Ti ricordiamo che i contributi che il lavoratore versa nel Fondo Pensioni sono oneri deducibili dal reddito complessivo imponibile ai fini IRPEF nel limite massimo annuo di € 5.164,57.
Ai fini del computo del limite di € 5.164,57 si deve tener conto di tutti i versamenti che affluiscono alle forme pensionistiche, collettive e individuali e quindi anche:
- i contributi versati dall’azienda
- l’eventuale versamento del buono pasto;
- gli eventuali versamenti in piani previdenziali individuali;
- gli eventuali contributi versati a favore dei familiari fiscalmente a carico.
Sono invece escluse le eventuali quote di TFR versato al fondo pensione e l’eventuale utilizzo come Contribuzione aggiuntiva ai Fondi di previdenza complementare del PVR destinato a Conto Sociale.
Quindi, qualora vengano versati contributi superiori al limite di € 5.164,57, la parte eccedente non sarà deducibile e di conseguenza verrà assoggettata ad imposizione fiscale progressiva (scaglioni IRPEF). Quando il lavoratore andrà in pensione, la prestazione in capitale o rendita corrispondente a questi contributi non sarà più tassata. Per ottenere tale detassazione i lavoratori che hanno avuto una parte di contributi esclusi dalla deduzione fiscale, devono inviare al fondo pensioni, entro il 31 dicembre dell’anno successivo, un’autocertificazione (nella propria Area Riservata del sito del Fondo Pensioni è disponibile la funzione WEB) per evitare la doppia tassazione al momento dell’erogazione della prestazione. E’ comunque possibile comunicare al Fondo gli eventuali contributi che hanno superato il limite di deducibilità in un particolare anno, anche successivamente, purché ciò avvenga prima della chiusura della propria iscrizione.
Alla luce di tutto quanto sopra, è importante che i colleghi che hanno aderito all’offerta di Capitalizzazione della Cassa di Previdenza San Paolo verifichino se l’incremento della contribuzione aziendale derivante da tale scelta (incremento del 4% della retribuzione mensile che si somma al 3,5% già versato precedentemente e al circa 0,50% derivante dal cosiddetto “ristoro” della Contribuzione al Fondo Sanitario) non abbia determinato lo “sforamento” del limite di deducibilità € 5.164,57. In questo caso dovranno procedere all’autocertificazione di cui sopra per il 2018 ed eventualmente valutare una riduzione della propria contribuzione volontaria, effettuabile entro il 31 dicembre.
La materia fiscale relativa ai Fondi Pensioni è particolarmente complessa e articolata. Puoi approfondirla consultando la nostra Guida alla PREVIDENZA COMPLEMENTARE. Ricorda anche che i nostri sindacalisti sul territorio (qui trovi tutti i loro riferimenti) sono a tua disposizione per ogni chiarimento.
Quale è la decorrenza dell’incremento della contribuzione aziendale?
Decorrono retroattivamente dal 1 gennaio 2018, come avevamo specificato nelle faq del 7 dicembre dell’anno scorso
si vede da qualche parte in busta paga lo sforamento?
No. Per verificare i tuoi versamenti e quelli che l’azienda fa per te al Fondo pensioni devi andare sul sito del Fondo Pensioni. Devi entrare nell’area riservata e trovi il “RIEPILOGO DELLE ULTIME OPERAZIONI”. Subito sotto trovi “CLICCA QUI PER L’ELENCO COMPLETO”. Cliccando accedi appunto all’elenco completo e a questo punto puoi impostare il filtro per le operazioni del 2018. Dopo aver impostato il filtro vedrai il totale di quanto hai versato tu e quanto ha versato l’azienda. Devi sommare le due voci (non quella dell’eventuale versamento del TFR) e in questo modo saprai a quanto ammonta il tuo contributo a Novembre. Tenendo conto che mancano ancora i contributi di dicembre (stipendio e tredicesima) potrai farti un’idea molto precisa di quale sarà la tua contribuzione per il 2018 e valutare se e come modificare la tua contribuzione volontaria per il 2019.
Questa comunicazione avrebbe dovuto essere fatta per tempo, visto che ora non è più possibile intervenire sulla contribuzione volontaria per il 2018.
Mi spiace, ma stavolta avete “bucato”, non posso certo dirmi soddisfatto, visto che mi costerà diverse centinaia di euro…
Per l’autocertificazione: sarà da fare entro 31/12/2019 con i dati del C.U. sui redditi 2018?
La comunicazione è stata fatta per tempo. L’abbiamo fatta nelle faq del 7 dicembre dell’anno scorso, dedicandovi un domanda/risposta specifica. Peraltro non è che ci hai rimesso centinaia di euro. Le tasse che non potrai dedurre quest’anno, non le pagherai più in fase di prestazionedel Fondo (pensione integrativa o liquidazione che sia). E se ridurrai la tua contribuzione per l’anno prossimo, allo stesso modo pagherai le tasse sulla quota che percepirai in busta paga anzichè versarla al Fondo. I lavoratori dipendenti le tasse le pagano sempre, poiché sono trattenute alla fonte, ma non le pagano due volte sulle stesse cifre. L’unica quota esente è quella dei 5.164,57€ tutta quella eccedente viene tassata comunque: o subito o al momento del pensionamento, ma mai due volte.
Per l’autocertificazione dovrai prendere a riferimento i dati della C.U redditi 2018: c’è una casella apposita che riporta la quota eccedente.
Rimango perplesso: spero di sbagliare, ma la maggior imposizione odierna viene applicata ad aliquota marginale, mentre la tassazione dal Fondo è ad aliquota ridotta. Quindi rimangono centinaia di euro di differenza.
Per quanto riguarda l’adeguata informazione, visto che sono stati molti i colleghi che non hanno letto le due righe in fondo a una delle tante FAQ, posso affermare che forse meritava maggior enfasi ed una ripresa in occasione della finestra di luglio 2018.
Come dici tu, l’imposizione in busta paga avviene ad aliquota marginale, quindi non è che spostare in busta paga i contributi volontari non dedotti produce un risparmio fiscale. L’aliquota marginale è – per definizione – quella più alta possibile. Quindi in realtà spostare i contributi non dedotti in busta paga non produce alcun risparmuio fiscale rispetto a lasciarli sul Fondo Pensione. Il vantaggio non è in termini fiscali, ma in termini di ottenimento immediato di quote di salario che non vengono più destinate a previdenza, ma pagando le medesime tasse.
Quanto alla corretta informazione, è ovviamente sempre possibile fare meglio, ma alla questione Cassa di Previdenza sono state dedicate almeno sette news distinte nell’ambito 2017 – primo semestre 2018 e in tutte sono state richiamate le FAQ in questione. In queste FAQ alla questione in oggetto non sono state dedicate due righe, ma una specifica domanda/risposta in neretto.
Ok, grazie per il chiarimento.
Non avendolo fatto in passato, è possibile comunicare al Fondo i contributi non dedotti negli anni anteriori al 2017?
E’sempre possibile comunicare al Fondo gli eventuali contributi che hanno superato il limite di deducibilità in un particolare anno, purché ciò avvenga prima della chiusura della propria iscrizione.