Archivio Divisione Private Banking
La prima giornata di lavoro agile a Roma ha focalizzato l’attenzione di molti, come in precedenti simili occasioni (es. Milano), sul lavoro flessibile quale modalità di svolgimento della prestazione lavorativa in luogo diverso dalla sede di assegnazione, introdotto a fine 2014 tramite accordo sindacale che ha precorso la norma di legge.
Per noi lavoratori, prima che iscritti, l’indicazione di Maurizio Landini come prossimo segretario generale della CGIL è una buona notizia. Landini rappresenta l’idea di un sindacato che, oltre al sedersi al tavolo della trattativa per ricercare il miglior accordo possibile, non fa sconti gratuiti alla controparte e se necessario si sa schierare in posizione vertenziale, resistendo ed insistendo sulle giuste rivendicazioni.
Nel contesto del gruppo Intesa SanPaolo, che fa della semplificazione uno dei pilastri dei suoi piani (si veda l’assorbimento del Banco di Napoli, a 500 anni dalla sua nascita) il 50ennale di Fideuram è un risultato di sicuro rilievo, coincidente peraltro con l’avvento della Mifid2 che impatterà pesantemente su tutto il settore.
Altre sigle sindacali hanno inviato una lettera incentrata su una particolare richiesta di erogazione economica in occasione del 50ennale. Da parte nostra riteniamo che richieste e questioni vadano basate sul principio di realtà e contesto e sull’attenzione verso gli obiettivi da raggiungere. Questo, senza nulla cedere alla volontà di ottenere riconoscimenti per i risultati dello specifico modello Fideuram.
E’ partita ieri, secondo le prescrizioni del protocollo delle relazioni sindacali applicato nel Gruppo ISP, la trattativa centralizzata per il rinnovo della contrattazione collettiva integrativa (di secondo livello, CC2L), ovvero il complesso degli accordi sindacali sottoscritti dalle segreterie di gruppo a partire dall’ottobre 2015, scaduti a fine 2017 e prorogati al 30 giugno di quest’anno.
La notizia apparsa sul Portale Intranet riguardo il nuovo strumento di gruppo Job@ISP lascia sperare in un’evoluzione nella gestione delle richieste di cambio ufficio e di trasferimento, per le quali sovente riscontriamo esigenze di chiarimento da parte dei lavoratori.
Cessate il fuoco! Fermiamo le guerre in Medioriente. Da troppo tempo si muore in Siria, Palestina, Libia, Egitto, Iraq, Yemen, nella regione a maggioranza curda…Medioriente e Mediterraneo si stanno trasformando in un immenso campo di battaglia. Ora il rischio di una deflagrazione del conflitto che coinvolga le superpotenze mondiali è reale. Le conseguenze possono essere inimmaginabili.
A seguito della migrazione a Intesap, risulta decaduta la precedente modalità di gestione dell’orario di lavoro delle Aree Professionali di Fideuram che si traduceva in un’effettiva possibilità per gli impiegati di gestire in modo flessibile il proprio orario, riuscendo a conciliare agevolmente e senza penalizzazioni le esigenze aziendali e l’orario contrattualmente riconosciuto e pagato.
La Cgil deve essere un presidio di democrazia in questo paese, insieme alle associazioni e ai movimenti antifascisti, perché da sempre il principale obiettivo dei fascisti è stato il movimento dei lavoratori. La Cgil deve mobilitare il mondo del lavoro nelle piazze, nelle scuole, nei posti di lavoro.
Una-tessera-antifascista-220218
Quando l’A.D. di Fideuram, nel comunicato stampa sui risultati di fine settembre citava l’attento presidio dei costi, si riferiva forse anche agli appalti? Unitamente alla Filcams CGIL che rappresenta le lavoratrici coinvolte nel cambio d’appalto, chiediamo a Fideuram e a Intesa SanPaolo di farsi garanti dell’armonizzazione economica per tutte le lavoratrici.
Oggi ci sarà l’incontro sulle Figure professonali della Divisione Private. Come al solito vi daremo conto degli sviluppi.
Per le addette alla reception di Fideuram il nuovo anno è iniziato, professionalmente parlando, nel peggiore dei modi. E’ avvenuto un cambio di appalto, gestito senza alcuna comunicazione formale alle interessate ed alle organizzazioni sindacali, in una banca che fa utili stratosferici all’interno del gruppo bancario più importante d’Italia e tra i maggiori d’Europa.
Le nuove ditte cui nel 2018 si assegnerebbe l’appalto delle reception Fideuram (usiamo il condizionale perché non c’è ancora nessuna comunicazione al riguardo) hanno inviato nei giorni scorsi loro emissari che si sono presentati direttamente alle lavoratrici delle portinerie nelle varie sedi, spiegando come sarebbe il nuovo contratto di lavoro.
La Fisac Cgil di Fideuram segue con preoccupazione l’evolversi della situazione nelle portinerie dell’azienda e delle società controllate, sulle piazze di Roma e Milano. Diamo piena solidarietà e supporto alle lavoratrici che da mesi non percepiscono un regolare stipendio, pur garantendo un servizio di qualità, e che in questi giorni nutrono forti preoccupazioni per il futuro del proprio posto di lavoro.
Lo scorso 20 novembre si è svolto l’incontro semestrale aziendale da noi richiesto, presenti anche i referenti della Capogruppo. L’azienda ha preso nota di tutte le richieste, ma occorrono i fatti, e di fatti da tempo se ne vedono pochi. I temi da noi posti non sono una novità ed è ora che ci si decida a dar seguito concreto alle dichiarazioni di massima.
Siamo la “prima banca private dell’eurozona”, ma non tutte le persone che lavorano in banca percepiscono lo stipendio! Ci riferiamo a lavoratrici e lavoratori impiegati in alcuni servizi appaltati da Fideuram a ditte esterne. Nonostante l’azienda confermi – e ci mancherebbe altro – di pagare regolarmente i suoi fornitori, in alcuni casi il personale degli stessi non viene pagato altrettanto regolarmente.
L’operatore bancario ha come oggetto del proprio lavoro il denaro. E’ pertanto normale che per ogni operazione raccolta, eseguita o esaminata, sorgano delle attenzioni e valutazioni circa i volumi o le particolarità dell’operazione stessa.
Da tempo le aziende come la nostra sono in vena di “innovazione” e negli ambiti aziendali etichettabili come “operativi” o “di servizio” si persevera nella predisposizione di dashboard, cruscotti, riepiloghi e tabelline varie con l’obiettivo di “dare i numeri”. Sempre per innovare, si parla anche di esporre questi numeri in monitor ben in vista negli ambienti di lavoro.
A quanto ci risulta in più di un’occasione nelle scorse settimane l’azienda ha chiesto la modifica del piano ferie di lavoratrici con diritto alla fruizione dei congedi parentali.
Alla luce dei risultati di raccolta, non dovrebbe esserci motivo alcuno per risparmiare sul servizio di pulizia. Eppure in Fideuram il servizio ha visto un taglio delle ore da lavorare per il personale esterno addetto.
L’applicazione delle norme del Jobs Act e le richieste della CGIL contenute nella proposta di legge sulla Carta dei Diritti Universali del Lavoro
Giovedì 8 giugno si è riunito il direttivo della Fisac Fideuram per analizzare alcune tematiche del contesto sindacale ed aziendale, con particolare riferimento alla trattativa su ruoli e figure professionali, agli appalti e al tentativo di reintroduzione dei voucher nel mercato del lavoro.
L’11 maggio scorso si è svolto l’incontro annuale della Divisione Private. Dopo aver brevemente illustrato quanto realizzato nel 2016, Chioatto ha risposto alle domande contenute nel comunicato sindacale unitario dl 5 maggio nel quale si denunciavano le penalizzazioni per i lavoratori della Divisione nel riconoscimento del PVR.
Nonostante le numerose richieste di incontro inevase, apprendiamo solo ora con sconcerto che la Divisione Private – unica nel Gruppo ISP – nel 2016 non avrebbe raggiunto il budget previsto (o meglio lo avrebbe raggiunto al 97%).
I sottoscritti organismi aziendali, vista la richiesta presentata lo scorso 29 novembre relativamente al modello organizzativo e alle figure professionali di filiale e sportello, rimangono in attesa di un riscontro urgente con convocazione dell’incontro richiesto.
Facendo seguito alla vostra con oggetto “art. 19 CCNL 31.3.2015” del 4 gennaio scorso ed alle informazioni a noi successivamente trasmesse per le vie brevi, evidenziamo la necessità di ricevere l’elenco completo aggiornato ai nuovi appalti e relative aziende con cui sono state effettuate stipule successivamente al 31 dicembre 2016.
In assemblea a Roma e a Milano con iscritti e simpatizzanti per ribadire le priorità dell’azione sindacale in azienda.
Noi eravamo assolutamente contrari all’ipotesi del contratto ibrido emersa nell’ambito della trattativa sul protocollo di “sviluppo sostenibile” del Gruppo ISP; lo abbiamo illustrato e scritto nel volantino dello scorso 19 dicembre. Altri come noi erano contrari, ritenendolo la classica crepa in grado di far deflagrare il contratto nazionale, col risultato di non avere più nella rete bancaria i dipendenti con contratto di lavoro subordinato, bensì gli agenti a partita IVA, pagati a provvigione, così come accade nelle assicurazioni.
Nell’ambito della trattativa sul “Protocollo di sviluppo sostenibile del Gruppo”, all’interno del pacchetto di incentivi al pensionamento volontario per coloro che matureranno il diritto entro il 2018, ISP propone per chi maturerà i requisiti pensionistici nel 2019 e 2020 la possibilità di chiedere il part time verticale “agevolato” (…)
A fine 2014 il sistema di valutazione delle prestazioni del Gruppo Intesa Sanpaolo era dato per finito, per questo l’azienda rifiutava di discutere le seniority segnalate come non corrette. Il sistema è invece ancora vivo e vegeto, anzi “energetico”, come recita il punto 4 delle Regole.