Nella giornata di oggi abbiamo incontrato il COO Rosario Strano, come da buona prassi, per l’ormai consueto appuntamento di metà anno. L’occasione è stata quella della pubblicazione dei dati semestrali del Gruppo e le recenti operazioni che vedono coinvolta Intesa Sanpaolo.
Il risultato netto dei primi 6 mesi del 2019 è il più alto dal 2008; un risultato importante tenendo conto di un secondo semestre 2018 negativo soprattutto in relazione all’andamento dei mercati internazionali. Viene riconfermata la solidità patrimoniale del Gruppo.
Siamo soddisfatti del buono stato di salute del Gruppo ma abbiamo chiesto di affrontare la situazione di sofferenza dei lavoratori e riconoscergli l’impegno profuso per il raggiungimento di questi risultati.
A settembre, dopo la pausa estiva, chiediamo di aprire la trattativa per il PVR 2019 adeguato all’andamento del Gruppo.
Restano anche aperti una serie di altri argomenti quali assunzioni, organizzazione del lavoro, Pressioni Commerciali, Fondo Sanitario di Gruppo, rispetto degli orari di lavoro ecc. Il tutto accompagnato ad una valorizzazione delle professionalità che passa attraverso un processo formativo “vero” e costante.
L’Azienda ci ha inoltre illustrato l’accordo raggiunto con Prelios per costituire una partnership sugli UTP (crediti “vivi” di difficile riscossione). L’intesa prevede un contratto decennale di service con la gestione degli UTP, di un portafoglio iniziale, riferito al solo mondo delle piccole e medie imprese, con un portafoglio iniziale di 6,7 miliardi di euro e la vendita di un portafoglio di 3 miliardi.
Non si tratta di una cessione di ramo d’azienda e, quindi, nessun collega di Intesa Sanpaolo verrà ceduto.
Complessivamente la gestione degli UTP coinvolge oggi circa 670 colleghi; è previsto un distacco in Prelios iniziale per 12 mesi (rinnovabile per altri 6+6) di 120 colleghi.
L’Azienda ha chiarito che la gestione degli UTP si avvarrà della professionalità di Prelios in fase di proposta ma il processo decisionale in materia creditizia rimane in capo ad Intesa Sanpaolo.
Conseguentemente verrà costituita in Intesa Sanpaolo una importante struttura di collegamento.
L’Azienda ha dichiarato inoltre che l’operazione con Prelios non pregiudica i flussi di sofferenze verso Intrum, che restano interamente confermati.
Abbiamo ribadito la nostra contrarietà ad ogni forma di esternalizzazione delle persone e delle attività che indeboliscono la professionalità dei lavoratori e minano l’area contrattuale del credito, tenendo conto della delicata fase di rinnovo del Contratto Nazionale.
Esprimiamo inoltre forte preoccupazione rispetto alle ricadute sociali di una gestione esterna dei crediti al di fuori della banca e con l’ottica del mero profitto.
io mi sto sempre più convincendo che i cosiddetti “premi” andrebbero aboliti del tutto…
Una cosa sono i “premi” individuali completamente discrezionali slegati da qualsiasi possibilità di controllo e oggettività. Un’altra sono il salario variabile contrattato, erogato a tutti i dipendenti sulla base dei risultati ottenuti dall’intero gruppo.
certamente! ma, a parer mio, avrebbe senso se il premio fosse ben chiaro fin dall’inizio dell’anno. così resta sempre in mano all’azienda e in nome del premio vedo fare cose molto discutibili…
La definizione degli obiettivi di budget è sempre in mano all’azienda: il budget non viene mai negoziato, quello che viene negoziato sono le quantità di denaro da distribuire al raggiungimento degli obiettivi, i parametri di bilancio da prendere in considerazione, il livello di frazionamento dei premi (individuale, di Filale, di Divisione, per l’intera Azienda), il collegamento a Inquadramenti e Ruoli.
Storicamente più tardi nell’anno viene negoziato il PVR e maggiori sono le possibilità che gli obiettivi definiti nell’accordo vangano raggiunti. Questo perché nel momento della negoziazione il sindacato conosce già gli andamenti tendenziali e tanto più più si è in avanti, tanto più le tendenze sono destinate e confermarsi. Quindi si gioca a carte abbastanza scoperte. A riprova di ciò, l’Agenzia della entrate NON applica la tassazione di favore ai salari incentivanti negoziati oltre una certa data.
Per il resto è vero che spesso si vedono cose molto discutibili fatte in nome e in ragione dei “premi”. Ma, ripetiamo, dei premi individuali e discrezionali.