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INCONTRO DI TRIMESTRALE REGIONALE

AD OGGI  SOLO BUONI PROPOSITI…

 

In data 23 febbraio u.s. si è svolto  a Como l’incontro trimestrale  della regione Lombardia: erano presenti il  direttore  regionale Graziano, il responsabile regionale del personale Giacomini, il direttore commerciale Imprese Cappellari,  Stefano Tura in rappresentanza delle  relazioni sindacali e le organizzazioni sindacali delle aree del  territorio.

L’incontro è stato aperto da Graziano, che  ha fatto una breve  panoramica sui dati relativi al 2017, mostrando soddisfazione per i segmenti retail e personal e segnalando invece  le difficoltà incontrate dal segmento imprese, che però a gennaio ha fatto registrare segnali di recupero.

E’ intervenuto successivamente Cappellari  che, nuovo nel ruolo,  ha colto anche  l’occasione per presentarsi.   Ha definito incoraggianti i risultati  molto importanti realizzati a gennaio, ancorchè febbraio  abbia già   mostrato  segni di rallentamento.   Ci ha inoltre  informato di aver creato una casella specifica per comunicazioni dirette in caso di necessità e che ogni lunedì sarà erogata una pillola del  “sapere ” utile a sviluppare  maggiore  conoscenza e coinvolgimento.

Le funzioni aziendali  hanno costantemente   sottolineato il grande valore che rappresentano  le risorse umane   e  la centralità che rivestono  nel Piano d’impresa,  presentato  ad inizio febbraio  ed  inviato  a tutti  i dipendenti del gruppo ISP  personalmente  da Messina.

A dimostrazione  che  questo sentimento non viene solo enunciato,  è stato citato  il programma di visite  previste  in tutte le filiali:  c’è la volontà, da parte del direttore Regionale, di incontrare tutti i 500 direttori della Lombardia  entro l’anno;  e, da parte di Cappellari , per le filiali imprese, entro marzo.

Terminati gli interventi da parte dell’azienda, le organizzazioni sindacali hanno espresso  immediatamente  grande preoccupazione  in merito agli obiettivi sfidanti del piano industriale,  che avranno un grande impatto  su una rete già in grande sofferenza.

Abbiamo  evidenziato come il  rinnovato dialogo che si vuole promuovere  sia soprattutto una grande responsabilità  prima ancora di   essere di per sé  un’ iniziativa lodevole,   perché  deve avere l’obiettivo di fornire reali risposte ai bisogni  dei colleghi e delle colleghe, che richiedono da ormai troppo tempo serenità,  strumenti  e preparazione, proprio    per poter affrontare con le energie necessarie un periodo  che si preannuncia molto impegnativo.

Riteniamo  urgente un  salto di qualità  da parte dell’azienda,  che  metta davvero al centro la persona, finora sacrificata all’unica ragione del risultato,  e trasformi  in buone politiche commerciali  il   pressing psicologico  condotto  attualmente  con metodi  “ fai da te”,  spesso poco rispettosi e  non conformi a quanto convenuto negli accordi sindacali , ampiamente  ignorati.  Minacce velate, ipotesi di trasferimento disagevoli  nei confronti dei  colleghi  devono cessare, perché non più tollerabili.

Consideriamo inoltre necessario  il rispetto delle regole da parte di tutti, capi compresi: il raggiungimento degli obiettivi non può e non deve in alcun modo giustificare deroghe alle policy aziendali e tantomeno alle norme di legge; le iniziative commerciali devono inserirsi nel medesimo contesto e non essere frutto di fantasiose e personali iniziative.

Abbiamo inoltre  richiamato l’azienda a compiere  scelte più coraggiose  in presenza  di comportamenti vessatori e poco “empatici”  da parte di responsabili, che minano  una dignitosa e necessaria convivenza. L’Azienda si è dichiarata pronta a svolgere il suo ruolo laddove verranno evidenziate tali criticità.

Invitiamo pertanto  i  colleghi e le colleghe a denunciare le realtà  dove sono presenti  condotte riprovevoli, nello spirito di superare il disagio e migliorare i rapporti, condizioni  basilari  per  raggiungere i risultati auspicati.

 

In questo incontro Il tema delle pressioni commerciali, che contribuiscono in modo determinante a creare la pesante atmosfera che si respira nelle filiali, ha avuto ancora   una maggiore risonanza proprio in virtù dell’ambizioso piano industriale che prevede riduzione e rinnovamento del personale e un forte sviluppo di un’infrastruttura digitale.

 

I numeri sono molto esplicativi.

 

  • 9. 000 uscite volontarie, di cui 1.500 già al 31/12/2017 ed ulteriori 3.300 entro il 31/12/2018.

 

Di queste, 6.500 riguardano colleghi che hanno aderito all’esodo, di cui 853 appartenenti alla Regione Lombardia.

 

  • 1.100 chiusure di filiali tra il 2018-2021;
  • 1.650 nuove assunzioni (di cui 500 con contratto misto);
  • 5.000 colleghi che seguiranno un percorso di riconversione verso attività di maggiore valore aggiunto.

 

Molte filiali ed uffici di direzione saranno pertanto messi a dura prova; inoltre si sconterà la mancata formazione di alcune figure specialistiche, tra cui gli addetti ufficio estero, necessità da molto tempo sollecitata .

 

Non conosciamo ancora come si andrà a riorganizzare ogni singolo territorio per permettere il funzionamento della banca,  salvo l’integrazione del personale  proveniente dalle banche Venete, che però ha una distribuzione disomogenea nella Regione.

 

L’attività di vendita dei prodotti assicurativi, obiettivo cardine del piano di impresa, che prevede ad es. nel ramo danni un incremento dei premi di oltre 6 volte a fine 2021 ,   mette in seria difficoltà i colleghi che non posseggono l’adeguata formazione: l’azienda ritiene di  risolvere  il problema approntando  un team  di specialisti  in loro sostegno e la costruzione di una  rete di post vendita. Ci risulta che in regione siano stati individuati 20 profili  e che, in alcune aree, siano stati attivati incontri con  i colleghi delle filiali.

 

Altre iniziative   del Piano coinvolgono  l’ambito del credito deteriorato , ad esempio  il  progetto “pulse”, che    punta a creare un’ unità interna  centralizzata dedicata alla gestione dei crediti retail deteriorati, attualmente svolta in filiale , con 1000 persone entro il 2021,  e di cui  abbiamo sollecitato informativa.

 

Rispetto invece al progetto sui Non Performing  Loans (NPL), al centro del dibattito attuale,  il sindacato ha già richiesto chiarezza sui contenuti e sulla natura dell’operazione, ribadendo  la totale contrarietà ai processi di esternalizzazione.

 

Altri punti trattati:

 

  • Mifid II:  esigenza di approfondire  la materia, che ha importanti risvolti nella attività di vendita e che pone vincoli più stringenti e  grande attenzione  per i  colleghi  inseriti nel percorso  formativo e che operano  temporaneamente  in regime di supervisione;
  • Mutui dipendenti: abbiamo denunciato i ritardi nell’erogazione dei mutui dipendenti ( quasi 4 mesi), richiedendo ripristino tempi più congrui. Noi siamo dipendenti di banca e diventa imbarazzante  giustificare  alla controparte  (venditore e agenzia)  tempistiche così dilatate.  I clienti godono di  tempi  assolutamente più brevi ed hanno  la possibilità di interloquire (e non vengono “bloccati” con l’invio di un ticket, che per di più  non possono  fare in prima persona);
  • Provvedimenti disciplinari: abbiamo richiesto all’azienda di giudicare con meno “severità” i colleghi che sono stati, loro malgrado,  vittime di una vera e propria  truffa;
  • Difficoltà operative/commerciali/formative  nelle filiali coinvolte negli accorpamenti.

 

Prima del termine della riunione, i colleghi della sicurezza ci hanno fornito i dati sulle rapine che,   nel 2017, nella nostra Regione sono stati pari a zero, mentre i furti (Bancomat) sono stati pari a tre ( 3 consumati e 1 tentato).

Ci è stato anche comunicato che sono state individuate alcune filiali, in cui verranno testate procedure di posizionamento delle videocamere in merito ai controlli a distanza, art. 4 L.300, modificato dal Job Act, previa comunicazione agli RSA in loco e ai preposti.

 

Infine, sarà pubblicato nel mese di marzo un vademecum contenente alcune regole di prima azione per fronteggiare eventuali comportamenti aggressivi  da parte dei clienti.

 

Alla luce di quanto richiamato, il nostro impegno sarà di vigilare con il massimo impegno sulle prevedibili ricadute del piano di impresa, che richiede ai lavoratori e lavoratrici uno sforzo davvero inedito.

 

Como, 06 marzo 2018

 

COORDINATORI TERRITORIALI  REGIONE  LOMBARDIA

FABI    FIRST/CISL  FISAC/CGIL  UILCA  UNISIN

Trimestrale regione Lombardia

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