Archivio Emilia Ovest

NON E’ TUTTO ORO QUEL CHE LUCCICA!

In questi ultimi mesi abbiamo assistito ad una narrazione aziendale delle proprie scelte unilaterali quasi come se l’obiettivo principale di Intesa Sanpaolo fosse realmente il benessere organizzativo dei suoi dipendenti, quelli che nel racconto vengono chiamati le ‘sue persone’.

Nella dura realtà dei fatti, invece, non passa giorno senza che vengano fuori le crepe di questo irrealistico scenario e che non cadano i paraventi che cercano malamente di nascondere la cruda verità.

CARENZA DI ORGANICI: MOLTE USCITE NESSUNA ASSUNZIONE

Nell’Area Emilia Ovest, il problema che accomuna tutta la banca, dalla Rete alle Direzioni Centrali, è la strutturale CARENZA DI ORGANICI, dovute ad uscite per esodo, pensionamento o dimissioni non sostituite; una situazione che denunciamo da ormai troppo tempo.

Alle numerose uscite non corrispondono le assunzioni previste dagli accordi sindacali sottoscritti e, così, il lavoro viene scaricato su un numero inferiore di colleghi, con conseguente peggioramento delle condizioni lavorative.

Questa gravissima situazione ha impatti differenti (ma parimenti preoccupanti) sia nella Rete che negli Direzioni centrali e rende necessarie ASSUNZIONI da effettuare SUL TERRITORIO e con la massima urgenza, per garantire un corretto ripristino degli organici e condizioni di lavoro che siano perlomeno accettabili.

DIREZIONE CENTRALE: DELOCALIZZAZIONE STRISCIANTE?

Negli uffici di Direzione di Parma, via Langhirano, la mancata sostituzione dei colleghi usciti, oltre che l’incremento dei carichi di lavoro, ha comportato in alcuni casi anche una insufficiente copertura delle lavorazioni; in questo contesto, l’azienda, sfruttando la situazione da essa stessa creata, “gira” tali attività sulla sede di Brasov, in Romania, dove vengono svolte a costi nettamente inferiori.

In più di un incontro l’azienda ha affermato che la sede in Romania viene chiamata in causa SOLO in caso di picchi di lavorazione: ma, a parità di quantità di lavoro, il ridursi delle persone che lo svolgono, genera in modo sistematico PER SCELTA AZIENDALE dei picchi di lavoro!

Le risposte aziendali quindi sono quantomai discutibili e per nulla convincenti; viene più di un pensiero che siano tese a mascherare un processo strisciante di delocalizzazione. Occorrono perciò immediati e concreti interventi da parte aziendale per smentire questo forte sospetto

RETE FILIALI: SITUAZIONE FUORI CONTROLLO E PRESSIONI COMMERCIALI

Nelle filiali invece la carenza di personale aggrava una situazione organizzativa ormai da tempo fuori controllo, con la conseguenza di un peggioramento esponenziale anche delle pressioni commerciali.

Nel corso degli anni la scellerata strategia aziendale di chiusura delle filiali ha portato con sé, insieme ad una desertificazione del territorio che toglie servizi pubblici fondamentali all’utenza, la concentrazione delle attività nelle poche realtà rimaste, che non hanno visto la sommatoria del personale, ma solo quella della clientela: si sono creati così portafogli giganteschi, che è oggettivamente impossibile gestire con il tempo e l’attenzione necessarie.

A questo si aggiunge una ricerca parossistica del profitto ‘senza se e senza ma’ attraverso un’azione commerciale pressante oltre ogni limite di tollerabilità, basata sulla vendita di prodotti a tutti i costi, con comportamenti aziendali inaccettabili.

I colleghi vengono messi gli uni contro gli altri dall’azienda che genera una ‘lotta tra poveri’ controproducente sia per il clima aziendale che per il raggiungimento dei risultati.

In questa situazione da “tutti contro tutti”, le segnalazioni che abbiamo raccolto sono le più svariate e abbracciano tutti gli aspetti del lavoro: dalle valutazioni professionali legate ai risultati, a suggerimenti, in tema di investimenti, ai limiti del rispetto delle regole, al controllo compulsivo delle agende, a riunioni multi-filiali in cui si verificano i dati, facendo l’elenco dei bravi e dei cattivi.

Il problema è ampiamente diffuso in tutte le filiali e non si può pensare che queste metodologie siano casuali: SI TRATTA DI UN METODO AZIENDALE PREORDINATO E CONSOLIDATO, messo in atto dai RESPONSABILI DI AREA e dal quale, in un sistema organizzativo di natura ovviamente piramidale, diventa sempre più difficile sottrarsi.

E’ così che l’azienda si prende cura delle “sue persone”?

Quando capirà che non è attuando comportamenti irrispettosi e irriguardosi o attraverso le velate minacce che si ottengono i risultati? I colleghi sono molto più preparati, capaci e responsabili di quanto, evidentemente, pensi l’azienda.

E l’attenzione alle persone si misura con i fatti, non con parole che suonano sempre più come dichiarazione di facciata, ben distanti dalla realtà. Fino a quando questo non accadrà, noi saremo lì a denunciare le distorsioni di un modello di lavoro che annienta il benessere organizzativo tanto propagandato. Non è tutto oro quel che luccica, no, purtroppo ciclicamente si rivela continuamente ciò che è in realtà: un abbaglio!

RIMOZIONE DEI PLEXYGLASS, PARADIGMA DELLA “(NON)CURA” DELLE PERSONE

La recente questione della rimozione del plexiglass dalle postazioni al pubblico (dopo averli installati con grave e colpevole ritardo, in piena pandemia covid, solo a seguito delle ripetute sollecitazioni degli RLS) è anch’essa emblematica… sarebbe “curare le persone” non consentire il mantenimento del plexiglass ai colleghi che ne sentono la necessità e lo richiedono, non solo come prevenzione dal covid ma, diciamocelo pure, anche per sicurezza personale e difesa dai comportamenti sempre più esasperati dei clienti?

ASSEMBLEE ATTIVE E PARTECIPATE: E’ INIZIATA UNA NUOVA FASE !

Anche nell’Area Emilia Ovest si sono tenute le assemblee che hanno visto una partecipazione numerosa e attiva di colleghi per confrontarsi sulla situazione interna al Gruppo.

Oltre al forte malcontento delle persone per l’atteggiamento unilaterale aziendale, relativamente all’evoluzione della organizzazione del lavoro, alle carenze di organico, alle pressioni commerciali e al clima aziendale, sono emerse ulteriori problematiche che affliggono i colleghi riguardanti gli inquadramenti, la formazione, la mobilità professionale e territoriale, i disagi riguardanti la Filiale Digitale (in termini di concentrazione e distribuzione dei turni estremi, di pianificazione delle ferie, di rotazione delle mansioni e di ruoli e percorsi professionali che siano realmente esigibili, trasparenti per una crescita professionale verificabile…), i sistemi premianti ecc. …

I colleghi richiedono risposte e soluzioni concrete che migliorino le condizioni di lavoro, quindi segnali forti e urgenti in relazione ai temi posti dalle Organizzazioni Sindacali al tavolo di confronto con l’azienda, in mancanza dei quali occorrerà avviare un percorso vertenziale.

Come Organizzazioni Sindacali, ci aspettiamo che l’Azienda cambi da subito atteggiamento verso “le sue persone”, a partire dal rispetto preciso e puntuale degli accordi sottoscritti a livello di Gruppo, e abbandoni immediatamente l’arroganza dell’unilateralità.

E’ necessario risolvere positivamente tutti gli aspetti in questione e siamo pronti fin da subito a mettere in campo tutte le azioni che saranno necessarie a tal fine.

 

Parma, 17 aprile 2023

 

Coordinatori Territoriali Intesa Sanpaolo Area Emilia Ovest

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA

TRIMESTRALE AREA EMILIA OVEST: RISPOSTE DALL’AZIENDA… POCHE E INSODDISFACENTI!!

Il 15 luglio scorso si è svolto l’incontro sindacale trimestrale dell’Area Emilia Ovest (Parma, Piacenza e Reggio Emilia), al quale hanno partecipato, per l’Azienda, Anna Hensel e Candia Mosca dell’Ufficio Relazioni Industriali, Cinzia Bruzzone, Responsabile Coordinamento Territoriale Personale e Assistenza Rete Emilia Romagna, Lorena Mantica Responsabile del Personale per la Direzione Regionale ERM, Stefania Bergamaschi Direttore Commerciale Imprese.

Nel corso della riunione si sono inoltre collegate: per la Filiale Digitale Laura Donati, per l’Ufficio Immobili Simonetta Scalabrini, per Agribusiness Elena Villani.

Dall’incontro ci aspettavamo risposte positive in merito alle evidenze che già da tempo poniamo all’azienda sulle diverse problematiche che affliggono i colleghi dell’Area Emilia Ovest: ma se alcune risposte sono state fornite, queste sono state poche e, per la gran parte, insoddisfacenti.

DATI, CONTESTO E INCONGRUENZE DEI COMPORTAMENTI AZIENDALI

il Direttore Commerciale Imprese Stefania Bergamaschi nella sua rappresentazione dell’andamento dei segmenti Retail/Exclusive/Imprese ha evidenziato le difficoltà che i comparti Retail ed Exclusive scontano, come ovvio che sia, visto l’attuale periodo complesso dovuto alla pandemia ed al conflitto in corso sul territorio ucraino: una situazione che sarà difficilmente sanabile nel breve periodo! Nello stesso tempo è stata evidenziata la qualità del lavoro effettuato dai colleghi nel soddisfare le necessità ed affrontare le preoccupazioni della clientela, ed è stata annunciata una rivisitazione degli obiettivi aziendali in considerazione della difficoltà del contesto.

Apprezziamo il riconoscimento del buon lavoro dei colleghi, ma lo troviamo incongruente con le quotidiane ed incalzanti richieste ai colleghi sull’organizzazione delle agende, sui report giornalieri, via mail, telefono, Skype o, perché no, in incontri One-to-One con il capo area di turno.

In un contesto così difficile, con i gestori impegnati ad ascoltare e tranquillizzare i clienti, i comportamenti dei responsabili devono essere di aiuto ai colleghi e finalizzati a migliorare il loro lavoro e non a metterli ulteriormente in difficoltà e sotto pressione!

A proposito di comportamenti collaborativi e funzionali, siamo stati nuovamente “rassicurati” dall’azienda (anche Stefania Bergamaschi ha confermato questa interpretazione) che le liste da lavorare sono uno strumento di supporto al lavoro del gestore e che non esiste alcun obbligo di compilazione (a caso!) entro fine mese, come spesso richiesto senza alcun senso da alcuni direttori commerciali, nonostante l’assenza per ferie del gestore o le agende già strapiene! Confidiamo che questa inutile pressione finalmente non venga più messa in pratica!

GESTIONE IMMOBILI E PULIZIE – APPALTI, NO AI RISPARMI SULLA PELLE DELLE PERSONE!

Il tema è molto caldo e non solo per il clima canicolare che sta caratterizzando l’estate.

Nell’Area Emilia Ovest ci sono ancora ad oggi filiali con gli impianti di condizionamento rotti o malfunzionanti. Lavorare con temperature alte, oltre la norma, senza ricambio d’aria, porta ad enormi problemi di microclima con rischi conseguenti per la salute dei colleghi, il tutto aggravato da una situazione pandemica tutt’altro che risolta.

L’estate, per l’ennesima volta è iniziata con difficoltà ed i ritardi nell’attività di accensione degli impianti delle nostre filiali con i numerosi interventi dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), evidenziano l’inadeguatezza aziendale nell’affrontare una situazione ricorrente: l’estate arriva tutti gli anni e, anno dopo anno, la gestione degli impianti anziché migliorare, peggiora!

Siamo stati informati nel corso dell’incontro dalla Responsabile degli Immobili che l’appalto per la gestione ordinaria e straordinaria degli impianti ha visto un cambio di gestione nel mese di gennaio 2022, fatto del quale nessuno aveva messo al corrente le Organizzazioni Sindacali, come invece previsto dalle norme vigenti, fatto già di per sé grave.

Il numero delle richieste di interventi di assistenza sugli impianti in Emilia Romagna, ben superiori a qualunque altra regione, mettono in luce una situazione grave, che da tempo denunciamo: gli impianti sono vecchi, obsoleti e richiedono investimenti per la loro sostituzione, più volte sollecitati ma mai effettuati.

Di certo non possiamo accontentarci delle giustificazioni dell’Azienda perché non possiamo accettare che le mancanze ed i disservizi aziendali continuino a ricadere sui colleghi e su quanto di più prezioso hanno, ovvero la loro salute!

Come se questo non bastasse si è ben pensato di affidare ad una nuova azienda anche l’appalto delle pulizie, anche in questo caso senza alcuna comunicazione al Sindacato. Anche in questo caso le notizie non sono rassicuranti perché, a quanto ci risulta, chi deve effettuare il servizio ha sempre meno tempo per poterlo svolgere, ovviamente a discapito della pulizia e dell’igiene dei locali dove i colleghi svolgono quotidianamente il loro lavoro.

È evidente che non pulire vuol dire anche non sanificare, ed in particolar modo nelle filiali New Concept, dove le postazioni non sono ad uso esclusivo, con il Covid 19 che circola ancora abbondantemente, è un problema enorme per la salute dei colleghi.

Abbiamo capito con una certa chiarezza che, al di là dei vari tecnicismi che sono stati citati in merito ai capitolati relativi all’appalto in questione, l’obbiettivo aziendale è quello di massimizzare la riduzione dei costi delle pulizie, indipendentemente da quello che possa causare per la salute delle “nostre persone” che devono essere un valore importante di questa Banca, non solo a parole ma anche e soprattutto, nei fatti.

La qualità degli appalti è pessima! Non condividiamo la modalità di gestione degli appalti da parte dell’azienda e richiediamo la corretta applicazione delle vigenti normative sul tema.

L’elenco dettagliato delle società che hanno in gestione gli appalti sul territorio deve essere subito fornito o ai Coordinamenti Territoriali o ai Coordinamenti nazionali di Gruppo.

Richiediamo, inoltre, che l’azienda rispetti il suo preciso dovere di garantire ambienti di lavoro salubri, puliti e condizioni di lavoro adeguate e fornisca tutti gli elementi essenziali per la tutela della salute e della sicurezza di chi lavora!

E ricordiamo ai colleghi di non farsi mai scrupoli a segnalarci anomalie e/o malfunzionamenti che riguardino sia le pulizie dei locali che problemi agli impianti.

PART TIME… QUALCOSA NON TORNA

I rinnovi dei Part Time continuano a presentare diverse criticità.

Sempre più frequenti le richieste di modificare la riduzione della pausa pranzo ed eventualmente compensarla con la durata dell’orario di lavoro in occasione del rientro pomeridiano, pena il mancato rinnovo. Ci è stato detto che i motivi di questa impostazione Aziendale sono diversi, tra cui omogeneizzare i comportamenti, esigenze organizzative dell’Azienda, ampliare il servizio alla clientela, e motivi di sicurezza, per evitare che chi ne usufruisce rimanga sola in Filiale.

Ma, in queste risposte, c’è qualcosa che non torna!

  1. In merito all’omogeneizzazione dei comportamenti, la riduzione della pausa pranzo per chi rinnova il part time penalizza i colleghi part time (in gran parte colleghe, ndr) che si vedono negare il diritto a poter contrattualizzare la flessibilità della pausa pranzo che dovrebbe, su richiesta, riguardare anche loro e non solo i colleghi a full time. Di certo non si amplia il servizio alla clientela.
  2. Rispetto al tema “Sicurezza” l’intento potrebbe anche essere corretto, anche noi vogliamo che i nostri colleghi lavorino in sicurezza; tuttavia, durante la pausa le filiali sono densamente popolate di colleghi (e a volte pure di clienti…), e a volte è la stessa azienda che chiede ai colleghi di svolgere riunioni o altre attività durante la pausa
  3. In merito alle esigenze organizzative quello che è chiaro, ormai conclamato, è che la coperta è corta e non è intaccando la flessibilità richiesta dai colleghi che si risolve il problema.

Oltre a ciò, ci è parsa “curiosa” la comunicazione, inviata ad alcune colleghe con la richiesta di part time, in lista di attesa da anni, di cancellazione della richiesta, con possibilità di reinserimento della stessa in caso di immutato interesse, senza peraltro proporre alcunché dopo tanti anni; ovviamente auspichiamo che le persone interessate ricevano quanto prima adeguata attenzione.

In generale, chiediamo che l’azienda confermi, anche nei fatti, l’impegno a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei colleghi, anche di quelli a Part Time, che peraltro già pagano lo scotto della riduzione di retribuzione dovuta al minor orario del Part Time che viene essenzialmente richiesto per far fronte ad esigenze personali e familiari.

Filiale Digitale… i vecchi problemi rimangono irrisolti

L’Azienda ha affermato che in Filiale Digitale devono andare persone motivate. Condividiamo questa affermazione e ci auguriamo che, per il futuro, ciò avvenga realmente, anche in considerazione del nuovo Piano d’Impresa che prevede un incremento di organico di ulteriori 2600 colleghi.  Ci sentiamo di poter dire che fino ad ora qualcosa, probabilmente, non ha funzionato, perché non ci pare che in questi anni sia proprio andata così.

Sicuramente, a fronte di colleghi motivati ad essere assegnati in Filiale Digitale, diversi altri sono stati assegnati d’iniziativa, nonostante in sede di colloquio avessero espresso diverse aspirazioni professionali o specifiche esigenze di carattere personale o famigliare.

E, soprattutto, il “rilascio” (cosiddetto), per uscire dalla Filiale Digitale verso altre strutture lavorative è, ad ora, praticamente impossibile. Siamo a conoscenza di molti colleghi che vorrebbero dare il proprio contributo all’Azienda anche in altri ambiti lavorativi ai quali non è mai stata data una possibilità alternativa.

Ad aggravare la situazione si aggiungono le croniche problematiche organizzative della Filiale Digitale, a tutt’oggi irrisolte, nonostante le ripetute segnalazioni sindacali: distribuzione non equa dei turni con sbilanciamento verso i turni estremi, l’applicativo Calabrio che non funziona e quindi i colleghi che richiedono un cambio turno devono sperare di trovare qualcuno che cerchi quel turno. E se domanda e offerta non si incrociano?sarà per la prossima volta… l’importante per l’azienda è non interrompere il funzionamento organizzativo della “macchina”. Correlare vita e lavoro è sempre più complesso, nonostante i proclami.

Anche per le ferie permangono problemi inspiegabili per una struttura che dovrebbe essere organizzata e funzionale: infatti, se pur vero che il periodo estivo è complesso per la quantità delle richieste, ci lascia perplessi l’indicazione che le ferie su base giornaliera non sarebbero permesse, come se la disponibilità a lavorare parte della settimana non agevolasse l’organizzazione del lavoro.

L’azienda ci ha fatto presente l’esigenza di coinvolgere nella turnazione anche i colleghi presenti nei distaccamenti e l’intenzione di aumentare la fascia di copertura dei turni sino alle ore 24, per rispondere ad un’esigenza espressa da molti clienti (!?!). Seguiremo con attenzione questa evoluzione e ve ne daremo pronto riscontro.

Le risposte fornite sui vari problemi posti, pur convenendo sulle buone intenzioni espresse a parole, sono state interlocutorie e non tali da poter migliorare in tempi brevi la situazione esistente; riteniamo che l’attenzione dell’azienda alle esigenze e alla risoluzione dei problemi dei colleghi debba essere maggiore e concreta. Non è accettabile che le ricadute dei deficit organizzativi dell’azienda vadano sempre a discapito della vita dei colleghi.

Organici… NON SI PUO ‘ PIU’ ATTENDERE PER LE NECESSARIE ASSUNZIONI!!!

Abbiamo, nuovamente, evidenziato la cronica carenza di organici sia nella rete che nelle sedi DC/DSI di Via Langhirano. Le uscite per esodi e pensionamenti stanno impoverendo gli organici e continueranno nei prossimi tempi.

Gli accordi sottoscritti a livello di Gruppo prevedono assunzioni in ragione di 1 entrata ogni 2 uscite, ma nell’Area Emilia Ovest questo non è avvenuto e le assunzioni, a fronte di decine di uscite, si limitano ad un’unità o poco più.

L’azienda non può continuare a fare finta di non vedere la sofferenza dei colleghi.

Nella rete, le difficoltà sono evidenti; sul fronte operativo i colleghi sono sempre più schiacciati dalle incombenze quotidiane necessarie per il funzionamento ordinario delle strutture e i gestori sono sempre più alle prese con portafogli sovradimensionati che generano una mole di lavoro ingestibile, in particolar modo in una fase economica, finanziaria e sociale come quella attuale, e vengono sottoposti a sollecitazioni commerciali continue.

Il malessere dei colleghi è evidente e i casi di stress lavoro correlato sono in costante aumento.

Nella struttura di Via Langhirano, pur con caratteristiche diverse in considerazione dell’assenza di contatto con il pubblico, la situazione non è migliore e comporta problemi di analoga importanza.

SERVONO LE ASSUNZIONI PREVISTE SIA IN RETE CHE NELLE STRUTTURE DI SEDE CENTRALE (dc operations, dc portafoglio e DSI)!!!

Exelia… l’azienda minimizza, le preoccupazioni restano tutte

Sul caso Exelia, società del Gruppo con sede a Brasov che era stata costituita nel 2009 per sopperire ai picchi transitori di lavorazioni e che ora invece, per la concreta osservazione dei fatti che stanno accadendo, sta gestendo attività ordinariamente in capo a DCO, l’azienda ha minimizzato, cercando anche di sminuire l’inserimento di Exelia nell’operatività quotidiana eseguita, fino alla loro uscita per esodo o pensionamento da colleghi della struttura di via Langhirano a Parma.

Come la stessa azienda ha dovuto confermare, nel corso dell’incontro, a fronte delle numerose uscite avvenute nei mesi scorsi in alcuni Uffici di Direzione su Parma, è stata fatta una sola assunzione e le attività prima svolte da colleghi usciti ora o sono state spostate o sono state rilevate da Exelia.

LE NOSTRE PREOCCUPAZIONI SUL FUTURO, A FRONTE DELLE RISPOSTE AZIENDALI, PERMANGONO IMMUTATE.

Le problematiche del nostro territorio, IN TEMA DI ORGANICI, sono palesi e le conseguenze della carenza di personale su part-time, ferie, copertura dell’orario di lavoro delle filiali, qualità del lavoro ecc… sono altrettanto evidenti con ricadute pesanti sulle condizioni di lavoro e sulla qualità della vita dei colleghi! LO RIBADIAMO. SERVONO ASSUNZIONI! NON SI PUO’ PIU’ ATTENDERE.

Pressioni Commerciali… SEGNALARE GLI ABUSI PER MIGLIORARE LA SITUAZIONE!

La nostra è la Regione che ha effettuato il maggior numero di “segnalazioni” in merito alle pratiche commerciali scorrette. E’ un dato significativo che fa risuonare un campanello di allarme. In particolare ciò avviene sul Segmento Retail… e, per quanto ovvio, riteniamo che i comportamenti scorretti possano essere stati di gran lunga superiori, per quantità, alle segnalazioni che è stato possibile effettuare…

Le pressioni commerciali sono un tema che monitoriamo con particolare attenzione ed è strettamente correlato a tematiche di salute e sicurezza dei colleghi.

Nel rilevare che le segnalazioni hanno prodotto, in alcuni casi, interventi che hanno migliorato, almeno per qualche tempo la situazione, riteniamo che ci sia ancora molto da fare sul tema.

Questo deprecabile fenomeno è talmente diffuso che ogni giorno si verificano nuovi episodi, per cui occorre continuare imperterriti a segnalare le situazioni e richiedere interventi conseguenti.

Nel corso dell’incontro i Rappresentanti dell’azienda hanno rimarcato la necessità che i Responsabili rispettino le norme previste, dalla Mifid agli Accordi sulle Politiche Commerciali di Gruppo e Nazionali, e siano di supporto e di aiuto agli altri colleghi senza generare stress o pressioni, prendendo, di fatto, le distanze dai comportamenti scorretti.

NE ABBIAMO PRESO ATTO, CON SODDISFAZIONE, MA NON CI PUO’ BASTARE!

Gli interventi aziendali di contrasto alle pressioni commerciali devono essere più incisivi e concreti e, certamente, nonostante si sia visto negli ultimi tempi qualche progresso in questo senso, occorre fare di più, anche in termini di strumenti, che evidentemente sono ancora oggi insufficienti, da utilizzare per combattere queste odiose situazioni.

Come Organizzazioni Sindacali abbiamo preso atto di alcune risposte dell’azienda, fornite rispetto ai problemi evidenziati sui vari temi trattati, ma le riteniamo insoddisfacenti.

Non abbiamo riscontrato nel tempo, come effetto degli incontri con l’azienda, alcun miglioramento della situazione e questo, per noi, come Organizzazioni Sindacali è un problema di non poco conto.

Invitiamo, l’Azienda ad intervenire prontamente su tutto quanto segnalato per risolvere i problemi nella direzione di un miglioramento del benessere lavorativo dei colleghi; valuteremo a breve la situazione per le successive conseguenti valutazioni.   

Parma, 5 agosto 2022

COORDINAMENTI AREA EMILIA OVEST GRUPPO INTESA SANPAOLO

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA

VOLANTINO TRIMESTRALE AREA EMILIA OVEST

EMERGENZA: SITUAZIONE STRAORDINARIA O STRUTTURALE?

Da tempo le giornate di lavoro vengono vissute in una situazione di continua emergenza.

L’aspettativa di vivere un presente emergenziale, nel quale è necessario stringere i denti, con l’idea che il futuro possa riservare un miglioramento delle condizioni di lavoro in modo stabile e continuativo, sta diventando sempre più una speranza illusoria.

Le difficoltà e i problemi aumentano di giorno in giorno e sono sempre più strutturali e caratterizzanti del modello organizzativo aziendale.

Così non va! occorre porre rimedio rapidamente A questo stato di cose intervenendo su alcuni aspetti per modificare una situazione che si fa sempre più insopportabile per i colleghi.

ORGANICI, ORARI DI LAVORO E PART TIME… ci vogliono assunzioni subito!

Che si parli di filiali o di uffici di direzione centrale, la carenza di personale è lampante.

Le uscite per pensionamento, esodo, dimissioni volontarie non sono state integrate da nuove assunzioni e ciò ha aggravato una situazione già pericolante ma, nonostante le difficoltà delle strutture sempre più in sofferenza, il (poco) personale a disposizione si trova ad affrontare quotidianamente carichi di lavoro individuali in continua crescita, ormai non più sostenibili.

La necessità di fornire il massimo supporto ad una clientela che è impensierita per la complessa situazione economico-finanziaria dovuta al perdurare della pandemia e della guerra, richiede un impegno supplementare del quale il management, concentrato sui numeri dei budget e delle vendite di prodotti a prescindere, non tiene conto.

La nostra preoccupazione aumenta anche a seguito dei diversi episodi di aggressione, soprattutto di carattere verbale, che si sono verificati negli ultimi tempi e per i quali non ravvisiamo un’adeguata azione preventiva da parte dell’azienda, disattenta rispetto alla necessità di adeguare gli organici carenti e rendere così possibili tempi di attesa minori per la clientela ed un servizio più mirato alle varie esigenze dell’utenza.

Gli organici insufficienti incidono anche sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, rispetto alla quale le richieste dei colleghi sono affrontate con grande rigidità da parte dell’azienda.

Una rigidità che abbiamo riscontrato anche in sede di rinnovo dei part-time in ambito filiali, con particolare riferimento alla durata della pausa pranzo che l’azienda ha fissato in 1 ora, anche per chi avrebbe necessità di una pausa più breve, rifiutando la richiesta di mantenimento dell’intervallo ridotto, pena la mancata concessione/rinnovo, costringendo le colleghe (il part time è nella quasi totalità richiesto da personale femminile) o a ridurre l’orario complessivo (con riduzione ulteriore di stipendio) oppure a ritardare l’uscita pomeridiana, mettendole così in difficoltà sull’organizzazione familiare.

Un atteggiamento incomprensibile, di sicuro non riconducibile ad un tema di sicurezza, considerato che la presenza di personale nei locali durante la pausa inter-meridiana continua ad essere numerosa, con costante richiesta di svolgere attività lavorativa in tale periodo, comprese le immancabili riunioni commerciali; altrettanto incomprensibile la scelta di cancellare richieste di part time giacenti da tempo senza formulare alcuna proposta alle colleghe in attesa (di certo una bella “trovata” per azzerare la lista d’attesa e rendere più favorevoli le statistiche aziendali …).

RICHIEDIAMO CHE L’APPROCCIO DELL’AZIENDA SIA REALMENTE VOLTO ALL’ATTENZIONE VERSO LA CONCILIAZIONE E L’INCLUSIVITA’ E DI PROCEDERE CON NUOVE ASSUNZIONI DI PERSONALE, ORMAI NON PIU’ RIMANDABILI.

PRESSIONI COMMERCIALI… una sgradita costante

Alle difficoltà del momento e alle strutturali carenze di organico, che in periodo di ferie incidono ancora di più sull’operatività, si aggiungono le pressioni commerciali che, purtroppo, restano una sgradita costante.

I gestori sono più che sollecitati a “saturare l’agenda di appuntamenti”, finalizzati alla vendita di prodotti, a partire dalla “sempreverde” tutela, con obiettivi commerciali sempre più “impossibili” ed un controllo maniacale e individuale dell’attività lavorativa quotidiana.

ALCUNI comportamenti scorretti sono stati prontamente segnalati con le modalità previste dagli accordi sindacali in materia, MA TANTI E TANTI ANCORA ACCADONO GIORNALMENTE E SFUGGONO ALLA SEGNALAZIONE.

E’ ANCORA TANTO il lavoro da fare per ridurre al minimo queste “pratiche” odiose e spesso irrispettose della professionalità e della dignità dei colleghi e chiediamo quindi di segnalarci SENZA INDUGIO ogni comportamento scorretto che non mancheremo di denunciare immediatamente, utilizzando TUTTI gli strumenti contrattuali a nostra disposizione.

MANUTENZIONE, ASSISTENZA E PULIZIE…punto dolente, occorre una verifica degli appalti

La situazione degli immobili, nell’Area Emilia Ovest, è al collasso.

Anche quest’anno l’azienda è stata colta di sorpresa dall’arrivo del caldo estivo con inaccettabili ritardi nell’accensione degli impianti di condizionamento e climatizzazione che hanno lasciato filiali ed uffici in una condizione microclimatica insopportabile e pericolosa per la salute dei colleghi e clienti, per giorni o addirittura settimane, con segnalazioni di forti disagi e malori.

Purtroppo i problemi riguardanti la manutenzione non riguardano solo casi particolari o legati a specifiche situazioni, bensì lo stato manutentivo generale delle unità operative.

A ciò si aggiungono forti carenze a livello di assistenza; indipendentemente dalla complessità degli interventi, i ticket aperti non vengono affrontati per giorni e il personale inviato sul posto difficilmente riesce a risolvere il problema senza dover riaprire un nuovo ticket anche a causa della vetustà e dell’obsolescenza, per non dire dell’inadeguatezza, degli impianti.

Lo stato dell’assistenza tecnica informatica non è di certo più roseo; riuscire a mettersi in contatto con un tecnico è un’impresa piuttosto ardua e, in un periodo in cui è in corso una consistente riconversione di PC, la scelta aziendale di demandare ai colleghi la responsabilità dell’attivazione degli stessi è più che discutibile e comporta problematicità.

Infine, ma non meno importante, il tema delle pulizie; filiali ed uffici sempre più spesso non vengono puliti, igienizzati e sanificati a dovere con gravi problemi igienici e rischi per la salute; ciò è ancor più grave, considerato che ci troviamo a fare i conti con il Covid per fronteggiare il quale le normative di legge stabiliscono ben altre prescrizioni in termini di pulizie e igiene nei luoghi di lavoro.

A quanto risulta, pare che i tempi per l’effettuazione delle attività quotidiane da parte delle imprese di pulizie siano ridotti al minimo (qualche decina di minuti al giorno), anche per pulire locali di centinaia di metri quadrati di superficie; è impensabile, in così poco tempo, garantire igiene e pulizia.

Occorre un intervento drastico su questi aspetti e una verifica della situazione degli appalti la cui qualità, evidentemente conseguente a risparmi di costi consistenti nei capitolati, è pessima.  

FILIALE DIGITALE (EX FOL)… nuovo nome, vecchi problemi

Permangono ancora tutti i problemi relativi alla sala della Filiale Digitale di Parma: è ormai di tutta evidenza che Calabrio, il portale dedicato alla gestione dell’orario di lavoro non riesce a soddisfare, nemmeno in parte, le richieste inserite. Restano, inoltre, aperte tutte le problematiche rispetto alla disomogeneità di distribuzione dei turni “estremi”; non c’è trasparenza, non ci sono regole chiare e definite e i colleghi si sentono in balia dell’algoritmo… con un’organizzazione del lavoro che fa acqua.

Le recenti affermazioni, da parte di Responsabili Aziendali della Filiale Digitale, in merito alla necessità che in Filiale Digitale lavorino colleghi che siano inclini a quella tipologia e modalità di lavoro, sono in controtendenza rispetto al passato e fanno riflettere; in questi anni a fronte della rappresentazione da parte aziendale della grande necessità di forza lavoro in entrata, i “rilasci” (si, l’Azienda li chiama proprio così) di colleghi verso altre attività si sono contate con il lumicino, mentre, per contro, abbiamo dovuto registrare trasferimenti in Filiale Digitale “forzati” e che non hanno tenuto in nessun conto competenze pregresse e aspettative dei colleghi.

Auspichiamo che queste parole, che rappresentano una significativa novità determinino, anche nei fatti, l’inizio di un nuovo percorso, come da sempre chiediamo, più rispettoso e più attento alle aspirazioni dei colleghi.

DCO E OPERATIVITA’ EXELIA… supporto all’efficientamento o trasferimento progressivo di attività?

Sempre in bilico tra narrazione e realtà è la preoccupante situazione della gestione delle attività affidate ad Exelia, società del Gruppo con sede in Romania a Brasov che, a detta dell’Azienda, inizialmente è stata incaricata di gestire picchi di attività operative e, successivamente, dal 2019 anche di supportare, in via temporanea per la durata del vecchio Piano di Impresa, l’efficientamento delle lavorazioni della DCO anche a fronte della revisione organizzativa dei processi.

In realtà, ciò che sta avvenendo, per l’osservazione quotidiana della realtà dei fatti, più che una gestione dei picchi di attività ed un supporto all’efficientamento, appare come un passaggio delle attività, attualmente in capo agli uffici di DCO di Intesa Sanpaolo sul territorio, che avviene in via costante e continuativa tra Intesa Sanpaolo ed Exelia.

L’azienda, invece di sopperire con nuove assunzioni alle uscite per pensionamento ed esodo, mette in atto uno spostamento progressivo dell’effettuazione delle lavorazioni dei colleghi, che oggi le svolgono in Italia, alla società Exelia in Romania (peraltro con retribuzioni che ci risultano essere di gran lunga inferiori) che in assenza di assunzioni anzichè temporaneo rischia di divenire strutturale; c’è forte preoccupazione e il timore che tutto ciò, che non corrisponde a quanto a suo tempo comunicato dall’azienda, possa anche rappresentare il preludio a operazioni, magari ben più corpose, di trasferimento di attività all’estero.

RITENIAMO CHE, PUR CON IL DOVEROSO RISPETTO PER TUTTE LE LAVORATRICI E PER TUTTI I LAVORATORI, LE ATTIVITA’ DEBBANO RIMANERE SUL NOSTRO TERRITORIO E NON, INVECE, TRASLATE ALL’ESTERO E CHIEDIAMO DI AVERE I NECESSARI CHIARIMENTI IN MERITO A QUANTO STA AVVENENDO E SUL REALE RUOLO SVOLTO DA EXELIA, ORA E PER IL FUTURO. 

o/o/o/o/o/o/o/o/o

Come OO.SS. incontreremo l’Azienda il prossimo 15 luglio in occasione dell’incontro Trimestrale e, su questi e sugli altri temi oggetto della riunione, ci aspettiamo di avere risposte positive per i colleghi dell’Area Emilia Ovest.

 

Parma, 11 luglio 2022                                                    COORDINATORI  FABI  – FIRST/CISL  – FISAC/CGIL – UILCA

Area Emilia Ovest

 

MANUTENZIONE IMMOBILIARE: questa sconosciuta…

RLS EMILIA ROMAGNA MARCHE FISAC CGIL

MANUTENZIONE IMMOBILIARE: questa sconosciuta…

Che la manutenzione immobiliare registri “il passo”, da tempo, in questo territorio, non è purtroppo una novità. Il numero dei ticket aperti, i disagi segnalati dai colleghi, le constatazioni sul posto in seguito a visite e a sopralluoghi, testimoniano come lo stato della situazione manutentiva (soprattutto in regione Emilia  Romagna) segni una forte criticità, da molto tempo.

Le cause, sulle quali ci interroghiamo, interessano, anche se relativamente. Ciò che ci preoccupa sono piuttosto gli effetti di questa vera e propria crisi manutentiva, che si estendono anche ai tempi di intervento ed al conseguente e crescente disagio e difficoltà quotidianamente registrato.

Il panorama è vario e proveremo a riassumerlo brevemente:

  • Pulizie: al netto delle sanificazioni e delle igienizzazioni, lo stato delle pulizie è percepito come critico. Andrebbero eseguite: una pulizia almeno settimanale, ad umido, e degli interventi straordinari, con cadenze regolari, poichè polvere e trascuratezza generale emergono in maniera visibile e concreta.
  • Servizi igienici: anche in tal caso, la pulizia dovrebbe essere migliorata e aumentata in termini di frequenza. Bagni con la tavoletta wc “incollata” alla cassetta dell’acqua, maniglie da registrare che non chiudono bene, servizi che ospitano materiale delle pulizie per finire con casi di vera e propria mancanza di igiene che devono essere banditi dal verificarsi.
  • Lay-out (ossia disposizione delle scrivanie): troppe postazioni non sono rispettose dell’ergonomia e degli spazi, con postazioni di lavoro non correttamente orientate rispetto alla fonte di luce, con spazi ristretti, inclinazioni e distanze da migliorare, per non parlare dei tavolini esagonali (c.d. postazioni low privacy) che non sono postazioni di lavoro ergonomiche e che causare di posture errate, con il rischio di provocare problemi muscolo scheletrici e tensioni corporali (tema comune, quest’ultimo, a tutte le filiali del territorio nazionale).
  • Interrati e piani sotterranei: sono presenti infiltrazioni (anche da tempo), umidità e rischio di muffe con i conseguenti rischi sulla salubrità dei locali e con effetti sulla salute dei lavoratori. Si avvertono spesso sgradevoli odori oltre a rischi di infiltrazioni di acqua.

 Il culmine della crisi manutentiva è stato toccato recentemente, in occasione dell’ondata di caldo torrido (ampiamente anticipata dalle previsioni meteo), per effetto della quale, l’accensione e l’avvio degli impianti non solo è avvenuta con ritardo (con i conseguenti effetti), ma ha evidenziato problemi dei funzionamenti degli impianti, tanto da aver necessitato apposita presa di posizione da parte degli RLS della nostra Direzione. Ci chiediamo come mai, tutti gli anni si ripresentino costantemente  problematiche  in tal senso, mentre da quanto ci risulta da verifiche sul territorio nazionale, in altri territori questo fenomeno appare marginale o senza dubbio meno consistente. In materia di impiantistica, ad esempio, ci risulta che nei mesi primaverili vadano eseguite le prove di accensione e di manutenzione preventiva in modo che al momento in cui si verifica la necessità di accensione, gli impianti lavorino correttamente ed efficientemente. Il cocktail micidiale, che registriamo in tanti luoghi di lavoro è proprio quello del microclima e della sensazione di aria viziata, stagnante e di assenza di ricambio che, combinato al crescente rialzo delle temperature e dell’ umidità genera effetti nocivi sulla salute dei lavoratori.

E’ giunto il momento di definire un punto preciso, pacato ma anche strutturale e definitivo sullo stato delle manutenzioni immobiliari, in particolare nel territorio emiliano-romagnolo dove registriamo crescenti situazioni di difficoltà e di disagio, che sono spie di una crisi manutentiva alla quale intendiamo porre da subito rimedio.

Ricordiamo infine a tutti i Preposti delle unità lavorative che, ai sensi dell’art. 18 del Dlgs 81/08, gli stessi sono personalmente responsabili della salute e della sicurezza dei colleghi delle filiali. In caso di criticità sono tenuti ad effettuare la segnalazione tramite l’applicativo Megarete e  a contattare direttamente le strutture di Tutela Aziendale della nostra direzione                   dc_ta_prevenz_protez.14067@intesasanpaolo.com

I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Emilia Romagna e Marche

LEGGI VOLANTINO–> 2022-LUG-VOLANTINO-RLS-microclima

INCONTRO DR EMILIA ROMAGNA MARCHE

Nei giorni scorsi si è tenuto l’incontro annuale con la Direzione Regionale Emilia Romagna Marche, come OOSS abbiamo ribadito che i nostri colleghi, le lavoratrici e i lavoratori di questa Banca, hanno bisogno di vedere dei segnali tangibili di attenzione rispetto alle condizioni e alla qualità del lavoro che dal nostro punto si esprimono come segue:

ORGANICI E NUOVE ASSUNZIONI

Incontrare i clienti, fornire consulenza di qualità’, tranquillizzarli è possibile solo grazie all’enorme sforzo che i colleghi della Rete continuano a svolgere; i colleghi nelle filiali sono sfiancati dalle continue e incessanti richieste di risultati e sono pochi per poter fornire un servizio di eccellenza alla nostra clientela. Chiediamo pertanto un aumento degli organici con nuove assunzioni nella nostra DR come segno di attenzione ai clienti di questa Banca e di riguardo verso i propri dipendenti stremati.

PRESSIONI COMMERCIALI

Abbiamo evidenziato che a parole i vertici aziendali dichiarano attenzione alle persone ma nei fatti gli atteggiamenti nelle filiali non cambiano; purtroppo dobbiamo constatare che permangono episodi di pressioni commerciali con richieste di continua reportistica, classifiche, comparazioni tra filiali e portafogli personali, riunioni via skype anche oltre l’orario di lavoro e in pausa pranzo, un “combinato disposto” che non fa altro che generare stress, senso di colpa e inadeguatezza nei colleghi. Minacce di possibili trasferimenti a fronte di un andamento commerciale insufficiente, riunioni ad personam e controllo morboso delle agende, insieme all’imposizione della proposta commerciale da fare al cliente, sviliscono le persone e il loro ruolo nell’organizzazione del lavoro e non producono alcun valore.

NEXT WAY OF WORKING

Il modello di organizzazione del lavoro e di ottimizzazione degli spazi previsto dal piano d’impresa mostra diverse incongruenze dovute, sembrerebbe, a una interpretazione errata, da parte dei preposti,  delle modalità di applicazione, per questo riteniamo che  debbano essere rese trasparenti le regole sottostanti alle rotazioni, anche a supporto dei Direttori, che devono essere applicate in modo equilibrato, coinvolgendo tutte le figure professionali della filiale nella rotazione e nell’uso dello smart working.

FILIALE DIGITALE

Abbiamo rappresentato al Responsabile del Personale della Divisione Filiale Digitale, Enrico Pezzolato, che mancano le risposte da parte aziendale sulle criticità che affliggono le sale presenti sul territorio della nostra DR ( Bologna, Parma e Jesi) e comuni a tutte le sale d’Italia: Calabrio è inefficace come strumento per il cambio turno, la distribuzione dei turni estremi non è omogenea e le regole non sono chiare, come non è chiara la partecipazione dei distaccamenti alle turnazioni extrastandard.

SMART WORKING

Durante il periodo emergenziale l’estensione generalizzata dello smart working in deroga ha consentito il mantenimento dei livelli di servizio della banca. La produttività e l’efficienza aziendali sono state preservate e al tempo stesso, per i colleghi, le esigenze di conciliazione così come i disagi derivanti dalla mobilità sono stati fortemente ridimensionati pertanto è necessario ampliare le previsioni sullo sw già in uso, mantenendo la volontarietà, e prevedere il pagamento dei buoni pasto oltre che dei ristori spese. Riteniamo inoltre che sia necessario ampliare l’offerta di HUB prenotabili proprio nell’ottica di ridurre la mobilità per i colleghi e i disagi connessi.

PIANIFICAZIONE FERIE

Emergono dai territori e dai Responsabili di alcuni uffici interpretazioni “fantasiose” sulle “regole” per la pianificazione delle ferie come: non si possono pianificare giornate singole di ferie o periodi inferiori ad una settimana; non viene concessa la pianificazione delle svl nel piano ferie annuale; devono necessariamente essere effettuate un numero predefinito di giornate di ferie entro una certa data, abbiamo richiesto al Responsabile del personale DR  Lorena Mantica di intervenire in merito, al fine che venga data piena  applicazione agli accordi sottoscritti nel Gruppo.

CONFLITTO RUSSO UCRAINO

Abbiamo richiesto il massimo supporto da parte delle strutture competenti nei confronti dei gestori in particolare retail e imprese che devono offrire assistenza alle aziende italiane sul territorio con rapporti commerciali con la Russia e l’Ucraina, e che in questo frangente, non dispongono di strumenti e risposte  per supportare questi clienti.

SALUTE E SICUREZZA – AGGRESSIONI – COVID

Purtroppo sul nostro territorio vi sono state parecchie aggressioni verbali e non solo nelle filiali. Le OOSS invitano pertanto a continuare ad utilizzare gli steward che sono di supporto, aiuto e hanno un effetto deterrente. Non bisogna dimenticarsi del covid che continua a circolare. Le OOSS con il supporto degli RLS invitano a grande attenzione e a mantenere alta la guardia in questa fase ancora estremamente complicata.

MOBILITA’ E NUOVI MESTIERI

In vista dei prossimi cambiamenti organizzativi, con conseguenti trasferimenti e riconversioni professionali, abbiamo chiesto maggiore attenzione al tema della mobilità, che incide moltissimo sulla qualità della vita delle persone e che deve essere ridotta quanto più possibile. Molto importante è anche l’accoglimento rapido delle richieste di trasferimento avanzate dai colleghi oltre che l’attenzione, da parte dell’azienda, alle esigenze e alle aspirazioni professionali dei colleghi prima di decidere della loro assegnazione.

AGRIBUSINESS

Relativamente al modello applicato nelle filiali Agribusiness abbiamo nuovamente portato all’attenzione dell’Azienda il tema del dimensionamento, portando le istanze delle colleghe e dei colleghi che lamentano una sproporzione tra i carichi di lavoro e le risorse impiegate.

FORMAZIONE

L’azienda nelle sue linee guida riconosce alla formazione un ruolo di primo piano e coerentemente le attribuisce una percentuale importante nel sistema di calcolo del livello di complessità del gestore, determinante poi per ottenere un miglior trattamento retributivo ed una conseguente crescita professionale; quindi, anche per i colleghi usufruire di una formazione puntuale ed efficace diventa un obiettivo rilevante e primario.

Chiediamo di:

  • calendarizzare la formazione alla stregua delle altre attività lavorative come gli appuntamenti con i clienti e le riunioni;
  • riprendere i corsi di formazione in presenza (compatibilmente con la situazione Covid-19).
  • incentivare lo “Smart Learning”;
  • inibire proceduralmente la possibilità di effettuare la formazione nei week-end o fuori dall’orario di lavoro.

Leggi volantino –>INCONTRO ANNUALE DR ERM 2022

INCONTRO ANNUALE DR ERM 2022

 

 

NOI SEGNALIAMO!

Il 2022 si è presentato, in questi primi mesi con scenari non certo confortanti.
Sul fronte “Pandemia Covid-19”, mentre il Governo annuncia l’intenzione di porre fine allo stato d’emergenza, la situazione resta delicata; tant’è che nelle filiali e negli uffici di direzione, specchio di quanto accade nel Paese, si sta assistendo ad una costante risalita dei contagi.
Uno scenario che impone non solo di continuare a rispettare, con grande attenzione, tutte le misure di prevenzione anti-contagio, dalle mascherine, ai distanziamenti, alle igienizzazioni, oltre all’immediata sanificazione dei locali lavorativi nei quali si manifestino contagi, ma anche di mantenere grande prudenza nei comportamenti e di evitare, da parte dell’Azienda, decisioni organizzative che possano creare situazioni di rischio oltre ad indurre a pensare ad un “liberi tutti” del tutto fuori luogo e pericoloso.
C’è stato, inoltre, un forte aumento degli eventi aggressivi a carico dei colleghi, diversi dei quali (in particolare a Piacenza e Reggio Emilia) collegati ai controlli relativi all’esibizione del Green Pass per l’accesso dei clienti alle filiali; una situazione che evidenzia la necessità di porre in essere, da parte dell’azienda, misure più adeguate per prevenire questo fenomeno, in forte incremento, che mette a serio rischio l’incolumità fisica e psicologica dei lavoratori.
In un contesto difficile, nel quale la guerra in atto genera un forte impatto emotivo, di sconforto e preoccupazione, sulle persone che si riflette anche sui comportamenti della clientela, e quindi sull’attività lavorativa quotidiana, osserviamo con estrema amarezza che, come se nulla fosse, aumenta, nell’Area Emilia Ovest, la diffusione di iniziative aziendali di pressione commerciale.
Tra queste, siamo venuti a conoscenza dell’organizzazione nell’Area Retail Parma – Reggio Emilia di un “GAME sulla Tutela (Segmenti Privati e Aziende)”, da svolgersi attraverso la proposizione di prodotti commerciali Tutela a TUTTA la clientela del Segmento Privati e Imprese con incontri pianificati nella giornata, indipendentemente dal motivo dell’appuntamento fissato, che riteniamo essere in contrasto con i protocolli sulle politiche commerciali, e che abbiamo segnalato alla casella iosegnalo@intesasanpaolo.com.
Ma non è certo l’unica… sempre più spesso veniamo a sapere di riunioni con finalità commerciali organizzate nell’intervallo antimeridiano, sollecitazioni alla saturazione delle agende, preventivi per la vendita di prodotti tutela da ottenere in modo massivo su tutte le tipologie di clientela, richieste ridondanti di report da produrre nelle modalità più svariate e pure altre fantasiose iniziative anche finalizzate al raffronto competitivo sui risultati delle vendite, tra le quali addirittura un “ROLE PLAY” con tanto di “scenette” organizzate per simulare il rapporto “Gestore/Cliente”.
In questo modo si svalorizzano i colleghi e li si mette in competizione tra di loro privilegiando l’aspetto della produzione quantitativa di risultati, ad ogni costo, rispetto alla loro professionalità e alla loro competenza.
Riteniamo che in alcune situazioni si sia davvero passato il limite e chiediamo, quindi, ai colleghi di continuare a comunicarci le indebite pressioni commerciali che non esiteremo a segnalare con le modalità previste dagli accordi vigenti.
Tutto questo è ancor più grave se si considera la costante carenza di organici alla quale si deve quotidianamente far fronte, sia nelle strutture di direzione sia nelle filiali dove, nonostante le tante uscite per pensionamenti, esodi e anche a causa di numerose dimissioni volontarie le nuove assunzioni sono state pari a 0 (zero); a ciò si aggiungono le problematiche nei rapporti con la clientela determinate dalla desertificazione del territorio che in alcune zone, a partire da quelle più isolate e difficili da servire, è stato totalmente abbandonato.
È ora di agire per davvero, da parte dei vertici aziendali quell’attenzione alle “nostre persone” che tanto viene sbandierata, anche nel nuovo Piano di Impresa, ma che purtroppo, non trova riscontro nella realtà quotidiana; di sicuro continueremo a batterci per migliorare le condizioni di lavoro e per far sì che la professionalità e l’impegno di tutti colleghi venga rispettato e, giustamente, valorizzato.

NOI SEGNALIAMO

Parma, 18.03.2022

FABI – FISAC CGIL – UILCA
Coordinatori Intesa Sanpaolo – Area Emilia Ovest

Trimestrale Area Emilia Ovest: RISPOSTE INSODDISFACENTI!

Il 27 settembre si è svolto l’incontro trimestrale dell’Area sindacale Emilia Ovest (Parma, Reggio e Piacenza), al quale hanno partecipato, per l’Azienda, Anna Hensel ed Amedeo Di Vincenzo dell’ufficio Relazioni Industriali, Lorena Mantica responsabile del Personale per la DR ERM, Fabrizio Filippa Ctpar Area Emilia Ovest, Vincenzo De Marino Direttore commerciale Retail e Nicola Mauri, responsabile del personale per gli uffici di Direzione.

L’incontro, come di consueto è iniziato con l’illustrazione dei dati relativi agli andamenti commerciali.

Il Direttore Commerciale Vincenzo De Marino ha rappresentato gli ottimi risultati ottenuti complessivamente dai colleghi delle filiere Retail, Exclusive e della filiera Imprese dell’Area Emilia Ovest; anche sul fronte Risparmio, Erogazioni e Tutela, il Direttore Commerciale comunica risultati positivi, sottolineando come, per quanto riguarda il dato del Flusso Netto della raccolta, lo stesso sconti gli eventi di dimissioni volontarie di alcuni colleghi che gestivano masse importanti. Sul fronte Tutela, invece, vi è grande soddisfazione nel tasso di rinnovo di contratti assicurativi.

E’ necessario evidenziare che, come e forse più del 2020, quello in corso è un anno di grande complessità sia per il perdurare della pandemia sia per i consistenti cambiamenti derivanti dall’integrazione UBI; di tutte queste difficoltà, visti anche gli eccellenti risultati riportati dall’Azienda, si sono fatti carico i colleghi che hanno operato con responsabilità ed impegno nonostante le innumerevoli problematicità che quotidianamente affrontano.

La riunione è proseguita poi con l’illustrazione da parte del CTpar Fabrizio Filippa dei dati riferiti agli organici con aggiornamento al 31.07.2021.

Tra i vari dati forniti, è stato rappresentato quello del numero di filiali che insistono nell’Area Emilia Ovest. Ad oggi, sono 45, delle quali 10 (oltre il 20% del totale!!) verranno chiuse nel prossimo intervento previsto per la metà ottobre.

Questo non è che l’ultimo di una lunga serie di interventi di razionalizzazione sul territorio; si tratta di una logica, che porta ad una desertificazione territoriale, secondo la quale persone che vivono nelle zone più disagiate della nostra regione od in quartieri molto popolosi, da essere considerabili quasi piccoli paesi, vengono lasciate sole, senza più un riferimento bancario.

Siamo contrari a questo “progetto” aziendale e lo abbiamo ribadito.

L’Azienda ha dichiarato che la vicinanza a quelle popolazioni avviene tramite la cosiddetta “banca di prossimità”, operata tramite le tabaccherie convenzionate Banca 5 ed il servizio Mooney.

MA NON E’ CERTO SOLO QUESTO IL SERVIZIO CHE I CLIENTI RICHIEDONO ALLA BANCA.

E ANCHE IL PENSARE CHE LA PROFESSIONALITA’ E LA QUALITA’ DEL SERVIZIO OFFERTO DAI COLLEGHI SIA SOSTITUIBILE CON QUELLA DI CHI FA, DI PROFESSIONE NON FA IL BANCARIO MA UN ALTRO MESTIERE (TABACCAI ED EDICOLANTI), E’ ANCHE IRRISPETTOSA VERSO LE “NOSTRE PERSONE”, QUELLE CHE TANTO SPESSO L’AZIENDA CITA COME IL “VALORE” PIU’ IMPORTANTE.

Abbiamo evidenziato, inoltre, come, nonostante si sappia già da lungo tempo degli interventi di accorpamento/chiusura filiali di metà ottobre, i colleghi non siano ancora stati informati del loro “destino”; se è vero che il preavviso per trasferimenti entro il comune è ridotto, sempre per quell’attenzione ai colleghi che, purtroppo, resta tale solo nelle parole, non è accettabile un atteggiamento gestionale che tiene in sospeso fino all’ultimo minuto chi attende di avere una comunicazione che impatta su situazioni personali e famigliari e può avere ricadute professionali. Per venire incontro alle necessità personali e familiari dei lavoratori, abbiamo anche chiesto all’azienda, in occasione dei numerosi trasferimenti che verranno comunicati in questi giorni, di non ostacolare l’autorizzazione all’utilizzo dell’auto propria, come previsto dall’accordo sulla mobilità.

PRETENDIAMO DALL’AZIENDA PIU’ ATTENZIONE NEI CONFRONTI DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI.

Rispetto ai ruoli e percorsi professionali, al grande “guazzabuglio” che si è verificato a luglio scorso, con il manchevole ritardo aziendale nella comunicazione delle complessità e gli evidenti errori nella definizione delle stesse e nell’applicazione dell’accordo sottoscritto a livello di Gruppo, ed alla gestione irriguardosa nei confronti dei colleghi che non hanno mantenuto il percorso (con relativa richiesta di restituzione delle indennità!!), si aggiungono ora anche le incertezze derivanti dalla razionalizzazione della rete.

Abbiamo chiesto all’azienda come intenda comportarsi in quei casi, che inevitabilmente si presenteranno, di colleghi che sono attualmente in percorso, ed abbiamo rivendicato che anche quei percorsi, come gli altri interrotti, debbano trovare continuità, per non disperdere un patrimonio di competenze e conoscenze acquisito nel tempo e non sminuire l’impegno speso in questi difficili mesi.

Tanti sono i problemi causati dalle filiali che chiudono… ma (purtroppo) sono tanti, e continuano ad aumentare, quelli delle filiali che restano!

La sensazione che si percepisce tra i colleghi è quella non solo di assoluto abbandono da parte dell’azienda, ma di venire considerati solo quando si tratta di produrre (indebiti) report, esitare liste entro una certa data, con richieste che arrivano da più uffici, rendendo la filiale un vero “campo di battaglia” ed i colleghi sottoposti al fuoco incrociato della reportistica tra uffici e responsabili.

Le condizioni di lavoro sono in costante peggioramento, lo diciamo già da tempo, ed ormai il tempo sta davvero per scadere!

Arrivano segnali sempre più forti, e da più parti, di grande malcontento: il numero crescente di dimissioni volontarie, le numerose richieste di uscite per esodo (che spesso supera le attese!), la lunghissima lista di colleghi che hanno richiesto di uscire dalla filiale (più che uscire… scappare!) rendono tangibile, concreto e sotto gli occhi di tutti, quel malumore e quel disagio, che troppo spesso abbiamo denunciato all’azienda senza avere risposte soddisfacenti per la soluzione del problema.

La pressante richiesta di risultati, i ritmi insostenibili, le sollecitazioni, eccessive e spesso improprie, che arrivano dal management aziendale rendono il lavoro una quotidiana corsa contro il tempo tra mille difficoltà che oltre a contribuire a creare un pessimo clima aziendale, genera forte stress psicofisico e aumenta fortemente i rischi per la salute dei colleghi.

I carichi di lavoro, anche a causa di portafogli ingestibili che sono stati incrementati ben oltre i limiti massimi tollerabili in seguito agli interventi di accorpamento, hanno prodotto un aumento considerevole delle ore di permanenza al lavoro, tempo che non vede alcun tipo di riconoscimento, a seguito della modalità di gestione (uno sgradito ritorno!) del nuovo metodo di rendicontazione della prestazione lavorativa giornaliera, senza timbrature.

Ciò sta producendo una banda oraria sempre più ampia di lavoro non pagato; se non ci saranno auspicabili inversioni di tendenza, nell’assenza di una collaborazione aziendale per risolvere il problema saremo costretti ad attuare iniziative conseguenti per far sì che il lavoro straordinario venga regolarmente retribuito.

Su questi temi l’Azienda si è limitata a rispondere sul corretto utilizzo delle liste:

“Le liste rientrano in un più ampio piano commerciale, vengono in aiuto ai colleghi che, trovandosi nuovi clienti nel portafoglio, sono messi in evidenza rispetto ad altri. Non sono un budget, ma uno strumento.”

La risposta, oltre ad essere insufficiente, è anche distorta rispetto alla realtà quotidiana! Dalle buone intenzioni è necessario passare all’applicazione concreta di azioni che abbiano un risvolto positivo per tutti i colleghi.

Nel marasma quotidiano della fiumana di clienti da soddisfare, appuntamenti da fissare (in agende già piene zeppe), il telefono che suona costantemente, viene fruita la formazione; questa pare essere considerata, nella scala della priorità, la Cenerentola delle attività da svolgere, quasi banalizzata a puro adempimento burocratico. I dati fornitici, d’altra parte parlano chiaro: 44 ore fruite pro capite, di cui 40 per corsi obbligatori, che spesso, essendo oggetto anche quelli, di monitoraggio vengono sollecitati in aggiunta a tutto il resto del lavoro, che – ovviamente – non può restare indietro.

La formazione, persino quella obbligatoria, nella modalità flessibile da casa, in tante realtà, è ancora un miraggio: non viene autorizzata e soccombe alle contingenze dell’organizzazione della filiale.

Come OO.SS riteniamo che la formazione offerta, e nelle sue modalità di svolgimento, non sia sufficiente, in particolare, nel momento di cambio di ruolo ci sono carenze strutturali, non vengono previsti percorsi formativi ed affiancamenti ad hoc.

Sempre in tema di “smart”, tante sono le difficoltà ad accedere al lavoro flessibile per il personale di filiale; ci sono accordi specifici sulle conciliazioni tempi vita lavoro che, anche se non completamente disattesi, trovano difficilmente riscontro nella quotidianità.

Chiediamo che il lavoro flessibile sia considerato uno strumento di conciliazione e che per poter fruire di un diritto già disciplinato basti semplicemente attivarlo e non che sia frutto di estenuanti richieste e ritardi nella pianificazione delle giornate spettanti.

Se le cose non vanno affatto bene nella rete, di sicuro gli uffici centrali non stanno meglio.

Lo stesso Nicola Mauri, responsabile del personale per il palazzo di Via Langhirano, dichiara che la sofferenza di alcuni (molti, diciamo noi!!) uffici è palese!

Lo svuotamento di intere lavorazioni a fronte delle uscite per esodo ha creato situazioni non più gestibili, che hanno come diretta conseguenza la ricaduta sui pochi rimasti di un carico di lavoro insopportabile.

Le risposte aziendali sono totalmente insufficienti ed inadeguate, considerata anche la consapevolezza della situazione e la stessa ammissione del problema.

Non è possibile nascondersi dietro alla difficoltà di trovare soluzione interne o liquidare la tematica delle nuove assunzioni (previste dagli accordi), che sono necessarie per le ragioni già evidenziate anche nell’Area Emilia Ovest, come argomento che non è di competenza delle strutture di Area con le quali si tengono le riunioni trimestrali.

Se l’Azienda è consapevole, per sua stessa ammissione, della difficoltà delle strutture, deve provvedere immediatamente alla loro sistemazione… e le nuove assunzioni devono arrivare anche in Emilia Ovest.

Non è tollerabile che siano i colleghi a pagare il prezzo delle inadeguatezze aziendali!

A fronte delle puntuali e specifiche fatte dalle OO.SS. sui temi trattati, le risposte sono state poche, vaghe ed insoddisfacenti; ci aspettiamo che, a partire già dai prossimi giorni in previsione dei cambiamenti in arrivo, vengano accolte le nostre richieste.

Se l’Azienda considera naturale “abituarsi al continuo cambiamento” riteniamo che per prima debba cambiare un atteggiamento di scarsa attenzione e valorizzazione dei colleghi.

AREA EMILIA OVEST 0410

 

OLTRE ALL’ ASCOLTO CHIEDIAMO I FATTI!

Il giorno 6 luglio si è svolto in modalità remota il primo incontro dell’anno della Direzione Regionale Emilia-Romagna/Marche. La Direttrice Regionale, Cristina Balbo, ha rappresentato l’andamento commerciale della DR e i Direttori Commerciali delle filiere Retail, V. De Marino, Exclusive, M. Simonelli e Imprese, S. Bergamaschi, sono poi intervenuti per rappresentare nel dettaglio l’andamento delle filiere di loro competenza. La nuova Responsabile del Personale di DR, Lorena Mantica, ha fatto una panoramica degli interventi formativi aggiuntivi effettuati su iniziativa della nostra DR, in particolare a supporto del territorio marchigiano.
Come OO.SS abbiamo subito espresso la necessità di mettere in agenda quanto prima i 3 incontri trimestrali di Area previsti dal vigente Protocollo di Relazioni Industriali e abbiamo illustrato alla Dottoressa Balbo gli aspetti di maggiore criticità.
MIGRAZIONE/INTEGRAZIONE
Nonostante le Delegazioni di Gruppo avessero denunciato le possibili criticità derivanti dalla migrazione per i colleghi ex Ubi prima del 12 aprile, la Capogruppo non ha accolto le richieste del sindacato. I colleghi hanno avuto un numero inadeguato di affiancatori in presenza e gli affiancantori da remoto, sebbene disponibili e preparati, non sono stati comunque sufficienti, anche perché contemporaneamente impegnati nell’attività ordinaria in Filiale. A seguito di queste problematiche, abbiamo ricordato che, con lettera del 18 giugno, i Coordinatori Area Marche di tutte le OO.SS. avevano formalizzato a ISP la richiesta per “tenere indenni Lavoratrici e Lavoratori da eventuali rischi patrimoniali e/o disciplinari” conseguenti alle carenze “organizzative, formative ed operative” che l’Azienda non si è curata di prevenire.
ORGANICI, ACCORPAMENTI E RUOLI PROFESSIONALI
Abbiamo ribadito come la carenza di personale, rispetto alle incombenze da svolgere da parte dei colleghi, sia diventata cronica, nella Rete in particolare, ma anche negli uffici di Direzione Centrale/Regionale. Il malessere è diffuso, in particolare nella Rete: ne sono esempi le numerose richieste di trasferimento fuori dalla Rete e il continuo aumento delle richieste di aspettativa non retribuita per poter ritrovare quella serenità che sul posto di lavoro non c’è più. Riteniamo che questo modello organizzativo standardizzato e indirizzato alla massima produttività scarichi sui colleghi di Rete, già pochi per presidiare le attività ordinarie, tutto il grande disagio e le difficoltà, senza tenere conto di una clientela ancora abituata ad un modello di servizio completamente diverso. Da inizio anno nella nostra DR sono state chiuse 116 Filiali, circa il 30%, e le zone rurali e disagiate sono state abbandonate, togliendo servizi essenziali alla popolazione ed ai clienti, nonostante la filiale sia il fulcro dell’attività bancaria come dimostra il fatto che durante la pandemia è stato necessario mantenere aperte le filiali in quanto servizio pubblico essenziale. Evidenziamo che i continui accorpamenti e le chiusure di filiali, oltre a creare ulteriore disagio per la clientela, determinano ulteriori gravose incombenze per colleghi, in un momento già difficile per il riassestamento post migrazione e gli esiti ancora incerti della pandemia. Questa politica di desertificazione della Rete provoca l’incremento dei clienti in carico alla filiale accorpante, senza che vi sia un corrispondente aumento di personale, e paradossalmente una diminuzione dei portafogli. Inoltre, in un contesto di continua riduzione del personale, le risposte alle richieste di Part time risultano insoddisfacenti. In questo contesto lavorativo in continua riorganizzazione, diversi colleghi hanno perso il ruolo e il consolidamento a causa dei trasferimenti. I portafogli in capo al Direttore sono particolarmente rilevanti, sia sotto il profilo numerico che di complessità, e richiedono tempo e competenze per essere seguiti: nella realtà vengono lavorati da tutti i colleghi, sottraendo la possibilità di inserire in percorso nuovi gestori. Chiediamo che l’attenzione dichiarata nei confronti dei colleghi si manifesti attraverso il reinserimento in percorso per i colleghi a cui è stato interrotto e con la creazione di nuovi portafogli utilizzando la clientela in capo al Direttore. Infine, dato che l’Azienda ha deciso unilateralmente di eliminare il sistema di rilevazione presenze, abbiamo chiesto di sensibilizzare i Responsabili nel riconoscimento degli straordinari e delle prestazioni che prevedono la maturazione di PAO (recupero orario di lavoro RAO).
FORMAZIONE
La formazione si è rilevata insufficiente e inefficace, per cui abbiamo chiesto alla DR di mettere in atto i seguenti ulteriori interventi specifici a supporto dei colleghi:
1. FARE UN’ ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI A LIVELLO LOCALE;
2. MIGLIORARE L’ EFFICACIA DELLA FORMAZIONE DELLE RIUNIONI VIA SKYPE: organizzare riunioni formative con un numero contenuto di partecipanti, in un luogo riservato e con la possibilità di dialogare con il formatore;
3. INCREMENTARE LA FORMAZIONE e l’affiancamento sui processi della Banca e non solo sui prodotti;
4. INCENTIVARE LA FORMAZIONE FLESSIBILE DA CASA, 8 gg all’anno di cui 2 di DIRITTO: a tal riguardo abbiamo richiesto di sensibilizzare in tal senso tutta la struttura commerciale a diretto riporto della DR;
5. NEUTRALIZZARE NELLA VALUTAZIONE DELLE PERFOMANCE UPPER GLI EFFETTI NEGATIVI DERIVANTI DAI GAP FORMATIVI: non è possibile fare proposizione commerciale se non si conoscono le procedure, la normativa e i prodotti, quindi in sede di valutazione finale come in occasione dei colloqui di mid year, si dovrà tenere conto di questo aspetto e neutralizzarlo nel suo esito finale.
6. CREARE UNA STRUTTURA DI SUPPORTO OPERATIVO DI DR, a cui i colleghi di Filiale si possono rivolgere per avere aiuto.
PRESSIONI COMMERCIALI
In materia di pressioni commerciali, le dichiarazioni aziendali spesso sono in palese contraddizione con quanto avviene quotidianamente nella realtà delle filiali, dove si verificano atteggiamenti da parte dei rappresentati dell’azienda talvolta intollerabili: ci sono ancora troppi Responsabili che avanzano reiterate richieste di report ai gestori, addirittura durante l’incontro con il cliente (sembra assurdo, ma succede anche questo!), o pretendono che il primo appuntamento della giornata sia finalizzato alla vendita di un prodotto di tutela a prescindere dall’esigenza di chi si ha davanti. Inoltre, alla mancanza di capacità gestionali spesso si sopperisce esasperando il presidio sui colleghi attraverso continue riunioni skype, che li impegnano senza tener conto della loro programmazione del lavoro, richiesta peraltro dal modello di servizio.
Non condividiamo la dichiarazione della DR relativa ai 5 appuntamenti giornalieri: imporre un parametro numerico predefinito per valutare la prestazione induce una pressione sui colleghi senza tenere conto del loro reale impegno. Auspichiamo che al centro del futuro accordo sulle pressioni commerciali, in continuità con gli accordi precedenti, sia nazionali che integrativi ISP ed ex Ubi, vi siano valori come la dignità delle persone, la responsabilità, la fiducia, l’integrità e la trasparenza, e che l’applicazione di tale accordo sia il più possibile diffusa e condivisa.
STRESS LAVORO CORRELATO
Il livello di stress nei nostri territori è altissimo, fa sentire i colleghi inadeguati e frustrati minando così il loro entusiasmo. Prevale la sfiducia nei confronti dell’Azienda e la percezione dei colleghi è che l’Azienda sia più attenta al risparmio dei costi anziché alla salute e alla sicurezza delle “proprie persone”. Ne deriva un clima che non favorisce la collaborazione e lo scambio reciproco.
FOL E DISTACCAMENTI
Abbiamo evidenziato al nuovo Responsabile del Personale della struttura FOL, Enrico Pezzolato, presente all’incontro come da nostra richiesta, come i colloqui mostrino una scarsa attenzione alle persone: ai colleghi non è ben specificato come si svolge il lavoro in Fol, quali siano i percorsi di carriera e a volte non è chiaro nemmeno dove sia la sede di lavoro. I colleghi vengono trasferiti anche dopo aver manifestato la propria contrarietà, senza tenere in alcun conto la loro professionalità.
AGRIBUSINESS
Per la struttura Agribusiness era presente, Luca Dorenti, Responsabile del Personale, a cui abbiamo richiesto urgenti interventi formativi a favore dei colleghi: la formazione, per una filiera nata in concomitanza con l’integrazione di UBI che deve soddisfare una clientela particolarmente strutturata e competente, è stata scarsa e non sufficiente per tutte le persone, sia della parte commerciale che delle strutture centrali.
È necessario, inoltre, rafforzare i distaccamenti dove i colleghi si sono trovati ad affrontare il doppio carico di lavoro, quello da gestore e quello da addetto.
L’Azienda ha confermato la sua disponibilità all’ascolto e all’accompagnamento dei colleghi: come OO.SS riteniamo che l’ascolto e l’accompagnamento non siano sufficienti e chiediamo che le richieste fatte durante l’incontro siano accolte e realizzate.

ERM INCONTRO ANNUALE DR ERM

NASCE “TUTELE AL QUADRATO”, IL NUOVO SPORTELLO DELLA FISAC DI PARMA

Sarà attivo dal prossimo lunedì 26 aprile il nuovo sportello della FISAC CGIL Parma TUTELE AL QUADRATO.
Lo sportello, accessibile solo su appuntamento offrirà consulenza e supporto individuale su diversi ambiti, tra cui la previdenza (pensioni di anzianità e vecchiaia, Ape Social, Quota 100, Opzione Donna), il riscatto di Laurea, l’invalidità e l’invalidità Inps, la Legge 104, l’inabilità, l’Assegno Unico.

 

Per richiedere un appuntamento è possibile scrivere una mail a tutelealquadrato@er.cgil.it o un messaggio Whatsapp al numero dedicato 3452291852. In entrambi i casi, una risposta immediata  segnalerà all’utente il ricontatto entro 2 giorni lavorativi.
Ogni ulteriore informazione e aggiornamento sarà disponibile anche sulla pagina Facebook della categoria a questo indirizzo: https://www.facebook.com/FISACCGILParma
RSA PARMA
Fisac CGIL
Gruppo Intesasanpaolo

MEZZA ITALIA TORNA ROSSA…MA L’AZIENDA CONTINUA A CONVOCARE I CLIENTI IN FILIALE!!!

Da lunedì 15 marzo e fino al 6 Aprile, la Regione Emilia Romagna sarà in zona rossa.

La notizia, arrivata il 12 marzo, non è certo giunta inaspettata, visto l’esponenziale aumento dei casi di COVID 19 e l’impennata dell’indice che misura la velocità di contagio (RT).

Nei nostri territori si è arrivati nuovamente alla chiusura delle scuole ed a forti restrizioni tra le quali oltre alla chiusura di attività non essenziali:

  • –  non si può uscire dalla propria abitazione se non per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute;
  • –  sono vietate le visite a parenti e amici;
    Le filiali rimangono aperte, SOLO IN QUANTO SERVIZIO PUBBLICO ESSENZIALE.
  • –  E’ per tale ragione che sono ammesse solo alcune operazioni (Operazioni di cassa, pagamenti prestiti/mutui, rimborsi anticipati, richieste carte, gestione vincite, Cassette di sicurezza, pagamento pensioni, stipule mutui),
  • –  le filiali ricevono solo su appuntamento e previo screening telefonico, con ingresso contingentato,

– gli Specialisti operano nella sede di assegnazione e i Capi Area individuano una filiale; seguendo la turnazione dell’unità produttiva e nelle filiali con organico superiore a 12 riprendono le turnazioni.

Tutto questo avviene perché nel pieno della TERZA ONDATA, con le strutture ospedaliere in grave difficoltà, i ricoveri anche nelle terapie intensive che aumentano giorno dopo giorno e centinaia di decessi quotidiani, occorre ridurre il più possibile ogni forma di mobilità delle persone per tutelare la salute pubblica e di ogni singolo individuo, tra i quali anche colleghi e clienti.

Il tema delle pressioni commerciali è purtroppo un refrain, con il quale ci si trova a fare i conti tutti giorni, da un po’ di tempo a questa parte, ma in una situazione come questa sono necessari comportamenti finalizzati ad evitare il diffondersi del virus e a garantire nel migliore dei modi e con la massima attenzione l’attività di servizio pubblico essenziale.

Invece purtroppo, a partire da lunedì e fino al 26 marzo, l’URGENZA per i colleghi è stata quella di chiedere ai clienti di recarsi in filiale per la sottoscrizione delle nuove obbligazioni in dollari, non collocabili tramite OAD ed internet banking.

Una campagna commerciale che, nel pieno della TERZA ONDATA ci appare assolutamente INOPPORTUNA per la tutela della salute dei colleghi e dei clienti.

Per quel che riguarda il nostro territorio, questo non è che l’ultimo esempio di come si continui a chiedere ai colleghi di invitare i clienti in filiale nonostante la zona rossa, dando sempre massima priorità agli obiettivi di vendita: PREVENTIVI, COLLOCAMENTI, POLIZZE, LAVORAZIONE LISTE ecc….

A queste URGENZE/PRESSIONI SUI COLLEGHI in piena pandemia, si aggiunge un’altra novità in fatto di pressioni: “LE TELEFONATE INEVASE”.

Proprio su quest’ultimo tema, da inizio mese sono stati diffusi dei report contenenti anche i dati sensibili dei clienti e il numero delle telefonate inevase in capo a ciascun collega, il quale dovrà procedere a ricontattarli tutti, in brevissimo tempo, oltre il lavoro quotidiano.

La reportistica sulle telefonate inevase si configura come una forma di controllo a distanza e definisce implicitamente il mancato raggiungimento di obiettivi individuali relativamente al presidio della qualità del servizio, uno degli elementi cardine del sistema di valutazione del personale della Rete, e introduce la possibilità di raffronti individuali.

CHIEDIAMO AI COLLEGHI DI SEGNALARCI OGNI SOLLECITAZIONE VOLTA A CONVOCARE I CLIENTI IN FILIALE PER OPERAZIONI NON NECESSARIE, IN VIOLAZIONE DELLE DISPOSIZIONI DELL’ULTIMO DECRETO APPENA EMESSO DAL GOVERNO, CHE POTREBBE COMPORTARE RESPONSABILITA’ ANCHE IN CAPO AL GESTORE E OGNI ULTERIORE FORMA DI INDEBITA PRESSIONE.

Parma, 18 marzo 2021

Coordinatori territoriali Area Emilia Ovest
FABI FIRST-CISL FISAC-CGIL UILCA-UIL UNISIN

 

Allegato 1

ACCORDO POLITICHE COMMERCIALI E CLIMA AZIENDALE MODULO SEGNALAZIONE iosegnalo@intesasanpaolo.com
Spett.le

Intesa Sanpaolo S.p.A.
Comitato Welfare, Sicurezza e Sviluppo Sostenibile
(c/o Relazioni Industriali) Piazza Paolo Ferrari, 10 20121 MILANO COORDINATORI TERRITORIALI AREA EMILIA OVEST

Area tematica – Reportistica OGGETTO: TELEFONATE INEVASE E CONTROLLO AGENDE

Viene diffusa reportistica con cadenza giornaliera contenente il numero di telefonate inevase in capo al singolo collega, relative ai due giorni precedenti, “in un arco temporale più ampio dell’orario di apertura al pubblico”. Nella fattispecie ravvisiamo una modalità di controllo a distanza, in quanto il dato aggregato è già presente sul SEI OK di filiale.

Inoltre, tale reportistica definisce anche il mancato raggiungimento di obiettivi individuali relativamente al presidio della qualità del servizio, uno degli elementi cardine del sistema di valutazione del personale della Rete.
La “misurazione” del disservizio, non può essere imputabile in alcun modo all’operato del singolo collega come invece lascerebbero presupporre questi report, lasciando margini per una valutazione sull’operato del collega basata su elementi puramente quantitativi e aleatori oltre che a raffronti impropri tra i colleghi di una stessa filiale.

In più, vengono segnalati comportamenti che tendono al controllo a distanza nel monitoraggio costante delle Agende dei gestori che, qualora non soddisfino il requisito minimo del Capo Area, si trovano interventi esterni sulla propria agenda senza che loro ne siano a conoscenza.

Coordinatori territoriali Area Emilia Ovest
FABI FIRST-CISL FISAC-CGIL UILCA-UIL UNISIN

 

ASSEMBRAMENTI, URLA E PRESSIONI COMMERCIALI

Chi lavora nelle filiali Intesa Sanpaolo sa molto bene ciò che accade tutti i giorni!
Chi invece dovrebbe governare il modello organizzativo SI GIRA DALL’ALTRA PARTE  
e preferisce non vedere la gravissima carenza di organico, il pesantissimo carico di 
lavoro e la ossessiva e martellante richiesta di risultati a tutti i costi!


ADESSO ALZATE LO SGUARDO DAI VOSTRI TANTO
CARI REPORT, E GUARDATE IN FACCIA LA REALTA’!


Ad una situazione grave ed insostenibile, si aggiungono problemi su problemi che stanno
compromettendo sempre di più le condizioni di lavoro e mettono a rischio la salute di
colleghe e colleghi.


ASSEMBRAMENTI
Pandemia da Covid 19… questa sconosciuta!
Dopotutto nelle Filiali si lavora come se non esistesse!
Dopo la più che discutibile decisione aziendale di non proseguire con gli appuntamenti per
le operazioni di cassa, assistiamo a continui assembramenti fuori e dentro le Filiali, ad
aggressioni verbali da parte di alcuni clienti e verifichiamo che il contingentamento è
sostanzialmente impossibile.
Le indicazioni su come gestire l’afflusso della clientela per evitare rischi inutili per la salute
dei colleghi e un diffuso malcontento dovevano essere fornite da Banca dei Territori. Le
stiamo ancora aspettando!
La soluzione sarebbe anche semplice e sicuramente efficace: come chiediamo ormai da
mesi sono necessari gli steward per gestire l’accesso dei clienti.
Smart working e offerta a distanza?
L’azienda si è dimenticata delle belle parole spese durante il lockdown sull’ottimo lavoro
svolto in smart working dai gestori? Certamente sì! Sembra che la “presenza fisica” dei
colleghi in Filiale sia ormai l’unica modalità possibile. Persino le esigenze familiari
straordinarie dei colleghi per affrontare le difficoltà determinate dall’attuale contesto
emergenziale risultano in gran parte ignorate.


URLA e non solo
Le urla che scandiscono la giornata di lavoro nelle Filiali, spesso ingiuriose e aggressive,
sono quelle dei clienti seduti nei salottini aperti che, tra distanziamento e mascherina,
cercano di farsi sentire dal gestore che hanno di fronte. La mancanza di privacy è palese,
così come lo sono le lamentele. Durante la consulenza per i clienti è determinante la
riservatezza – e certo non dovremmo spiegarlo noi all’Azienda – e trovarsi in un ambiente
rumoroso ed esposto porta inevitabilmente a non rispettare il distanziamento, con evidenti difficoltà per i Gestori.
Le visiere facciali sono inadatte e fastidiose per la vista e non solo.
Anche in questo caso la soluzione sarebbe semplice: barriera di plexiglass per tutti, come
peraltro già utilizzato da tutti i nostri colleghi di UBI.
O siamo forse dipendenti diversi?
Siamo sempre più scandalizzati che la Banca perseveri nel rifiutarsi di fornire le barriere di
plexiglass in tutte le postazioni a contatto con il pubblico per proteggere la salute dei colleghi e dei clienti, nonché la loro privacy.


PRESSIONI COMMERCIALI
Nelle ultime settimane i colleghi sono stati chiamati ad attivarsi per dare il massimo del
massimo, per un non meglio definito “obiettivo ante fusione Ubi”, come fosse una gara tra
le due realtà, chiedendo il raggiungimento di numeri impossibili, fuori da ogni logica,
sottoponendo la rete tutta ad uno STRESSANTE MARTELLAMENTO SENZA
PRECEDENTI (ed i precedenti erano già insostenibili).
Viene richiesto di fissare sempre più appuntamenti nelle Filiali in modo da saturare
totalmente il tempo di lavoro, con budget personalizzati, con un controllo serrato e
maniacale sulle agende, di fornire impossibili dati previsionali (ma certi!!!), di lavorare liste
ordinarie e liste prioritarie, di fare preventivi tutela a tutti i costi “purché si facciano”.
Quotidianamente sono organizzate riunioni per definire focus commerciali (non basta quanto elencato sopra??)
In più viene richiesto anche di vendere la tutela abbinata al finanziamento, con continui
messaggi Lynch e WhatsApp incessanti ed inopportuni. Tutto questo per tenere
ossessivamente sotto pressione i colleghi e far sì che non si distraggano mai dagli obiettivi
commerciali, facendo sentire inadeguato chi non raggiunge i risultati richiesti. Ne è un
esempio, il messaggio di questi giorni ai gestori “se non vendi la tutela sei inadatto a questo  ruolo di gestore!”.
E quali sarebbero allora le capacità di questi responsabili che continuano a dimostrare la
loro incompetenza manageriale?
Ricordiamo a loro in primis, e a tutti quanti, cosa prevede l’art. 75 del CCNL 19/12/2019:

“Il mancato raggiungimento degli obiettivi quantitativi commerciali di per sé non determina una
valutazione negativa ai sensi del presente articolo e non costituisce inadempimento del dovere di collaborazione attiva ed intensa ai sensi dell’art. 38, comma 2, del CCNL 31 marzo
2015.”


Il Responsabile di Banca dei Territori continua a ripetere (durante le sue interviste in webtv) alcune parole: “le mie persone”.

Chiediamo allora che queste persone a LUI TANTO CARE, che lavorano nelle Filiali, e stanno continuando a farlo con una forza eccezionale in
questo periodo pandemico, vengano finalmente ascoltate.

URLA ASSEMBRAMENTI E PRESSIONI DR ERM

TRIMESTRALE AREA EMILIA OVEST: LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO

Nei giorni scorsi si è svolto, in modalità videoconferenza, l’incontro trimestrale dell’Area Emilia Ovest, tra le Organizzazioni Sindacali e la Delegazione Aziendale composta dalla Direttrice Commerciale Imprese ERM Stefania Bergamaschi, dal Responsabile del Personale e Assistenza Rete ERM Stefano Zingaretti, dal Ctpar Emilia Ovest Fabrizio Filippa, e per l’ufficio Relazioni Industriali di Gruppo Enzo Vozza, Candia Mosca e Amedeo Di Vincenzo.

L’incontro è iniziato con la relazione di Stefania Bergamaschi sull’andamento delle filiere Retail, Exclusive ed Imprese; l’Azienda si dichiara molto soddisfatta dei risultati ottenuti fino ad ora dalle varie filiere nel corso di quest’anno, anche in rapporto all’anno precedente; nel dettaglio, per quanto riguarda il comparto Imprese, la continuità nel rapporto con la clientela, anche da remoto, è stata particolarmente apprezzata, portando risultati in termini di riappropriazione del ruolo di supporto e consulenza svolto dai Gestori Imprese e GAR, che hanno portato ad un volume di erogazioni sostanzialmente raddoppiato rispetto all’anno precedente (nel 2019, nella Direzione Regionale ERMAM comprendente ancora Abruzzo e Molise, le erogazioni sono state pari a 1,8 mld di euro, nel 2020 nell’attuale Direzione ERM, si attestano, ad ottobre 2020, a 3 mld di euro).

Anche per quanto riguarda i Prodotti Tutela, l’Azienda valuta positivamente i risultati ottenuti da tutti i mercati, ma ritiene che ci siano ancora possibilità di ulteriore miglioramento (!?!).

L’attività in tutti i settori commerciali è svolta sia in presenza, con le limitazioni e le regole determinate dal COVID-19, che a distanza, con differenze sulle diverse filiere.

Come Organizzazioni Sindacali abbiamo posto il tema delle procedure per il “Bonus Fiscale 110%”, evidenziando tutte le giuste e motivate perplessità e le preoccupazioni che affrontano i colleghi davanti ad un argomento molto delicato che è oggetto, anche a causa di una normativa complessa e non ancora sperimentata su larga scala, di continue richieste di approfondimento da parte della clientela.

L’Azienda ha dichiarato che i Colleghi Imprese sono preparati ad affrontare la nuova materia e invita quelli Retail a contattare gli uffici dedicati in caso di necessità; ha aggiunto inoltre che le domande e le richieste di natura fiscale non possono essere gestite dai colleghi e la clientela deve rivolgersi a professionisti.

La procedura corretta prevede di raccogliere solo la documentazione che, dopo un primo esame, va inviata a Deloitte per una successiva lavorazione.

Nonostante, nelle dichiarazioni, l’Azienda manifesti la soddisfazione di essere un punto di riferimento per la clientela, in questo caso, di fatto, i colleghi vengono relegati ad un ruolo puramente burocratico e, mantenendosi nel campo delle proprie competenze, non hanno la possibilità di supportare, in modo esaustivo, le persone che quotidianamente vi si rivolgono, in quanto loro Gestori.

Sempre rispetto agli interventi del Legislatore, a supporto della grave situazione economica che il Paese sta attraversando, abbiamo anche raccomandato i rappresentanti aziendali ad erogare una formazione maggiore e mirata, per quei ruoli che saranno maggiormente interessati alla gestione dei finanziamenti europei derivanti dal Recovery Fund, soprattutto in materie di legge, come antiriciclaggio ecc…

La nostra Regione è già stata in passato interessata da fenomeni mafiosi e non vogliamo che i colleghi rischino di trovarsi ad affrontare situazioni pericolose, viste le difficoltà che potrebbero insorgere nell’effettuazione di specifiche ed approfondite verifiche. La Direttrice Commerciale Regionale Imprese ha dichiarato che esiste già un piano di formazione su tali tematiche e che i controlli procedurali supportano già i colleghi, ma che terrà conto della richiesta sindacale per una maggior sensibilizzazione aziendale su tali aspetti.

Riteniamo che un piano di formazione come quello attuale non sia sufficiente a tutelare i Colleghi dalle insidie presenti e future che i colleghi saranno chiamati ad affrontare per gli investimenti che dal prossimo anno il nostro Paese dovrà gestire.

SMART WORKING

L’Azienda ha ribadito che valuta lo Smart Working come strumento fondamentale, nell’organizzazione del lavoro, in questa situazione di emergenza, e che lo potrà essere, ovviamente, con le regole fissate dalla contrattazione, anche nel momento di un ritorno alla normalità, per favorire un equilibrio tra esigenze personali e aziendali.

A tal proposito ha comunicato che è in corso un progetto per la promozione dello Smart Working a livello di Direttori di Area e di Filiale, che ancor oggi non utilizzano sufficientemente questa modalità.

Purtroppo, quello che osserviamo come atteggiamento aziendale, in particolare nelle Filiali, è fortemente contrastante rispetto a queste affermazioni; in alcune realtà, ottenere di svolgere giornate di lavoro in Smart Working è praticamente impossibile.

Come Sindacato abbiamo infatti denunciato un’eccessiva presenza nei locali aziendali, che spesso viene proprio sollecitata dai Responsabili di Uffici e Filiali che, evidentemente, sono in difficoltà nello svolgere il loro ruolo senza la presenza fisica degli altri colleghi in ufficio (il che fa molto riflettere…).

L’emergenza e le azioni che l’azienda deve mettere in campo per tutelare la salute e la sicurezza dei colleghi non possono essere futuribili ma devono essere immediate e concrete e, per questo, riteniamo che sia necessario un forte incremento dell’attività di lavoro/formazione da casa come già previsto dall’azienda, anche nel contesto attuale della pandemia, e come previsto dal Governo con l’invito rivolto a tutte le Aziende private, rimuovendo gli ostacoli posti ai vari livelli dai preposti aziendali.

Questo strumento si è rivelato decisivo per affrontare la prima fase della pandemia e va incentivato anche in questa seconda fase e tutti vanno responsabilizzati sull’importanza e sulle corrette modalità del suo utilizzo.

FILIALI

Dall’inizio della pandemia i colleghi vivono senza tregua in condizioni di forte stress, cercando di conciliare l’inevitabile aggravio delle esigenze famigliari (chiusura delle scuole, persone disabili, anziani…) con la vita lavorativa, che spesso espone a rischi per la salute.

Come Organizzazioni Sindacali, siamo fortemente preoccupati della salute dei Dipendenti, che hanno dimostrato in questi mesi abnegazione oltre ogni misura lavorando in situazione di difficoltà e rischio e riteniamo che le attuali misure di prevenzione e protezione, nel contesto che stiamo vivendo, siano insufficienti.

Nella situazione attuale, anche la clientela è ormai insofferente verso qualsiasi limitazione (tutto porta a lamentele, anche il fissare gli stessi appuntamenti che sono obbligatori per effettuare le operazioni bancarie) e la richiesta dell’azienda di perseguire risultati sempre maggiori è una forzatura non accettabile.

Ciò avviene senza tenere conto della situazione di emergenza, a volte minimizzando la necessaria attenzione che bisogna porre all’applicazione rigorosa delle misure di restrizione alla mobilità introdotte dai provvedimenti di legge governativi, necessaria per limitare la diffusione dei contagi.

Per fare un esempio, chiedere alla clientela di recarsi in filiale per effettuare operazioni di natura commerciale, non necessarie e rimandabili, esponendo la stessa a rischi evitabili in contrasto con le prescrizioni dei DPCM e sacrificando conseguentemente le attività di pubblico servizio e quelle necessarie e non rimandabili è una pratica che va fermata!

Ricordiamo, inoltre, che i recenti DPCM prevedono anche la necessità di esporre all’esterno delle filiali, quotidianamente, il numero massimo di persone che possono essere contemporaneamente presenti all’interno dei locali aziendali, a conferma che anche la cartellonistica non è un dato “estetico”, ma una previsione di legge; tale prescrizione va rispettare con estremo rigore nel corso della giornata lavorativa e quindi richiede un’attenta gestione degli appuntamenti.

Le vigenti previsioni di legge richiedono un’organizzazione del lavoro che tenga conto dei vari aspetti di sicurezza per la salute e, di conseguenza, di rivedere gli schemi aziendali utilizzati nelle situazioni di normalità ad oggi inadeguati all’emergenza; la gestione degli appuntamenti e il lavoro quotidiano dei colleghi è appesantito da continue pressioni per “riempire le agende” (con operazioni commerciali, ovviamente…), da riunioni Skype spesse volte di scarsa utilità che, oltre ad essere indette senza congruo preavviso, in diverse occasioni si protraggono oltre i tempi previsti, interferendo con gli appuntamenti già fissati e creando problemi e disagi.

Abbiamo chiesto che l’azienda intervenga sul maniacale monitoraggio delle agende effettuato da alcuni “capi”, insopportabile e del tutto fuori luogo in questo momento di emergenza, così da poter gestire tutte le necessità fondamentali della clientela con i giusti tempi, anche per l’igienizzazione della postazione al termine di ogni incontro e per garantire i necessari ricambi d’aria.

Devono essere impedite, inoltre, una volta per tutte, le rendicontazioni che continuano ad essere richieste ai colleghi nelle forme più svariate nonostante sia stato ribadito più volte in tutte le sedi che si tratta di comportamenti vietati.

Considerato il perseverare di tali comportamenti, devono essere una volta per tutte oggetto di intervento definitivo di rimozione da parte della direzione regionale aziendale, con le relative azioni conseguenti rispetto ai rappresentanti aziendali che continuano ad agire in modo scorretto, infischiandosene delle regole e creando problemi e disagi inaccettabili ai colleghi.

In ogni caso, i problemi sono presenti in tutte le filiali, dalle new concept il cui modello commerciale si sta rivelando di fatto incompatibile con la gestione dell’emergenza (a partire dalla gestione degli spazi di lavoro, vedi coworking – gestione promiscua delle postazioni di lavoro – utilizzo delle zone safe ecc…) alle filiali di minori dimensioni.

Abbiamo quindi sollecitato, per tutte le filiali, ulteriori misure di tipo organizzativo, a partire dal ripristino dei turni in team in modo da limitare il rischio di contagio, oltre a dare attuazione a tutte le necessarie misure di precauzione anche rispetto alle attività di tracciatura dei contatti in caso di positività al COVID-19, seguendo il principio di massima precauzione.

Accogliamo favorevolmente (e finalmente…) la notizia che, dopo innumerevoli richieste da parte delle Organizzazioni Sindacali, l’azienda ha deciso (meglio tardi che mai!) di installare i plexiglass nelle filiali, uno strumento che riteniamo utile per prevenire il contagio, già utilizzato praticamente ovunque, da Poste Italiane e da altri Istituti di Credito (tra cui Ubi!) e da quasi tutti gli esercizi commerciali; ma chiediamo anche, oltre alla tempestività e alla velocità nell’installazione, che i plexiglass vengano previsti e inviati anche a tutte le altre postazioni di front office, nelle quali si riceve la clientela, che vivono le stesse problematiche delle posizioni di cassa e di accoglienza.

Per la sicurezza dei colleghi occorre rafforzare anche il servizio di steward, almeno per le filiali di città. Non dimentichiamo che le tensioni sociali in Italia sono in aumento e stiamo assistendo a diversi episodi di intolleranza e violenza che, anche nel nostro territorio, hanno già coinvolto personale bancario.

SPECIALISTI/DIRETTORI DI AREA

Abbiamo espresso forte contrarietà al continuo girovagare di Direttori di Area e Specialisti; questo, oltre a non essere di buon senso, è fuori norma rispetto alle linee guida dei protocolli anti-contagio; in una situazione come l’attuale deve essere ridotta al minimo ogni forma di mobilità come richiedono i provvedimenti governativi.

L’Azienda ha dichiarato che gli specialisti e tutti coloro che, con ruoli apicali, normalmente visitano le filiali hanno ricevuto istruzioni di fissare la propria presenza in una filiale a settimana e di non muoversi dalla stessa.

MOBILITA’ INFRAGRUPPO

E’ stato evidenziato il delicato tema della mobilità infragruppo.

L’azienda sostiene che questo processo deve essere interamente gestito tramite il Job Posting, che nasce dalle esigenze segnalate dalle diverse strutture aziendali; questo sistema serve per garantire equità nell’accesso a tutti i colleghi alle diverse opportunità che verranno manifestate per poter lavorare in altre strutture e proporsi in tal senso.

La stessa azienda ha ribadito che considera eventuali altre metodologie inique ed aleatorie e non autorizzate da parte della Direzione Regionale, per quanto di sua competenza, anzi contrastate qualora vengano proposte.

Come Sindacati non possiamo che essere d’accordo con questa affermazione ma, come spesso capita, dobbiamo rassegnare la divergenza tra ciò che accade e ciò che dovrebbe accadere; non possiamo accettare che i colleghi vengano scelti attraverso operazioni di “scouting”, con scelte individuali e senza criteri oggettivi, creando inaccettabili discriminazioni tra un collega e l’altro.

Tutti i colleghi devono avere le stesse opportunità e gli stessi diritti.
L’Azienda ci ha chiesto di segnalare senza indugio questi comportamenti; non mancheremo di farlo!

GESTORI REMOTI

Abbiamo evidenziato la variazione di riferimento in capo a Banca dei Territori dei Gestori Remoti in carico alla FOL di Parma, che da dicembre costituiranno la cosiddetta 27^ filiale Exclusive; questa modifica non è solo una mera operazione organizzativa in senso lato, ma ha delle implicazioni di natura gestionale e di organizzazione del lavoro che meritano attenzioni e spiegazioni più approfondite, che abbiamo richiesto, di quelle che l’Azienda, demandando la questione ad altre funzioni aziendali e tavoli di confronto, ha fornito durante l’incontro; attendiamo i dovuti chiarimenti.

PART TIME

In merito al part-time l’azienda ha dichiarato che le richieste giacenti e tutt’ora inevase risultano essere al momento n. 30, per l’Area Emilia Ovest, e che si va progressivamente verso l’accoglimento anche se la percentuale sta raggiungendo la media del 30%. Abbiamo ribadito la necessità di dare soddisfazione a tutte le richieste in attesa, mantenendo nel contempo tutti i Part Time esistenti a meno che non vi sia una richiesta in tal senso dalle colleghe che non siano più interessate o non ne abbiano più bisogno.

POLO VIA LANGHIRANO

Per quanto riguarda le strutture centrali presenti in area Emilia Ovest, ovvero il Polo di Via Langhirano 1/a a Parma, abbiamo espresso le nostre preoccupazioni circa l’aumento dei carichi di lavoro legato al continuo calo del personale, anche alla luce di quelle che saranno le nuove uscite previste dall’accordo 29 settembre 2020. Abbiamo chiesto che tali uscite vengano compensate da nuovi arrivi, non solo attraverso assunzioni, ma anche agevolando gli spostamenti dei colleghi tra le varie realtà aziendali presenti sul nostro territorio.

Inoltre abbiamo segnalato alcune criticità legate alla normativa COVID-19, in particolare il sovraffollamento presente in alcuni uffici e la necessità di avere, in tutte le stanze, una climatizzazione ottimale che garantisca sicurezza anche attraverso la possibilità del ricambio d’aria.

La complessa situazione che stiamo vivendo necessita di un continuo confronto tra i rappresentanti sindacali dei lavoratori e dell’azienda, sia localmente che centralmente sui vari temi tra i quali conciliazione dei tempi di vita e lavoro, salute e sicurezza dei lavoratori, politiche commerciali, formazione ecc.

I colleghi avvertono la tensione di un settore fortemente coinvolto, non solo direttamente, dalla pandemia, ma anche dalle ricadute, dalle responsabilità e degli impegni assunti, anche straordinari, per contribuire a sostenere l’economia del nostro Paese.

Non potremo accettare ulteriormente che le problematiche dei colleghi siano considerate marginali e non vengano affrontate, ma chiediamo di trovare rapidamente soluzioni soddisfacenti ed efficaci e pertanto non permetteremo che i problemi si scarichino sui dipendenti nella sostanziale indifferenza da parte delle funzioni aziendali.

 

Parma, 13 novembre 2020

 

FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN

Intesa Sanpaolo – Area Emilia Ovest

FERIE 2020: LE BELLE PAROLE E LA TRISTE REALTA’ DEI FATTI

Il tema che sta monopolizzando la vita lavorativa in Intesa Sanpaolo rimane la necessità di incrementare adeguatamente la prevenzione della salute e sicurezza dei colleghi che si recano in filiali ed uffici, a cui si aggiunge, in questi giorni, la programmazione delle ferie per il 2020, o, per essere più precisi, l’applicazione “forzata” delle disposizioni emanate dall’azienda il 2 aprile scorso in materia di fruizione delle ferie 2020.

In tempo di emergenza sanitaria e di imminenti carichi di lavoro esagerati collegati ai decreti del Governo, l’Azienda invece di fornire ulteriori DPI, di adoperarsi per snellire le procedure ed agevolare lo svolgimento del lavoro, produce nuove regole per la pianificazione delle ferie.

Una decisione improvvisa, unilaterale, che non ha precedenti nelle regole del Gruppo, che quel giorno, ha attraversato i mezzi di informazione aziendali, stravolgendo in pochi minuti modalità e prassi consolidate nel tempo e scaricando sui colleghi, sia chi i piani ferie li dovrà presentare sia chi sarà chiamato nell’arduo compito di farli stare in piedi e di validarli, imposizioni calate dall’alto, che tra l’altro palesano evidenti contraddizioni ed incongruenze.

Un tema caldo quello delle ferie, a tal punto da portare i Segretari Generali Nazionali delle Organizzazioni Sindacali del Settore a richiedere nella giornata di ieri, unitariamente, “un intervento di ABI in sospensione di qualsiasi iniziative unilaterali attuate o in attuazione da parte di alcune aziende sul tema”.

Lascia stupefatti che, in un momento di emergenza sanitaria così grave e tragica che sta sconvolgendo la vita delle persone, una situazione che sta vedendo le Lavoratrici ed i Lavoratori del Gruppo impegnati ad assicurare, nonostante i rischi per la propria salute e le paure di ogni giorno, la prosecuzione dell’attività produttiva ed i servizi essenziali alla clientela, l’Azienda decida di imporre loro la fruizione di 8 giorni di ferie entro il 2 di giugno, dei quali almeno 6 entro il 30 aprile.

E’ un atto di forza che non considera minimamente cosa stanno vivendo i colleghi, che non si cura delle loro esigenze personali e familiari in una fase che lo richiede, con un approccio formale e burocratico che porta ad un utilizzo delle ferie tutt’altro che finalizzato al recupero psico-fisico, dato anche il contesto che non permette di uscire dalle proprie abitazioni.

L’imposizione, l’unilateralità e la decisione di non concordare con il Sindacato le modalità di programmazione e fruizione delle ferie, rappresentano un comportamento aziendale che contrasta fortemente con lo spirito (e magari anche con la “lettera”) dei Decreti emanati.

In più, questo modo di fare aziendale stride fortemente con il “ringraziamento speciale” e con l’elogio, rivolti alle Persone della Banca da parte del Consigliere Delegato Carlo Messina per il “grande senso di responsabilità dimostrato in questa fase di straordinaria complessità”.

Che distonia tra le belle parole e la triste realtà dei fatti!

Sembra quasi, che nelle nuove modalità delle relazioni, tra call conferenze e piattaforme digitali, l’Azienda abbia qualche “sfasatura comunicativa”!

In questo modo, anche il “bel gesto” dei 6 giorni di ferie aggiuntive riconosciuti per l’impegno di quei colleghi che non hanno potuto fruire dello smart working viene malamente vanificato da questo 1

atteggiamento; a ciò si aggiunge l’obbligo di fissare ulteriori 2 giorni entro giugno e i 3 giorni di chiusura obbligatoria di tutte le filiali previsti successivamente: il saldo è negativo.

L’azienda prima dà e poi riprende, ovviamente con gli interessi!

E poi ci sono anche tutti quei colleghi che stanno continuando, a portare avanti il lavoro in smart working che dovranno fissare i 6 + 2 giorni pur non beneficiando delle ferie aggiuntive, come se dovessero in un qualche modo ripagare l’Azienda di una “gentile” concessione.

In entrambi i casi, l’effetto che l’Azienda sta provocando con questi comportamenti, è quello di mortificare sia i colleghi che si sono recati al lavoro, correndo rischi per la propria salute, sia quelli che hanno lavorato da casa, anche in condizioni di emergenza, magari allestendosi postazioni di rimedio, ma tutti quanti per far sì che la Banca potesse continuare ad essere un riferimento, in questo momento di difficoltà e smarrimento per la clientela.

Le “Persone della Banca” si sentono prese in giro!

Se poi passiamo agli aspetti gestionali, appare evidente che questo DIKTAT aziendale non potrà che provocare forti problemi organizzativi, considerato che, a breve, oltre ai servizi pubblici essenziali, la Banca ed i colleghi avranno un ruolo vitale nel garantire la predisposizione e l’erogazione delle misure di supporto all’economia fissate dai Decreti Governativi, tra i quali, quelle per i lavoratori delle aziende in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria, attraverso l’anticipazione della Cassa Integrazione, nonché l’attivazione della sospensione delle rate di mutuo e ulteriori altre forme di sostegno.

Pensare di dimezzare, nelle ultime 2 settimane di aprile, gli attuali organici, già ridotti nelle presenze fisiche a causa delle turnazioni, è un’assurdità che avrebbe già dovuto far ripiegare l’Azienda almeno verso un più intelligente slittamento della programmazione degli 8 giorni.

Anche perché il maggior impegno lavorativo nelle filiali e negli uffici, derivante dall’incremento della mole di lavoro per alcune delle nuove attività, ha già reso necessaria la creazione di task force di colleghi per poter supportare l’azione richiesta; mettere, ora, in ferie i colleghi significa rischiare di compromettere la funzione sociale che la Banca è chiamata a fornire, venendo meno al ruolo importantissimo che le è stato assegnato per aiutare le fasce più deboli ed in difficoltà della società, del nostro Paese.

Queste contraddizioni non potranno che emergere in questi prossimi giorni e dovranno indurre l’Azienda ad un significativo passo indietro.

Sempre che qualcuno non continui a pensare ad inaccettabili forzature quali l’idea che si debbano fissare le ferie per poi continuare comunque a lavorare, in smart working, visto che non si potrà ancora uscire di casa, nonostante ciò sia assolutamente vietato; oppure pensare di imporre le ferie solo nei giorni previsti per lo smart learning o altro ancora di fantasioso, che ci è stato segnalato in questi giorni. A quanto pare, il diritto alla disconnessione sembra ancora lontano dall’essere metabolizzato nella cultura aziendale. Di certo va respinta al mittente ogni forma di elusione delle normative contrattuali e di legge!

Si tratta di forzature che l’Azienda, nell’incontro del 6 aprile, di fronte alle Delegazioni Sindacali di Gruppo, si è impegnata a rimuovere, ma rispetto alle quali vigileremo, così come, fin da subito anche su tutto il processo di pianificazione, per garantire la massima tutela ai colleghi.

Vi invitiamo a segnalarci prontamente ogni scorrettezza o tentativo di costrizione, in violazione delle normative, sui quali provvederemo a fare gli opportuni interventi e le denunce del caso.

Parma, 10 aprile 2020

FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN Intesa Sanpaolo

Area Emilia Ovest

 

…NON E’ CAOS, è “EVOLUZIONE COSTANTE” … ma NON nell’Area Emilia Ovest

Si è svolto a Parma, nella sede di Via Langhirano, il 16 dicembre scorso, l’ultimo incontro del 2019 (la cosiddetta “trimestrale”) tra le Organizzazioni Sindacali e la Delegazione Aziendale composta da Enzo Vozza, insieme ad Amedeo Di Vincenzo e Candia Mosca, Referente dell’Ufficio Relazioni Sindacali di Gruppo per la nostra Direzione Regionale, Stefano Zingaretti, Responsabile del Personale e Assistenza Rete della Direzione Regionale, Fabrizio Filippa, Ctpar.

L’incontro si è aperto con l’intervento di Stefania Bergamaschi, Direttore Commerciale Imprese, che ha illustrato l’andamento nei primi 9 mesi dell’anno della Direzione Regionale; i dati mostrano uno scostamento negativo (-3,9% rispetto allo stesso periodo del 2018) su tutti i comparti (Retail -1,7%, Personal -6,8%, Imprese -5,2%), con un recupero negli ultimi mesi soprattutto nel Personal.

E’ stato messo in evidenza come tutti i colleghi della Direzione abbiano lavorato in modo apprezzabile sul presidio della clientela, con attenzione particolare alla qualità del credito e con un alto rispetto del “metodo”, come richiesto dall’Azienda, anche con picchi oltre il 100% di incontri su Offerta Fuori Sede.

In conclusione, Bergamaschi riporta che i ricavi sono di poco al di sotto del 100%, ma sono comunque in linea con l’andamento complessivo di Banca dei Territori.

Dopo la breve relazione, è sorta spontanea la domanda: “MA SE IL METODO E’ STATO APPLICATO, ANCHE OLTRE IL RICHIESTO, COME E’ POSSIBILE CHE I RISULTATI NON SIANO STATI RAGGIUNTI?”.

Infatti, nel corso degli ultimi anni l’Azienda ha ripetuto fino allo sfinimento il mantra de …il metodo prima di tutto… e, per contro, come Organizzazioni Sindacali abbiamo sottolineato da tempo che l’assioma “metodo-risultati”, per non parlare delle perduranti, petulanti ed odiose Pressioni Commerciali, non solo non è proficuo ma, anzi, spesso rappresenta un ostacolo nell’attività dei colleghi, chiamati ogni giorno a rispondere alle diversificate esigenze della clientela… ed ora, a quanto pare, all’applicazione scientifica del metodo, attestata dall’Azienda stessa, non corrisponde un automatico “ritorno” in termini di risultati.

La risposta dell’azienda è stata decisamente evasiva… infatti, ha “glissato”, facendo presente che il metodo commerciale non era un argomento della riunione … evidenziando diversi altri aspetti come il mercato, la macroeconomia e altre variabili esogene che avrebbero avuto un impatto negativo sui risultati, senza peraltro portare a supporto analisi puntuali e comparative.

Abbiamo registrato, quindi, che per l’azienda “il metodo” va difeso, oltre ogni ragionevole dubbio, anche trovando motivazioni… creative!

Al netto delle insoddisfacenti risposte aziendali abbiamo denunciato il permanere, nei vari ambiti produttivi che caratterizzano l’Area, di una condizione preoccupante relativamente all’organizzazione del lavoro, alla formazione, a carichi di lavori che risultano palesemente sproporzionati, anche tenuto conto della continua necessità di aggiornamento professionale richiesta dalla continua evoluzione dell’apparato normativo esterno all’Azienda, che impatta fortemente sull’attività quotidiana.

La riunione è proseguita trattando specifici temi.

FILIALE IMPRESE

Le filiali Imprese, nel corso del 2019, sono state oggetto di pesanti trasformazioni, a partire dal trasloco degli uffici, dal riordino territoriale con l’unificazione dei due “marchi” presenti sul territorio (Carisbo ed ISP) e l’applicazione del nuovo modello; tutti questi interventi hanno avuto un impatto molto negativo sulle condizioni di lavoro di tutti i colleghi.

Abbiamo denunciato con forza come le problematiche – tra l’altro ben note all’Azienda – che coinvolgono la filiera Imprese sono molteplici e di estrema gravità: dall’operatività complessa, alle normative lacunose, farraginose e contraddittorie, alle procedure macchinose non disegnate per lo specifico target della clientela imprese e talvolta perfino fuorvianti, ed anche alle difficoltà logistiche, conseguenti alla chiusura delle filiali, all’accentramento delle posizioni in filiali ubicate nei centri storici, alla composizione di portafogli con clientela geograficamente dispersa, difficoltà che si riverberano sia sui clienti, che hanno difficoltà a raggiungere la struttura, sia sui colleghi, per contattare fisicamente i clienti.

A detta della stessa Azienda, è in atto nella filiera Imprese una profonda trasformazione, ancora non completamente esaurita e, nonostante l’Azienda sia consapevole dei problemi e per nulla sorpresa delle condizioni e della complessità del momento, continua a minimizzare gli effetti negativi che si producono sulla quotidianità dei lavoratori; il cambiamento non è stato accompagnato da un adeguato supporto normativo e procedurale, da una formazione efficace, che non fosse l’asettica “FAD”, per lo più per completare i corsi obbligatori, evidentemente non sufficiente per “condurre” in modo adeguato i colleghi attraverso i vari momenti di riorganizzazione… e così pure si rivelano insufficienti gli affiancamenti necessari per accompagnare i colleghi nella gestione di nuove competenze.

Occorre adeguare il modello di servizio alle specificità di questo specifico segmento, e provvedere ad una riportafogliazione credibile oltre che sostenibile: pare, invero, assurdo come le continue riportafogliazioni – anche recenti – della Banca dei Territori non riguardino proprio il mondo Imprese, come se si volesse continuare a far finta di nulla e abbassare lo sguardo.

Non accettiamo e non accetteremo in alcun modo che le responsabilità derivanti da inefficienze aziendali ricadano sui colleghi.

Oltre alla carenza di formazione, abbiamo segnalato la necessità di nuovi innesti di organico all’interno dell’unità produttiva Imprese, anche a fronte del consistente numero delle uscite per esodo o pensionamento di fine anno; ad oggi, non è stato possibile sapere se e quante saranno le sostituzioni… fin dai prossimi giorni lo verificheremo e interverremo senza indugio qualora l’Azienda non adottasse comportamenti adeguati alle necessità.

Quando i processi lavorativi e il mondo in cui i colleghi sono chiamati ad operare mutano ad un’elevata velocità è compito ineludibile dell’Azienda mettere a disposizione tutti gli strumenti necessari per svolgere in sicurezza le attività quotidiane, attraverso formazione, organizzazione corretta del lavoro e distribuzione equa e sostenibile dei carichi di lavoro, con organici adeguati.

NUOVO MODELLO DI SERVIZIO

L’ennesimo nuovo modello di servizio, che riguarderà il segmento Retail e Personal, partirà il 20.01.2020.

Nonostante la Delegazione Aziendale non abbia voluto fornire i numeri dei nuovi portafogli Exclusive ed Affluent, è stata comunicata la variazione dei perimetri in termini percentuali.

I nuovi Portafogli Exclusive pesano circa il 50% del vecchio Personal e i Portafogli Exclusive ed Affluent, complessivamente, sono circa il 10% più del perimetro Personal precedente.

Le dimensioni dei Portafogli Exclusive avranno un range tra 130-200 clienti con un una media di 150, e non saranno soggetti a pesatura.

In tutti i distaccamenti Exclusive saranno presenti almeno due Gestori e, qualora non ci fossero sufficienti clienti per la costituzione di due portafogli, i clienti rimarranno in carico alla filiale di radicamento, in gestione dinamica (questa fattispecie non dovrebbe essere presente nell’Area Emilia Ovest).

Nell’ambito Gestori Aziende Retail (GAR) non ci sarà più la pesatura del cliente, ma i portafogli saranno composti da un numero massimo di 250 posizioni e la parte eccedente all’interno della filiale andrà nel portafoglio dinamico; in questo modo è evidente che il rispetto del limite di 250 clienti per portafoglio resta solo teorico e che, in una filiale con aziende nel portafoglio dinamico, queste verranno inevitabilmente gestite dai GAR.

Tutta la clientela non Exclusive/Affluent/Aziende Retail, che rappresenta circa il 90% della clientela Retail, non sarà inserita in un portafoglio assegnato bensì nel portafoglio gestito col meccanismo DINAMICO della Filiale, denominato R7.

Questi clienti, che non saranno più nei portafogli assegnati, verranno gestiti in modo reattivo dai Gestori Privati che lavoreranno le liste che l’algoritmo di ABC elaborerà trimestralmente.

L’Azienda ha specificato che non scompare il ruolo di Gestore Privati, ma solo il Portafoglio assegnato, e che i Gestori Privati continueranno a svolgere il loro attuale ruolo con modalità differenti, così come i Gestori Base continueranno a svolgere prevalentemente attività di natura operativa.

Abbiamo evidenziato le molteplici perplessità che scaturiscono da questo nuovo Modello di Servizio, fin dalla sua illustrazione; appare evidente che si potrebbe generare ulteriore confusione gestionale, con il rischio di amplificare le problematiche già ora esistenti.

Abbiamo anche segnalato il carico di lavoro addossato ai Gestori per contattare i clienti entro l’inizio di gennaio 2020 in merito al cambio di Gestore che sarà determinato dal nuovo Modello di Servizio: riteniamo sbagliato che l’azienda scarichi sui colleghi l’onere di “giustificare” le proprie scelte organizzative.

Inoltre, rimane aperto il tema del mantenimento del percorso professionale (e delle relative indennità) per chi attualmente vi è inserito, tema che sarà oggetto della trattativa a livello di Gruppo che si aprirà a breve; l’Azienda si è limitata a dichiarare di aver ben presente la situazione delle persone in corso di consolidamento del grado, il che non rappresenta di per sé una garanzia sufficiente.

Per quanto si possa considerare scontato (anche se abbiamo imparato che di scontato non c’è nulla…), il nuovo modello organizzativo non può penalizzare in alcun modo i colleghi, per lo più giovani, che hanno lavorato con serietà e dedizione e che rischiano di vedersi sfumare il consolidamento del nuovo grado inquadramentale ad un passo dall’arrivo o l’avvio di un meritato percorso professionale … sarebbe una beffa inaccettabile che non saremmo disposti a tollerare.

CHIUSURA FILIALI/ PART TIME / ESODI / ORGANICI

Nel corso del 2019, a seguito del piano di riordino territoriale, sono state accorpate 35 filiali; ci è stato preannunciato che il processo di chiusura di filiali continuerà in modo massiccio nel 2020, pur non avendo fornito ad ora, l’Azienda, alcun dato sul piano sportelli nel territorio e sui relativi accorpamenti; la desertificazione delle sedi di filiale sul territorio rappresenta un elemento fortemente negativo che penalizza la clientela, in particolare quella più anziana, che vede sempre più venir meno un servizio che può essere essenziale per le proprie condizioni di vita.

Inoltre, registriamo che, a fronte degli accorpamenti (e delle relative chiusure delle filiali accorpate) non riviene alcun beneficio in termini di organici/carichi di lavoro per le altre filiali, a partire da quelle accorpanti che si trovano a gestire problematiche e nuovi clienti senza ricevere adeguati rinforzi e con ulteriori ridimensionamenti in termini di personale.

Per non parlare delle aperture di nuove filiali “new concept” (vedi Via Gramsci Parma) nel periodo natalizio, filiale che, tra l’altro, ha accorpato più filiali di medie dimensioni con i relativi problemi e disservizi, perpetuando l’errore organizzativo già fatto lo scorso anno con la filiale new concept di Via Emilia Est Parma.

E intanto, l’Azienda parla di eccedenze di capacità produttiva !?! A nostro avviso si tratta di “eccedenza di creatività discorsiva” da parte aziendale e di scarsa attenzione organizzativa.

A palese dimostrazione di ciò, poche sono le novità positive per le concessioni di nuovi Part time che, nonostante rappresenti formalmente il 24,5% del personale dell’Area Emilia Ovest, è molto sbilanciato verso percentuali di orario elevate, che prevedono 2/3 rientri pomeridiani.

Il Part time deve vedere, nella sua concessione, la realizzazione concreta della conciliazione vita-lavoro e non essere solo un dato percentuale da portare alle Organizzazioni Sindacali agli incontri e, considerato che permangono ancora 35 richieste inevase, dieci in meno di Aprile 2019, seppur sia apprezzabile la tendenza alla riduzione della lista d’attesa, rimangono ancora troppe le persone in attesa di risposte positive…

 

AREA SOCIETA’ GENERE TOTALE PART-TIME
EMILIA OVEST ISP M   595   21
F   673 290
TOTALE 1268 311

 

In merito agli esodi, le uscite, comprese anche quelle di dicembre 2019 pari a n. 10, sono di n. 38 unità, con una concentrazione piuttosto elevata in alcuni uffici (ad esempio, tanto per ribadire il concetto, Filiale Imprese); c’è quindi il rischio, se non la certezza, che ci si trovi ad affrontare il nuovo anno già in condizioni di sovraccarico ingestibile.

L’Azienda sostiene che “le sostituzioni avverranno solo quando ritenuto opportuno” … si tratta di una risposta inaccettabile che fa sorgere il più che fondato sospetto, che “l’opportunità delle sostituzioni” sia legata solamente alla gestione di un Portafoglio, che non può essere lasciato sguarnito, mentre tutto il resto può essere ridistribuito sul personale restante, anche se quantitativamente insufficiente.

E di nuove assunzioni per la Rete, pur previste in conseguenza degli esodi, non se ne vedono.

E’ un’impostazione intollerabile, che non tiene conto (o semplicemente si disinteressa) dei gravosi sforzi fatti ogni giorno dai colleghi e continua a navigare sulla rotta esclusiva, consueta e poco lungimirante, della riduzione spasmodica dei costi (e si vede quale sia la conseguenza di questo miope atteggiamento aziendale sui ricavi…) le cui ricadute restano sulle spalle di coloro che restano, ogni giorno, sul posto di lavoro.

FILIALE ON LINE (FOL)

Ad oggi la FOL di Parma ha in organico n. 37 persone, di cui 1 Direttore, 3 Coordinatori di Team che sono composti prevalentemente da Gestori Base con circa 2/3 Gestori On Line per Team (i Gestori On Line sono pari a n. 11 con 1 Coordinatore on Line), con un’incidenza del 25% di Part Time.

La FOL non è ancora a regime su tutte le fascie orarie, ma lo sarà a breve, tant’è che i colleghi che hanno già avuto la pianificazione di fine febbraio p.v. si trovano già inseriti anche i turni estremi.

Come Organizzazioni Sindacali, abbiamo segnalato in particolare, tra le varie problematiche esistenti in FOL, la pesante concentrazione dei turni sugli orari estremi.

L’Azienda ha asserito che, per i turni disagiati, starebbe implementando strumenti informatici che favoriscano il cambio turno tra i colleghi.

Tuttavia, indipendentemente dallo strumento informatico, che non può essere un sostitutivo di un’equa distribuzione delle turnazioni che sia compatibile con la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro di chi lavora in FOL, abbiamo richiesto interventi immediati che migliorino la condizione di lavoro, considerato anche che al momento non sono previsti nuovi inserimenti, e quindi il personale sottoposto a turnazione è numericamente limitato.

Tanto lavoro ci sarà da fare (e lo faremo!) nei prossimi mesi a favore di chi si trova nella FOL di Parma.

MENSA

I lavori di ammodernamento e sostituzione delle attrezzature della mensa di Via Langhirano prevedono la riapertura, salvo imprevisti, per il 20.02.2020.

Il bar manterrà l’apertura offrendo un servizio minimo per colazioni e panini, e sarà disponibile, su prenotazione, la possibilità di richiedere piatti freddi ordinabili su menù settimanale, fino al 30.01.2020 giorno di riapertura del retrobar.

La consumazione del pasto, nel periodo di chiusura del salone della mensa, potrà avvenire all’interno del Bar, presso le sale ristoro o all’interno dell’ufficio di assegnazione.

FONDO SANITARIO INTEGRATIVO (FSI)

Relativamente alla gestione del Fondo Sanitario Integrativo, abbiamo denunciato, ancora una volta, la situazione dei convenzionamenti delle strutture sanitarie di Parma, che è fortemente penalizzante per gli associati del territorio e delle zone limitrofe.

Infatti, nell’ultimo anno, per disservizi attribuibili, a quanto risulta, a Previmedical, le convenzioni relative ad alcune tra le principali strutture sanitarie del territorio (ad ex. Gemini e Dalla Rosa Prati) sono state disdettate, riducendo così fortemente la fruibilità per prestazioni sanitarie, ed a quanto pare, altre rischiano di essere disdettate a breve, per le medesime problematiche.

Si tratta di una situazione inaccettabile, ancor più incredibile se si pensa ai continui appelli da parte del FSI all’utilizzo delle strutture in convenzione diretta; abbiamo già più volte segnalato questa situazione senza ricevere alcun positivo riscontro dal FSI, ora richiediamo un intervento immediato per ottenere il ripristino dei convenzionamenti o nuovi convenzionamenti che consentano anche agli associati del nostro territorio di fruire di un servizio adeguato ed efficiente.

In più, è emerso che le visite di “sorveglianza sanitaria” dei Lavoratori, svolte dal Medico Competente su Parma, non vedono più la presenza per i Videoterminalisti di un’oculista per i necessari controlli e, qualora si rendano necessari approfondimenti di tale natura, ai colleghi verrebbe comunicato che tali controlli possono essere effettuati solo da un medico oculista a Bologna, oppure, con visita specialistica privata, a carico del collega.

Se così fosse si tratterebbe di una modalità inaccettabile con scarico di oneri, che dovrebbero far parte di precisi adempimenti a carico dell’azienda, sulle Lavoratrici e sui Lavoratori, oppure … sul FSI.

Abbiamo chiesto all’azienda un immediato intervento di verifica e, in caso di conferma, il ripristino delle modalità pregresse (e corrette) con la presenza di medico oculista in occasione delle visite del Medico Competente a Parma. 

ESTERNALIZZAZIONI

Sempre più forte è il ricorso, da parte del Gruppo, alle esternalizzazioni; abbiamo visto recentemente quelle relative alla filiera del Credito (NPL e UTP), poi prima di Natale la cessione di ramo d’azienda riguardante Banca 5, ora, per gennaio, si attende l’apertura delle procedure per la cessione del ramo d’Azienda Monte Pegni e poi chissà quali altre iniziative aziendali che potrebbero vedere ceduti attività e colleghi ad altre aziende, anche fuori dal Gruppo.

Partendo dal Monte Pegni, che vede a Parma una sede con 5 colleghe/i in organico, riteniamo che la volontà di Intesa Sanpaolo di cedere il Credito su Pegno, oltre a creare problematiche notevoli per chi si potrebbe trovare, da un giorno all’altro, ceduto ad un’altra azienda, sia in assoluto una scelta sbagliata e dannosa che causerebbe una marginalizzazione delle fasce di popolazione più deboli, facendo venir meno un’importante funzione di supporto e cancellando le proprie origini e la propria storia; assurdità ancor più grande se si pensa che il Credito su Pegno è un’attività di alta e sicura redditività, fonte di utili presenti e futuri, grazie all’impegno costante di chi vi lavora; ci batteremo in ogni modo per tutelare le colleghe e i colleghi coinvolti.

Oltre a ciò, dopo le voci uscite (poi debolmente smentite da parte dell’Azienda) la scorsa estate relativamente alla ipotizzata esternalizzazione, nel 2020, di tutta l’attività che ha come funzione quella del monitoraggio, H.24 sette giorni su sette, di tutti i sistemi informativi del Gruppo (Mainframe), nelle settimane scorse si sono sentiti altri “rumors” riguardanti ipotesi di esternalizzazione di attività della DC Operations.

Nel ribadire la nostra totale contrarietà, da sempre, alle esternalizzazioni di attività, che a volte provocano anche la cessione di Lavoratrici e Lavoratori ad altre società, anche al di fuori del Gruppo, riconfermiamo che non approviamo in alcun modo una politica aziendale che anziché investire su nuove assunzioni continua a “tagliare” dipendenti, a cedere attività perdendo competenze e “know how” al costante inseguimento della riduzione dei costi e delle plusvalenze di bilancio che portano un risultato immediato sul conto economico ma ricadute pesanti sulla prospettiva e per il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori.

Procederemo quanto prima, attraverso strutture ed organismi a ciò preposti, ad aggiornare la verifica su appalti e consulenze esterne operanti presso le strutture locali; la tutela del presente e del futuro lavorativo delle colleghe e colleghi è per noi bene primario e fondamentale.

Non potremo limitarci solamente a denunciare con forza queste situazioni ma, qualora trovassimo conferma di queste voci negative, ci opporremo in tutti i modi ad iniziative aziendali che riterremo sbagliate, controproducenti ed irrispettose del CCNL appena rinnovato, mettendo in campo tutte le verifiche e gli interventi del caso e le azioni di contrasto e di proposta che verranno ritenute più opportune a tutela di colleghe e colleghi e del loro futuro. Nessuna esclusa!

 

Parma, 2 gennaio 2020                                  RSA FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN

        Intesa Sanpaolo – Area Emilia Ovest              

FISAC CGIL PARMA: UN’INIZIATIVA CONCRETA CONTRO MOLESTIE E DISCRIMINAZIONI NEI LUOGHI DI LAVORO

Nella giornata di venerdì 27 settembre si è svolto, a cura della Fisac Cgil di Parma, un importante convegno sul tema delle molestie e discriminazioni nei luoghi di lavoro.

L’iniziativa è nata dalla volontà di calare nella realtà locale, e quindi all’interno delle aziende del settore, la “dichiarazione congiunta in materia di molestie e violenze di genere nei luoghi di lavoro” firmata dalle Organizzazioni Sindacali con ABI il 12 febbraio 2019.

Nel corso della giornata, oltre all’autorevole presenza della Segreteria Nazionale e dell’Esecutivo Donne Fisac, hanno portato il loro appassionato e competente contributo il mondo dell’associazionismo e figure giuridiche ed istituzionali, tra le quali la consigliera di parità.

Le diverse esperienze, portate a fattore comune, hanno messo in evidenza che la vie più efficaci da perseguire sono quelle della prevenzione e della conoscenza delle normative e degli accordi esistenti ed applicabili, che sono elementi fondamentali per contrastare il verificarsi di situazioni come quelle di cui si è dibattuto nell’iniziativa, purtroppo, in costante aumento.

E’ di grande importanza, da questo punto di vista, anche l’azione che il Sindacato può sviluppare all’interno dei luoghi di lavoro; l’effetto dell’accordo oggetto del convegno potrà essere anche quello di dare maggiore impatto ai diversi strumenti normativi a disposizione, pretendendo l’applicazione, nelle aziende, di tutte le previsioni utilizzabili a supporto.

Tra queste ci si è soffermati, oltre che sull’accordo tra Organizzazioni Sindacali e ABI, anche sulle previsioni del Codice Civile (art. 2087) in merito agli obblighi in capo al datore di lavoro per la tutela dell’integrità fisica e della personalità morale del lavoratore e del “Testo Unico per la Sicurezza del Lavoro” (D. Lgs 81/2008 e successive modifiche e integrazioni) che, all’art. 28, prevede che nel DVR (documento di valutazione del rischio),  vengano valutati, da parte del datore di lavoro, anche i rischi “connessi alle differenze di genere”, obbligando lo stesso ad una specifica formazione sul tema.

Attraversiamo un momento di particolare drammaticità rispetto alla “violenza di genere” ed è arrivato il momento che anche le aziende si rendano parte attiva, assumendosi tutte le relative responsabilità e gli impegni necessari, per un processo di positiva trasformazione della società.

clicca qui per leggere l’accordo nazionale tra OO.SS e ABI

AREA EMILIA OVEST – LA SITUAZIONE STA PRECIPITANDO !

In data 30/07 u.s. si è tenuto l’incontro nell’area Emilia Ovest, c.d. Trimestrale, tra la Delegazione Aziendale e le Organizzazioni Sindacali che, per la prima volta dopo le operazioni societarie di inizio anno, si è svolta senza la tradizionale distinzione riguardante le aziende di provenienza.

Alla riunione, per l’Azienda, oltre ad Enzo Vozza, Referente per la nostra Direzione Regionale dell’Ufficio Relazioni Sindacali di Gruppo, Stefano Zingaretti, Responsabile del Personale e assistenza rete ERMAM, Fabrizio Filippa e Raffaela Ramazzotti, Ctpar, erano presenti anche Flavia Locatelli, Amedeo Di Vincenzo e Candia Mosca, Referenti per l’ex perimetro ISGS.

All’incontro è stato presentato anche il nuovo Direttore Commerciale Personal, Mauro Farina Valaori, che ha relazionato brevemente sull’andamento dei vari segmenti di sua pertinenza, rilevando un rallentamento dei dati, a giugno 2019 rispetto al mese precedente, e una “sofferenza” soprattutto del Personal, sia rispetto a budget che a ricavi, anno su anno, e sottolineando una buona capacità di contatto da parte dei colleghi, ma pochi incontri.

Ha aggiunto, inoltre, che la sua attività è concentrata su “cosa fare” e “come fare” e sugli “aspetti motivazionali”. Se sui primi due aspetti, è stata espressa la volontà di aiutare i colleghi ad utilizzare il metodo commerciale, con il supporto anche di specialisti Eurizon e Tutela ed il coinvolgimento diretto del Direttore di Area, sugli “aspetti motivazionali”, rappresentati come le “ragioni che diano un senso alla vendita dei prodotti”, non abbiamo riscontrato altrettanta chiarezza… e sappiamo bene quanto sia sottile il confine tra “pressione” e “motivazione”.

La riunione è quindi proseguita con l’illustrazione di altri dati, a partire da quelli relativi agli Organici e al Part Time, per seguire con altri che, di seguito, evidenziamo e commentiamo.

Certamente, fin dalla presentazione dei dati si manifesta lo stato di confusione e caos che riguarda l’Area Emilia Ovest; infatti alcuni dati erano aggiornati al 30 aprile 2019, altri a gennaio 2019, altri ancora a maggio 2019, alcuni facevano riferimento all’area “sindacale” Emilia Ovest, altri all’intera Direzione Regionale ERMAM, alcuni a determinate platee di lavoratori e altri ancora erano incompleti e tra loro disarticolati.

Fornire dati comparabili con quelli precedenti, non è un semplice formalismo, ma una conditio sine qua non nell’adempimento dei Protocolli vigenti, una questione sostanziale a tutela di un interesse generale, da non sminuire, perché fornire dati non confrontabili tra loro impedisce di analizzare compiutamente la situazione ed individuare la direzione a cui portano le scelte aziendali … tant’è che l’azienda stessa si è impegnata a fornire altri dati e ad integrare i dati mancanti.

Veniamo allo specifico: ORGANICI AREA EMILIA OVEST (al 30 aprile 2019)

SOCIETA’                DONNE       UOMINI          TOTALE Di cui PART TIME

ISP                                684              612                1296                 108

Di cui FOL                                                                  35

BANCA PROSSIMA         1                4                       5                       0

Mentre l’azienda afferma di non riscontrare problemi di organico, e che il trasferimento alla FOL non ha provocato impatti sulla rete, i dati aziendali confermano esattamente il contrario.

Infatti, abbiamo potuto constatare, proprio dai numeri forniti dall’azienda, la riduzione sostanziale degli organici dell’Area Emilia Ovest, che dal 2017 ad aprile 2019, sono passati da 1406 a 1301 con una diminuzione rilevante pari a 105 colleghe/i, quasi il 7,5 %; un dato che conferma la forte (e negativa) ricaduta sul personale, considerato che i carichi di lavori complessivi non sono diminuiti (semmai aumentati) e si scaricano su un numero di colleghe/i molto inferiore e con la prospettiva di ulteriori numerose uscite per esodo nei prossimi mesi (non ci hanno saputo dire quanti sono i colleghi usciti per esodo, dato che ci verrà – forse – fornito…)

Ma ancor di più, tale problema è confermato dalle difficoltà quotidiane della rete, INASPRITE ANCHE DA ORARI SEMPRE PIU’ ESTESI, COPERTI DA UN NUMERO CALANTE DI COLLEGHE E COLLEGHI, NELLE FILIALI NEW CONCEPT:

– la gestione convulsa delle attività di sportello, con la scelta di abbandonare le attività commerciali, utilizzando per la cassa anche gestori par con portafoglio assegnato e direttori di filiale, per evitare la chiusura delle stesse per mancanza di personale;

– l’inaccettabile situazione di colleghe e colleghi che rimangono per lunghi periodi soli in filiale, con gravi rischi per la loro salute e sicurezza (almeno su questo l’azienda ha espresso la volontà di intervenire per evitare questo increscioso fenomeno…)

– una clientela sempre più adirata, per i disagi che incontra quotidianamente nel fruire dei servizi aziendali, per malfunzionamenti delle procedure o per ore di stressante fila in attesa di servizio agli sportelli; clienti esasperati che sempre più spesso insultano gli incolpevoli colleghi, con un sensibile incremento delle aggressioni fisiche (ben due nelle ultime settimane).

Appare evidente che OCCORRE PROVVEDERE SENZA INDUGIO A NUOVE ASSUNZIONI DI PERSONALE, PERALTRO PREVISTE ANCHE DAGLI ACCORDI DI GRUPPO, CHE NON POSSONO ESSERE ULTERIORMENTE RIMANDATE CONSIDERATA LA CARENZA STRUTTURALE E NON CONGIUNTURALE DI PERSONALE, PER SOSTENERE LE ATTIVITA’ DELLA RETE E IL RUOLO, ANCHE SOCIALE, DELLA BANCA SUL TERRITORIO.
Per contro nel perimetro ex ISGS l’Azienda ha confermato la necessità di assunzione di personale di elevato standing professionale e specialistico per diversi uffici e sta facendo selezioni in tal senso, elemento che rivela una mancata volontà aziendale di investire e confrontarsi con percorsi di crescita professionale interni, riguardanti tali strutture aziendali (un esempio è rappresentato dalla Direzione Immobili che ha lasciato in capo ad un solo collega la gestione di ben 4 edifici nei quali lavorano circa 750 colleghi).

ULTERIORI DATI RIFERITI ALLA DIREZIONE REGIONALE ERMAM:
• 438 filiali (ad oggi meno 57 rispetto al dato precedente), di cui: 351 retail, 64 personal, 23 imprese

• 8 coordinatori di relazione (di cui 2 a Parma)

• Gestori 1486 di cui: 833 retail, 390 personal, 263 imprese.

MOBILITA’ SOSTENIBILE: relativamente al convenzionamento per i trasporti pubblici con il Comune di Parma, ancora nessun risultato positivo in proposito; l’azienda riprenderà in settembre il dialogo con l’Amministrazione cittadina.
L’Azienda ha detto che interverrà, invece, per una gestione più attenta dei posti auto riservati presso il Centro di via Langhirano, per favorire una maggior fruibilità da parte dei clienti della Filiale Imprese.

PART TIME Rimangono in sospeso sul perimetro Banca dei territori Area Emilia Ovest 40 richieste di Part Time, mentre nel perimetro ex ISGS: zero. Le nuove concessioni, approvate col contagocce, non coprono comunque le cessazioni.

Perché non favorire una maggior “osmosi” per esaurire la lista di attesa?

In ogni caso, chiediamo che anche in rete la questione delle richieste in sospeso, in essere da anni, venga finalmente risolta, utilizzando realmente il Part time come utile strumento di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (determinando così, anche in questo modo, la riduzione dei costi che l’Azienda, con tanta pervicacia, ricerca).

Abbiamo rassegnato grande contrarietà anche rispetto alla gestione aziendale dei rinnovi dei part time in scadenza che non sono un reale accoglimento delle esigenze personali/ familiari di colleghe e colleghi bensì “pacchetti preconfezionati” dall’Azienda e, in più, gli stessi non vengono sempre proposti con durata annuale ma anche semestrale se non addirittura trimestrale.

Ciò rende di fatto impossibile un’adeguata programmazione ai colleghi, tenendoli sempre sulla corda, con la velata prospettiva del mancato rinnovo (prendere o lasciare); stesso problema si riscontra per le nuove concessioni.

Chiediamo che si realizzi realmente, e in modo trasparente, quella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro della quale l’azienda tanto si fa vanto ma per la quale ancora tanta è la strada da percorrere.

PREMI 2018

PVR (PREMIO VARIABILE DI RISULTATO)  Risulta che nell’Area Emilia Ovest hanno percepito il PVR 1227 colleghi su 1301. Constatiamo che ben 74 colleghi (oltre il 5%) non hanno percepito il PVR, ma l’Azienda non è stata in grado di fornirci le motivazioni (provvedimenti disciplinari, valutazioni negative o cos’altro?). Sarebbe un dato molto utile, invece, per correggere eventuali storture.

SET (SISTEMA ECCELLENZA TUTELA) Sempre in base ai dati aziendali, hanno percepito il SET 43 filiali su 90, cioè circa il 48% del totale; l’azienda, a fronte di nostra richiesta, ci ha comunicato che hanno beneficiato dell’erogazione del SET 265 colleghi della rete su 701 cioè solo il 37% circa dei colleghi.
Ciò significa che, ogni 10 colleghi della rete, almeno 6 colleghi non hanno percepito il SET, nonostante l’impegno e il grande lavoro svolto nel 2018 in merito ai “prodotti tutela”… i manager che hanno predisposto i budget aziendali hanno fatto al meglio il proprio lavoro o hanno fallito completamente le previsioni?

… ma ecco il “BORSELLINO DISCREZIONALE”  Pur senza fornire dati in proposito, l’azienda ha confermato di aver elargito, discrezionalmente, somme per alcuni colleghi scelti con criteri del tutto unilaterali, sia per l’individuazione degli stessi, sia per le somme erogate … nessun riscontro oggettivo in proposito e nessuna indicazione rispetto ai criteri.

LA DISCREZIONALITA’ E’ FORIERA DI INIQUITA’ E CARATTERIZZATA DA TOTALE OPACITA’; COME SINDACATO RITENIAMO CHE TUTTO CIO’ CHE RAPPRESENTA “SALARIO VARIABILE” DEBBA ESSERE CONTRATTATO CON REGOLE CHIARE, OGGETTIVE, EQUE E TRASPARENTI.

PORTAFOGLI … GAR (Gestori Aziende Retail) e non solo
Ancora numerosi sono i casi di forte sbilanciamento nella dimensione dei Portafogli (PTF) assegnati ai Gestori, in particolare ai cosiddetti GAR.
L’azienda, ha dichiarato consapevolezza della criticità che vivono i colleghi, ma ritiene che i suoi “splendidi” algoritmi funzionino perfettamente nel definire correttamente i dimensionamenti dei PTF, che pertanto sarebbero conformi e non affetti da gigantismo; solo alcuni sarebbero, secondo l’azienda, vicini al limite ma eventuali interventi correttivi sarebbero a loro dire possibili solo una volta terminata la fase di emergenza (sigh! …), ovverossia verso fine anno.

UNA RISPOSTA INCOMMENTABILE E, IN OGNI CASO, DEL TUTTO INSODDISFACENTE CHE EVIDENZIA CHE LA CONSAPEVOLEZZA NON BASTA PER RISOLVERE I PROBLEMI E QUANTO SIA PERVASIVA LA VOLONTÀ AZIENDALE DI RIDURRE I COSTI PUR SE CIÒ COMPORTA CALO DEI RICAVI E RISCHIO DI PERDERE IL CLIENTE.

GESTORI DI NUOVA NOMINA
I Gestori di nuova nomina non hanno, ad oggi, la pesatura del portafoglio in attesa del nuovo accordo di gruppo relativo ai percorsi professionali previsto dal CC2L, tema sul quale, sempre ad oggi, le posizioni tra Organizzazioni Sindacali e Azienda sono molto distanti, considerato che l’azienda vorrebbe poggiare sull’assoluta discrezionalità i nuovi criteri per ruoli e percorsi professionali.

Invitiamo i colleghi tutti a STAMPARE MENSILMENTE I DATI RELATIVI ALLA “CONSISTENZA” DEL PROPRIO PTF (NUMERO E TIPOLOGIA DELLA CLIENTELA ASSEGNATA).

Nella complessiva Direzione ERMAM i colleghi inseriti nei percorsi professionali risultano essere 1223; attendiamo il dato relativo all’Area Emilia Ovest che l’azienda non è stata in grado di fornire. In merito alla complessità delle Filiali, per le filiali nelle quali sono avvenuti accorpamenti il calcolo avviene sui 3 mesi interi successivi all’accorpamento… tuttavia vi è un ritardo (ancora una volta…) nella definizione della stessa e, quindi, tale dato verrà comunicato appena disponibile.

FOL
Ad agosto inizieranno alcuni turni più estesi e quelli che ricomprenderanno anche il sabato (la FOL di Parma sarà coinvolta con un turno in agosto e uno in settembre).
L’organico è attualmente composto da 35 gestori “base” e 9 gestori remoti; non si esclude che dopo l’estate vi possa essere una nuova campagna di selezione del personale per completare con altri addetti, indicativamente una decina, l’organico della struttura.

Ribadiamo che i turni devono essere equamente distribuiti e che la scelta aziendale di inserire nella FOL (come è giusto che sia) personale part time non può essere usata, da una parte come leva per mettere in discussione i rinnovi degli stessi e dall’altra come pretesto per concentrare i turni, per chi ha orario a tempo pieno, sugli orari più disagiati; si adeguino, invece, gli organici alle reali necessità della struttura.
In merito alla fruizione dei pasti, ci è stato riferito che, a fronte dell’indisponibilità di Camst di consegna dei pasti, si stia valutando la possibilità della creazione di altre soluzioni percorribili per rendere possibile la consumazione di un pasto (caldo o freddo che sia) ai colleghi della FOL.

LAVORO STRAORDINARIO E NRI L’azienda ha ribadito che lo straordinario va richiesto dall’azienda e QUINDI AUTORIZZATO; in assenza di richiesta aziendale per lavoro straordinario, il lavoratore deve uscire senza indugio dai locali aziendali al termine del proprio orario di lavoro per evitare violazioni alle normative e relative conseguenze.

INVITIAMO COLLEGHE E COLLEGHI A NON FERMARSI AL LAVORO OLTRE L’ORARIO !

NELLO STESSO TEMPO CHIEDIAMO ALL’AZIENDA DI ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITA’ SUL TEMA EVITANDO DI NEGARE L’EVIDENZA SU UN PROBLEMA CHE, A QUANTO PARE, RIGUARDA TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE E CHE DOVRA’ ESSERE AFFRONTATO E RISOLTO UNA VOLTA PER TUTTE.

MISSIONI L’Azienda ha ribadito che ogni trasferta (comprese le missioni che comportano un semplice spostamento di unità produttiva nello stesso Comune) deve essere preventivamente inserita nell’apposita procedura, sia che riguardi una sostituzione di personale, che una partecipazione a riunioni o a incontri con specialisti o altro.

NON ci si deve esimere da questo, sia per una questione di rimborsi che per una questione di responsabilità e coperture assicurative.

Chi dovesse suggerire comportamenti diversi, sta di fatto invitando a violare la normativa aziendale, con il rischio di incappare anche in contestazioni disciplinari.

FORMAZIONE La Formazione, nella rete, continua ad essere effettuata, da tanti colleghi, tra un cliente e l’altro; nessuna traccia della Formazione flessibile da casa in orario di lavoro che, quando i colleghi la richiedono, viene sistematicamente respinta.
A fronte di questa realtà i numeri aziendali, tesi ad evidenziare la fruizione della Formazione, risultano anacronistici.

CHIEDIAMO CHE L’AZIENDA GARANTISCA CHE LA FORMAZIONE VENGA FRUITA IN MODO DIGNITOSO E NON APPROSSIMATIVAMENTE NEI RITAGLI DI TEMPO.

PRESSIONI COMMERCIALI
Rifioriscono vecchi metodi, STRESSANTI E INTOLLERABILI, che per qualche tempo (purtroppo troppo poco…) credevamo archiviati in pessime gestioni passate; abbiamo fatto notare che è ricomparsa la cattiva abitudine di richiedere modulistica ridondante e, in diverse realtà, viene richiesto ai colleghi (a tutti o, a volte, ai soli i direttori) di compilare fogli excel con report giornalieri, avulsi (e vietati) dall’accordo sulle pressioni commerciali, compresi “dischi T” o comunque denominati.

L’Azienda ha ribadito la contrarietà all’utilizzo di tali mezzi e ha dichiarato che interverrà per farli eliminare.

CHIEDIAMO CHE L’AZIENDA, GIA’ INTERVENUTA IN PRECEDENZA PER RISOLVERE IL PROBLEMA, MA SENZA RISULTATI EFFICACI CONSIDERATO CHE LO STESSO PERIODICAMENTE RICOMPARE, STAVOLTA LO FACCIA IN MODO DEFINITIVO E RISOLUTIVO.

-/-/-/-/-

I problemi sono tanti e le risposte aziendali per risolverli o non ci sono o, se ci sono, sono insoddisfacenti; lo stato delle cose è destinato a peggiorare ulteriormente se l’azienda continuerà a risparmiare sul personale, a esternalizzare attività, a non assumere e a scaricare su colleghe e colleghi le proprie inefficienze organizzative… mentre nello stesso tempo si prodiga nel vantare risultati economici “record” che finiscono nelle tasche degli azionisti a scapito dei dipendenti.

La situazione sta precipitando velocemente e non è più tollerabile che, nonostante le numerose denunce fatte dalle OO.SS., l’Azienda venga meno nel dare risposte concrete e soddisfacenti per i lavoratori.

Parma, 5 agosto 2019

                                                                                                   RSA FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA- UNISIN                                                                                                                                 Intesa Sanpaolo – Area Emilia Ovest

 

AREA EMILIA OVEST: CLIMA “ROVENTE” …SERVONO RISPOSTE “FRESCHE”!

Siamo arrivati all’inizio del periodo estivo e il clima, anche da un punto di vista lavorativo, ha iniziato fin da subito ad essere rovente. Già, negli ultimi comunicati sindacali, abbiamo denunciato con forza come l’azienda stia gestendo in modo disorganizzato, con ricadute negative su operatività quotidiana e servizio alla clientela, una riorganizzazione complessa che avrebbe dovuto essere affrontata in ben altro modo.

La scelta aziendale di far coincidere la fusione per incorporazione di Carisbo in Intesa Sanpaolo (ISP) del febbraio scorso, un’operazione societaria della quale si andava parlando da più di 7 anni, fin dal momento dell’ingresso nel Gruppo ISP di Banca Monte Parma nel 2012, con una serie di ulteriori iniziative riorganizzative (e non solo), il tutto concentrato nello stesso momento, ha prodotto un mix deleterio che ha portato, e sta portando, forti disagi alla clientela e problemi quotidiani che stanno pesando, ben oltre la misura tollerabile, sulle spalle delle colleghe e dei colleghi che lavorano nell’Area Emilia Ovest.

A più di 4 mesi da quel momento la situazione non è migliorata, anzi, il livello di stress lavorativo è ulteriormente cresciuto e fa sentire, pericolosamente, i suoi effetti… con ulteriori scelte aziendali che hanno aggravato le difficoltà.

La situazione è molto grave in tutta l’Area.

Il territorio di Parma risulta particolarmente martoriato ed è l’epicentro di una serie di iniziative aziendali che stanno determinando forti ripercussioni negative e crescenti disagi.

Ai numerosi problemi già segnalati, tra i quali anche quello dei Poli estero, dei vari Portafogli di dimensioni spropositate per un qualsiasi essere umano, delle difficoltà dei Poli Imprese, dei cambi di mansione stravolgenti non accompagnati dalla formazione necessaria, dei trasferimenti incessanti e senza un apparente filo logico, temi che stiamo affrontando quotidianamente come Sindacato in un difficile confronto con l’azienda, se ne aggiungono giorno per giorno dei nuovi, a peggiorare lo stato di cose e ad affliggere sempre di più chi è in prima linea e ci mette, ogni giorno, la propria faccia.

Evidenziamo alcune tra le situazioni più significative:

 

Il “collasso della rete”

Spostare, di punto in bianco, circa 50 colleghe e colleghi, alcuni con evidenti forzature, dalle “filiali fisiche” alla Filiale on line (FOL) di Parma, di nuova costituzione, nonostante organici già ridotti all’osso prima della fusione, e in presenza di uscite per esodi e pensionamenti, ha provocato un vero e proprio “collasso della rete”, emergenza pura (e ovvia…) con l’estate in arrivo.

Ogni giorno è un’avventura …si arriva in una filiale e non si sa se si rimarrà lì o se si verrà mandati altrove, in missione, per affrontare l’imprevisto di turno … chilometri e chilometri percorsi con il cuore in gola anche solo per aprire la cassa per qualche decina di minuti… e poi di ritorno, sempre di corsa, nella propria filiale per finire il lavoro iniziato la mattina… con buona pace della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, della mobilità sostenibile e della riduzione degli spostamenti casa-lavoro, tanto decantati dall’Azienda.

Un’emergenza peggiore di quella vissuta in passato che, oltre a sovraesporre a carichi di lavoro oggettivamente insopportabili, sta intaccando anche gli aspetti professionali, oltre alla tenuta psico-fisica; ci si sente “usati” all’occorrenza per tappare i buchi come ci si trovasse in una sorta di “menu à la carte”.

Non è più procrastinabile rimandare le necessarie assunzioni di personale operativo per le unità produttive di rete!

 

 

 

Idea lampante … abbandonare i Portafogli per tenere aperte le Filiali

Questa la soluzione che ha pensato l’azienda per sopperire alle difficoltà operative che stanno attanagliando le filiali… da una parte si esalta il “modello commerciale” basato sul presidio attento e puntuale della clientela, si fanno riunioni su riunioni, Lync e briefing quasi quotidiani per riaffermare la necessità di prendere appuntamenti (almeno 5, 6 o chissà quanti…), per raggiungere la massima “estensività di contatto” con la clientela portafogliata ed agguantare gli obiettivi commerciali… dall’altra, contemporaneamente, si spiega, agli stessi colleghi, che dovranno occuparsi della gestione della cassa per rendere possibile l’apertura della filiale…e quindi, di fatto, abbandonare i loro portafogli in attesa di tempi migliori… “gestori par” a cui si chiede di fare i cassieri in barba agli appuntamenti, alla consulenza e alla vendita dei prodotti.

Colleghi “multitasking” che dovrebbero ricoprire contemporaneamente diversi ruoli, magari catapultati “in trincea” senza formazione o affiancamenti, saltando di qua e di là per cercare di tappare le falle che continuano ad aprirsi, con il rischio elevato di commettere errori e poi essere chiamati a risponderne, affrontando una clientela sempre più infuriata per un servizio che peggiora, anche a causa di procedure che paiono mediocri e che spesso non funzionano.

Ribadiamo che ruoli professionali ed inquadramenti devono essere rispettati e riaffermiamo che prima di assegnare ad altra mansione/funzione il lavoratore lAzienda ha il dovere di provvedere a formarlo in modo adeguato, come contrattualmente previsto, rispettando l’impegno assunto, negli accordi firmati, a valorizzarne le professionalità e le competenze acquisite.

Improvvisazione e disorganizzazione sono generate da scelte aziendali che, evidentemente, non si curano più di tanto degli effetti che provocano… i modelli teorici tanto propagandati si dimostrano inattuabili nella realtà del vissuto quotidiano… e in più, se non si raggiungono i risultati attesi?

 

Pressioni commerciali e clima aziendale

Eh, certo… le strutture funzionano solo grazie all’impegno e alle competenze di chi tutti i giorni si fa carico di sopperire alle palesi mancanze aziendali, anche “gratis” attraverso le tante prestazioni non riconosciute (NRI)… che se non sono prestazioni lavorative non riusciamo a capire cosa siano ………… sicuramente, terminato l’orario di lavoro, è bene uscire “rapidamente” dai locali aziendali.

Mentre la ricerca spasmodica di riduzione dei costi porta all’apnea le unità produttive, che arrivano faticosamente alla fine della giornata, immancabili, con un iniziale sorriso che man mano si trasforma in un ghigno aggressivo ecco, le pressioni commerciali.

Nuovi arrivi, vecchi metodi… non si può accettare, così si deteriora il clima aziendale!

Dall’azienda, che pare incurante dello stato agonizzante delle strutture e dell’affanno psicofisico di chi giorno dopo giorno le tiene in vita, arrivano messaggi tutt’altro che motivanti, tesi ad incutere timore mettendo i colleghi al centro “del bersaglio”, con richieste ridondanti, basate sull’assillo del risultato ad ogni costo senza tener conto del contesto economico-finanziario e dei problemi organizzativi.

 

New concept, vecchi problemi

Se il layout è ammaliante, comodi divanetti, design moderno e all’ultimo grido, profumi aromatici e luci soffuse che danno un tocco di orientale tra le “orecchiabili” musiche che vengono abilmente diffuse negli ambienti di lavoro … ecco che va in onda il caos quotidiano delle filiali “new concept”, anche qui nonostante l’impegno straordinario di chi vi lavora.

Organici ben al di sotto della norma, la scelta di fondere più filiali e contemporaneamente togliere personale, mantenendo la stessa quantità di clienti, per “stressare” la produttività del lavoro, la corsa ai salottini da conquistare a suon di appuntamenti, i “co-working” affollati, perché ogni vendita ha i suoi aspetti amministrativi da perfezionare per poter essere ascritta ai numeri del budget.

Le attività operative, compresse in pochi ed affollatissimi sportelli, nei quali operano pochi e sovraccaricati colleghi, e in numerose casse automatiche assistite … appunto, assistite… cioè servono colleghi per caricarle e scaricarle più volte al giorno, con evidenti problemi gestionali, e colleghi che devono fare la spola, dalla postazione d’accoglienza, per accompagnare fisicamente i perplessi clienti in una frustrante opera di illustrazione del funzionamento di tali macchine (se funzionanti…)

Oltre a ciò, il malfunzionamento dei sistemi di climatizzazione che rendono torride le sale d’attesa e gli uffici, come nelle vecchie filiali del secolo scorso, con colleghi e clienti a boccheggiare.

Per coprire gli orari e le attività previste ci vuole un organico adeguato che sia tale da garantire la qualità del lavoro e la sicurezza nell’operatività e nella gestione quotidiana dei valori, che è sempre più complessa.

 

La Filiale on Line

Dopo i primi mesi di formazione, la FOL sta andando a regime operativo e inizia a presentare problemi di rigidità gestionale e disagi connessi all’organizzazione che l’azienda sta utilizzando in questa tipologia di unità produttiva, tra i quali le turnazioni non equilibrate che rischiano di essere sbilanciate verso gli orari più disagiati ed estremi.

Per quanto riguarda i Gestori On Line (GOL) ancora non si sa bene, nel dettaglio, come si svolgerà la loro attività e come saranno regolamentate le loro funzioni e il loro ruolo professionale.

Ad aggravare una situazione che, purtroppo, con il frettoloso avvio estivo delle turnazioni più estese potrebbe rapidamente peggiorare in termini di qualità del lavoro (e della vita), sta contribuendo anche la scelta di non tenere conto, per alcune situazioni, delle migliori pratiche ed esperienze gestionali già maturate in altre strutture analoghe per agevolare il clima interno e di utilizzare modalità di accesso che, giustificate da ragioni di sicurezza, fanno percepire ai colleghi un controllo spietato in ogni loro azione o movimento… vigileremo sulla gestione della FOL e continueremo ad intervenire tempestivamente per risolvere ogni problema che dovesse presentarsi.

 

Orari di lavoro, part time ecc …

Tutta questa situazione che abbiamo esposto ha un conseguente riverbero anche sulla gestione degli orari di lavoro sui quali registriamo un notevole irrigidimento da parte aziendale, nell’applicazione della flessibilità intermeridiana, nell’attribuzione della SVL e nella concessione / rinnovo dei Part time.

Si sta riducendo sempre di più, aldilà delle affermazioni aziendali, la reale possibilità di utilizzare questi strumenti di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Sul tema “Part time”, nel censurare ancora una volta la reticenza aziendale nel soddisfare le tante richieste ancora in attesa, stiamo registrando che i rinnovi vengono preliminarmente condizionati da richieste aziendali vincolanti che, se non soddisfatte, arrivano a mettere in discussione il rinnovo stesso, con una riduzione dei tempi di scadenza del Part time che tiene in scacco la possibilità di programmarsi da parte dei colleghi rispetto alle loro problematiche di natura personale/familiare.

Chiediamo il rispetto degli accordi firmati per realizzare una reale conciliazione tra vita lavorativa e vita privata.

-/-/-/-/-

Invitiamo tutte le colleghe e colleghi a segnalarci tempestivamente le situazioni anomale, le storture, ogni dubbia applicazione contrattuale e qualsiasi problematica che si dovesse verificare nella quotidiana attività di lavoro in modo tale che sia possibile, da parte nostra, intervenire prontamente per affrontare le diverse situazioni e ricercare adeguate soluzioni.

 

Parma, 12 luglio 2019

COORDINAMENTO R.S.A. FISAC CGIL   

Intesa Sanpaolo Area Emilia Ovest

RIORGANIZZAZIONE E TRASLOCHI – LETTERA APERTA ALL’AZIENDA

LETTERA APERTA A INTESA SANPAOLO

Parma, 20 Maggio 2019
Spett.le ISP Spa
Relazioni Industriali di Gruppo
alla c.a. Vozza Enzo

Ufficio del Personale ISP Area Emilia Ovest
alla c.a. Filippa Fabrizio

Oggetto: Accorpamento Filiale Isp Parma Piazza Garibaldi nella filiale Piazzale Cesare Battisti e trasformazione della stessa in filiale new concept.

E’ nota da tempo la decisione aziendale di cui all’oggetto, con relative attività di cantiere ed annessi spostamenti e traslochi; un processo iniziato un paio di mesi fa che, fin da subito, nonostante le Organizzazioni Sindacali avessero chiesto di organizzare le diverse fasi dei lavori in modo tale da evitare o di ridurre al minimo i disagi per colleghi e clientela, ancora una volta è stato caratterizzato da una gestione superficiale, caotica e disorganizzata.

Nonostante il grande impegno profuso dalle colleghe e dai colleghi facenti parte delle due filiali coinvolte nella ristrutturazione, le ricadute sono state molto pesanti in termini di difficoltà nella gestione operativa quotidiana ed oggettiva impossibilità a fornire un servizio efficiente alle clientela; ciò a causa dello scarso supporto fornito dalle strutture aziendali che avrebbero dovuto governare con ordine e attenzione le varie attività previste e di un’assistenza del tutto carente, ma ormai appare evidente, non essendo la prima volta che ciò accade, che questa azienda non riesce a trarre utili insegnamenti dai propri errori o, forse, più semplicemente non si cura adeguatamente di evitare questo tipo di situazioni perseverando nelle proprie disattenzioni e abbandonando i colleghi al loro destino e al loro infaticabile senso di responsabilità con il quale si tenta di sopperire alle mancanze aziendali.

Di sicuro, fronteggiare questa situazione non è stato semplice né tantomeno piacevole per chi sfortunatamente ha dovuto farsene carico, colleghi che, pur del tutto incolpevoli di quanto stesse accadendo, hanno dovuto anche subire le lamentele di una clientela quanto mai adirata e scontenta; questo è accaduto in maniera ancor più rilevante per chi si è trovato a gestire le attività di cassa vista la scelta inopinata da parte aziendale di adibire a tale attività un numero di operatori del tutto insufficiente per affrontare l’afflusso di clientela (addirittura lasciando più volte un solo operatore alla mercé delle decine di clienti in attesa)… conseguenza, tutto ciò, della sconcertante e assurda ostinazione nel tentare di dare input di priorità alla gestione delle attività commerciali, in una situazione di totale emergenza organizzativa che avrebbe richiesto ben altre scelte, più utili e necessarie.

Anche l’idea di ridimensionare numericamente, fin dalle prime fasi di ristrutturazione, gli organici originari delle due filiali, senza tener conto delle reali esigenze in termini di carichi di lavoro si è rivelata (e non poteva che essere così) del tutto fuori tempo (e fuori luogo) e ha determinato un sovraccarico di lavoro e di stress sui colleghi rimasti.

Nel decretare quanto male sia andata questa ennesima ristrutturazione aziendale e nel rappresentare una forte insoddisfazione per quanto di negativo accaduto, ora la nostra preoccupazione si concentra sulle fasi successive, sul cosiddetto “post moving”, sul caos e sulla confusione che rischia di generarsi e moltiplicarsi se l’azienda continuerà a gestire le cose in questo modo (… la quantità di scatoloni pieni di pratiche, accatastati e in attesa di trovare collocazione nei nuovi locali già di per sè incute notevole timore in tal senso…).

Temiamo che tutto sia lasciato al caso (e vigileremo attentamente sui comportamenti aziendali per far sì che ciò non accada), in aggiunta ai problemi derivanti dall’avvio della filiale new concept che prevede, per sua natura, un’organizzazione del lavoro totalmente differente alla quale doversi abituare… ciò che è successo pochi mesi fa a pochi chilometri di distanza dovrebbe essere di utile insegnamento, visto che la filiale di piazzale Battisti non è la prima realtà di questo tipo, e l’esperienza acquisita dovrebbe consentire all’azienda di non replicare gli errori già commessi nel passato recente.

Da parte nostra, chiediamo, pertanto, con forza a codesta azienda di intervenire, stavolta, in modo adeguato e tempestivo fornendo i necessari supporti ai colleghi ed un’assistenza organizzativa all’altezza della situazione, per prevenire i problemi ed evitare, o quantomeno limitare il più possibile, i disagi le difficoltà operative e anche i disservizi nei confronti della clientela, astenendosi inoltre dal perseverare in inopportune “sollecitazioni commerciali” a cui è evidentemente impossibile rispondere.

RSA FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA
Intesa Sanpaolo Parma

ASSEMBLEE PIATTAFORMA CCNL: PARMA E PROVINCIA

Le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno convocato

MERCOLEDI’ 22 MAGGIO 2019

Le ASSEMBLEE
delle lavoratrici e dei lavoratori del

Gruppo Intesa Sanpaolo

di Parma e Provincia

CON ORDINE DEL GIORNO:

DISCUSSIONE E VOTAZIONE

della PIATTAFORMA DI RINNOVO del

contratto collettivo nazionale di lavoro

con i seguenti orari:

 

  • Alla mattina dalle 10,30 alle 13,40 per i dipendenti ISP delle Direzioni Centrali – Filiale Online (FOL) – tutti i colleghi con orario Part time del Gruppo Intesa Sanpaolo, con permesso di uscita dalle 10,10
  •  
  • Al pomeriggio dalle 14,45 alle 16,55 per i restanti dipendenti del Gruppo, compresi i part time che effettuano il rientro pomeridiano: Intesa Sanpaolo – Banca Prossima – Mediocredito – Fideuram – Isp Private Banking, con permesso lavorativo per l’intero orario pomeridianoRicordiamo che in base all’Accordo Nazionale sulle Libertà Sindacali del 25 febbraio 2019, al fine di favorire la partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici, PER TUTTE LE FILIALI DELLA CITTA’ E DELLA PROVINCIA, non sussiste il vincolo di assicurare l’operatività di sportello. Sempre secondo il suddetto accordo per i colleghi che per quel giorno operano in turno serale nelle “filiali flexi”, l’azienda provvederà a cambiare il turno da esteso a turno con fine orario alle 16.55.
  •  

Le assemblee si svolgeranno presso

il cinema Astra in Piazzale Volta a Parma

con relazioni introduttive a cura dei

Segretari Nazionali

Data l’importanza dell’argomento invitiamo tutte e tutti a partecipare.

COORDINAMENTO RSA FABI – FIRST/CISL – FISAC CGIL – UILCA – UNISIN PARMA

 

ERMAM: COSI’ SI LAVORA MALE…CON LA FATICA DEL CAMBIAMENTO E IL DISORDINE

La narrazione dell’Azienda è ancora distante dalla realtà e questa situazione non può andare avanti così ancora per molto; i segnali di criticità che arrivano sempre più drammaticamente da Filiali e Uffici, e ai quali l’Azienda sembra essere sorda (o poco attenta…), devono trovare risposta positiva, con un significativo miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro: RICHIEDIAMO SOLUZIONI IMMEDIATE! Stanchezza fisica e psicologica, demoralizzazione umana e professionale, colleghe e colleghi che sono sempre più sfiancati dalle ricadute che derivano da un modello di servizio che stressa la ricerca spasmodica di risultati che vengono richiesti senza tenere conto della situazione congiunturale del momento e incuranti delle conseguenze sulle persone. La fatica, che può diventare umanamente insostenibile, di essere sottoposti a cambiamenti continui che comportano disordine e caos organizzativo, spesso senza i necessari supporti formativi…la necessità di garantire, nonostante tutte le difficoltà, il servizio e la buona relazione con i clienti… Abbiamo sottolineato come la responsabilità di questa disorganizzazione non deve ricadere sulle colleghe e i colleghi! Fino a quando i Colleghi saranno in grado di sostenere questa situazione? IL RISCHIO (O FORSE LA CERTEZZA…) è che se l’Azienda continuerà a tirare la corda questa si spezzerà.

ERMAM incontro annuale

 

 

AREA EMILIA OVEST: DISORGANIZZAZIONE IN CORSO

L’Azienda lo ha chiamato “riordino” ma di ordinato non c’è nulla e la confusione regna sovrana.

Mentre da una parte, con il loro instancabile lavoro, colleghe e colleghi cercano disperatamente di far fronte alle problematiche derivanti dalla disorganizzazione aziendale, dall’altra si palesa un atteggiamento, da parte delle funzioni aziendali preposte, teso a minimizzare, se non addirittura negare, l’esistenza di problemi.

Il Gruppo ha, di fatto, “scaricato” sulle spalle di lavoratrici e lavoratori una riorganizzazione complessa che andava affrontata con un serio programma, attento e accurato, per ridurre al massimo gli impatti sulla rete; invece, il vissuto quotidiano sta evidenziando una gestione raffazzonata e superficiale, con ricadute negative su operatività quotidiana e servizio alla clientela, un approccio aziendale tutt’altro che condivisibile.

L’aver deciso, da parte dell’Azienda, di far coincidere, il 25.2 scorso, la fusione per incorporazione di Carisbo in Intesa Sanpaolo (Isp) – con una forte sovrapposizione dei marchi nell’Area – e relativa migrazione dei dati (e una quantità esagerata di “errori da riparare”), insieme alla costituzione dei poli dei Gestori Aziende-Retail, la revisione dei Portafogli, la chiusura di numerose filiali con accorpamenti informatici e logistici (con i relativi disagi legati all’avvio di lavori di pesante ristrutturazione fisica dei locali), e la creazione dei Poli Estero ha determinato il generarsi di una disastrosa situazione di caos, una vera e propria implosione dell’organizzazione del lavoro.

In una situazione del genere, arrivare “integri” alla fine della giornata rappresenta già un obiettivo più che difficile da raggiungere, tra procedure che non vanno, clienti inviperiti per le lunghe attese e per gli stravolgimenti organizzativi ai quali vengono sottoposti.

Tante cose non funzionano, tra le quali:

– Il passaggio dei portafogli aziende dalle filiali Imprese alle filiali Retail e l’accentramento all’interno delle stesse di ulteriori posizioni provenienti dalle filiali “a grappolo”, con la costituzione di pool o mini-pool di gestori dedicati, ha determinato la creazione di portafogli di dimensioni spropositate (fino a oltre 400 posizioni per portafoglio) in capo ai singoli gestori, impossibili da gestire con la dovuta cura e attenzione, mentre al tavolo l’Azienda aveva dichiarato che il numero dei clienti sarebbe stato molto inferiore (100 posizioni per i PT e 150 per gli altri);

– In almeno la metà dei casi, Isp non è stata in grado di realizzare la prevista presenza del doppio gestore imprese retail; e mentre, a quanto pare, non si trovano figure di questo tipo, che hanno indubbiamente una competenza specifica costruita in anni di lavoro, l’azienda opera dei “cambi di filiera” assegnando alcune delle figure esistenti, e già positivamente sperimentate, ad altre attività, nuove per loro, senza neppure procedere ai necessari percorsi formativi, alla faccia dell’impegno aziendale assunto negli Accordi di Gruppo in materia che recita che: ”..la collocazione delle persone avverrà tenendo conto delle professionalità acquisite ed in ottica di valorizzazione dei contributi operativi e di conoscenza dei singoli..;

– Nelle filiali meno strutturate si è determinata una riduzione degli organici che sta provocando criticità nell’operatività ordinaria, dato che il flusso di clientela non si è ridotto rispetto a prima;

– E’aumentato il numero dei gestori par “senza portafoglio assegnato” mentre contestualmente vi sono portafogli “dinamici” con migliaia di posizioni di clientela (finanche 3-4.000 clienti per portafoglio) che, ovviamente, sono del tutto privi di presidio… in diversi casi a questi gestori par viene anche chiesto di imparare l’attività di cassa per sopperire alle carenze di organico dei gestori base e nel contempo fare anche i “sostituti” del Direttore di Filiale, … per non parlare di alcune filiali di provincia (e non solo) nelle quali l’organico è talmente risicato da mettere in discussione l’apertura pomeridiana degli sportelli…ma non ci avevano parlato della presenza di esuberi di Personale?;

…in più, come se non bastasse, incuranti delle difficoltà organizzative, c’è chi continua a scaricare sui colleghi pressioni commerciali, sempre più insostenibili, legate alla vendita dei prodotti e all’applicazione di un “metodo commerciale” che sempre più spesso pare mostrare la corda,

…per non parlare di ciò che sta accadendo nella nuova filiale New Concept di Via Emilia Est a Parma nella quale i colleghi, che si fanno in quattro per fronteggiare quotidianamente una situazione assurda dovuta al caos imperante provocato dalle scelte aziendali (riuscendo ad evitare il peggio…)… e nonostante ciò, sono stati pure ripresi con severità da parte di esponenti di vertice dell’Azienda sull’andamento commerciale…un atteggiamento che ha dell’incredibile… così come quello rivolto agli Specialisti tutela, rispetto ai quali l’Azienda ha pure il coraggio di scaricare tutta la sua irrequietudine sul raggiungimento degli obiettivi.

– Nel comparto “Estero”, agli addetti imprese, è stata ribaltata tutta l’operatività estero transazionale che va vagliata e spedita ai poli per la lavorazione, una incombenza nuova prima svolta dall’Ufficio estero… dell’imponente piano formativo, annunciato con rulli di tamburo dall’azienda, nemmeno l’ombra; analoga situazione di criticità e di difficoltà la stanno vivendo anche gli “specialisti estero” e i colleghi dell’Ufficio Poli accentrato estero.

Tutto ciò richiede soluzioni adeguate che abbiamo prontamente richiesto!

Ma non è finita qui. Infatti, nel frattempo, l’Azienda ha individuato un primo nucleo di colleghi per la neo costituenda Filiale On Line (FOL) di Parma (corsi di formazione iniziati il 12 marzo); in alcuni casi, ha deciso di “forzare” il trasferimento di coloro che non avevano manifestato gradimento rispetto a tale proposta aziendale, senza peraltro proporre alternative, mostrando una totale mancanza di lungimiranza; se è vero che il Gruppo ha dichiarato che, in prospettiva, sempre più colleghi saranno inseriti nelle FOL, anche per ampliare la gamma dei servizi offerti alla clientela, nel contempo non vediamo un adeguato impegno da parte aziendale nell’individuare e coinvolgere in tale progetto coloro che potrebbero manifestare la loro volontà di entrare nella struttura della FOL.

In tutta questa confusione generata dall’Azienda, è in corso la definizione dei piani ferie e, a breve, i colleghi dovranno discutere le loro valutazioni professionali per l’anno 2018.

Le OO.SS. continueranno a intervenire con l’Azienda sollecitando la ricerca delle giuste soluzioni ma, nel frattempo, crediamo sia importante, tra i vari aspetti, ribadire ai colleghi di:

  1. Lavorare con la maggiore sicurezza possibile, respingendo fermamente richieste che esulano dalle nostre competenze e che ci costringono a operatività che potrebbero risultare non del tutto in linea con le norme di legge e la normativa aziendale;
  2. Richiedere la formazione necessaria sia in aula sia on line da effettuare in contesti che ne garantiscano la corretta fruizione, anche attraverso la “formazione da casa in orario di lavoro”;
  3. Segnalare al Sindacato comportamenti aziendali che ledano il rispetto e travalichino la buona educazione, in modo che si possa ripristinarne la correttezza;
  4. Segnalare al Sindacato tutte le disfunzioni organizzative, la cui soluzione deve competere agli uffici e alle persone preposte, evitando una gestione “fai da te” per risolvere problemi contingenti;
  5. Contattare il proprio rappresentante sindacale nel più breve tempo possibile in caso di valutazioni professionali ritenute inidonee o non conformi per valutare l’eventualità di fare ricorso alla valutazione stessa;
  6. Segnalare e denunciare, anche attraverso il Sindacato, con l’utilizzo degli strumenti previsti dagli Accordi di Gruppo, le pressioni commerciali o i comportamenti commerciali scorretti;
  7. Rispettare in modo preciso gli orari di lavoro, evitando di lavorare gratis e di dedicare (comportamento che si rivela anche controproducente) del tempo non retribuito all’Azienda.

 

Il 2 aprile 2019 è stato convocato a Bologna un incontro regionale tra OO.SS e Direzione regionale.

Denunceremo con determinazione la situazione che qui, in breve, abbiamo rappresentato e tutte le ulteriori problematiche; nel frattempo ribadiamo con forza, all’Azienda, la richiesta di trovare soluzioni immediate a tale caos che può comportare rischi e demotivazione per lavoratrici e lavoratori e, nel contempo, causare pericolose ricadute nel rapporto con la clientela che sta subendo e denunciando una grande insofferenza nei confronti di questa situazione.

 

Parma, 29 marzo 2019

                   

                                                    FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA                                                                                                                                         Intesa Sanpaolo       Area Emilia Ovest

ULTIMO INCONTRO PRIMA DELLA FUSIONE DI CARISBO IN INTESA SANPAOLO

Dopo la fusione di Intesa Sanpaolo Group Services S.c.p.A. (ISGS) in Intesa Sanpaolo S.p.A. (ISP), avvenuta con effetto dallo scorso mese di gennaio, lunedì 25 febbraio p.v. avverrà la fusione per incorporazione di Carisbo in ISP.

Questa operazione societaria coinvolge in modo rilevante l’Area Emilia Ovest; da lunedì prossimo, le strutture che, attualmente, con marchi ed ambiti societari diversi, svolgono la funzione di Banca Rete del Gruppo ISP sul territorio di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, diverranno un’unica società.

Già con l’accordo di sottoscritto dalle Delegazioni Trattanti di Gruppo ISP il 13 aprile 2018, Organizzazioni Sindacali e Azienda hanno fissato alcuni termini, e le principali regolamentazioni inerenti il Personale, in merito alle operazioni di fusione previste, nel Gruppo, dal Piano d’Impresa 2018-2021.

In particolare, nell’ambito di tale Accordo, la Capogruppo ISP si è impegnata a far sì che: “… le operazioni societarie avverranno con attenzione alle risorse interessate, alla loro professionalità, alla clientela e al territorio, con il supporto di una adeguata campagna di comunicazione e piena continuità del servizio…”. CIÒ DEVE CONCRETAMENTE ACCADERE.

A complicare ulteriormente le difficoltà, conseguenti al processo riorganizzativo in corso, si stanno sommando anche gli effetti dell’evoluzione del Modello di Servizio e della ri-portafogliazione;

LA NOSTRA PRIORITÀ ASSOLUTA, COME FISAC CGIL, È CHE VENGA GARANTITO IL PIENO RISPETTO DI TUTTE   LE   LAVORATRICI   E   DI   TUTTI   I   LAVORATORI    DEL   GRUPPO,   LA   TUTELA   DELLA     LORO

PROFESSIONALITÀ E DELLE LORO ESIGENZE PERSONALI E FAMIGLIARI; obiettivi che stiamo perseguendo con forza in un confronto continuo, a tutti i livelli, in sede nazionale e locale, con l’Azienda, evidenziando le tante problematiche che stanno emergendo, per evitare che vi siano, nell’immediato e per il futuro, ricadute negative per colleghe e colleghi e, anzi, per provare a sollecitare soluzioni che possano venire incontro anche alle necessità ed alle giuste aspettative delle Persone che lavorano nel nostro territorio.

L’incontro di Martedì 19 febbraio us a Bologna, tra OO.SS. delle varie realtà societarie interessate del territorio emiliano e rappresentanti della parte aziendale (presenti, tra gli altri, il nuovo referente dell’Ufficio Relazioni Industriali di Gruppo che seguirà la Direzione ERMAM, Enzo Vozza – che ha sostituito Anna Kamila Hensel, anch’essa presente all’incontro – ed il Responsabile del Personale della Direzione ERMAM, Stefano Zingaretti) è stato un ulteriore momento di confronto, nel quale abbiamo incalzato l‘Azienda per ottenere risposte positive alle nostre richieste.

Tra i tanti argomenti trattati, ne approfondiamo alcuni:

TRASFERIMENTI DI PERSONALE PER FUSIONE / RIORDINO TERRITORIALE

L’Azienda, prendendo spunto dalla situazione in atto, sta procedendo ad un numero considerevole di trasferimenti (o assegnazioni, che dir si voglia) che rischiano di determinare in diversi casi, soprattutto quando vi siano dei cambi di mansione, negative conseguenze professionali, quali ad esempio:

  • la perdita del “portafoglio” attribuito o dell’incarico di “responsabile” a suo tempo assegnati;
  • il passaggio ad un diverso “territorio commerciale” senza la necessaria formazione e affiancamento, entrambi indispensabili per la copertura del nuovo ruolo;
  • il passaggio, di fatto, da mansioni di gestione/consulenza a mansioni prevalentemente (o solo) operative

oppure, disagi logistici o rispetto alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, tematica sensibile ed importante per tutte/i e, in particolar modo, per coloro che hanno problematiche di natura personale/familiare.

Abbiamo fatto notare all’Azienda che, OO.SS. e ISP, sempre nell’Accordo del 13 aprile 2018, hanno concordato che, qualora si determini la necessità di ricollocazione di Personale: “…la collocazione delle persone avverrà tenendo conto delle professionalità acquisite ed in ottica di valorizzazione dei contributi operativi e di conoscenza dei singoli…”. ESIGIAMO IL RISPETTO DI QUESTI IMPEGNI DA PARTE DELL’AZIENDA.

Ci aspettiamo (e abbiamo sollecitato l’Azienda in tal senso) che un Gruppo con una diffusione sul territorio ed una varietà di ruoli e mansioni come Intesa Sanpaolo, se la “centralità” delle Persone e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro sono davvero elementi importanti, sia in grado, nella pratica quotidiana (e soprattutto in queste circostanze) di dare concretezza alle parole, con soluzioni professionali e logistiche adeguate, che siano di soddisfazione per tutte le colleghe e i colleghi, e rispettando pienamente gli accordi sottoscritti.

In più, riteniamo che il riordino in corso, debba essere l’occasione per dare soddisfazione alle legittime richieste di concessione di Part time, ormai da troppo tempo in attesa di accoglimento.

Vigileremo con attenzione affinché ciò avvenga e abbiamo registrato con favore l’impegno assunto dal Responsabile del Personale ERMAM, rispetto alle questioni di natura professionale, di non voler interrompere alcun percorso professionale avviato e, qualora ciò dovesse accadere, di trovare nel minor tempo possibile, per gli interessati, una nuova collocazione tale da determinare la ripartenza dello stesso.

APERTURA NUOVA FILIALE ON LINE (FOL) DI PARMA

Sono iniziati, in settimana, i colloqui per individuare le colleghe/i da destinare a tale nuova unità produttiva che vedrà l’inizio dell’operatività entro fine marzo p.v..; si inizierà con un primo nucleo di partenza di una ventina di persone, che svolgeranno in una prima fase solo attività “basiche” (e quindi, non vi sarà quella del gestore remoto che si occupa di gestione finanziaria), per poi procedere ad un graduale incremento dell’organico (fino a un massimo di 50/60 persone), con l’inserimento, in un secondo tempo, di altre attività.

In considerazione delle specificità delle FOL, sia in termini di orario di lavoro che di modalità e tipologia della prestazione lavorativa, abbiamo richiesto all’Azienda di evitare “forzature” nelle assegnazioni di Personale, e che proceda ad una valutazione preventiva circa l’esistenza di un gradimento alla proposta di trasferimento, tenendo conto effettivamente delle esigenze personali e familiari espresse dalle persone contattate.

Abbiamo, inoltre, evidenziato la necessità di un piano formativo specifico per i colleghi assegnati “ex novo” e di un’assegnazione strutturale (cioè non temporanea ma stabile) nell’organico della FOL di Parma, fin dal primo avvio dell’operatività, di personale già esperto per rendere possibile un funzionamento immediato della struttura e per far crescere con la giusta gradualità e attenzione le competenze dei nuovi arrivati.

L’Azienda ha risposto in modo sostanzialmente positivo a questa richieste confermando, inoltre, che i nuovi arrivati faranno un periodo iniziale minimo di 2 settimane di formazione strutturata, che inizierà già nelle prime settimane di marzo e, successivamente, almeno altre 2/3 settimane di “training on the jobs”, cioè di affiancamento in postazione.

Anche in questo caso, verificheremo con cura che vi sia reale “attenzione alle risorse interessate” e interverremo prontamente in caso contrario.

RIPORTAFOGLIAZIONE… PTF SPROPORZIONATI E GESTORI SENZA PTF

Abbiamo rilevato che la ri-portafogliazione ha determinato PTF sovradimensionati e sproporzionati in capo ad alcune colleghe/i (in particolare gestori Aziende Retail, ma non solo…), tali da pregiudicare una gestione efficiente della clientela; inoltre, numerose colleghe/i sono rimasti senza attribuzione di PTF, mentre, nello stesso tempo, coesistono PTF “dinamici” in capo ai Direttori di Filiale con migliaia di clienti che, di fatto, non sono presidiati. Abbiamo chiesto un intervento immediato per sistemare la situazione…

La delegazione aziendale ha minimizzato lo stato delle cose facendo, in ogni caso, presente che procederà ad una verifica, rispetto alle nostre segnalazioni in ordine ai PTF “troppo carichi”; ha, peraltro, dovuto ammettere che nel 50% dei casi non è stato possibile (per carenza di organico?) costituire “team” con n. 2 gestori aziende retail; è evidente che ciò, oltre a pregiudicare la gestione della clientela, fa venir meno uno degli obiettivi principali alla base dell’evoluzione del modello di servizio cioè “gestori meno soli, aumento dell’affiancamento e knowledge transfer”. Attendiamo con urgenza sistemazioni dei PTF da parte della Direzione Regionale.

ESTERO E ATTIVITA’ CORRELATE

Abbiamo fatto presente la carenza di intervento formativo da parte dell’Azienda nell’ambito della riorganizzazione che sta riguardando il comparto Estero, che richiede per sua natura un forte investimento per creare le competenze; ciò, sia nella creazione degli Hub Estero specialistici, sia rispetto al processo di trasferimento delle conoscenze riguardante il passaggio delle attività di Estero Transazionale dalle Filiali ai Back Office Estero; abbiamo richiesto che l’Azienda rispetti gli impegni assunti a livello di Gruppo di dar corso ad un “imponente piano formativo” per gli interessati.

L’ Azienda ha risposto che, prendendo atto delle nostre segnalazioni, provvederà in tal senso.

PIANI FERIE E SOSPENSIONE VOLONTARIA (SVL)

A fronte della tanta confusione che alberga rispetto ai tempi di predisposizione dei Piani Ferie, compresa la richiesta dei giorni di “sospensione volontaria” (SVL) per la quale pare che qualche solerte Responsabile si spinga in ardite interpretazioni contrattuali, abbiamo chiesto che l’Azienda faccia rispettare l’Accordo CC2L sul tema (vedi Accordo conciliazione tempi di vita e di lavoro 3.8.2018 punto 2.) e cioè: “…le giornate di “sospensione volontaria” – fruibili solo a giornata intera – dovranno essere programmate nel piano ferie annuale ed autorizzate dal responsabile dell’unità organizzativa di assegnazione. Per permettere la fruizione di dette giornate sin dall’inizio dell’anno, l’Azienda s’impegna a ricercare le soluzioni tecniche per favorire la più tempestiva pianificazione nel corso dell’anno dei giorni di sospensione volontaria, ferma restando la compatibilità con le esigenze tecniche, organizzative e produttive aziendali…”.

L’Azienda ha confermato che la data ultima per la Pianificazione dei Piani Ferie (e della SVL, per chi intenda inserirla in Piano Ferie) è fissata per il 28.2.2019 e che gli stessi dovranno essere approvati entro il 15.3.2019.

Segnalateci eventuali diversi comportamenti da parte aziendale o qualsiasi problematica sul tema.

Parma, 22 febbraio 2019

COORDINAMENTO R.S.A. FISAC CGIL

INTESA SANPAOLO Area Emilia Ovest

EMILIA OVEST – RIORDINO TERRITORIALE: RISPOSTE INSUFFICENTI DALL’AZIENDA

L’11 dicembre si è svolto l’incontro trimestrale dell’Area EMILIA OVEST, come previsto dal vigente Protocollo sulle
Relazioni Industriali di Gruppo; la consueta delegazione aziendale è stata rinnovata dall’arrivo di Anna Kamila Hensel, nuova Referente per la nostra Direzione Regionale ERMAM dell’Ufficio Relazioni Sindacali di Gruppo, e Candia Mosca.
All’inizio dell’incontro è intervenuto il Direttore Commerciale Imprese, Stefania Bergamaschi, che ha illustrato l’andamento del vari “mercati” (Imprese, Retail e Personal) evidenziando un ostanziale rallentamento dei dati, anno su anno, dovuto in gran parte alla contrazione del contesto economico interno.
I dati forniti, insieme a quelli derivanti dall’importante analisi delle slides illustrate dall’Azienda nell’incontro, sono
serviti come spunto per affrontare gli argomenti di maggior rilievo che interesseranno, a breve, i territori di Parma,
Piacenza e Reggio Emilia a partire dall’imminente “RIORDINO TERRITORIALE”.
La parte aziendale ci ha confermato che sul riordino territoriale incideranno diversi aspetti: l’evoluzione modificativa
del Modello Organizzativo del Gruppo ISP, l’operazione societaria che porterà all’unificazione sotto un unico marchio
delle attuali realtà di Banca dei Territori (BDT) e, nel contempo, la riportafogliazione, prevista ad inizio anno, alla
quale seguirà, nel corso del Piano Industriale, anche l’attuazione del “modello di copertura territoriale”.
Abbiamo incalzato l’Azienda per avere il massimo delle informazioni al riguardo, considerato che queste scelte
aziendali potrebbero impattare fortemente sulle modalità e sulle condizioni di lavoro e, proprio per questo motivo,
devono essere conosciute preventivamente e valutate con grande attenzione, al fine di evitare ricadute negative su
colleghe e colleghi. L’Azienda ha affermato quanto segue:
– Una prima razionalizzazione delle filiali sarà avviata già il 25/2/2019 in occasione dell’unificazione dei marchi
(AL 30 SETTEMBRE 2018, gli ORGANICI COMPLESSIVI nell’AREA EMILIA OVEST erano PARI A 1330 UNITA’ –
492 ISP, 286 CARISBO, 550 ISGS, + 5 BANCA PROSSIMA), differentemente da quanto in precedenza
comunicato; entro fine anno, verranno rese note le numerose filiali oggetto di razionalizzazione/accorpamento
(magari preceduto da una “remotizzazione”), ormai in parte identificate e già oggetto di una prima
comunicazione in questi giorni – ABBIAMO CHIESTO CHE L’AZIENDA, CI FORNISCA QUANTO PRIMA
UNA PRECISA QUANTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI IN TERMINI DI ORGANICI E LE ADEGUATE
SOLUZIONI CHE INTENDE ATTUARE NEL RISPETTO DELLE ESIGENZE PERSONALI E
PROFESSIONALI DEI DIPENDENTI
– La riportafogliazione sarà effettuata “post operazione societaria”, ovvero dopo il 25/2/2019, nonostante la
data di partenza del nuovo modello per il resto del Gruppo sia fissata al 28/1/2019, per la presenza di molte
posizioni di clientela condivise nelle strutture societarie di BDT attualmente esistenti; l’azienda inizierà in
questi giorni i primi colloqui con tutte le lavoratrici e lavoratori interessate/i dai movimenti inerenti la
riportafogliazione. L’azienda ci ha comunicato che le linee guida che seguirà saranno improntate alla verifica
delle competenze possedute e al percorso di costruzione delle competenze necessarie per l’eventuale
copertura di nuovi ruoli, oltre allo sviluppo delle professionalità – ABBIAMO DETTO ALL’AZIENDA CHE
VERIFICHEREMO L’EFFETTIVA ATTUAZIONE DI QUANTO AFFERMATO E, NELLO STESSO TEMPO,
CHIESTO CON FERMEZZA CHE A COLLEGHE E COLLEGHI SIA OFFERTO UN PROGETTO
PROFESSIONALE COERENTE, IN TERMINI DI VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE E
PROFESSIONALITA’, E CONCRETO, TENENDO CONTO ANCHE DELLE ESIGENZE INDIVIDUALI DA
LORO EVENTUALMENTE ESPRESSE E EVITANDO O TUTT’AL PIU’ RIDUCENDO AL MINIMO LA
MOBILITÀ CASA- LAVORO
– Nelle tre province dell’Area sarà presente un modello distributivo a copertura specializzata: filiali retail, filiali
personal, filiale imprese, Banca 5 e ATM EVOLUTI. A Parma saranno presenti anche: TEAM ESTERO
ACCENTRATO che sarà a riporto della struttura CTPS della Direzione Regionale (e in cui dovranno essere
presenti almeno 2 quadri direttivi utili per le autorizzazioni inerenti) e nel quale sarà accentrata l’operatività̀ a
supporto delle filiali di Parma e Piacenza (e potenzialmente, anche Reggio Emilia, eventualmente con il
supporto del Team Estero di Modena), GESTORE ENTI all’interno della Filiale Imprese nell’ottica di uniformare
nel Gruppo la gestione delle attività dedicate a servire Enti e Tesorerie, Banca Prossima, ISP For Value (che a
Parma conta attualmente 2 consulenti e una task force di colleghi, a supporto della struttura) e FILIALE ON LINE. Nelle Province di Piacenza e Reggio Emilia il modello distributivo sarà sempre a copertura specializzata con la particolarità sopra descritta inerente il Team Estero. L’azienda ha sottolineato l’importanza che intende dedicare allo sviluppo dell’operatività estero e ha dichiarato che, in termini di organici, potenzierà i TEAM Estero per favorire l’ampliamento delle competenze in quell’ambito, fermo restando che vi sarà un Decentramento Estero Specialistico che non riguarderà alcun aspetto di tipo operativo (che rimarrà in capo esclusivamente ai Poli e alla DCO) ma, peculiarmente, attività legate ad aspetti di “gestione commerciale del business”.
– Nelle Filiali Imprese si procederà con una riportafogliazione generale con l’obiettivo di uniformare la tipologia di clienti sia per dimensionamento che per settore produttivo (ove esista un numero sufficiente di imprese del medesimo settore). I Gestori verranno distinti in “Gestori Top” (a cui verrà assegnato un portafoglio con prevalenza Imprese Top e una quota minoritaria di Imprese); “Gestori Imprese” con focus Imprese (a cui verrà assegnato un portafoglio con prevalenza Imprese e una quota minoritaria di Imprese Top); “Gestori Imprese” con focus Piccole Imprese (a cui verrà assegnato un portafoglio con prevalenza Piccole Imprese e una quota minoritaria di Imprese).
ABBIAMO CHIESTO DETTAGLI SUGLI ASPETTI INERENTI IL PERSONALE (TRASFERIMENTI, RICONVERSIONI ECC…) E SULLE MODALITA’ SEGUITE NEI VARI PROCESSI DI RIORGANIZZAZIONE DEI PROSSIMI MESI SENZA, PERALTRO, OTTENERE RISPOSTE PRECISE DALL’AZIENDA, MA ESCLUSIVAMENTE L’EVIDENZIAZIONE DI UNA CERTA CONSISTENZA DI TALI PROCESSI SUL NOSTRO TERRITORIO- Unico aspetto chiarito da parte dell’Azienda è stato che i clienti imprese che saranno riportafogliati al retail saranno assegnati all’interno della stessa Area di provenienza e ad una distanza di max 15 minuti d’auto tra filiale di radicamento del conto e nuova filiale di assegnazione a portafoglio. Laddove possibile, si cercherà di creare dei poli aziende Retail, con un dimensionamento medio di 2 gestori per polo: i gestori seguiranno tutte le aziende delle filiali retail di competenza del polo, riporteranno gerarchicamente al direttore della filiale in cui saranno inseriti e il cliente manterrà il suo radicamento presso la filiale retail di origine. Laddove il numero di clientela imprese retail non fosse sufficiente a costituire un portafoglio dedicato al POLO di gestori aziende retail i clienti rimarranno in gestione al gestore retail all’interno della filiale di radicamento del conto com’è attualmente –
MA SULLE DINAMICHE ED I CRITERI SEGUITI PER I (NUMEROSI) TRASFERIMENTI, NULLA DI PRECISO SE NON CHE DOVRANNO ESSERE SODDISFATTE LE ESIGENZE AZIENDALI …e, per gestire questa riportafogliazione i colloqui sono già partiti in questi giorni e, secondo l’azienda, la logica che dovrà essere applicata non sarà quella di un passaggio automatico dei gestori imprese con le aziende che seguivano, ma piuttosto quella della diversificazione e commistione delle competenze anche per creare un maggiore interscambio tra segmenti (!?!) … TUTTE DA VERIFICARE QUINDI, SE COSI’ FOSSE, LE RICADUTE SUL PERSONALE SIA IN TERMINI LOGISTICI CHE PROFESSIONALI.
Ci siamo poi soffermati su “ALTRE TEMATICHE”:
“CONTRATTI DI LAVORO MISTO”: nell’Area si conferma l’evidente assenza di appetibilità per questa tipologia di contratto in corso di sperimentazione; infatti, l’azienda ci ha riferito della presenza di UN SOLO stage finalizzato all’assunzione di neo laureati con contratto misto e UNA SOLA manifestazione di interesse per il contratto misto.
“FORMAZIONE”: i dati sulla Formazione mascherano un problema concreto e da tutti conosciuto visto che assistiamo ad una cultura diffusa, per la quale la formazione sembra non rientrare nelle priorità e il tempo dedicato allo sviluppo professionale sia solo tempo sottratto al raggiungimento dei dati commerciali e non un investimento di lungo periodo, utile per il lavoratore e per l’azienda; ciò si concretezza nella sostanziale impossibilità di fruire in modo adeguato dei corsi formativi e in sollecitazioni a privilegiare le attività di vendita o operative all’attento svolgimento degli stessi. PROPRIO TUTTO CIÒ CHE NON DOVREBBE ACCADERE VISTO CHE, COME ABBIAMO RIMARCATO, LA CONTINUA EVOLUZIONE DEL MODELLO DI SERVIZIO E LA SFIDA DELLE RICONVERSIONI PROFESSIONALI PREVISTA DAL PIANO INDUSTRIALE DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA ROBUSTI PIANI FORMATIVI, REALMENTE FRUIBILI, E AFFIANCAMENTI STRUTTURATI CON PERSONALE GIÀ ESPERTO (E ANCHE DALLA RIPRESA DEI CORSI IN AULA…).
Nello stesso tempo, tutti i colleghi devono essere messi nelle condizioni di poter svolgere una formazione adeguata, corretta e pianificata, in sede protetta e/o in formazione flessibile.
“PART TIME”: 6 domande di part time inevase su Carisbo (di cui 3 pervenute dopo il 15/10/18) e 38 domande presso Intesa Sanpaolo SONO TROPPE !!!
Abbiamo invitato il Personale ad osservare la massima attenzione gestionale anche in considerazione della riorganizzazione in corso del nostro territorio che potrebbe offrire nuove opportunità di concessione; SU QUESTO SI MISURERA’ LA REALE ATTENZIONE AZIENDALE ALLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO E ALL’IMPORTANZA DEL VALORE DELLE PERSONE, AL DI LA’ DELLE FACILI AFFERMAZIONI AD USO MEDIATICO.
“FILIALE ON LINE (FOL)” – A breve, verrà attivata una FOL in via Langhirano a Parma; il dimensionamento previsto è pari ad un organico massimo di 80 unità che sono strettamente collegate ai processi sopra descritti.
ABBIAMO CHIESTO INFORMAZIONI PIU’ PRECISE SULLA STRUTTURA, SULLE LAVORAZIONI CHE VI VERRANNO CONVOGLIATE E SU MODALITA’ DI INDIVIDUAZIONE DEI COLLEGHI CHE VI LAVORERANNO, ANCHE IN CONSIDERAZIONE DEI PARTICOLARI REGIMI DI ORARIO DELLA FOL.
Purtroppo, e diciamo con incredulità vista la tempistica dell’imminente riorganizzazione territoriale, non ci sono state fornite informazioni di nessun tipo ma ci è stato ribadito che la struttura non dipenderà dalla BDT ma dalla Direzione Centrale e quindi a quest’ultima sono deputate le scelte principali e che BDT sarà investita solo per la ricerca del personale da indirizzare alla FOL. A fronte delle nostre incessanti richieste, il Responsabile del Personale della Direzione ERMAM, Stefano Zingaretti, si è fatto garante di un’informativa tempestiva non appena si avranno informazioni più dettagliate sulla partenza di questa nuova realtà lavorativa destinata al territorio di Parma.
“STRAORDINARIO”: Mentre i dati relativi al Personale di ISGS del Trimestre giugno – settembre 2018 evidenziano un forte ricorso allo straordinario (pagate 2.372 ore in 3 mesi) quelli riguardanti le strutture di Rete (Carisbo 11 ore e ISP 75 ore, NO COMMENT) rappresentano un’evidente distorsione della realtà, per non dire qualcosa di ben più grave che, se non si arriverà ad evidenze corrette, potrebbe diventare a brevissimo materia di lavoro per le strutture di controllo di natura istituzionale.
“PRESSIONI COMMERCIALI” nonostante le ripetute segnalazioni alla casella IOSEGNALO@isp.com continuano ad essere evidenti agli occhi di tutti comportamenti scorretti, delle più svariate tipologie.
… IL TEMPO E’ SCADUTO, VALUTEREMO LE INIZIATIVE CONSEGUENTI DELL’AZIENDA.
Un capitolo a parte è stato dedicato alla MOBILITÀ TERRITORIALE e alla nostra richiesta di dare soddisfacimento alle DOMANDE DI TRASFERIMENTO GIACENTI; infatti, l’azienda continua a rendicontare i trasferimenti effettuati ma non riferisce del totale delle domande di trasferimento giacenti inevase (ricordiamo che le liste di trasferimento sono cartacee e visionabili solo durante gli incontri di trimestrale) e in questo modo le OO.SS. non riescono a verificare l’effettiva efficienza delle liste di trasferimento e quindi la reale intenzione aziendale di favorire l’avvicinamento alla residenza richiesto dai lavoratori; ABBIAMO RICHIESTO DI DAR CORSO AL SODDISFACIMENTO DELLE RICHIESTE DI TRASFERIMENTO IN OCCASIONE DELLA RIORGANIZZAZIONE AZIENDALE ANCHE IN SINTONIA CON LA MOBILITÀ SOSTENIBILE TANTO SBANDIERATA DA CAPOGRUPPO.
Ultimo tema della giornata di discussione sulle problematiche della nostra AREA è stato dedicato all’intervento del Polo Immobiliare a cui sono state poste alcuni importanti quesiti in merito alla pianificazione delle incombenze relative alle future chiusure/accorpamenti delle filiali retail (come organizzeranno i moving?, male come avvenuto finora? ), alla pulizia dei luoghi di lavoro (la sporcizia aumenta a dismisura, come intenderanno intervenire?), alla pulizia dei filtri dell’aria (ci hanno detto che i filtri dell’aria devono essere puliti ogni 2 mesi… chi ha mai visto qualcuno che li pulisca? nonostante numerose segnalazioni, nessuna risposta…) alla verifica della salubrità degli ambienti di lavoro anche rispetto ai ricambi d’aria (che risulta in diversi casi insufficiente…), e alla mancanza di privacy di diverse postazioni di lavoro ecc …
AL TERMINE DELLA GIORNATA DI DISCUSSIONE TANTE DELLE NOSTRE DOMANDE NON HANNO TROVATO LA RISPOSTA ADEGUATA … E IN ALCUNI CASI ABBIAMO AVUTO L’IMPRESSIONE CHE SIANO STATE SMINUITE A “LAMENTIO”.
QUESTO NON È CERTO IL BUON PRODROMO PER AFFRONTARE UNA RIORGANIZZAZIONE AZIENDALE COME QUELLA CHE CI ASPETTA NEI PROSSIMI MESI.
CHIEDIAMO ALL’AZIENDA DI FORNIRCI LE RISPOSTE CHE NON È STATA IN GRADO DI FORNIRCI IN UN MOMENTO AGGIUNTIVO DI CONFRONTO DA TENERSI A BREVE, NON APPENA SARÀ IN POSSESSO DELLE INFORMAZIONI, PROPRIO A CONFERMA DELL’IMPEGNO A PROFICUE RELAZIONI INDUSTRIALI NELLE SEDI DECENTRATE CHE DOVREBBERO (NON SOLO A PAROLE) CONTRADDISTINGUERE IL NOSTRO GRUPPO.
IN QUESTO SENSO VALUTEREMO IL COMPORTAMENTO DELL’AZIENDA E DECIDEREMO, A NOSTRA VOLTA, LE CONSEGUENTI INIZIATIVE.

Parma, 24 dicembre 2018

Coordinatori Territoriali AREA EMILIA OVEST FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA

 

TRIMESTRALE PRE-ESTIVA AREA EMILIA OVEST

TRIMESTRALE PRE-ESTIVA AREA EMILIA OVEST: LA “CARNE AL FUOCO” E’ TANTA

Il 19 Giugno scorso si è tenuto a Parma l’incontro trimestrale dell’Area Emilia Ovest, ai sensi del “Protocollo delle relazioni industriali”, tra le Organizzazioni Sindacali e la Delegazione Aziendale, che si è presentata con spirito costruttivo, elemento importante ma tuttavia non sufficiente nel momento in cui i problemi che abbiamo rappresentato non dovessero trovare una positiva soluzione per i colleghi.

Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i dati previsti dal Protocollo e sono stati trattati numerosi argomenti, alcuni dei quali hanno portato ad un vivace confronto tra le Parti, nell’attesa di vedere riscontri fattuali di soddisfazione per i colleghi sui vari aspetti che sono stati discussi.

MOVING DA PALAZZO SANVITALE

L’Azienda ha comunicato ufficialmente che si darà corso al trasferimento dei colleghi (circa 200) che attualmente lavorano a Palazzo Sanvitale in altre strutture immobiliari site in città; i traslochi, che dovranno essere effettuati da società specializzate, termineranno entro il prossimo mese di Settembre.

Nello specifico, siamo stati informati che, dopo il trasferimento dei circa 25 colleghi di Corporate e Private in Piazzale Cesare Battisti già avvenuto nei mesi scorsi, negli ultimi giorni di settembre p.v. le due Filiali Imprese di ISP e Carisbo (71+36 colleghi), che verranno al momento tenute separate, gli uffici di Mediocredito (6) e di Banca Prossima (4) saranno trasferiti presso il Polo di ISGS in Via Langhirano.

Gli altri colleghi (circa 50), facenti parte di uffici decentrati di Direzione Regionale (escluso l’ufficio controlli aziendali) verranno trasferiti in Piazzale Cesare Battisti al 2° e 3° piano.

Inoltre, a breve, inizierà la ristrutturazione della filiale ex Popolare di Vicenza di Via Emilia Est dove, al primo piano, saranno trasferiti i colleghi dell’ufficio recupero crediti di ISGS (3) e, appunto, l’ufficio controlli (5).

Come OO.SS., abbiamo fatto presente la necessità di adeguare i locali interessati (in particolare quelli di Via Langhirano, da tempo, almeno in parte, inutilizzati), sulla base delle normative vigenti, alle esigenze dei colleghi rivenienti anche dalla tipologia delle attività lavorative svolte, considerando anche le problematiche di mobilità per chi proviene da fuori città e l’utilizzo del servizio di mensa aziendale; valuteremo, tempo per tempo, l’evolversi del “moving” in raccordo con i RLS e l’attivazione di eventuali interventi con gli uffici preposti.

SALUTE E SICUREZZA

In prima istanza, si è tornati a parlare del tema “eventi criminosi”, in merito alla situazione della filiale ISP di Via San Leonardo, dopo i lavori di ristrutturazione degli ultimi mesi volti a rafforzare i presidi di sicurezza e, inoltre, della tentata rapina alla filiale Carisbo di Parma Via Emilia Est, rispetto alla quale l’azienda ha ribadito che saranno apportati ulteriori interventi per implementare la sicurezza.

Persiste l’annoso e diffuso problema del microclima (sul quale l’azienda deve produrre iniziative efficaci…c’è ancora molto da fare !!!) in diverse strutture, sia per i ritardi nell’attivazione degli impianti di climatizzazione (riscaldamento e raffrescamento) sia rispetto ai mancati o insufficienti controlli ed al ricambio/pulizia dei filtri dei fan coil, che devono essere garantiti con tempestività e continuità nel rispetto delle normative di legge in materia; in merito, invitiamo i colleghi ad effettuare, senza esitazione, tutte le segnalazioni del caso ai rispettivi preposti dai quali deve partire l’attivazione degli interventi nei confronti degli organi competenti di Direzione Regionale per la definizione delle necessarie soluzioni.

Come OO.SS abbiamo segnalato alcuni problemi presenti in diverse strutture (Carisbo, in particolare Via Verdi, e ISP, diversi uffici e filiali), rispetto ai quali l’azienda si è presa l’impegno di effettuare al più presto le opportune verifiche e interventi, e la necessità di intervenire rapidamente nei nuovi uffici Corporate/Private in P.le Battisti, come rilevato anche dai RLS; abbiamo, in ultimo, richiesto che durante, le ristrutturazioni delle Filiali, venga resa disponibile la presenza del servizio di vigilanza.

SITUAZIONE MACRO-REGIONE E PRESSIONI COMMERCIALI

L’Azienda, anche attraverso le parole del Direttore Commerciale Retail, Piatti, ha comunicato che l’andamento economico-commerciale è positivo e ha poi espresso l’intenzione di garantire un maggior supporto in termini assistenza alle filiali e nuovi prodotti per dare maggior impulso commerciale; la discussione si è soffermata sulle criticità emerse nella gestione commerciale del nuovo servizio di Consulenza Evoluta “Valore insieme” sul quale si sono evidenziate forti sollecitazioni (o, per meglio dire, incomprensibili pressioni… che devono cessare), anche alla luce di un percorso formativo che riteniamo non ancora del tutto chiaro e definito; l’Azienda ritiene che questa piattaforma, sulla quale sta investendo, sia un nuovo ed ambizioso modo di relazione con la Clientela e si è impegnata ad effettuare nuovi  percorsi formativi volti a raggiungere maggiore consapevolezza sulle caratteristiche del prodotto.

Ancora una volta, poi, abbiamo ripreso il tema delle pressioni commerciali che continuano ad incidere negativamente sul clima lavorativo e sulla serenità dei colleghi, come denunciato recentemente da due comunicati sindacali, in Isp e in Carisbo, ai quali seguiranno altre iniziative se non rileveremo un cambio di rotta; in merito abbiamo ribadito l’esigenza di una corretta applicazione e del rispetto degli Accordi sulle politiche commerciali siglati in Isp e in Abi e segnalato l’intollerabilità di alcuni comportamenti, dei quali abbiamo avuto notizia, tesi a collegare in modo inaccettabile e improprio i risultati raggiunti alla valutazione professionale o addirittura all’esercizio di fondamentali diritti del lavoratore.

PRETENDIAMO IL RISPETTO DELLA DIGNITA’ PERSONALE E PROFESSIONALE DI TUTTE LE LAVORATRICI E DI TUTTI I LAVORATORI !

L’Azienda, pur sostenendo l’importanza del “metodo commerciale” come indicazione strategica aziendale in una visione di prospettiva di consolidamento e sostenibilità a medio e lungo termine, ha ribadito che i comportamenti aziendali devono essere improntati alla massima correttezza e trasparenza, soprattutto da parte di chi ha ruoli di responsabilità gestionale e rispetto all’esclusivo utilizzo della piattaforma aziendale (NO A DISCHI “A” o “T” ecc), non esitando ad affermare che chi utilizza comportamenti che contrastino con tali principi o strumenti di monitoraggio “paralleli”, diversi da quelli ufficiali aziendali, possa essere sostituito e segnalato alle competenti funzioni aziendali.

Tale concetto è stato più volte riaffermato dai vari esponenti aziendali presenti, anche rispetto alla necessità di produrre la massima attenzione nella vendita dei prodotti alle caratteristiche ed esigenze della clientela e in merito all’osservanza delle normative di legge che regolano tali ambiti; in proposito invitiamo ancora una volta i Lavoratori a segnalarci condotte improprie e comportamenti distorti da parte dei cosiddetti “capi” per poter procedere di conseguenza.

INCORPORAZIONE DI CARISBO IN ISP

La fusione di Carisbo in ISP, più volte annunciata in passato, è stata ufficialmente prevista per il 25 febbraio 2019; per questa incorporazione, come per le altre analoghe situazioni, già definite, che si realizzeranno nei prossimi tempi è stato sottoscritto, nei mesi scorsi, apposito Accordo di Gruppo.

L’Azienda, confermando che l’incorporazione non produrrà ricadute negative sul personale, ha comunicato che questa operazione verrà effettuata in due “fasi” susseguenti; la prima riguardante gli aspetti informatici e procedurali e, solo successivamente, quella riguardante la definizione del piano sportelli e la conseguente chiusura delle filiali / uffici che si determinerà.

Come OO.SS. abbiamo richiesto all’Azienda la massima attenzione e sensibilità sugli aspetti logistici e professionali conseguenti alla razionalizzazione che riverrà da tale operazione societaria e vigileremo che ciò avvenga senza penalizzazioni per i colleghi… vedremo se, come auspicabile, sarà anche l’occasione per affrontare positivamente la concessione delle oltre 50 richieste di part time in lista di attesa.

DOMANDE DI TRASFERIMENTO e LISTE DI MOBILITA’

Su 38 trasferimenti effettuati in ISP e Carisbo al 30/04/2018, solo 2 sono a fronte dell’accoglimento della domanda del lavoratore. Una percentuale bizzarra rispetto ad un territorio in cui sussistono, al momento, ben 4 aziende e che rende evidente, considerata la lunghezza delle domande inevase in lista di attesa, la scarsa efficacia dello “strumento” utilizzato per soddisfare le esigenze manifestate dai colleghi, in particolare per gli spostamenti dai territori più distanti; tutto ciò appare anche in contrasto con i “virtuosi” principi del welfare aziendale volto a favorire sempre più la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro che in questi casi risultano per lo più disattesi. A tale proposito chiediamo anche una maggiore sensibilità in merito alla flessibilità della pausa pranzo e al già citato part-time.

Se non si può invertire nettamente la tendenza nell’utilizzo dello “strumento”, occorrerà rivederlo per renderlo efficace e realmente utile per soddisfare le esigenze dei colleghi.

ORARIO DI LAVORO E ORGANICI

Fra i dati forniti al 30/04/2018, balzano all’occhio le sole 4 ore di lavoro straordinario in Carisbo e le 31 in ISP. Conoscendo la realtà sono cifre che non esitiamo a definire grottesche anche a fronte del fenomeno ancora consistente dell’NRI – lavoro straordinario non retribuito, del quale l’azienda NEGA, peraltro, l’esistenza. Non è sufficiente affermare di voler limitare il lavoro straordinario per dire che non ce n’è più bisogno.

Di sicuro c’è che:

LA PRESENZA NEI LOCALI DELLA BANCA DOPO LA FINE DEL PROPRIO ORARIO DI LAVORO DEVE ESSERE RICHIESTA PREVENTIVAMENTE DAL PROPRIO RESPONSABILE (DOPO AVER SENTITO L’UFFICIO DEL PERSONALE) E SPECIFICAMENTE AUTORIZZATA
IN MANCANZA, NON E’ CONSENTITO FERMARSI NEI LOCALI AZIENDALI DOPO IL TERMINE DEL PROPRIO ORARIO DI LAVORO: CHI SI FERMA SENZA AUTORIZZAZIONE E’ SCOPERTO DAL PUNTO DI VISTA ASSICURATIVO E RISCHIA ANCHE EVENTUALI SANZIONI DISCIPLINARI (per non parlare dei rischi infortuni, anche in itinere)
LA CAUSALE NRI NON DEVE ESSERE UTILIZZATA

Invitiamo i colleghi a rispettare, e a pretendere il tassativo rispetto da parte dell’Azienda, di questi fondamentali precetti normativi.

Di altrettanto certo c’è la pesante situazione che stanno vivendo le strutture, in particolar modo le filiali, rispetto a organici, sempre più quantitativamente deficitari, e a carichi di lavoro, che stanno diventando ingestibili, con problemi organizzativi che si manifestano in modo palese sulla pelle dei colleghi.

L’Azienda ha negato che ci si trovi di fronte ad un problema strutturale di organico, affermando che il tutto sia da attribuire ad una fase fisiologica legata al periodo estivo ed alle assenze per ferie, per le quali, in questo periodo circoscritto, è richiesta la massima disponibilità e flessibilità da parte dei colleghi, ma sempre nel rispetto delle normative. In ogni caso, qualunque sia la ragione di questa situazione, a volte del tutto insostenibile, sulla quale l’azienda deve intervenire con adeguate soluzioni migliorative, deve essere chiaro che SE I COLLEGHI SI FERMANO AL LAVORO OLTRE L’ORARIO DEVONO ESSERE PAGATI !!!

Anche l’Azienda non ha potuto che confermare la validità di questi principi e di questa impostazione e, pertanto, che I COLLEGHI DEVONO USCIRE DAL LUOGO DI LAVORO AL TERMINE DEL LORO ORARIO SE NON ESPRESSAMENTE AUTORIZZATI AL LAVORO STRAORDINARIO.

 

 

Parma, 2 luglio 2018                                    RSA    FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA- UNISIN

Gruppo ISP Area Emilia Ovest

CLICCA QUI PER IL FORMATO PDF

Emilia Ovest: Muovetevi! (leitmotiv di una lync)

Uno dei mali atavici lamentati in Italia è quello di affidarsi ad una classe dirigente che gestisce male il presente perché non ha una visione del futuro.
Il Gruppo ISP in molte occasioni ha dato prova di solidità, ottenuta anche attraverso una sua capacità di visione e di pianificazione aziendale.
Tuttavia le persone che lavorano per il grande Gruppo ISP, purtroppo si trovano sempre più spesso ad avere “sopra di sé” alcuni esponenti del cosiddetto “middle management” che non sembrano affatto essere stati selezionati secondo quei criteri che vedono ISP in una posizione di vantaggio rispetto al “sistema Italia”… anzi, si trovano talvolta “governati” da soggetti che palesano, con i loro comportamenti, scarsa visione prospettica e mediocre approccio, incapaci di stabilire un rapporto di stima e collaborazione proficua.

qui il volantino unitario completo

.

AREA EMILIA OVEST – RIUNIONE TRIMESTRALE DI FINE ANNO

Il 12 dicembre si è svolta a Parma, ai sensi dell’attuale “Protocollo delle relazioni industriali”, la cosiddetta
“riunione trimestrale”, tra le OO.SS. di tutte le società del Gruppo ISP dell’AREA Emilia Ovest e la
Delegazione Aziendale, con la presenza, tra gli altri, di Antonella De Marchi, dell’Ufficio Relazioni Industriali
di Gruppo, e di Stefano Zingaretti, Responsabile del Personale della Direzione Regionale; nel corso
dell’incontro sono stati trattati diversi temi, alcuni dei quali oggetto di una serrata discussione….

CLICK QUI PER IL VOLANTINO

 

AREA EMILIA OVEST – RIUNIONE TRIMESTRALE

Nei giorni scorsi, si è svolto a Parma, ai sensi dell’attuale “Protocollo delle relazioni industriali”, il periodico
incontro, la cosiddetta “riunione trimestrale”, tra le OO.SS. di tutte le società del Gruppo ISP dell’AREA Emilia
Ovest e la Delegazione Aziendale, con la presenza, tra gli altri, di Antonella De Marchi, dell’Ufficio Relazioni
Industriali di Gruppo, e di Stefano Zingaretti, Responsabile del Personale della Direzione Regionale; nel corso
dell’incontro sono stati trattati diversi temi, alcuni dei quali oggetto di una serrata discussione.

CLICK QUI PER I DETTAGLI

CARISBO PARMA: iosegnalo@intesasanpaolo.com

A seguito delle Vs segnalazioni in data odierna abbiamo deciso di inviare alla casella iosegnalo@intesasanpaolo.com una comunicazione contenente delle e mail che dimostrano la inutile ripetizione di sollecitazioni commerciali rivolte ai lavoratori e alle lavoratrici della Carisbo di Parma che al contempo, a nostro avviso, risultano lesive della dignità professionale del personale come previsto dall’ Accordo sulle Politiche Commerciali e Clima Aziendale. Inoltre, riteniamo che tali pressioni possano causare “stress da lavoro correlato” e mettere pertanto a rischio la Salute delle lavoratrici e dei lavoratori di Parma.

CLICK –> CARISBO DI PARMA iosegnalo@intesasanpaolo.com

A CHI GIOVA TUTTO CIO’?

L’INEFFICIENZA OPERATIVA IMPERVERSA grazie alle procedure informatiche lentissime, all’ introduzione
del nuovo sportello, alla nuova banca online, alla mancata e doverosa formazione professionale dei colleghi
esposti alle proteste dei clienti, al caos e all’accumulo di arretrato.
L’ AMBIENTE LAVORATIVO E’ BEN DIVERSO dal propagandato ‘MODELLO DI SERVIZIO’.
Esempi emblematici?
– lavoratori con focus giornalieri aumentati come minimo del 20% rispetto ai precedenti;
– ogni giorno lync, riunioni commerciali, telefonate e numerose mail chilometriche elencanti le mille
priorità giornaliere;
– obbligo di inserire almeno 5 appuntamenti giornalieri e controllo sui relativi esiti secondo lo schema
prefissato;
– lavorare le liste ‘prioritarie’ (tassativo entro la prima settimana) da ‘mezzo’ è diventato ‘il fine’ con
conseguente distorsione di tutti i comportamenti delle filiere commerciali;
– ulteriore mortificazione dei colleghi che non solo non hanno autonomia sul metodo e sulla scelta delle priorità ma, il danno e la beffa, diventerebbero responsabili del non raggiungimento dei risultati.

RSA CARISBO PIACENZA

Leggi A chi giova

INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO: ANCHE SE NON SONO MARZIANI SIAMO AL LIMITE!!!

L’INEFFICIENZA OPERATIVA IMPERVERSA grazie alle procedure informatiche lentissime, alla mancata doverosa formazione professionale dei colleghi esposti alle proteste dei clienti, al caos e all’ accumulo di arretrato.
L’ AMBIENTE LAVORATIVO E’ BEN DIVERSO dal propagandato “MODELLO DI SERVIZIO”.

Esempi emblematici?

CENTRO IMPRESE: le deroghe di pricing hanno “falle” rovinose per i colleghi costretti a interrogare le condizioni di ogni cliente per impedire che scadano, senza passare dallo scadenziario, provocando rimostranze dei clienti;

PERSONAL: lavoratori con focus giornalieri aumentati come minimo del 20% rispetto ai precedenti;

RETAIL: esitare le liste ‘prioritarie’ da ‘mezzo’ è diventato ‘il fine’ con
conseguente distorsione di tutti i comportamenti delle filiere .

Il cruccio/tormento dei Capi Area/Direttori  VERSO  L’ APPLICAZIONE DEL METODO provoca stress e svalutazione, ormai insopportabili,  della professionalità dei colleghi ai quali, mai come ora, è dovuta VERAMENTE l’efficacia dell’azione commerciale e la cui abilità nel problem solving evita ogni giorno
nuove insofferenze e disservizi ai clienti.

CLICCA PER LEGGERE Incontri ravvicinati del TERZO TIPO 2017

X