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sorridere avanti marchE’ finita l’estate, ma l’emergenza continua e la situazione aziendale è tale da impedirci di abbozzare quel sorriso che i vertici aziendali ci chiedono e vorrebbero imporci “dall’alto”, a prescindere dalla reale situazione che si sta vivendo in Banca Monte Parma.
L’Azienda continua a “scaricare” su lavoratori e clientela problemi organizzativi e produttivi che le competono e di cui deve farsi carico.
Le “fughe” della Direzione Aziendale di fronte alle pressanti richieste quotidiane delle Rappresentanze sindacali, purtroppo, non fanno che confermare la volontà dell’Azienda di negare l’esistenza dei problemi ed eludere le indispensabili risposte.
A 7 mesi dallo “tsunami” del 20 febbraio, non ci sono ancora stati miglioramenti; il quadro è quanto mai scoraggiante, la situazione inaccettabile.
Finora, abbiamo assistito alla demolizione della “vecchia Banca” (anche di ciò che funzionava!) e stiamo ancora attendendo i tanto ‘sbandierati’ (dall’Azienda) benefici “post-migrazione”, quella nuova organizzazione efficiente, dinamica e moderna, che ci era stata prospettata all’atto dell’ingresso nel Gruppo ISP e che avrebbe dovuto portare ad una “ottimizzazione di procedure e processi” e “favorire lo sviluppo commerciale e il generale accrescimento dei ricavi”.

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