Nella giornata odierna si è svolto il primo incontro in merito alle 5.000 uscite volontarie che riguarderà tutto l’attuale perimetro del Gruppo Intesa Sanpaolo e UBI: rispettivamente 61.172 e 19.609 persone.
Ai sensi degli accordi precedenti sottoscritti nei due Gruppi, ci sono ancora da perfezionare le uscite di 536 persone, di cui 307 pensionamenti e 229 esodi; per questi ultimi l’azienda ha comunicato di volerne anticipare l’uscita al 31/12 del corrente anno.
Sono in sospeso 1.197 adesioni (925 ISP e 272 UBI) in quanto non rientranti nelle graduatorie dei precedenti accordi, poiché in supero ai numeri delle uscite previste.
L’Azienda comprenderebbe nella platea interessata tutti coloro che maturano il “diritto” a pensione (anticipata o di vecchiaia) entro il 31/12/2026. In base ai dati oggi in possesso dell’Azienda, i colleghi sarebbero 7.522 (5.888 ISP e 1.634 UBI) oltre alle suddette 1.197 adesioni in sospeso.
Anche questi 1.197 colleghi, trattandosi di un nuovo accordo, dovranno ripresentare – se ancora interessati – la domanda per l’uscita. Abbiamo ribadito la richiesta di inserire nell’accordo un criterio di priorità per queste posizioni.
Le prime indicazioni fornite dall’Azienda riguarderebbero:
- chi matura il “diritto” a pensione (compreso Quota 100 e Opzione donna) entro il 31/12/2021, possibilità di adesione al pensionamento incentivato
- chi matura il “diritto” a pensione dal 1/1/2022 al 31/12/2022, possibilità di adesione al pensionamento incentivato o al Fondo Esuberi
- chi matura il “diritto” a pensione dal 1/1/2023 al 31/12/2026, possibilità di adesione al Fondo Esuberi. La data di uscita è prevista al 31/12/2023 con possibili anticipi semestrali in base alle esigenze organizzative aziendali (la Banca ha specificato che, indicativamente, prevederebbe una permanenza media nel Fondo di 36 mesi).
Per quanto riguarda le 2.500 assunzioni, abbiamo nuovamente ribadito che dovranno essere effettuate in tempi rapidi e in prevalenza nella Rete, estremamente sofferente, nonché nel Sud e nelle Aree svantaggiate del Paese.
La trattativa proseguirà nei giorni 29 e 30 settembre.
Milano, 21 settembre 2020
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA -UNISIN
Gruppo Intesa Sanpaolo e UBI
Buona sera, in base quindi all’ipotesi di accordo descritta nel comunicato, maturando il diritto il 31/01/2024, si potrebbe indicativamente ipotizzare un accesso al Fondo intorno alla meta’ del 2021. Puo’ essere considerata corretta questa interpretazione?
La tua ipotesi è plausibile in considerazione dei 36 mesi di permanenza nel Fondo che l’azienda ha dichiarato. Vale sempre però quanto abbiamo detto sopra, cioè che le regole le dobbiamo ancora discutere negli incontri del 29 e 30
Come posso sapere se faccio parte dei 925 Isp in attesa di esodo.La mia uscita sarebbe agosto 2023, ho fatto la domanda ma nessuno mi ha mai informato?Esistono graduatorie, si possono consultare?Grazie
Ho presentato domanda di adesione all’ultimo esodo (accordo del 05/2019), ma non ho più ricevuto alcuna notizia dall’azienda (uscita prevista entro e non oltre 30-06-2021). Come faccio a sapere se sono ricompreso tra i colleghi ancora in sospeso e, dunque, devo presentare nuova domanda per l’uscita?
Buongiorno, ho inoltrato la richiesta 2019 con termine diritto pensione 01.07.2023 Vorrei sapere se per il mio caso rientra la conferma al 31.12.2020 come previsto per i 36 mesi nel fondo prepensionamenti. Grazie mille x le delucidazioni.
è il mio stesso caso ma non so nulla anche io
Teniamo innanzitutto presente che l’incontro di ieri è stato unicamente l’apertura del confronto, nel quale l’azienda ha fornito le prime indicazioni. Le regole le sapremo a valle degli incontri del 29 e 30 con la sottoscrizione di un accordo. Sicuramente il problema che voi ponete, che è di trasparenza, deve trovare delle risposte. Ieri su nostra sollecitazione l’azienda ha dichiarato che subito dopo la sottoscrizione dell’accordo contatterà i colleghi che devono ancora uscire ai sensi del vecchio accordo, per informarli che potranno uscire in esodo il 31 dicembre. Di conseguenza, viene da dire che gli altri che erano in sospeso dovranno rifare la domanda. Ma, ripetiamo, queste sono solo considerazioni e le regole andranno definite nel confronto.
sono uno dei famosi 1.197 esclusi dai precedenti esodi a causa dell’eccesso di domande ( maturo a dicembre 2023 )
a parte un’auspicata priorità per queste posizioni, io sono nella condizione che potrei aderire sia a quota 100 incentivato sia all’esodo. largo circa, secondo voi cosa è più conveniente a livello economico tra le due possibilità ? il famoso 75% di incentivo sul ral, si intende come cifra netta che verrebbe realmente in tasca ? ed a fronte di una ipotetica riforma pensionistica che accorci le attuali tempistiche della Fornero, chi aderisce all’esodo rimarrebbe comunque fino alla data pre-fissata ? grazie. Antonio
Per avere una valutazione di convenienza economica sul caso singolo occorre discutere di conteggi reali, per cui ti consigliamo di contattare i tuoi riferimenti sindacali della FISAC sul tuo territorio. Ad ogni modo tieni presente che la decurtazione della pensione dovuta a quota 100 vale per sempre, mentre l’esodo abbiamo detto sarà di 36 mesi. Prima di ragionare di quantità degli incentivi occorre ovviamente aver fatto la trattativa. Relativamente a possibili modifiche della Normativa Pensionistica, stiamo leggendo notizie di ipotesi di revisione legate all’abolizione di Quota 100 con modifiche della norma sulla pensione anticipata, ma non ci sembra vadano nella direzione e di un accorciamento dei tempi.
Sempre stando alle prime indicazioni, non sarebbe stato più logico mandare in prepensionamento al 31/12 tutti quelli che hanno fatto domanda (anche i 1.197 in supero ai numeri delle uscite previste), considerato che fino al 31/12/2023 sarebbero i 36 mesi medi previsti, senza doverli costringere a ripresentare la domanda per poi chiedere un trattamento prioritario?
Per mandare in esodo le domande in sospeso occorrerebbe comunque un nuovo accordo sindacale, in quanto ai sensi di quello precedente i sospesi risultano esclusi dalla possibilità di uscita. Il nuovo accordo, che quindi stiamo iniziando a discutere, vede però una platea nel Gruppo diversa da prima. Inoltre visto il tempo trascorso dalle precedenti richieste potrebbero esserci dei colleghi che hanno cambiato la propria situazione e potrebbero quindi cambiare opinione. Per questi motivi è più opportuno, anche dal punto di vista giuridico, rifare la domanda. Con una norma di priorità pensiamo si possa risolvere la situazione positivamente per tutti.
Faccio parte del fortunato gruppo dei 1197 a cui probabilmente sarà richiesto di rifare la domanda. Il problema non sarebbe rifare la domanda, potrei inviarne una al giorno per essere sicura che comprendano le mie intenzioni, il problema sta nella trasparenza della precedente gestione, qualcuno è stato inaspettatamente chiamato ad uscire il 30/6/2020, ad altri non è stata data alcuna risposta. Inoltre il tempo trascorso da maggio 2019 ad ora non è certo maggiore di quello del precedente esodo. Per chi cambiasse idea, resta sempre la possibilità di non firmare le dimissioni. Chi si trova nelle nostre condizioni non potrà utilizzare il fondo esuberi per 36 mesi, considerando che il il limite era già 31/12/2023. Mi auguro pertanto che la “Norma di priorità” sia davvero inserita e rispettata
ho aderito all’esodo del 29/05/2019 avendo il requisito Inps di pensione al 01/07/2023. Come faccio a sapere se rientro nelle uscite del 31/12/2020 o devo fare di nuovo la domanda?
Abbiamo già risposto a questa domanda.