In queste settimane l’Azienda ha avviato la distribuzione di iPhone ai colleghi delle filiali e, anche se non sono stati ancora consegnati ai diretti interessati, compare già nell’elenco telefonico aziendale il numero di cellulare (con l’”inconveniente” di risultare ovviamente spento…). Sono stati pubblicati i dettagli operativi su ABC e nelle relative Faq vi è anche la procedura da seguire per coloro che non intendono ritirare l’apparecchio.
Il progetto viene presentato nella news aziendale, nell’ambito del percorso di trasformazione digitale nel Gruppo, come “uno strumento per semplificare il proprio lavoro e migliorare le proprie competenze” ed “un canale in più per fruire della formazione in modalità smart”.
Ricordiamo che le intese sulla formazione e le stesse Regole aziendali prevedono la possibilità di aderire alla Formazione Flessibile (smart learning) ai colleghi con un personal computer portatile o tablet assegnato individualmente o alla struttura di appartenenza. Inoltre ribadiamo che la dimensione dello schermo degli iPhone sia assolutamente non adeguata per la Formazione Flessibile da casa, così come viene anche dichiarato dagli RLS.
Pertanto abbiamo unitariamente richiesto un incontro specifico sia sulla fruizione della Formazione Flessibile da casa, nei fatti ostacolata dai responsabili, sia per chiarire la dotazione degli strumenti per tale formazione e di quelli per il proprio lavoro.
Segreteria di Gruppo FISAC/CGIL
Aspettavo da tempo che fisac si facess sentire sull’argomento……..non capisco perché chiedere un incontro ora dopo che gli i phone sono stati già spediti e non mesi fa quando la cosa è stata presentata. Bisogna inibire da subito la fruizione al di fuori dell’orariondi Lavoro e senza specifica abilitazione . Sennò ci ritroveremo a fare formazione la sera la notte è durante i w.end……….. cercate di recuperare il tempo perduto e siate più incisivi. Ve lo chiedo per favore. Grazie.
In realtà la FISAC è intervenuta da subito, pubblicando la news del piano di consegna (mai presentato ufficialmente) fin dal giorno di partenza (ovvero il 5 marzo) e sottolineando come l’azienda da un lato avesse presentato la cosa come strumento aggiuntivo di formazione e dall’altro fosse possibile, come da stessa policy aziendale, rifiutare l’assegnazione. Dopo ulteriori approfondimenti, sempre in assenza di una presentazione aziendale, abbiamo potuto verificare in modo “documentato” come lo strumento in questione sia inadeguato alla fruizione della formazione. A questo punto abbiamo chiesto un incontro all’azienda per costringerla ad uscire dall’ambiguità sul reale uso che si aspetta di questi strumenti. Fin qui la questione iPhone in quanto tali. Invece, per quanto riguarda la formazione in generale, è assolutamente importante avere ben presente come la sua fruizione da casa (a questo punto esclusivamente tramite tablet o computer) debba avvenire rigorosamente in orario di lavoro, e non in aggiunta ad esso. Su questo non ci sono né ci possono essere ambiguità possibili. Aver ottenuto di poter fruire della formazione da casa è un’importante conquista nel campo della conciliazione dei tempi (non ci sono i tempi di spostamento) e dell’efficacia del processo (non si è costretti a saltabeccare da un cliente a una slide e viceversa, senza che ci sia un reale apprendimento). Il problema (una volta superato quello dell’inadeguatezza dello schermo di un telefono) resta quello altrettanto grave dell’ostilità dei Responsabili (che al di là di quello che tentano di far passare, hanno ben compreso che non si tratta di orario aggiuntivo) e del malinteso senso di responsabilità di alcuni colleghi (che ritengono – a torto – di dover fare formazione nel loro tempo libero). Superare queste opposte ma convergenti distorsioni è il necessario presupposto per restituire alla formazione la dignità e la centralità che le spetta e che diventerà sempre più importante.
Grazie per la risposta. mi fa capire che siete sul pezzo. aggiungo solo che a volte bisogna difendere i colleghi anche da “se stessi”…. molti giovani dichiarano apertamente che non vedono l’ora di avere tablet e/o iphone per farsi i corsi sabato e domenica, per levarsi il pensiero……. non riuscendo a capire che così si inizia un percorso per cui tra un paio di anni diverrà una “cosa normale”….. E sono convinto che l’azienda punti proprio a questo con la distribuzione degli smartphone. per questo motivo suggerirei proprio una ‘inibizione tecnica’ (non so come definirla in termini informatici) alla fruizione al di fuori dell’orario di lavoro e senza apposita autorizzazione alla giornata di formazione. Lasciando tecnicamente lo strumento libero di essere utilizzato in ogni fascia di orario se ne agevola l’uso distorto. Che ne pensate??
Crediamo che la “ratio” del tuo ragionamento sia sostanzialmente corretta. Sia nell’interpretare i comportamenti indotti di alcuni colleghi (giovani, ma non solo), sia nell’individuare le “aspettative” aziendali. Le soluzioni tecniche sono estremamente diffcili da adottare, soprattutto a fronte del fatto che il ritiro di questo strumento NON è obbligatorio. Quello che è veramente necessario è lavorare (tutti insieme), per combattere i condizionamenti (indotti, ma nche realmente spontanei) che spingono i lavoratori a considerare “normale” e anzi “meglio” non distinguere il proprio tempo libero da quello lavorativo. Pensare che l’esigenza di difendere un diritto non nasca spontanea, ma anzi sia spontaneo il suo esatto contrario e quindi ammettere che i diritti debbano essere imposti è un’aberazione che non potrà essere combattuta davvero tramite qualche escamotage tecnico. Crediamo che questa sia la vera partita e che non ci siano scorciatoie (o salvifiche soluzioni delegate) per provare a vincerla.
L’Iphone può essere utilizzato per ascoltare le parti in video (io l’ho utilizzato in questi giorni negli spostamenti in treno e bus durante le missioni) ma è assolutamente inadeguato per le schermate visive, che non sono esposte correttamente e quindi di fatto non sono fruibili.
Esatto. Vedi risposta precedente.
La formazione da casa, come ben sottolineato, non è vista di buon occhio dai responsabili, soprattutto in filiali piccole dove il personale scarseggia e si naviga a vista nell’emergenza continua.
Esatto. Il problema però è che non vedere di buon occhio la formazione da casa (ovvero la formazione che viene fatta davvero e non quella “finta” tra un cliente e l’altro) vuol semplicemente che non si vede bene la formazione in assoluto. E questo è del tutto inaccettabile. La formazione non è un orpello o un problema. In un mondo che cambia costantemente e alla velocità con cui cambia quello attuale, la formazione è il più importante strumento di sopravvivenza per le aziende e per chi vi lavora. Ignorare o addirittura osteggiare i processi formativi è un comportamento suicida.
Ma… in quel telefono possiamo mettere la scheda personale e mettere quella fornita dalla banca in altro apparecchio telefonico (usare il nuovo telefono x uso personale e usarne uno più vecchiotto x lavoro )?
Le indicazioni attuali sembrano escluderlo. Nell’incontro cercheremo di avere qualche certezza in più.
come mai i direttori ci dicono che dobbiamo consegnare il numero ai nostri clienti ed inserirlo nel ns biglietto da visita?. Siamo diventati promotori nonché reperibili 24h? Grazie
Assolutamente no. Come abbiamo risposto più sopra l’azienda ha trattato la questione iPhone con enorme ambiguità, cercando di guadagnarsi spazi che sono assolutamente esclusi dalle norme e dal contratto. Non è “regalando” un telefono che si possono sovvertire le regole. Su questo non vi è alcun dubbio.
c’è necessità di Vs intervento allora perché ci dicono di fare i biglietti da visita inserendo il numero cellulare
gestore retail .
In filiale sono stati consegnati a tutti i gestori i nuovi I-phone eccetto me.
Ho aderito all’esodo (finestra pensione ottobre 2021).
Vi risultano scelte dell’azienda in tal senso per l’esclusione della consegna del telefonino?
E’ una delle questioni da approfondire nell’incontro
Buongiorno,
per quanto mi riguarda sarei del parere di non accettare il cellulare( per adesso non ho fatto niente) ma non vorrei subire ripercussioni da parte dell’ azienda per questo motivo.
Mi sento poco tutelata.
È assolutamente nel tuo diritto rifiutare questa assegnazione. Non vi è alcun dubbio al riguardo e la stessa azienda ha chiaramente inserito questa possibilità nella sua policy. Se ritieni di avere bisogno di un qualche supporto o temi qualche ripercussione da parte dei tuoi capi, ti consigliamo di contattare la tua struttura sindacale di riferimento che saprà aiutarti e tutelarti.
io l’ho ritirato su preghiera del mio direttore che, quando ho detto che non volevo ritirarlo mi ha chiesto un favore. Fatto presente che già dispongo per Ipad per aggiornamenti, mi ha detto che “potrei” dare il numero ai clienti. Detto, fatto, ritirato e mai attivato. Attendo comunicazione dall’azienda visto che, da quello che ho capito deve essere attivato entro 30 gg. OPoi vedo che ne esce. Il referente sindacale mio mi ha detto “lo accendi quando entri in filiale e lo spegni quando esci”. Delle due l’una, o lo uso per formazione anche da casa e lo accendo la sera, o lo uso per i clienti, visto che in orari filiale non riesco a fare aggiornamenti. Resto a disposizione
Alcune cose sono certe e non soggette a interpretazione. Un telefono è inadeguato per la formazione e quindi non va usato per tale scopo. Noi siamo lavoratori dipendenti e non abbiamo la reperibilità: la questione non è se dare o meno il numero di un telefono aziendale ai clienti, ma se tenere o meno acceso il telefono oltre il proprio orario di lavoro. Ovviamente non va tenuto acceso oltre l’orario (qualora si sia deciso di ritirarlo). Non ritirare il telefono è un diritto. Fare un “favore” al proprio direttore (o a chiunque altro) è appunto un favore e quindi un fatto strettamente personale. Almeno fino a quando i favori non si tramutano in una violazione dei diritti propri o altrui (ad esempio lavorare gratis oltre la propria prestazione): in questo caso non sono più favori, ma comportamenti illeciti.
Scusa ma sono di coccio. Non dobbiamo dare il numero ai clienti, dobbiamo spegnerlo fuori orario di lavoro, non si riesce a fare formazione viste le dimensioni…a cosa serve?
A che cosa serve, bisogna chiederlo a chi AUTONOMAMENTE ha deciso di “regalarlo” (l’azienda), ed è proprio per fare questa domanda abbiamo chiesto un’incontro con l’azienda. Noi possiamo solo dire a che cosa non può servire e per cosa non deve essere usato.
Riguardo i cellulari aziendali in generale posso fornire come contributo che il telefono, essendo aziendale, deve restare in azienda al termine dell’ orario di lavoro, a meno che non si sia in reperibilità.
Non fate l’ errore di usare il cell. aziendale come se fosse il vostro personale.
Infine vorrei spezzare una lancia anche a favore di Android.
iPhone sarà anche “più figo”, ma Android mi sembra più “smart”.
Non si poteva adottare un sistema misto a scelta del dipendente?
Sicuramente se vogliamo che cominci a cambiare un po’ il clima aziendale di questi ultimi anni non vi è dubbio che l’i phone ricevuto va restituito subito al mittente, e più colleghi lo faranno, più in fretta magari qualcuno lassù in alto comincerà a rendersi conto che la filosofia aziendale del “pensiero unico” del “va tutto a meraviglia”, siamo il “posto più bello del mondo dove lavorare” forse comincerà a scricchiolare un pochino….
grazie per l’attenzione.
Non ti sentire solo la penso esattamente come te, quindi ho deciso che non lo ritiro.
Scusate ma tanto per essere chiari, ora che ho ritirato l’Iphone, per quanto sia inadatto alla Formazione, ho almeno diritto a fruire dei corsi a casa mia, utilizzando il mio tablet personale, durante l’orario di lavoro?
Tutti i colleghi della Rete hanno diritto a fruire dalla formazione da casa. Questa – al momento – deve avvenire utilizzando strumenti aziendali (tablet o PC assegnati individualmente ai colleghi o in dotazione comune di ciascuna filiale). E’ nostra intenzione valutare la possibilità di chiedere all’azienda la fruizione della formazione da casa (sempre e rigorosamente in orario di lavoro e su base volontaria), anche tramite strumenti di proprietà del collega.
Buon giorno! Anche a me non è stato consegnato il cellulare ( adesione ad esodo con finestra 1/7/2021 ) e dato che si è sparsa la voce che chi non l’ha ricevuto sia in uscita a giugno ho iniziato a sperare….. Ma non si era detto che a marzo avrebbero comunicato le uscite di aprile e di giugno?
L’azienda ha comunicato che le mail per le uscite hanno inziato ad essere inviate oggi. L’invio, come sempre, avviene acarico delle strutture decentrate delle Direzioni Regionali / Direzione di Servizio e quindi non sarà istantaneo e omogeneo. Secondo quanto dichiarato dall’azienda, nell’arco dei prossimi giorni tutti coloro che saranno coinvolti nell’uscita di giugno dovrebbero ricevere la propria mail.
GRAZIE! QUESTA SI CHE E’ UNA BELLA NOTIZIA!!!
NON SAPEVO DI POTERLO RIFIUTARE QUANDO IL CAPO ME LO HA CONSEGNATO, ADESSO SONO OBBLIGATA A TENERMELO?
Policy e FAQ ziendali non dicono nulla in proposito. Il nostro consiglio, qulora si intenda procedere con la restituzione, è quello di seguire il medesimo iter previsto per la non accettazione.
In alcune filiali non sono stati nemmeno assegnati gli IPAD….
Ma occorre richiederlo???
Il monitoraggio della consegna degli strumenti per la formazione da casa (tablet o PC) farà parte delle cose da realizare nell’incontro richisto.
Non si è saputo nulla degli Ipad non ricevuti dai gestori PAR ??
Su IPad non abbiamo al momento aggiornamenti.
Buongiorno,
dove posso trovare la normativa di utilizzo dell’Iphone??
Intendo..la normativa circa cosa è possibile/non possibile effettuare (navigazione internet/chiamate)
Grazie, saluti.
Su ABC, nella parte relativa a IPhone trovi anche un link alla policy aziendale sulle Regole relative.