbiamo fatto il calcolo più sopra per il 3A4L, ma lo si può fare per qualsiasi livello e darà sempre quasi il 10% per ciascuno dei 42 mesi che vanno da gennaio 2023 a marzo 2026 (comprese anche 3 tredicesime) e sempre circa il 15% a regime. Non abbiamo la pretesa di convincere nessuno sulle opinioni, che sono tutte legittime e sacrosante, ma i numeri sono numeri e non possono essere in discussione.
Tra l’altro l’inflazione del 2022 non c’entra nulla con il CCNL 2023/2026 perché ricade nel calcolo degli aumenti coperti dalla valenza contrattuale precedente, che andava appunto da gennaio 2020 a dicembre 2022. Come noto il CCNL precedente scadeva a dicembre 2022 e infatti il calcolo dei mesi su cui “spalmare” gli aumenti del CCNL appena rinnovato è appunto 42, ovvero 13 del 2023 (c’è la tredicesima) + 13 (c’è la tredicesima) del 2024 + 13 (c’è la tredicesima) del 2025 + 3 del 2026 (l’ultimo aumento decorre da marzo 2026).
grazie x il richiamo alla 13^ che effettivamente non avevo considerato, se ci vogliamo pure mettere il TFR nel calcolo allora cambia proprio tutto:
quindi di quanto perso come valore d’acquisto del 2022 (vista l’inflazione) e nei primi 6 mesi del 2023, lo passiamo in cavalleria.
La chiudo qua: andate pure avanti cogli specchietti delle allodole cogli aumenti parametrati su 3.4 presentati come unica tranche che i giornali vi vanno dietro.
Gentilissimo,
una seria valutazione sul reale potere d’acquisto in ogni caso va fatta, diversamente non sarebbe all’ordine del giorno la discussione sul lavoro povero, inoltre dobbiamo considerare il caro energia che si riverbera su tutti i prodotti alimentari oltre ai costi per l’illuminazione, il riscaldamento e quant’altro, il caro affitti e il caro mutui che riguardano la porzione più significativa del nostro reddito, pertanto considerare quest rinnovo contrattuale all’avanguardia mi sembra eccessivo e non rispondente alla reale percezione del nostro vissuto quotidiano.
Questo vuole essere un punto di vista non una critica, un’opinione appunto.
motivo in più per esprimere le proprie opinioni in assemblea, personalmente voterò contro l’accordo e parlando coi colleghi, non riscontro tutto questo entusiasmo sul risultato economico
Ne approfitto per chiedere una cosa.
Per le attività extra lavorative (es. pubblicazione di album musicali) bisogna ancora chiedere il consenso?
Grazie
Non è più necessaria l’autorizzazione dell’azienda, ma è necessaria una comunicazione preventiva del collega all’azienda che ha 15 giorni di tempo per opporsi se tale attività viola dei limiti di legge (ad esempio se viene svolta in concorrenza o durante l’orario di lavoro o determini violazioni del codice comportamentale), Trascorsi i 15 giorni senza comunicazioni aziendali (silenzio assenso) l’attività (sempre in assenza di violazioni specifiche), può essere svolta senza ulteriori limitazioni o possibilità di opposizione.
Curiosità. Si rinegoziereranno anche gli accordi sindacali?
In particolare il punto dove le unità operative piccole non possono partecipare alle assemblee perchè devono garantire il servizio di sportello?
Perchè con la banca che chiude questa norma sembra obsoleta.
In che modo poi funzionerà con il 4×9?
Grazie
Si, occorrerà anche adeguare / rivedere gli accordi aziendali. Ma il tema specifico che poni tu non deriva dal CCNL, ma dal protocollo delle relazioni sindacali di settore che non è ancora stato rinnovato.