Il Decreto-Legge 28 gennaio 2019, n. 4 “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nello stesso giorno, è in vigore dal 29 gennaio 2019.
Il Decreto ha iniziato l’iter di conversione in legge in Parlamento che dovrà concludersi entro 60 giorni dall’entrata in vigore: le norme potranno quindi subire ulteriori modifiche nel corso del dibattito parlamentare.
La Fisac/Cgil Nazionale ha comunque predisposto una prima illustrazione delle principali novità in tema di requisiti di accesso alla pensione con riferimento ai lavoratori del settore privato e con le specificità che derivano dal Fondo di solidarietà di settore sulla base delle indicazioni fornite dall’INPS nella circolare n. 10 del 29 gennaio 2019.
Abbiamo richiesto all’Azienda di verificare l’impatto del Decreto in modo da riconoscere pari opportunità di uscita a tutti i colleghi che avrebbero oggi i medesimi requisiti per accedere all’esodo (maturazione del requisito pensionistico entro il 31/12/2023), sia a coloro la cui domanda era rimasta in sospeso in attesa di verifica sia a chi non aveva in quel momento aderito all’esodo in non rientravano nei termini dell’accordo e della policy aziendale ma che ora potrebbe essere interessato.
Nell’incontro di mercoledì scorso, il COO ha dichiarato la propria disponibilità ad una verifica di compatibilità economica non appena sia chiaro e definito il quadro normativo, dopo la conversione in legge del Decreto stesso e i chiarimenti richiesti al Ministero del Lavoro in merito alle indicazioni fornite dall’Inps per la parte relativa al Fondo di solidarietà.
scusate per capire. io sul sito Inps la mia pensione avevo maturazione pensione anticipata al 01/07/2024. ieri ci sono andato di nuovo e ho visto pensione anticipata al 01/12/2023. quindi ,in teoria, ci potrei rientrare.
grazie
E’ l’oggetto delle verifiche in corso. Non la tua situazione specifica, ovviamente, ma quella generale. La questione è che l’azienda sostiene che pur essendo cambiato il computo per la pensione anticipata, questo nuovo computo è intervenuto dopo la chiusura dei termini per la presentazione della domanda di adesione all’esodo. Peraltro sostiene anche che l’accoglimento di tali domande inciderebbe notevolmente sull’innalzamento dei costi già messi a bilancio per le necessarie coperture economiche. Al momento non abbiamo ancora trovato una soluzione condivisa e proseguiremo con le verifiche.
Gentilissimi avrei bisogno di un chiarimento . Avrò i requisiti per quota 100 a fine 2021 . Non sono potuto rientrare nel periodo dell’ultimo esodo . Anche il mio caso può rientrare nella verifica da Voi chiesta all’Azienda ?
Grazie mille
È prevista la possibilità di accedere al Fondo di solidarietà anche per il conseguimento della pensione anticipata quota 100, MA SOLO attraverso i criteri definiti da uno specifico articolo del Decreto-Legge (Art. 22). A decorrere dal 29 gennaio 2019 (data di entrata in vigore del D.L.) potranno andare in esodo attraverso il ricorso al Fondo i lavoratori che maturino quota 100 nel triennio 2019-2021 sulla base di specifici accordi sindacali che stabiliscano il numero di lavoratori da assumere in sostituzione di coloro che accedono alla prestazione.
Per essere più chiari, quota 100 NON è applicabile agli accordi di esodo antecedenti al 29 gennaio 2019. E Intesa Sanpaolo non ha intenzione di sottoscrivere un nuovo accordo.
Le verifiche che abbiamo chiesto all’azienda riguardano la possibilità di estendere l’accesso al fondo a coloro che maturano il diritto alla pensione in forma anticipata a causa della “sterilizzazione” della speranza di vita (5 mesi) e alla sua sostituzione con le finestre mobili (tre mesi). Tale sterilizzazione si applica ai diritti pensionistici in maturazione con le regole precedenti e quindi è applicata anche ai fondi sottoscritti prima del 29 gennaio 2019. E’ su questo punto che stiamo portando avanti le verifiche con l’azienda.
Bene.
Ma vorrei sapere: chi rientrava nei requisiti dell’accordo del 17/10/2017 e ha rispettato i tempi di richiesta di accesso nel fondo, in presenza di quanto da Voi riferito (anche se non definitivo, viste le eventuali modifiche sino alla conversione in legge), cosa si deve aspettare ?
Verranno almeno rispettati gli “scaglioni” inseriti nel detto accordo, ultimo dei quali quello del 30/06/2020 o verranno addirittura posticipati o, meglio, anticipati ?
Grazie.
Gli scaglioni sicuramente non verranno posticipati. Per quanto riguarda gli anticipi, fa parte delle verifiche in corso: vista però la mutabilità dei fattori in gioco (possibili variazioni del Decreto, ma anche “anticipi” del diritto pensionistico e conseguente possibile allargamento della platea), fare ora qualsiasi previsione è del tutto prematuro e azzardato.
Buongiorno, mio figlio nato nel 1992 ha conseguito la laurea nel 2017 ed in virtù delle agevolazioni attuali per il riscatto della laurea chiedo cortesemente se è possibile sapere quanto segue:
quale onere bisogna sostenere per il riscatto di ogni anno di università e, considerato che mio figlio è tuttora a mio carico non essendo ancora occupato, se è possibile dedurre dal mio reddito il relativo costo.
Ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti.
Non è possibile fornire in questa sede conteggi individuali. Devi rivolgerti a una Sede INCA del tuo territorio, eventualmente coinvolgendo il tuo sindacalista di riferimento.
questa opportunità si applicherebbe anche a chi, come me, ha 38 anni di contributi quest’anno e 62 di età l’anno prossimo?
Come abbiamo risposto più sopra, quota 100 NON è applicabile agli accordi di esodo antecedenti al 29 gennaio 2019 e Intesa Sanpaolo non ha intenzione di sottoscrivere un nuovo accordo.
Buonasera,
in merito alle possibile ricadute della riforma previdenziale sull’esodo ho letto la prima illustrazione e mi sono resa conto che probabilmente saranno salvaguardati i colleghi che sono entrati nel fondo entro il 31/12/2018, per il resto della platea saranno applicate le nuove finestre di uscita, il che implica che mancherà un periodo di contribuzione rispetto alle finestre di uscita precedenti con una riduzione dell’importo della pensione.
Non so se ho capito, se mi confermate
Si, è esatto. Viene “congelato” per tutti il calcolo della cosiddetta “speranza di vita” (5 mesi) e viene sostituito da una finestra mobile di tre mesi successiva alla maturazione del diritto. Questo comporta un pensionamento due mesi prima delle regole precedenti. Ma comporta anche la cessazione dei versamenti contributivi dal momento del raggiungimento del diritto pensionistico e quindi – nei fatti – 5 mesi in meno di contribuzione previdenziale rispetto alle regole precedenti. Questo almeno è quanto emerge dall’attuale impostazione del Decreto e delle Circolari INPS. Come precisato l’iter è ancora in corso e potrebbero intervenire ulteriori variazioni. Per questo abbiamo intitolato la news “Primo approfondimento provvisorio”.
Penso che sia discriminatorio trattare in maniera diversa il personale che ha aderito su base volontaria allo stesso esodo , in quanto anche chi attualmente è entrato nel Fondo non ha ancora raggiunto i requisiti pensionistici.
Credo che in questa fase il sindacato dovrebbe fare “voce unica” con l’Istituto nel tutelare il personale interessato sia per chi è entrato nel Fondo sia per chi deve accedere.
Spero e mi auguro che state lavorate anche in tal senso, anche in considerazione del fatto che è la prima volta che si verifica una riforma previdenziale in questi termini.
Le leggi, tantomeno quelle previdenziali, non sono oggetto di interpretazione, ma possono solo essere applicate. Quanto al fare “voce unica” con l’azienda, significherebbe chiedere l’applicazione delle nuove norme anche a chi è già in esodo (questo è quello che sta chiedendo l’azienda al Ministero e non il contrario) e ovviamente non è assolutamente nelle nostre intenzioni: chi è già andato in esodo non aveva possibilità di valutare gli impatti di riforme successive alla sua adesione ed è per questo che la disposizione INPS lo “salvaguarda”. Chi deve ancora aderire può valutare ed eventualmente non aderire. E’ un principio generale di garanzia di continuità delle normative dopo aver effettuato una scelta irreversibile.
Bisogna comunque tenere conto che si tratta di salvaguardie / penalizzazioni relativamente poco incidenti per i singoli eventualmente coinvolti. Una stima statistica sulle retribuzioni medie del nostro settore, calcola che l’applicazione delle finestre mobili (e la conseguente mancata contribuzione di 5 mesi) comporterebbe una penalizzazione sull’importo pensionistico tra i 30 e i 40 euro lordi annui. Ovviamente se tale penalizzazione risultasse non compatibile con le proprie valutazioni, verrà appunto garantita la possibilità di non adesione all’esodo.
Buon giorno, dal momento che la permanenza nel Fondo Esuberi viene ridotta per via del blocco dell’aspettativa di vita, con conseguente notevole risparmio di risorse da parte dell’Azienda, Vi chiedo se e’ nei Vostri piani primari, la richiesta fatta alla Banca, di sanare l’evidente disparita’ di trattamento rispetto ai colleghi ex Banche Venete, aprendo la possibilita’ di accedere al Fondo Esuberi anche a coloro che maturano il diritto al pensionamento INPS nel 2024, il tutto sicuramente senza aggravio di costi.(visto il numero comunque limitato di colleghi aventi tale diritto)
Come abbiamo avuto occasione di spiegare in coda a parecchi post nel momento di sottoscrizione dell’ultimo accordo di esodo, i colleghi ex Banche Venete hanno potuto usufruire di un esodo più lungo in quanto pagato con i soldi pubblici appositamente ed esclusivamente stanziati dal governo di allora a questo fine nell’ambito del salvataggio di tali ex Banche. La permanenza in esodo dei colleghi di provenienza Intesa Sanpaolo è invece completamente spesata a carico di Intesa Sanpaolo. Trattandosi quindi di due esodi distinti, con finalità distinte e con finanziamenti distinti, non è mai stato possibile fare un raffronto e tanto meno una commistione tra di essi.
Il nostro obiettivo primario per l’utilizzo dei risparmi derivanti da un’eventuale minor permanenza dei colleghi in esodo riguarda la sanatoria di tutte le posizioni “in sospeso” derivanti da richieste fuori termine, piuttosto che da diritti acquisiti successivamente alla scadenza dei termini per la presentazione della domanda di adesione. In ogni caso, una volta fissate definitivamente le regole da applicare agli esodi preesistenti (quindi post approvazione definitiva del decreto), e calcolate le eventuali ricadute positive in termini di risparmio, procederemo al confronto con l’azienda per la definizione della regole applicabili.
Comunque sia non ho capito molto.
Io ho firmato e spedito nei termini dell’accordo del 2017 la adesione all’offerta pubblica per l’esodo rientrando con i requisiti pensionistici nel 2023.
Vorrei solo sapere se e’ sicuro che andro’ via entro non oltre il 30/06/2020.
Gradirei una risposta. Grazie.
Si, è sicuro.
Vorrei esprimere tutto il mio disappunto per non avere ancora ricevuto notizie dall’Azienda in merito all’accoglimento della mia domanda di adesione all’esodo inviata in data 18 ottobre 2017! Basterebbe anche solo questa informazione da parte aziendale che invece latita. A chiedere anche la luna sarebbe carino che qualcuno ti dicesse se sei nell’elenco delle persone che devono uscire il 30 giugno 2019. Io, per esempio, “dovrei” essere in quella lista. Non mi basta sapere che l’azienda sta aspettando di capire l’impatto della nuova normativa pensionistica sugli esodi. Spiegatemi perchè ai Colleghi di Unicredit é già stato comunicato il calendario delle uscite e non è l’unica banca ad averlo fatto.
Tutte le domande presentate nei termini, e in presenza dei previsti requisiti pensionistici, sono state accolte. Se hai dei dubbi, puoi chiedere una verifica tramite la tua struttura sindacale. Il nostro accordo prevede esplicitamente una data di uscita predefinita che è giugno 2020: questa data è anticipabile su decisione aziendale, utilizzando il criterio della maggior prossimità del diritto pensionistico. L’azienda comunica le effettive anticipazioni circa due mesi prima delle date delle “finestre” anticipate.
In merito alle uscite riferite all’esodo, se mi ricordate i tempi di comunicazione al lavoratore da parte dell’azienda. Grazie
Circa un paio di mesi prima.
Ho verificato i miei requisiti pensionistici che sono passati dal 01/08/2023 al 01/02/2023, evidentemente per effetto del blocco dell’aspettativa di vita da parte dell’ultima legge di bilancio.
Tant’e’.
Ai fini dell’ entrata nel fondo esuberi dovrebbero essere riconsiderate le date previste per gli scagioni a venire.
Buongiorno, volevo chiedere se ci sono degli sviluppi circa le ricadute della riforma previdenziale sull’esodo.
Non ancora. Al momento l’azienda sta procedendo alla definizione delle liste uscite per la finestra di Esodo di giugno 2019 sulla base delle finestre INPS “a vecchio”, sempre in attesa delle disposizioni ufficiale sull’applicazione delle nuove previsioni in tema di Previdenza.
Buongiorno, ormai è passato quasi un mese e mezzo da questo primo approfondimento, non c’è stata più nessuna novità? Grazie
Purtroppo non siamo né noi, né l’azienda a poter imporre all’INPS i suoi tempi di risposta. E fino a che non vi sarà certezza sulle modalità applicative della “speranza di vita” per chi è andato in esodo il 1 gennaio 2019 non si avrà la misura certa dei “risparmi” da spendere nell’accordo di verifica dell’esodo.
L’unica “evoluzione” in corso al momento sulla questione esodi è la conferma della finestra di esodo di giugno 2019, con l’applicazione delle regole “a vecchio”, ragion per cui stanno ricevendo le mail di convocazione alle conciliazioni i colleghi che hanno fatto domanda e con finestra INPS “a vecchio” a settembre 2022.
buondì. solo fino a settembre 2022 ? Ho sentito qualcuno che aveva finestra “a vecchio” ottobre 2022 ed ha ricevuto la comunicazione.
Settembre 2022 è la data che ci è stata comunicata informalmente prima dell’avvio dell’invo delle convocazioni alle conciliazioni. Sarà possibile fare una verifica puntuale solo al termine dell’invio di queste mail.
Buongiorno, quindi mi sembra di capire che, per la finestra del 30/06/2019, le mail possano ancora arrivare?
Assolutamente si. Al momento ne è arrivata solo una parte, e tendenzialmente nemmeno quella complessivamente più grande.
Buongiorno, per la finestra del 30/06/2019, indicativamente, le convocazioni che potrebbero ancora arrivare, saranno destinate a chi matura entro settembre 2022 o andranno oltre?
Entro settembre 2022, “a vecchio”, ovvero senza tener conto degli antici derivanti dalla cancellazione degli allungamenti collegati alla “speranza di vita”.
Buongiorno, io ho inviato domanda per l’esodo il 6/4/2018 in quanto la mia finestra era stata anticipata al dicembre 2023 e ho ricevuto la mail di avvenuta ricezione. Ho inoltre telefonato al personale e mi hanno confermato che la domanda era stata accolta. Alla luce dei nuovi fatti è confermata la mia possibilità di uscita entro il 30/6/2020?
L’azienda aveva “accolto informalmente” le domande tardive presentate non oltre maggio 2018. Dopo tale data non aveva accolto nemmeno informalmente domande tardive. L’introduzione delle finestre mobili, la cancellazione degli allungamenti collegati alla speranza di vita e i conseguenti risparmi aziendali (ancora da quantificare con precisione, come da risposte precedenti) porteranno a un nuovo accordo per definire le modalità di accettazione formale e certificata delle domande successive alla scadenza dei termini previsti nell’accordo iniziale. Alla luce di quanto sopra, una risposta formale e definitiva sarà possibile solo dopo il nuovo accordo, ma la tua “situazione” può considerarsi molto tranquilla.
ma quali soni indicativamente i tempi di questo nuovo accordo ?
Come abbiamo risposto precedentemente, anche in coda ad altre news, dipende da quando l’INPS renderà disponibile l’interpretazione autentica e definitiva sulle normative da applicare a coloro che sono andati in esodo al 1° gennaio 2019. Da tali normative dipende infati la misura precisa dei “risparmi aziendali” da utilizzare nell’accordo che dovrà essere sottoscritto. Immaginiamo che la risposta dell’INPS non tardi ancora molto, ma ovviamente non è nelle nostre disponibilità fornire una data certa.