Nella giornata odierna abbiamo raggiunto l’accordo sulla cessione a Nexi Payments del ramo d’azienda dell’attività di Acquiring, che coinvolge 9 lavoratori.
La cessione avverrà tra la fine di giugno ed entro settembre.
Abbiamo ribadito la contrarietà del Sindacato ad operazioni che comportino l’uscita di attività e persone dal Settore e/o dai Gruppi. La trattativa ha comunque consentito di ottenere garanzie per i lavoratori ceduti migliorative rispetto alla semplice applicazione dell’art. 2112 del Codice Civile che regolamenta le cessioni di ramo d’azienda, anche al fine di salvaguardarne la riconosciuta professionalità.
Le tutele che abbiamo ottenuto con l’accordo sottoscritto sono:
- Assistenza sanitaria: permanenza nel Fondo Sanitario Integrativo fino al 31 dicembre 2020. Dopo tale data sarà assicurata una copertura sanitaria con contribuzione aziendale equivalente.
- Circolo Ricreativo: mantenimento dell’iscrizione ad ALI fino al 31 dicembre 2020.
- Condizioni agevolate: sono conservate fino alla loro scadenza le condizioni agevolate previste per i dipendenti ISP per mutui, prestiti, ecc. concesse fino al 31 dicembre 2021.
- Lecoip 2.0: alla scadenza del Piano sarà erogato l’intero importo.
- Premio aziendale 2020: sarà riconosciuto pro quota per i rispettivi periodi di servizio prestato nelle due società.
Per tutte le altre materie verrà applicato dalla data di cessione il Contratto Integrativo Aziendale di Nexi, che prevede trattamenti di miglior favore.
Abbiamo chiesto inoltre il mantenimento dello smart working.
Nell’accordo abbiamo ottenuto le tutele occupazionali: a decorrere dalla data di cessione del ramo d’azienda, per la durata di 7 anni, in caso di tensioni occupazionali conseguenti a perdita di controllo proprietario, vendita o cessione dell’azienda, crisi aziendale, trasformazione delle attività, rilevanti processi di riorganizzazione o ristrutturazione, i colleghi trasferiti in Nexi, che non abbiano i requisiti per l’accesso alla pensione e all’esodo, saranno assunti da Intesa Sanpaolo o da altra Società del Gruppo ISP, con assegnazione preferibilmente nell’ambito del territorio di provenienza.
Con l’intesa raggiunta oggi si conclude positivamente il confronto con Intesa Sanpaolo e Nexi sulle indispensabili salvaguardie per i lavoratori coinvolti nella cessione del ramo d’azienda.
Milano, 22 maggio 2020
Delegazioni Trattanti Gruppo Intesa Sanpaolo
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA -UNISIN
“Abbiamo ribadito la contrarietà”, è possibile che, garanzie a parte su cui avete ottenuto il massimo e e su questo non vi si può addebitare nulla, ma non si possa mai fare nulla in 2 anni e con 3 cessioni di ramo d’azienda per fermare questo ormai ovvio smantellamento da parte dell’azienda per ridurre i costi e diventare una delle aziende più importanti d’Europa il tutto a scapito dei dipendenti, allora o non avete potere contrattuale e non credo perché siete i sindacati più importanti d’italia o il motivo è un altro e anche se dubito che sarà una risposta veritiera la vorrei comunque. Una volta c’erano i sindacati ora è solo il loro fantasma. Grazie
Come ripetiamo sempre, le cessioni di rami di azienda sono possibili in virtù della legislazione e non possono essere impedite, ameno che l’azienda non rispetti le norme di legge, in tal caso è possibile al lavoratore ricorrere in giudizio. La legge medesima dà alcune garanzie basilari al lavoratore e prescrive che debba essere svolta una trattativa sindacale, limitata nei tempi. La realtà nel nostro Paese è che raramente queste trattative, quando sono svolte, portano ad un accordo o a qualche miglioramento delle previsioni per il lavoratore. In Intesa Sanpaolo siamo fino ad oggi sempre riusciti ad ottenere dei sensibili miglioramenti delle previsioni di legge, in particolare in merito alla garanzia occupazionale che Intesa Sanpaolo è sempre stata costretta a fornire a fronte dell’iniziativa sindacale.