Nell’incontro di venerdì 4 maggio è ripreso il confronto per la definizione del Premio Aziendale relativo al 2011. Nel precedente incontro dello scorso 5 aprile avevamo respinto in modo fermo la posizione con cui l’Azienda sostenne non esistessero le condizioni per l’erogazione del Vap.
A fronte di questa forte contrarietà la Banca ha modificato la sua impostazione e dato disponibilità al pagamento di un Premio inferiore del 35% rispetto al Vap dello scorso anno.
In alternativa, con opzione individuale, l’erogazione potrebbe avvenire con accredito dell’importo su un “Conto Welfare”, il che consentirebbe di portare la riduzione del Premio al 16%.
Abbiamo respinto in modo categorico la riduzione drastica proposta dall’Azienda, considerandola assolutamente non in linea con l’impegno e la professionalità espressa dalle lavoratrici e dai lavoratori, grazie ai quali si sono raggiunti risultati positivi della gestione operativa in un anno comunque difficile.
La nostra posizione è netta: il Premio dovrà essere in linea con quello erogato lo scorso anno. Il confronto proseguirà il prossimo 14 maggio.
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MA QUALE WELFARE!!!!!!
CHE LO DIANO AI DIRIGENTI E AI MANAGER IL CONTO WELFARE, AL POSTO DEI LORO ASSURDI COMPENSI.
NOI VOGLIAMO IL MERITATISSIMO PREMIO DOPO AVER DATO COME SEMPRE IL MASSIMO IN UN ANNO DIFFICILISSIMO, E L’AZIENDA SI FA MAI SENTIRE NEI MOMENTI DIFFICILI, SOLO QUANDO C’E’ QUALCHE PILLOLA AMARA DA MANDAR GIU’..
Proposta sicuramente inaccettabile e penalizzante, specialmente se sommata alle penalizzazioni del nuovo contratto.
Cosa ben più grave, però, è il totale silenzio riguardo ai colleghi usciti in fondo esuberi nei mesi scorsi, e che stanno ricevendo lettere dall’Inps che comunica loro l’impossibilità del pagamento dell’assegno, in mancanza di regole certe e del decreto attuativo.
Ancora più grave, è la situazione dei colleghi della parte “B” dell’accordo, che in questa situazione, stanno ricevendo le lettere dall’Azienda per uscire il 30 giugno prossimo, senza nessun tipo di tutela.
Possibile che non sia possibile sospendere l’uscita dei colleghi in mancanza di tutele?
E’ possibile incaricare un legale, in maniera collettiva, che diffidi l’Azienda dal procedere con i pensionamenti, essendo cambiata la normativa di riferimento?
Sarebbe molto gradito un Post dedicato a questo argomento, in quanto migliaia di colleghi sono in ansia e in balia di notizie molto spesso fuorvianti.
Saluti.