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Al Datore di lavoro
Intesa Sanpaolo S.p.A.
Dr. Fabio Rastrelli

Al R.S.P.P. di
Intesa Sanpaolo S.p.A.
Arch. Dario Russignaga

Al Medico Coordinatore
Intesa Sanpaolo
Dott. Maurizio Coggiola

In merito alla prospettata iniziativa di incremento (raddoppio) delle percentuali minime di presenza all’interno degli uffici/sedi, passando dal 20 al 40 percento e al contestuale provvedimento di riduzione del distanziamento da 200 cm a 100 cm, atteso:

  • la ripresa preoccupante di ulteriori ondate di contagi in tutta Europa, causati anche da nuove e più pericolose varianti;
  • l’inizio già avvenuto della stagione autunnale e poi invernale, con la contestuale esigenza di garantire un efficace ricambio dell’aria in condizioni più difficili per via delle temperature esterne e per l’aumento delle criticità dei vettori aerei da un punto di vista del controllo batteriologico;
  • le molte segnalazioni di problemi tecnici in questa fase di avvio degli impianti;
  • l’aumento di popolazione negli uffici con riduzione contestuale del distanziamento;
  • la riduzione del distanziamento in filiali già affollate per effetto di operazioni di accorpamento e di incremento del flusso della clientela;
  • la constatazione che, comunque, anche all’interno dei nostri luoghi di lavoro, non sono affatto scomparsi, anzi stanno aumentando, i casi di contagio e di preoccupanti gravi focolai;
  • l’allentamento dell’attenzione da parte sia di colleghi che di responsabili, con molti segnali preoccupanti (es. consentire assembramenti o momenti conviviali, tollerare il mancato uso della mascherina, impossibilità di applicazione uniforme dell’obbligo di misurazione temperatura coi termoscanner, abituali difficoltà nella igienizzazione dei piani di lavoro dopo ogni cliente, ecc…), che necessita da parte del Datore di Lavoro di opportuni e periodici richiami alla stretta osservanza delle norme;

riteniamo, per le predette ragioni, che tali provvedimenti siano al momento prematuri e intempestivi (ad esempio, è particolarmente problematica la riduzione dei distanziamenti nei tanti ambienti coworking), e pertanto rivolgiamo una forte raccomandazione, affinché essi vengano rivalutati e contestualizzati rispetto alle richieste formulate; giova, in tale contesto, rilevare che, in costanza della curva pandemica, essa è anche imputabile al mantenimento di misure di distanziamento e all’uso prudente e razionale della presenza fisica, soprattutto per le attività che possono essere svolte da remoto, evitando i rischi del contagio in itinere e il concorso all’incremento di traffico, inquinamento e sostenibilità mobile.

Riguardo l’adattamento dei sistemi aeraulici alle best practices, segnaliamo che i filtri HEPA riescono a migliorare drasticamente la qualità dell’aria interna rispetto a inquinanti come polline, polvere, muffe e fumo, la cui esposizione a lungo termine è collegata a varie patologie, anche gravi.

Si stima che le particelle di Covid-19 siano comprese fra 0,06 e 0,14 micron, una dimensione che i filtri HEPA hanno dimostrato di essere in grado di catturare. Inoltre, considerato che il virus si diffonde aeraulicamente all’interno di particelle di aerosol, le cui dimensioni sono maggiori, aumenta la possibilità che un filtro HEPA possa bloccare il contagio aereo. Si chiede pertanto di porre allo studio la possibilità di dotare gli impianti aeraulici dei nostri luoghi di lavoro di tali sistemi filtranti.

I RLS ribadiscono la loro forte contrarietà alla riorganizzazione da Voi avviata, che ha ridotto il numero dei presidi territoriali di Prevenzione e Protezione e gli ha sottratto la competenza in materia di Covid.  Le nostre preoccupazioni trovano conferma negli episodi degli ultimi giorni che dimostrano l’importanza di interventi solleciti da parte di personale avente piena conoscenza degli ambienti coinvolti.

Prendiamo spunto dal grave caso di contagio in corso a Roma, per richiamare ovunque ad un preciso rispetto dei protocolli anticontagio nei luoghi di lavoro e della normativa vigente: resta importantissima e imprescindibile una rapida sanificazione delle intere unità produttive colpite, il tempestivo allontanamento dei lavoratori e l’identificazione efficace e capillare dei contatti stretti, con informazione del rischio anche verso tutti gli altri soggetti che frequentano i luoghi di lavoro colpiti.

Occorre recuperare un indispensabile raccordo fra le segnalazioni dei RLS e i Poli Immobiliari, al fine di un efficace coordinamento in tema di prevenzione del contagio e di monitoraggio dei fenomeni a livello locale.

Quanto sopra considerato, richiediamo con urgenza un incontro alla presenza dei Medici Competenti Coordinatori.

Milano, 22/10/2021

Gli RLS firmatari di Gruppo Intesa Sanpaolo

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