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Di tanto in tanto saltano fuori prove da superare e adeguarsi sembra essere l’unica soluzione possibile. I cambiamenti vanno accolti, le conseguenze mai calcolate.

Il tema al centro dell’attenzione resta la premialità dei KPI.

Se i mesi di agosto e settembre, per le ferie e per il sole, non potevano essere conteggiati, adesso a non essere calcolato è il mese di dicembre (e il Natale non ha colpa). I mesi estivi passati hanno visto la sterilizzazione del dato relativo all’adeguatezza, mettendo il bastone tra le ruote a chi tentava di allineare il parametro alla premialità.

Il mese invernale vede l’introduzione di un cambiamento normativo nel mandato da consegnare al cliente che impone a tutti i colleghi la riconsegna da capo dello stesso, senza nessuna soluzione alternativa.

Da un lato, per i clienti passati ad Isybank, Intesa Sanpaolo ha ritenuto sufficiente la comunicazione nell’archivio dell’internet banking.

Dall’altro sembra incredibile – in una banca digitalizzata come Intesa Sanpaolo – che per rendere noto il nuovo indirizzo al quale inviare un eventuale recesso dalle polizze assicurative, si debba affrontare una serie infinita di passaggi che tolgono la possibilità a chi tentava di raggiungere il premio, di avere del tempo a disposizione per adeguarsi e mettersi in pista.

Tempo già ridotto dal momento che i requisiti per raggiungere la premialità vengono comunicati ad anno già inoltrato. Nel 2023 sono stati divulgati nella seconda metà di marzo, con non qualche perplessità in merito alla chiarezza. Senza contare che il dato ufficiale ESMA è stato fornito a settembre, ultimo mese in cui il dato faceva riferimento.

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