Archivio Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking
Come la precedente, e come la successiva che verrà, la recentissima fase aziendale, caratterizzata da cambi ed avvicendamenti nelle posizioni di top management, è stata descritta nei canali ufficiali come qualcosa di assolutamente notevole!
In questi giorni è in discussione il rinnovo del CCNL dei lavoratori in somministrazione. La CGIL è molto impegnata nella lotta per questo rinnovo e per affermare che a parità di lavoro deve corrispondere parità di diritti, retribuzione e continuità del lavoro
Il 5 ottobre scorso si è riunito il direttivo della RSA Fideuram di Roma. Diversi i temi affrontati in ambito aziendale e di Gruppo.
A pochi giorni di distanza dall’incontro di semestrale, nel quale non è stato anticipato nulla da parte aziendale, è stata comunicata a colleghe e colleghi dell’area BOS (Business Operational Support) una profonda riorganizzazione della struttura, che conta quasi 200 addetti.
Lo scorso 26 giugno abbiamo partecipato all’incontro semestrale per le aziende della Divisione Private. Nell’ambito della discussione abbiamo affrontato diversi temi, approfondendone alcuni in particolare.
Anni fa la Fisac Cgil non accettò e non firmò accordi per l’eliminazione del contratto integrativo aziendale dell’allora Banca Fideuram poiché essi contenevano, fra l’altro, l’eliminazione delle figure e dei percorsi professionali.
Il confronto da noi avviato con l’azienda ha assunto toni paradossali, come se il video-terminalista fosse una sorta di unicorno, un essere mitologico che forse è esistito, forse no, che qualcuno ha visto ma nessuno conosce.
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Intesa Sanpaolo ha comunicato in ABI la revoca della propria delega ad essere rappresentata dall’associazione che, per statuto, oltre alle attività di consulenza e informazione, rappresenta gli associati nel regolamento dei rapporti di lavoro, compresa la stipulazione di contratti collettivi, nei confronti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori
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Il lavoro e la conciliazione dei tempi di vita costituiscono uno dei pilastri essenziali del benessere equo e sostenibile. L’Istat chiarisce che la qualità del lavoro si sostanzia in termini di stabilità, reddito, competenze, conciliazione degli orari, sicurezza, partecipazione dei dipendenti alla vita d’impresa e soddisfazione oggettiva verso il lavoro.
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La nuova organizzazione del lavoro emanata dalla capogruppo, dopo cinque mesi di trattative infruttuose, prevede una serie di misure. A fronte del quadro complessivo, le affermazioni aziendali circa la conciliazione di vita personale e professionale, la motivazione delle persone, la promozione della salute e la prevenzione sanitaria risultano estremamente discutibili e contraddittorie.
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La Fisac Cgil di Fideuram continua a seguire con grande attenzione e preoccupazione l’evolversi della situazione conseguente all’individuazione di nuove aziende subentranti a Softlab Tech nella fornitura di servizi di application management ed help desk tecnologico
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Nel comunicato il riassunto sintetico dei fatti e cosa prevedono la Giurisprudenza e il CCNL sul tema degli appalti.
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Ogni iniziativa che coinvolga le rete di filiali e sportelli Fideuram rappresenta una fotografia impietosa della situazione lavorativa in cui si trovano ad operare colleghi e colleghe.
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La Fisac Cgil di Fideuram segue con preoccupazione l’evolversi della situazione conseguente all’esito della gara recentemente conclusasi, per l’individuazione del fornitore di application management.
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Lo scorso 13 ottobre si è svolto l’incontro semestrale della Divisione Private. In apertura l’azienda, anziché riprendere ed approfondire come promesso i temi già anticipati a luglio, ha fatto un rapido e generale accenno alla situazione per poi lasciare la parola alla parte sindacale.
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L’organico in Rete bancaria è ampiamente insufficiente a garantire la copertura pura e semplice delle postazioni di lavoro previste negli sportelli Fideuram
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Qualcuno dice “orizzonti non confini”, ma a noi sembra che i confini – peraltro arbitrari – siano ben presenti. Martedì 12 aprile sono stati bloccati all’ingresso dello stabile di piazzale Douhet, edificio interessato da ristrutturazione nell’ambito del progetto “Next Way Of Working”, l’RLS di Gruppo della Fisac accompagnato da altro RLS di altra sigla. La visita era stata preannunciata nei tempi di prassi alle competenti funzioni di Tutela Aziendale, ma agli RLS è stato impedito di accedere.
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Lunedì 4 aprile i delegati sindacali della Fisac delle aziende della Divisione Private si sono riuniti per fare il punto sulle priorità sindacali (ripresa del proselitismo, apertura della rappresentanza verso giovani e neoassunti, raccordo fra le varie realtà aziendali, contrattazione di secondo livello coerente col contesto lavorativo) analizzando temi e criticità presenti all’interno della divisione.
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Il 7 febbraio scorso abbiamo partecipato all’incontro semestrale per le aziende della Divisione Private, appuntamento atteso da tempo, unitariamente chiesto in ottobre. Abbiamo portato all’attenzione alcuni temi con l’obiettivo di confrontarci e apportare miglioramenti per chi lavora nella nostra azienda, in particolare: sistema incentivante; smart working; formazione; sviluppo professionale.
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Donna, madre, compagna, moglie, figlia, lavoratrice. Aggettivi che non qualificano semplicemente un ruolo, ma che rappresentano ancora oggi un deterrente nell’ambito lavorativo in tema di crescita professionale, inquadramenti, retribuzione.
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Il progetto Next Way Of Working inizia ad affacciarsi concretamente anche in Divisione Private ed in Fideuram. La capogruppo d’altronde era stata chiara: la pandemia è un’occasione da non perdere. Le piantine prefigurano spazi di lavoro “ottimizzati”, si starà più stretti e questo pone una serie di questioni relative alla vivibilità in termini di microclima interno.
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Lo scorso 10 giugno abbiamo partecipato ad un incontro che definire imbarazzante è poco. Avevamo atteso con fiducia e spirito costruttivo questo fondamentale momento di ascolto reciproco.
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Fideuram non vuole accettare di essere in torto e quindi ostacola in ogni modo l’applicazione della sentenza della Corte d’Appello di Roma che, condannando l’interposizione illecita di manodopera, ha stabilito che cinque addette ex Ceser impiegate per anni in ambito reception/segreteria/accoglienza a Roma, sono a tutti gli effetti dipendenti della Fideuram, ordinando alla banca di ripristinare i rapporti di lavoro e pagare gli arretrati di spettanza.
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Un’errata e tardiva reinterpretazione della disciplina fiscale da applicare alle prestazioni del Fondo di Solidarietà si è scaricata pochi giorni fa sugli ex bancari esodati in forza degli accordi che hanno regolato, in questi anni, i vari processi di ristrutturazione nel settore del Credito.
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Dopo che la Corte d’Appello di Roma, interpellata da Fideuram sulla vicenda, ha nuovamente dato ragione alle cinque addette ex Ceser impiegate per anni in ambito reception/segreteria/accoglienza a Roma, ci saremmo aspettati che l’azienda procedesse speditamente a ripristinare i rapporti di lavoro acclarati per sentenza. E’ vergognoso che, dopo oltre 60 giorni, ciò non sia ancora accaduto.
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L’accordo di Gruppo del 30 giugno scorso ha definito gli importi del Premio Variabile di Risultato, a fronte dei risultati 2020, programmandone il pagamento a maggio 2021 in tutto il Gruppo ISP
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Nel recente incontro di semestrale sono stati affrontati vari temi, in relazione alla gestione dell’emergenza coronavirus nelle aziende della Divisione, al progetto di nuovo modello di filiale/sportello, al riassetto logistico negli stabili delle sedi centrali e su altre problematiche aperte.
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Pandemia e lockdown fanno esplodere le disuguaglianze di genere. La crisi sanitaria, sociale ed economica sta colpendo duramente il lavoro femminile, ancora di più di quanto accadde nella crisi del 2008.
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Nei giorni scorsi è stata emessa dalla Corte d’Appello di Roma la sentenza che dichiara l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato tra Fideuram e cinque addette ex Ceser impiegate in ambito reception/segreteria/accoglienza a Roma, disponendo che la banca ripristini tali rapporti di lavoro.
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Care lavoratrici, cari lavoratori, a conclusione di un anno molto particolare e drammatico, cogliamo l’occasione per riepilogare per sommi capi la nostra attività di questi dodici mesi.
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