Da qualche giorno circolano video “artigianali”, girati, parrebbe, allo scopo di partecipare ad una competizione tra filiali. Da quanto abbiamo appreso, in ogni Direzione Regionale questi filmati sarebbero proiettati e applauditi nel corso delle convention di D.R., alla presenza di Barrese.
Stante l’informalità delle fonti da cui abbiamo ricavato i dettagli, l’uso del condizionale è dovuto al dubbio se questa iniziativa sia stata pianificata dalla Banca o sia frutto della spontaneità di alcuni colleghi che hanno voluto cimentarsi in una nuova professione (e purtroppo per loro difficile), cogliendo lo spirito di proattività che anima questa azienda.
Ci viene riferito che la partecipazione sarebbe stata volontaria, ma l’espressione dei colleghi nei filmati non sempre lo lascia intendere. Le immagini che abbiamo visto riportano alla memoria la saga di Fantozzi e il Direttore Totale Cobram, per cui di primo acchito si è portati a credere ad una parodia, ma ad una analisi più approfondita risulta invece tutto vero e alla risata spontanea subentra la mortificazione: “Che tristezza” commenta qualcuno nelle chat.
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io avrei un altro commento da fare ma purtroppo
non ho tempo per ascoltare i successivi 52 minuti di applausi…
La visione dei suddetti video mi ha generato un profondo stato di disagio ed imbarazzo.
se non lo sapeste, circolano già in rete dei video di gente che prende per i fondelli (ma il termine più appropriato sarebbe un altro) uno di questi video…. alla faccia del rischio reputazionale di cui tanto si incensa la banca… mi vergogno profondamente di appartenere alla medesima categoria lavorativa…
Effettivamente alcuni video rasentano il ridicolo, ma ognuno è libero di fare ciò che crede, mi stupisce però che i sindacati non conoscessero l’iniziativa che è stata ampiamente pubblicizzata sulla intranet aziendale e la cui partecipazione ufficialmente era libera… http://intranet.intesasanpaolo.com/scriptIni20/image/image_gallery?uuid=f421a69a-fd30-4b37-89fa-a2d01b88a8e1&groupId=120852690&t=1498536835919
anche a me sembra strano la “non conoscenza””
Ho visto uno solo di questi video e sinceramente non ho voglia di vederne altri. Un tempo per fare carriera occorreva la professionalita’ oggi evidentemente bisogna essere visibili anche a costo di rendersi ridicoli……….
Come altri mi stupisce che il sindacato non sapesse dell’iniziativa peraltro molto pubblicizzata al nostro interno. Mi indigno profondamente per quanto è accaduto che ridicolizza la Banca, i suoi dipendenti e più in generale la categoria già abbondantemente sotto pressione e dileggiata pubblicamente, in ogni ambito sociale. Credo che un buon sindacato debba chiedere conto di quanto accaduto e soprattutto accertare le responsabilità di chi ha autorizzato tale video. Non basta un volantino per pulirsi la coscienza. Occorre un’azione legale a tutela del buona reputazione dei bancari. Ci sono migliaia di colleghi che si sacrificano ogni giorno per essere dignitosi, per difendere questa azienda, per mantenere alto il proprio livello di professionalità e onorabilità, a differenza del nostro management che lautamente pagato ha dimostrato quanto ci disprezza.! Il solo pensiero che qualcuno possa aver tratto anche guadagno in termini economici e carrieristici mi fa rabbrividire. Mi attendo da voi qualcosa di concreto saluti.
mi stupisce l’indignazione di oggi dopo che il vs sito della Valle d’Aosta ha dato visibilità ad uno die video girati…
un po’ di autocritica, prima di pubblicare, sarebbe necessaria.
Solo per chiarire l’interpretazione del volantino, precisiamo che:
– su questo sito (l’unico ufficiale della FISAC Intesa Sanpaolo) NON sono mai stati pubblicati video di nessun genere effettuati da colleghi
– non abbiamo nemmeno pubblicato i riferimenti alle ormai purtroppo numerosissime pagine FB o di altri social dove vengono commentati tali video, comprese alcune parodie, ma questo certamente non ha influito sulla diffusione realmente “virale” di tali video; purtroppo nell’epoca dei social non è che basta ritirare un “prodotto” o non diffonderlo: questo viaggia sulla base della propria capacità di colpire il pubblico
– il volantino non intende criticare le performance dei colleghi in quanto tali (infatti ribadiamo di non aver postato video o link), perché sarebbe tanto facile quanto ingeneroso
– questo peraltro appare evidente dal tono del comunicato stesso che fa riferimento a Fantozzi, il capostipite di tutte quelle vicissitudini impiegatizie vendute come “volontarie”, e che per vari motivi si finisce spesso per subire senza opporre la necessaria prudenza
– il volantino invece rimarca senza tentennamenti l’irrazionalità dell’iniziativa aziendale in sé, e soprattutto l’assoluta mancanza di senso della tutela dell’immagine aziendale proprio da parte di alcuni ben identificati manager che peraltro così tanto la rivendicano
– la forte richiesta finale che tali occasioni non abbiano a ripetersi mai più è veramente quanto di più necessario e meno dannoso per tutte le parti coinvolte possa essere messo in campo in questo momento.
Buon giorno,
premetto:
– che è stato il solo video che ho visto e non posso giudicarne altri;
– che a livello generale, ed al punto in cui siamo arrivati, è diventato urgente e necessario una regolamentazione dei social e di internet, in quanto è di tutta evidenza la diffusione di falsità, oscenità, esibizionismi e mistificazioni di ogni genere. Quello che mi preme sottolineare e che in nessuna ipotesi il mio intervento è rivolto contro i colleghi autori, perché loro hanno aderito ad una iniziativa aziendale, ma mi indigno con un generale malcostume di ridicolizzare il lavoro di tutti. E qui l’azienda ha sicuramente una sua responsabilità perché certe performance vanno valutate prima di essere autorizzate. E il controllo dov’è? Chi ha diffuso tale video oltre i canali interni aziendali riteneva di essere nella legittimità di farlo? Sono citate aziende, hanno avuto il loro consenso? E comunque a parte ogni considerazione tecnico legale rimane il fatto oggettivo che la tutela della dignità di tutti, della categoria e del proprio lavoro sono superiori ad ogni obiettivo aziendale. Perché siamo persone non servi della gleba!
Saluti.
l’unico errore del volantino è nel far finta di non essere a conoscenza di certe iniziative. c’era tanto di notizia sulla intranet e, in filiale, in tanti ci siamo rifiutati anche solo di prenderla in considerazione…
Ricordiamoci che esiste un diritto all’immagine:
Il consenso all’uso, da parte di terzi, della propria immagine per scopi promozionali dà vita al contratto di sponsorizzazione.
Mi chiedo: i colleghi che si fanno filmare per l’azienda firmano una liberatoria in tal senso?
ma il manager che ha proposto questo contest risponderà del danno di immagine?
A proposito del danno d’immagine: il video in questione è oggetto di un articolo uscito oggi sul Fatto Quotidiano on line. Vi invito ad andare a leggervi i commenti a tale articolo.
lo confesso: ho filmato io il video per la mia filiale e mi sono pure divertita e come me credo i colleghi…ma attenzione!!!…nessuna forzatura, nessuna recita , non ci siamo presi affatto sul serio e il risultato è stato senza pretese ma simpatico e spiritoso.
Certamente era un terreno minato, bastava un niente a sembrare tanti patetici Fantozzi.
In effetti è strano che il sindacato non ne sia venuto a conoscenza… si consideri che i video pervenuti sono stati circa 600, mica poco.
Ora, sul fatto che stanno circolando….brutto!…magari bisognava che i responsabili dell’iniziativa ci pensassero prima… anche legalmente parlando…è stata una performance molto mediocre
Ma voi sindacati dove eravate quando è stato lanciato questo ” strano invito ” ? Perché non siete intervenuti prima per scoraggiare l’iniziativa di adesione dei colleghi ? E’ troppo facile parlare a cose fatte !
Noi eravamo nei nostri posti di lavoro in molte filiali e uffici, anche se ovviamente non in tutti. In molte filiali abbiamo sconsigliato la redazione di questi video, soprattutto quando ci sembrava prendessero una piega discutibile. Ma in ogni caso l’iniziativa era volontaria e dove i colleghi non ci hanno interpellato o hanno deciso di aderire comunque, ovviamente non c’erano spazi per impedire forzosamente alcunché che non fosse in violazione di leggi, regolamenti e contratti.
Dopo, quando la situazione è evidentemente scappata di mano (non tanto ai singoli colleghi che ovviamente hanno una responsabilità MOLTO limitata, quanto a chi ha pensato di bandire e autorizzare questa iniziativa senza valutarne fino in fondo la portata nell’epoca dei social) crediamo fosse assolutamente necessario che il sindacato denunciasse la situazione, le vere responsabilità (che appunto NON sono quelle dei singoli colleghi) e – soprattutto – chiedesse che tali iniziative non abbiano in alcun modo a ripetersi.