L’azienda ci ha comunicato le adesioni pervenute per l’accordo 16 novembre 2021.
Sono pervenute 5269 richieste, di cui 366 sono state annullate, dopo la verifica dell’Ecocert, in quanto il requisito pensionistico superava il limite del 31 dicembre 2028.
Restano quindi 4903, delle quali però circa 600 sono ancora in via di definizione per mancanza di Ecocert oppure presenza di riscatti/ricongiunzioni o ulteriori specificità.
Occorre quindi ricorrere alla graduatoria come previsto dall’accordo, fermi restando i criteri di priorità previsti dall’accordo stesso.
Allo stato attuale delle verifiche fatte la graduatoria per definire le 2000 uscite concordate si fermerebbe al 30 aprile 2027, come data di maturazione del requisito.
L’Azienda ha dichiarato che porrà una attenzione gestionale nei confronti dei colleghi che, seppure rientranti in graduatoria, non avessero avuto ancora la possibilità di regolarizzare la posizione di riscatti/ricongiunzioni entro il termine previsto del 31 maggio.
Rispetto alle prossime uscite, l’Azienda ha smentito l’ipotesi di un anticipo collettivo delle uscite restanti derivanti dall’accordo 29 settembre 2020 e ha chiarito che cercherà di evitare sovrapposizioni fra le uscite derivanti dai due accordi in essere, alfine di ridurre i problemi di gestione, in particolare sulla finestra 31 dicembre 2023
Ha inoltre specificato che la finestra di giugno ricomprenderà le seguenti uscite per esodo:
35, accordo 16 novembre 2021, con requisito 30 giugno 2024
600, accordo 29 settembre 2020, con requisito marzo 2025, in precedenza maggio 2025.
Si aggiungono inoltre 8 cessazioni per pensionamento relative all’accordo 16 novembre 2021 e altre 8 relative all’accordo 29 settembre 2020.
La Segreteria di Gruppo
Buongiorno, non mi è chiara una cosa. Se il precedente accordo include chi matura il diritto fino al 31/12/2026 come è possibile che la nuova graduatoria di 2.000 uscite si sia esaurita in soli 4 mesi e le altre 2.900 posizioni distribuite in un anno e 8 mesi? Grazie. Un saluto
Perché anche chi non aveva aderito agli esodi precedenti ha comunque diritto di aderire, se vuole, a quelli successivi. La platea di “coinvolgibili” nell’esodo di cui si sta approntando la graduatoria comprende oltre 5.000 colleghi.
Ma questo significa che chi ha fatto la domanda e matura dopo Aprile 2027 sicuramente non uscirà o l’Azienda può ancora decidere di accettare tutte le domande?
Come per tutti gli esodi precedente, questo significa che per estendere il numero degli accoglimenti occorre fare un nuovo accordo.
Buon pomeriggio. Chi attualmente ha un disabile in famiglia con l. 104 art 3 comma 3 non fiscalmente a carico, convivente, ha qualche priorita’ nella graduatoria? grazie
No.
Nelle graduatorie sarà data priorità:
– ai titolari delle previsioni ex art. 3, comma 3 della L. 104/1992 per sé;
– al personale disabile con percentuale di invalidità non inferiore al 67%;
Pero’ nella lettera a latere datata 16 novembre 2021 (negli allegati )della SEZIONE “NEWS” DEL 17 NOV 2021 , c’era scritto che l’azienda avrebbe tenuto conto anche di chi aveva un disabile con l.104 nel nucleo familiare. HO APPENA VERIFICATO.
Si, ma la lettera a latere non si riferisce ai criteri di composizione della graduatoria (che infatti vengono esplicitamente richiamati nella lettera stessa), ma ai criteri di collocazione nelle finestre di uscita dei colleghi che sono entrati in graduatoria.
Le 600 uscite di giugno sono riferite all’accordo di novembre 2021 o a quello di settembre 2020? Perchè nel secondo caso, secondo lo specchietto pubblicato a febbraio 2021, per giugno di questo anno le uscite sarebbero circa 1000 e non 600. Una differenza enorme se così fosse.
Le 600 uscite si riferiscono all’accordo di settembre 2020.
In tutti gli accordi di esodo, anche quello di settembre 2020 (e quelli precedenti) e quello di novembre 2021 (e quelli successivi, se ce ne saranno), viene definito il termine ultimo di uscita. Nel caso dell’accordo di novembre 2021 il termine ultimo è 31/12/2023: tutte le uscite antecedenti quella data non sono un diritto esigibile, ma una pura discrezionalità aziendale.
Nell’attuale contingenza economica generale e aziendale, l’azienda ha fatto nuove valutazioni sulla dinamica di costo collegata agli esodi rispetto a quelle formulate a febbraio dell’anno scorso (data in cui aveva comunicato un suo cronogramma di massima sulla scalettatura delle uscite).
ma la cosa è definitiva o possibile di revisioni?
un taglio sulle previsioni del 40% mi sembra una follia….faranno un comunicato nella intranet aziendale ?
Riteniamo estremamente improbabile un ripensamento aziendale.
Le uniche comunicazioni formali che l’azienda fa in merito alle uscite che decide di anticipare rispetto all’ultima finestra di ciascun esodo sono le comunicazioni individuali via mail.
le 600 uscite riguardano quelli che hanno aderito all’esodo di novembre 21?
No, settembre 2020
mi sembra di ricordare che fossero 1000 i colleghi in uscita al 30/06/2022 tra coloro che hanno aderito al precedente esodo 09/2020
Le 600 uscite si riferiscono all’accordo di settembre 2020.
In tutti gli accordi di esodo, anche quello di settembre 2020 (e quelli precedenti) e quello di novembre 2021 (e quelli successivi, se ce ne saranno), viene definito il termine ultimo di uscita. Nel caso dell’accordo di novembre 2021 il termine ultimo è 31/12/2023: tutte le uscite antecedenti quella data non sono un diritto esigibile, ma una pura discrezionalità aziendale.
Nell’attuale contingenza economica generale e aziendale, l’azienda ha fatto nuove valutazioni sulla dinamica di costo collegata agli esodi rispetto a quelle formulate a febbraio dell’anno scorso (data in cui aveva comunicato un suo cronogramma di massima sulla scalettatura delle uscite).
Quindi? Si può almeno pensare che chi non è rientrato nella finestra di giugno 2022…possa uscire a dicembre 2022 o nemmeno quello? Ma che roba è?
E’ assolutamente ragionevole pensarlo. Ma non è possibile ritenerla una certezza assoluta, nel senso di un diritto legalmente esigibile. E’ l’applicazione del dettato dell’accordo (di tutti gli accordi) di esodo.
Buonasera,
chiedo una info: i colleghi a cui vengono annullate le richieste, sono stati/saranno informati dall’azienda??
Ringrazio e saluto cordialmente
No, tendenzialmente l’azienda non fornisce comunicazioni in questo senso. Le domande annullate riguardano però solo quelle di colleghi i cui requisiti si pongono oltre il limite ultimo di maturazione del diritto, ovvero il 31/12/2028. Se si hanno dubbi in proposito, si possono fare delle verifiche attraverso la propria struttura sindacale di riferimento.
buonasera, quali sono i requisiti per la graduatoria in uscita al 30 giugno?
grazie
Quelli indicati nella news.
Buongiorno, cortesemente vorrei un chiarimento sui numeri degli esodi accordo 29/9/2020. Al 30/6/2022 escono solo 600 persone (solo chi ha il diritto entro il 31/3/2025 e non più fino al 31/5/2025) rispetto alle circa 1.000 indicate nella vostra news del 3/2/2021 . I colleghi che maturano il requisito in aprile/maggio 2025 non credo siano tutti felicissimi . Vorrei sapere gentilmente se nell’uscita del 31/12/2022 ci sarà un uscita ben più sostanziosa (dovrebbero essere circa 1.300 colleghi con maturazione del diritto fino al 30/11/2025) o se invece ci sarà un ulteriore riduzione e verranno “rinviati” coloro che maturano il diritto nei mesi più vicini al 30/11/2025 . Grazie per la risposta che darete.
E’ una cosa che cercheremo di appurare con l’azienda, posto che in tutti gli accordi di esodo viene definito il termine ultimo di uscita (nel caso dell’accordo di novembre 2021 il termine ultimo è 31/12/2023) e tutte le uscite antecedenti quella data non sono un diritto esigibile, ma una pura discrezionalità aziendale.
Nell’attuale contingenza economica generale e aziendale, l’azienda ha fatto nuove valutazioni sulla dinamica di costo collegata agli esodi rispetto a quelle formulate a febbraio dell’anno scorso (data in cui aveva comunicato un suo cronogramma di massima sulla scalettatura delle uscite). Cercheremo di capire quali siano le nuove ipotesi.
maturo il requisito a maggio 2025 e ora, solo ora, vengo a sapere che serve il requisito a marzo per uscire a fine giugno 2022!!! So bene che c’è la discrezionalità dell’azienda e non mi serve il sindacato per ricordarmelo, magari mi aspetterei più correttezza, anche nei tempi e nei modi delle comunicazioni. Per esempio, ed è solo un esempio si poteva comunicare ad inizio anno, prima del piano ferie. Ma il sindacato come tutela quelli nella mia situazione?
Non crediamo che la questione sia quella di “ricordare” la discrezionalità esplicita presente nell’accordo, se non per quei colleghi (e ce ne sono) che non ne fossero a conoscenza.
La questione, a nostro avviso, è trarre le inevitabili conseguenze di tale discrezionalità, ovvero che non si può avere alcuna certezza di uscita fino al ricevimento della mail individuale (il mese precedente) e quindi regolare prudenzialmnente i propri impegni tenendo conto di tele aleatorietà. In effetti il nostro consiglio è sempre stato quello di fare una programmazione completa delle ferie nell’anno di possibile uscita, tenendo conto della presunzione di uscita (e quindi nel caso di presunta uscita a giugno programmando circa il 50% delle ferie nel primo semestre e il restante 50% nel secondo). L’intervento del sindacato, oltre a sottoscrivere accordi, informare i colleghi dei contenuti e fornire indicazioni operative, è intervenire anche ex post, per recuperare questioni gestionali. Nel caso concreto suggeriremmo di contattare la tua struttura sindacale di riferimento per garantire una nuova programmazione del piano ferie a partire dalle tue esigenze.
Ma non capite che il punto non sono le ferie ma è stato far uscire un piano cronologico di uscite, che tanto a discrezione aziendale poteva essere smentito a loro piacimento ed anche all’ultimo momento e il sindacato si è prestato a questo. Ma un minimo di sensibilità no? Ma un minimo di certezze? E’ chiedere troppo?
Il piano cronologico è stato comunicato (14 mesi fa) per quello che era in quella data: una comunicazione unilaterale aziendale non vincolante.
Il sindacato è responsabile di quello che è scritto negli accordi, per come è scritto. Tutte le altre sono questioni gestionali e le possiamo affrontare solo come tali.
e per le uscite del 30/06/20 quando verranno mandate le mail…..i colleghi del 31/12/21 le avevano ricevute verso fine ottobre, qui sima al 09/05/22 e ancora non si sà niente
30/06/2022 uscite
Di solito le mail di conferma arrivano nell’ambito della prima quindicina del mese precedente a quello della finestra. A volte ci sono stati piccoli anticipi o piccoli ritardi rispetto a questo arco temporale. Quindi in questo momento siamo ancora nell’ambito del rispetto dell’arco temporale, che in ogni caso non può andare oltre la fine del mese precedente.
Buongiorno, quindi chi come me matura il diritto ad agosto 2027 è fuori e non ha alcuna priorità in un eventuale prossimo accordo? Dovrà presentare richiesta ex novo?
Qualora potesse uscire immediatamente con una diversa opzione (opzione donna nel mio caso) può modificare la richiesta avanzata con il modulo C e richiedere l’uscita immediata con opzione donna? Grazie
Di sicuro occorrerà procedere con un nuovo accordo in cui stabilire le regole per il “recupero” delle domande con non è stato possibile accogliere. Così come fatto in occasione degli esodi precedenti. E’ molto probabile che occorrerà ripresentare una nuova domanda.
Non è in nessun caso possibile procedere con rettifiche della domanda già presentata.
Chiedo se l’informativa Inps relativa all’abbassamento aspettative di vita che anticipa il requisito di 3 mesi nel periodo 2025-2026 viene conteggiata nel calcole delle finestre? Io avevo 31.05.25 Maturazione diritto. Se valgono i 3 m in meno rientronel 31.03.25 altrimenti no?
L’azienda prende a riferimento la data di effettiva maturazione del diritto pensionistico secondo le disposizioni tempo per tempo vigenti. Se hai dubbi rispetto alla tua situazione individuale puoi chiedere una verifica tramite la tua struttura sindacale di riferimento.
Buongiorno, scusate ma per requisito Marzo 2025 si intende il compimento dei 41 anni e 10 mesi (per le donne) o bisogna anche aggiungere la finestra dei tre mesi per il perfezionamento del trattamento pensionistico?
Si intende la maturazione del diritto pensionistico, senza la finestra aggiuntiva per l’effettivo pagamento della pensione.
Buongiorno, pare abbastanza incomprensibile la logica con cui è stato fatto l’accordo lo scorso novembre dove l’80% di chi ha fatto domanda è tagliato fuori. Non aveva più senso fermarsi a chi maturava il diritto al 31/12/2027? O forse fugge qualche dinamica.. Grazie
Gli esclusi sono circa il 60%. E’ una cifra comunque enorme, assolutamente non raffrontabile con le esclusioni degli esodi precedenti che di solito si aggiravano sul 20%.
L’individuazione della platea dei possibili coinvolgibili è stata effettuata utilizzando il medesimo schema degli esodi precedenti. Si è individuata una platea che statisticamente garantisse il raggiungimento certo e volontario di adesioni valide tali da garantire il conseguimento dell’obiettivo prefissato (2.000 uscite). Il metodo era (ed è stato anche questa volta) quello di non computare ai fini dell’individuazione della platea di partenza i colleghi che già non avevano aderito ai precedenti esodi, pur potendolo fare. Infatti, in tutta la serie storica, di fatto chi non ha aderito al primo esodo per lui disponibile, non ha aderito nemmeno ai successivi. L’assoluta novità di questo esodo è stata che invece hanno aderito praticamente tutti i colleghi ancora in servizio che non avevano aderito agli esodi precedenti pur potendolo fare.
Ovviamente bisognerà valutare prossimamente come gestire la situazione che si è venuta a creare e le correlate aspettative.
Buonasera, questa disamina la dice lunga sulla voglia di andare via che si aggira tra i colleghi, altro che altimetro e quota 8000. Sarebbe interessante vedere i dati di adesione disaggregati per capire se la maggior platea viene dalla Rete o dalle Strutture Centrali.
Mi chiedo se questo esodo “mal tarato” per i motivi prima spiegati dipenda anche da un diverso approccio dell’azienda a questo tema nel senso che sono cambiate le logiche di valutazione riguardo la convenienza degli esodi e se per il futuro si andrà verso una riduzione degli anni di esodo accordati, scelta che personalmente riterrei davvero anacronistica.
So di chiedere valutazioni difficili ma alla fine sono le domande che immagino si facciano migliaia di colleghi.
Grazie.
Non abbiamo ancora i dati disaggregati per area geografica o ambito lavorativo, ma il bacino massimo di aventi diritto era non molto superiore a 5.000 e quindi l’adesione è stata praticamente totalitaria in tutti gli ambiti.
Il tema della “convenienza” degli esodi per le banche è da sempre oggetto di valutazioni controverse. E’ evidente che un esodo comporta una riduzione del costo del lavoro riferito alle persone esodate di circa il 30%. Ma ovviamente la diminuzione del contributo lavorativo di queste persone è del 100%. E’ davvero difficile sostenere che gli esodi siano convenienti per le aziende se non in presenza di reale eccedenza di capacità produttiva o di oggettiva impossibilità di riconversione di parte della forza lavoro. Non è un caso se si è passati dai primi esodi dei primissimi anni 2000 che erano incentivati, con assegno all’80%, e di durata di solito quinquennale agli attuali che non sono incentivati, con assegno al 70% e di solito triennali. L’eccedenza di capacità produttiva è in buona parte venuta meno (anche a causa di un sostanziale rallentamento del turn over) e il fondo esuberi si è avviato a diventare sempre di più un vero ammortizzatore sociale (lo scopo per cui era nato e per il quale è regolamentato) e sempre meno una forma di prepensionamento mascherato.
riferimento alle 600 + 8 uscite ex accordo 09/2020 sono già disponibili gli elenchi nominativi e se si quando verrà data notizia agli esodati?
Gli azienda non fornisce (non ha mai fornito) elenchi nominativi delle uscite. Le uniche comunicazioni formali che l’azienda fa in merito alle uscite che decide di anticipare rispetto all’ultima finestra di ciascun esodo sono le comunicazioni individuali via mail. La mail in genere vengono spedite nella prima quindicina del mese precedente all’uscita. Al momento non sono ancora state spedite.
Buongiorno, sono invalido al 67% maturo requisito pensione anticipata 01/08/2028. Ho diritto a dieci mesi di contributi figurativi per 5 anni di invalidità al 100%, che dovrebbero anticipare il diritto al 01/10/2027. Vorrei saper come mi potrei posizionare nella graduatoria delle uscite in base ai criteri di priorità previsti dall’accordo ? ovvero, ho precedenza rispetto ai non invalidi che hanno aderito all’accordo del 16/11/2021 e che maturano entro il 2024 ? Grazie
Come abbiamo avuto modo di ricordare, nella redazione della graduatoria sarà data priorità alle domande valide dei colleghi:
– titolari delle previsioni ex art. 3, comma 3 della L. 104/1992 per sé;
– disabili con percentuale di invalidità non inferiore al 67%.
Occorre comunque precisare che la titolarità di tali requisiti doveva già risultare al momento della presentazione della domanda.
Tutto ciò premesso, e sulla scorta di quanto da te dichiarato, la tua è una posizione con diritto di precedenza. Consigliamo comunque una verifica individuale tramite la tua struttura sindacale di riferimento.
Buongiorno faccio parte dell’accordo settembre 2020. Chiedo chi ha la visibilità delle graduatorie.
Grazie
Al momento solo la funzione centrale del personale. La lista (in costruzione) non è ancora definitiva perché non è ancora stato completato il vaglio delle documentazione a corredo delle domande pervenute.
Buonasera,
ho aderito all’accordo 16 novembre 2021, ho ottenuto dall’inps la seguente comunicazione
Previsione della pensione nel sistema retributivo/misto
DATA DI PENSIONAMENTO PENSIONE ANTICIPATA 01/08/2027
rientro nell’accordo?
L’accordo prevede la possibilità di adesione al FONDO ESUBERI per il personale che maturerà il requisito pensionistico tra il 1° gennaio 2025 ed il 31 dicembre 2028 (quindi decorrenza della pensione anticipata entro il 1/4/2029 e della pensione di vecchiaia entro il 1/1/2029).
Buongiorno, visto che a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca, non è che per caso la banca, essendo ormai banca governativa, è a conoscenza che in autunno ci potrebbe essere una nuova riforma pensionistica, ovviamente peggiorativa, e quindi escludendo 400 colleghi dall’esodo di giugno 2022 (1.000 – 600) si riserva di ridefinire anche gli accordi del 29 settembre 2020 e quindi si rischia di non uscire neppure a fine dicembre 2022?
Magari occorre fare due ragionamenti su questo e vedere di trovare delle contromisure. grazie per la risposta.
Come ricordiamo sempre l’accordo 29 settembre stabilisce la data di uscita di diritto al 31 dicembre 2023. Le previsioni dell’accordo non possono essere messe in discussione unilateralmente dall’azienda, mentre le finestre di anticipo sono decisioni in facoltà dell’azienda, in base alle esigenze organizzative del momento.
Buongiorno, le finestre di anticipo sono una cosa, quello che sembra stia accadendo ultimamente, cioe’ uscite a chiamata nominativa di dipendenti che maturano il requisito Inps a ottobre 2025 ed usciranno a fine giugno 2022 sono un’altra cosa.
Mi rendo conto che per il sindacato sia un posizione scomoda, pero’ un MINIMO di aderenza a quello che e’ stato il modus operandi nel passato e soprattutto al buon senso mi sembra doveroso.
Anche’ perche’ , per assurdo chi potrebbe avvalersi della quota 102 potrebbe uscire, magari fra pochi mesi, mentre allo stato attuale e’ nella situazione che non sa neanche quando uscira’ e potrebbe stare qua anche un altro anno.
Le battaglie si fanno a prescindere, non solo quando si e’ sicuri di vincere
La questione degli esodi è veramente complessa, principalmente perché nel tempo si è perso di vista qual è la funzione del Fondo esuberi. Ovvero un ammortizzatore sociale (per un settore non coperto dalla cassa integrazione) che pone a completo carico delle aziende in modo solidaristico l’espulsione “dolce” dal ciclo produttivo dell’eccedenza di personale. Di fatto quindi uno strumento per la riduzione del danno da eccesso di capacità produttiva e non una scorciatoia per il pensionamento. Poi, anche sulla scorta di meccanismi negoziali stratificati nel tempo, è invece diventato – comunque in modo surrettizio e informale – quello che conosciamo adesso: il prepensionamento di settore, pagato da ciascuna banca per i propri dipendenti. In tutto questo è inevitabile che chi paga il prepensionamento volontario dei suoi dipendenti si tenga le mani libere sugli scaglionamenti delle uscite introducendo un criterio legato alle esigenze organizzative, su base dei territori e delle singole professionalità: la fissazione delle finestra ultima come diritto e di tutte le altre come anticipi rispetto all’unico diritto è la formulazione condivisa e regolamentata di questo principio. In una situazione come quella attuale, in cui di eccedenze di capacità produttiva non ce ne sono, e c’è invece una fortissima esigenza di continuità di lavoro nel breve in settori però destinati a una contrazione verticale in un medio futuro occorre trovare un equilibrio sostenibile tra le legittime aspirazioni individuali di chi vuole uscire, le esigenze di mantenere carichi di lavoro accettabili per chi rimane e la possibilità di garantire un processo ordinato di transizione verso le nuove modalità di servizio e di governance. E’ un’operazione molto complessa e come noto per ogni situazione complessa c’è una soluzione semplice, ma di solito è sbagliata.
Il sindacato le battaglie le fa non solo quando è sicuro di vincerle (non ne farebbe nessuna), ma quando ritiene che vi siano dei presupposti di buon senso, proprio come richiami tu.
Buongiorno, se quanto scritto da Alessandro in data 15/6 fosse confermato, credo sia di una certa gravità. Abbiamo capito che l’Azienda ha le “mani libere” , ma che vada a pescare unilateralmente persone che maturano il diritto a ottobre 2025 facendole uscire al 30/6 /2022 “scavalcando” tutti coloro che maturano il diritto da aprile 2025 meriti una certa “vigilanza” da parte di qualcuno . L’ Azienda parla sempre di etica , equità di trattamento ed equilibrio tra i lavoratori …. oltre che di 3 anni medi di permanenza nel fondo esuberi.E’ difficile da
accettare questa cosa da coloro che maturano il diritto molto prima . Mi auguro solo che la prossima uscita al 31/12/2022 , comprenda tutti i colleghi che maturano fino ad ottobre 2025 , “anonimi” inclusi . Grazie per la risposta.
Premesso e confermato tuto quanto già scritto, è comunque importante precisare che e noi non sono giunte segnalazioni di interventi “ad personam” al di fuori delle fisiologiche poche unità che si sono sempre riscontrate in tutte le finestre di tutti gli esodi precedenti e che peraltro molto spesso sono collegate a situazioni familiari di salute di una certa rilevanza. Se ci sono situazioni anomale rispetto a tali eccezioni, vanno segnalate alla propria struttura di riferimento sul territorio per le verifiche del caso.
Buongiorno, scusate se torno in argomento, ma come l’azienda ha gestito l’adesione all’esodo dello scorso novembre e come sta gestendo le uscite di chi già ha aderito proprio non lo concepisco. Trovo una assoluta mancanza di sensibilità e rispetto nei confronti delle persone. Ma qualcuno ha idea di cosa significa per un collega che sa già da tempo di uscire al 30 giugno, sentirsi dire 40 giorni prima: no guarda non vai e non ti dico nemmeno quando andrai? E poi neanche sentirsi dire, ma impararlo da un comunicato. Ancora, preso atto che l’esodo è un ammortizzatore sociale, perché altri istituti (vedi Unicredit, vedi UBI fino a quando è esistito) programmano/programmavano esodi a 5 anni, rispettando le tempistiche per le uscite? Cosa c’è di diverso da Intesa? Non credo proprio che abbiano /avessero esuberi di personale tali da farlo risultare ammortizzatore sociale. Grazie
Anche in Intesa Sanpaolo in passato ci sono stati esodi di 5 anni e in alcuni casi perfino di 7. Tutto dipende dalla specifica situazione aziendale tempo per tempo.
Buongiorno, visto che per l’accordo 2020 su quest’ultima uscita al 30.06.2022 l’azienda si è fermata a chi maturava il requisito pensionistico al 30.03.2025 (originariamente previsto al 30.05.2025), per tutti quelli come me (accordo 2020) che maturano il requisito al 31.08.2025 c’è il probabile rischio che per effetto degli slittamenti accumulati in precedenza e della contemporanea quota in uscita dei colleghi che hanno aderito all’accordo del 2020, salti anche l’uscita al 31.12.2022 ? . Lo sapremo solo da fonte sindacale meno di 2 mesi prima o c’è la concreta possibilità di saperlo adesso , nei primi giorni di luglio 22 ?
errata corrige . Da intendere ” …. colleghi che hanno aderito all’accordo del 2021″
La situazione è quella descritta nelle risposte precedenti. Ad oggi non siamo in grado di fare previsioni attendibili. Appena avremo informazioni che possano avere una qualche attendibilità ve le comunicheremo.
Buongiorno, adesso che e’ passato il 30 giugno, e si conoscono nomi e cognomi di chi e’ uscito , di quando doveva uscire , e che data di requisito aveva (premetto che io sono in una realta’ di circa 400-500 persone, quindi il flusso di informazioni e’ consistente), vorrei sapere se la DELEGAZIONE TRATTANTE ha preso contezza degli effettivi criteri di uscita per esodo, oppure se si giustifica ancora invocando il -criterio di discrezionalita’-
saluti
La discrezionalità (intesa come titolarità dell’azienda nel definire le uscite sulla base delle sue esigenze organizzative) non è una scusa da invocare, ma il criterio esplicito contenuto negli accordi di esodo. Come già ribadito sopra e come dovremo ribadire in futuro, all’occorrenza. Trattandosi di un’adesione volontaria e non di un piano di espulsione obbligatoria è così e sarà così anche in futuro.
Detto questo, ribadiamo anche che non ci sono giunte segnalazioni di anticipi/ritardi numericamente rilevanti rispetto a quanto atteso, o comunque non riconducibili alla consuete (e presenti in tutte le finestre precedenti) situazioni contingenti legate sia a esigenze organizzative, sia a particolari situazioni di salute.
Comunque come è possibile che voi come sindacato non prendiate atto e non rendiate pubblico che hanno chiamato persone che maturavano il diritto ben oltre marzo 2025 scavalcando altri colleghi? possibile che siano tutte legate a particolari situazioni di salute? A cosa servono le graduatorie? Come ci tutelate?
Come abbiamo ricordato più volte , l’azienda non comunica le graduatorie nominative di adesione all’esodo in generale, né gli elenchi di chi esce finestra per finestra. Il rispetto della graduatoria generale è data dalla comunicazione dalla data ultima di maturazione del diritto utile per l’inserimento effettivo in graduatoria, e questa è l’unica graduatoria esistente. Le uscite finestra per finestra sono tutte anticipi aziendali rispetto all’ultima finestra (solo quella costituisce un diritto individuale esigibile), che hanno come riferimento gestionale (non come diritto) una permanenza nell’esodo di circa 3 anni. Questo è quanto contenuto nell’accordo (in tutti gli accordi di esodo) e quanto già precisato in varie occasioni, anche in risposte precedenti.
Detto questo, a noi a livello generale complessivo non risultano scostamenti statisticamente rilevanti dall’uso gestionale, se non per particolari situazioni di salute o esigenze organizzative. Se ci sono situazioni particolari in contesti specifici, bisogna coinvolgere le strutture sindacali di riferimento sul territorio per le verifiche del caso.
Una cosa comunque e’ evidente…..se un giorno si’e l’altro pure le sigle sindacali reclamano scarsita’ di personale, posti sguarniti, organici insufficienti, problematiche per ferie e assenze relative allo smart working, ecc ecc, altro che chiudere le finestre di uscita per gli esodi, qui ci manca poco che ci imbullonano alla seggiola.
Ma e’ possibile che in una organizzazione di 100 mila persone manchino delle persone, e che a tenerla in piedi ( e quindi da trattenere dalle uscite) siano 400 o 500 colleghi , come me, di 64 anni?
La carenza di personale non è una fantasia del Sindacato, ma una realtà oggettiva e ben visibile. La richiesta del Sindacato, testimoniata da vari comunicati, non è certo quella di bloccare le uscite (di quello che comunque è strutturalmente e dichiaratamente un fondo per la gestione degli esuberi), ma l’incremento delle assunzioni.
Salve … rientro nell’esodo 2020 con maturazione diritto 5/25 con uscita prevista ex 30/06/22 …. Ad oggi vista la riduzione avvenuta di 400 persone nella finestra 6/22 , c’è una previsione di chi avrà diritto ad uscire il 31/12/22 di quelli aderenti all’accordo 29/9/2020?
No, al momento non vi sono ancora decisioni aziendali definitive in merito: appena ci saranno, come al solito le comunicheremo tempestivamente.
Buongiorno ci sono novità sulle uscite previste per il 31/12/22?
almeno per chi è rimasto fuori nella finestra precedente (vedi aprile maggio 2025)?
Siamo ancora in attesa della decisione aziendale. Appena avremo novità le comunicheremo immediatamente.
Quanto tempo prima comunicano l’uscita ad esempio per la finestra del 31/12/2023. Grazie
Di solito nell’ambito del mese precedente a quello di uscita.