Pubblicato il – 19 Febbraio 2019


Un primo approfondimento (provvisorio) sulle possibili ricadute della riforma previdenziale sull’esodo ISP

Il Decreto-Legge 28 gennaio 2019, n. 4 “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nello stesso giorno, è in vigore dal 29 gennaio 2019. 

Il Decreto ha iniziato l’iter di conversione in legge in Parlamento che dovrà concludersi entro 60 giorni dall’entrata in vigore: le norme potranno quindi subire ulteriori modifiche nel corso del dibattito parlamentare. 

La Fisac/Cgil Nazionale ha comunque predisposto una prima illustrazione delle principali novità in tema di requisiti di accesso alla pensione con riferimento ai lavoratori del settore privato e con le specificità che derivano dal Fondo di solidarietà di settore sulla base delle indicazioni fornite dall’INPS nella circolare n. 10 del 29 gennaio 2019.

Abbiamo richiesto all’Azienda di verificare l’impatto del Decreto in modo da riconoscere pari opportunità di uscita a tutti i colleghi che avrebbero oggi i medesimi requisiti per accedere all’esodo (maturazione del requisito pensionistico entro il 31/12/2023), sia a coloro la cui domanda era rimasta in sospeso in attesa di verifica sia a chi non aveva in quel momento aderito all’esodo in non rientravano nei termini dell’accordo e della policy aziendale ma che ora potrebbe essere interessato.

Nell’incontro di mercoledì scorso, il COO ha dichiarato la propria disponibilità ad una verifica di compatibilità economica non appena sia chiaro e definito il quadro normativo, dopo la conversione in legge del Decreto stesso e i chiarimenti richiesti al Ministero del Lavoro in merito alle indicazioni fornite dall’Inps per la parte relativa al Fondo di solidarietà.