“Siamo qui per restare” firma la petizione della CGIL Per eliminare la violenza maschile contro le donne, un appello per promuovere un cambiamento culturale autentico e radicale
Impegnarsi di più, impegnarsi tutti. Per eliminare la violenza maschile contro le donne occorre sradicare il paradigma culturale e sociale e interrompere la spirale di violenza sessista. In occasione della Giornata internazionale del 25 novembre, con un Paese ancora scosso dall’ennesimo terribile femminicidio, il gruppo di lavoro di BelleCiao lancia una petizione all’interno della campagna “Siamo qui per restare. Vite non numeri”.
L’obiettivo è provocare una riflessione sulle radici della violenza maschile contro le donne, raccogliendo il più ampio numero di consensi a sostegno di questa iniziativa, che interpreta l’urgenza e la gravità di una situazione che deve essere affrontata e non negata, o celata tra le mura domestiche.
https://www.collettiva.it/copertine/italia/siamo-qui-per-restare-basta-violenza-sulle-donne-jv5hjs66
Purtroppo è stata una manifestazione totalmente politicizzata ed il tema della violenza contro le donne è stato usato per attaccare il governo e le sue politiche. Sorprende che negli anni in cui la sinistra era al governo i femminicidi erano un numero superiore ma nessuna associazione femminista ha mai sentito la necessità di organizzare una manifestazione di piazza contro il governo del PD, forse le donne uccise in quegli anni valevano di meno?
Buongiorno Luca, le faccio osservare che la giornata internazionale contro la violenza sulle donne è stata istituita dall’Onu nel 1999 e che tutti gli anni indipendentemente dai Governi vengono organizzate manifestazioni e cortei, non solo dalla nostra organizzazione ma per fortuna da tante altre organizzazioni della società civile. Quest’anno il tema è stato sicuramente più sentito e le manifestazioni ancora più partecipate perché il femminicidio di Giulia Cecchetin ha scosso tutta l’opinione pubblica, ed è un bene che la società affronti questi temi perché parlarne, approfondire la violenza e le molestie in tutti i suoi aspetti significa crescere collettivamente in consapevolezza, costruire una cultura alternativa a quella attuale.
“Fare cultura” è un percorso lento che richiede tanto tempo e gli sforzi di tutte le istituzioni e della società civile pertanto ritengo che la politicizzazione che Lei ha voluto leggere nella manifestazione delle Donne e degli Uomini che sono scesi in piazza, sia il suo legittimo punto di vista che però per l’ennesima volta cerca di ricondurre nell’agone politico un tema trasversale che dovrebbe riguardarci tutte e tutti, con l’effetto di minimizzarlo.
E allora le dico che non sono d’accordo con lei, se come Cittadine e Cittadini vogliamo stimolare la politica che prende le decisioni per noi, dobbiamo stare nel merito delle cose e ricondurre la nostra attenzione sui fatti, ovvero che abbiamo un problema culturale e trasversale in tutta la società.
Le riporto a tal riguardo i dati pubblicati dal Ministero della Salute: https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=6402 :
I numeri della violenza contro le donne: omicidi, violenze fisiche e sessuali
• Nel mondo la violenza contro le donne interessa 1 donna su 3
• In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici.
• I dati del Report del Servizio analisi criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale aggiornato al 19 novembre 2023 evidenzia che:
o nel periodo 1 gennaio – 19 novembre 2023 sono stati registrati 295 omicidi (+4% rispetto allo stesso periodo del 2022), con 106 vittime donne (-3% rispetto allo stesso periodo del 2022 in cui le donne uccise furono 109)
o le donne uccise in ambito familiare/affettivo sono state 87 (-4% rispetto allo stesso periodo del 2022 in cui vittime furono 91); di queste, 55 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner (+4%).
• Secondo l’ultima nota Istat sulle vittime di omicidio, nel 2022 sono stati commessi 322 omicidi (+6,2% rispetto al 2021). Le vittime sono 196 uomini e 126 donne (il 39,1% del totale). L’età media delle donne vittime di omicidio è pari a 55,1 anni. I dati mostrano per il 2022 un aumento del numero di donne uccise da parenti (0,14x100mila donne, 0,10 nel 2021). Nei casi in cui si è scoperto l’autore, il 92,7% delle donne è vittima di un uomo. Le donne uccise da un partner o ex partner, tutti di sesso maschile, sono 61. L’Istat stima che i femminicidi siano 106, sul totale delle 126 donne uccise. Gli omicidi di genere rappresentano l’84,1% degli omicidi di donne.