Da oggi la possibilità di prenotazione delle visite mediche volontarie e gratuite per la promozione della salute, viene estesa alle strutture sanitarie convenzionate nelle città di Firenze, Genova, Bari, Lecce, Forlì-Cesena, Lecco, Agrigento, Faenza e Taranto. Si ricorda, inoltre, che è già attiva nelle province di Milano, Torino, Roma, Napoli e Bergamo, di cui vi avevamo dato notizia qui.
L’iniziativa, rivolta al personale non qualificato come videoterminalista e quindi non ricompreso nella sorveglianza sanitaria obbligatoria (ex art. 41 del D.Lgs. n. 81/2008), è sempre aperta per accogliere ulteriori adesioni da parte degli interessati presenti nelle province già coperte.
Per partecipare al programma, avviato da luglio 2023 in favore dei colleghi della Capogruppo Intesa Sanpaolo, è necessario verificare in via preliminare la presenza dei requisiti abilitanti e quindi, compilare il form di adesione in #People > Servizi alla persona e welfare > Tutela della salute indicando, tra le varie informazioni, la provincia di preferenza e il centro convenzionato, tra quelli disponibili, senza alcun vincolo rispetto alla sede lavorativa o di residenza.
Entro pochi giorni dalla richiesta di adesione, gli interessati riceveranno una comunicazione dalla società InSalute Servizi con il voucher di accesso alla prestazione sanitaria contenente tutte le informazioni sul servizio (scadenza del voucher, struttura convenzionata prescelta, numero di telefono di riferimento per la prenotazione, indirizzo, ecc.). A seguito della ricezione di tale documento, sarà possibile prendere contatto con la struttura prescelta per prenotare l’appuntamento secondo le disponibilità.
La visita medica
La visita viene svolta dal medico sulla base di un protocollo aziendale condiviso e fornisce un inquadramento generale dello stato psicofisico della persona. In particolare, è prevista una prima verifica ortottica agli occhi e alla vista e, a seguire, l’esecuzione di controlli alla colonna vertebrale e agli arti superiori. Nel corso della seduta, verrà accertato, anche attraverso le domande previste nel questionario, la presenza di fattori di affaticamento fisico o mentale. Si rammenta che non è previsto lo svolgimento di esami specialistici.
Sulla base delle condizioni di salute riscontrate, il medico potrà suggerire gli accertamenti integrativi ritenuti più idonei e/o l’opportunità di richiedere la visita di sorveglianza sanitaria obbligatoria per la valutazione specifica da parte dei Medici Competenti di Gruppo di eventuali fattori di rischio che riguardano l’attività professionale.
Per chiarimenti o richieste di supporto (giustificativi e oneri, voucher e prenotazioni, form di adesione, ecc.) è possibile accedere a #People > Assistenza, scegliendo la categoria “#People – Servizi alla persona e welfare – Tutela della salute” e dettaglio “Visita medica volontaria per la promozione della salute”.
ciao, per il Veneto ed il Nord Est in generale non c’è una struttura convenzionata: sarà possibile nel prossimo futuro ?
grazie per la cortese risposta
L’iniziativa avviata, in via preliminare, in favore dei colleghi della Capogruppo Intesa Sanpaolo, è sempre aperta ad ulteriori adesioni.
La prima «fase pilota» che ha preso avvio il 13 luglio scorso, ha coinvolto i centri convenzionati nelle città di Milano, Torino, Roma, Napoli e Bergamo.
Dal 20 novembre, in aggiunta al network sopracitato, è possibile effettuare la prenotazione delle visite presso le strutture sanitarie presenti a Firenze, Genova, Bari, Lecce, Forlì-Cesena, Lecco, Agrigento, Faenza e Taranto.
L’estensione territoriale del network sanitario avviata nel 2023, verrà completata nel corso del 2024, tenuto conto della concentrazione delle presenze nelle varie sedi territoriali e secondo le modalità comunicate per tempo dalla banca.
ciao, grazie del riscontro, mi auguro che la Fisac sia puntigliosa con l’azienda perchè sia attivata una capillare rete di strutture convenzionate. Sarebbe utile che l’azienda, promotrice di questa e altre iniziative sulla salute dei lavoratori, se davvero interessata, sia aperta a concedere permessi retribuiti se non anche il rimborso chilometrico, visto che la distinzione tra addetto videoterminalista (a cui spettano visite periodiche) e comune dipendente che lavora quasi tutto il giorno al computer, ma non ha questa qualifica, è davvero minima, tenuto conto anche delle attività sempre più svolte in modalità agile da casa o da hub. Grazie