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Il 17 maggio è stata la giornata mondiale contro l’omotransbifobia. La legislazione del nostro paese purtroppo è ancora molto arretrata su questo tema, a partire dal fatto che l’Italia è tra i pochi Paesi a non avere ancora una legge ad hoc contro la violenza verso l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Anche sul piano dei diritti esigibili il quadro legislativo è ancora carente e non garantisce il pieno accesso a tutti i diritti alle famiglie “non tradizionali”.

In questo contesto, considero un grande successo l’accordo che è stato sottoscritto ieri in ISP che tramite una ridefinizione del concetto di “figlio” e di “padre” garantisce a tutti colleghi e colleghe il pieno accesso a tutti i permessi che la legge non riconosce ancora ai nuclei familiari uniti civilmente o sulla base di convivenza, al di là del genere dei componenti il nucleo familiare. In forza di questo accordo sarà ISP a farsi carico non solo dei permessi aggiuntivi e delle provvidenze economiche derivanti dalla contrattazione di secondo livello, ma anche dei permessi non riconosciuti dalla legge.

Tutto questo è stato possibile grazie alla capacità di ascolto e alla volontà di intervento della FISAC e delle altre Organizzazioni sindacali e alla disponibilità e apertura aziendale verso questa tematica, come testimoniato anche dalla recente nascita della comunità ISPROUD (di cui faccio appunto orgogliosamente parte), la community aziendale di persone LGBTQ+ e di colleghi “supporter”.

Come annunciato qui, sarò in ferie per tre settimane e quindi aggiornerò nel dettaglio le guide relative alla conciliazione (Permessi, Banca del Tempo, Maternità e Paternità) al mio rientro (dopo il 12 giugno), ma ho voluto condividere fin da subito con tutti voi la mia personale soddisfazione per questo ulteriore importante passo in avanti per il pieno riconoscimento di tutti i diritti a tutte le persone, indipendentemente dalle loro scelte affettive, di orientamento sessuale o di identità di genere.

A presto.

Claudia Stoppato

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