L’estate sta finendo, i colleghi e i clienti rientrano dalle ferie, e mentre sbiadiscono i ricordi, tornano chiari anche i volti abbronzati, i report da compilare e i budget da raggiungere, mentre Direttori di Area e di Filiale, se le ferie le hanno fatte, non sembrano averne tratto alcun beneficio.
E nonostante l’aria frizzante ci accompagni ormai ogni mattina andando in filiale, si prepara un autunno più caldo che mai: le pressioni commerciali infatti non solo non sono andate in ferie, visto che il 17 di agosto è stato richiesto a molti gestori il rispetto dei 6 appuntamenti in agenda, ma con la calura estiva hanno subito una subdola metamorfosi, trasformandosi in “pressioni psicommerciali”.
forse i nostri “capi” dovrebbero leggere il libro “mondo nutella”, disponibile in free18 nel 2015, storia di un Azienda che opera esattamente come ci si auspicherebbe per ISP e che “nonostante questo” ha successo. Non a caso un posto di lavoro in Ferrero è tra i più ambiti in Italia
CARI AMICI DEL SINDACATO, E’ VERO QUELLO CHE SCRIVETE, ALTRO CHE, BE ALLORA FATEVI/FACCIAMOCI SENTIRE DELL’AZIENDA, CHE DITE 2 ORE DI SCIOPERO, PERCHE’ NO. VI SIETE GIA’ FATTI FRAGARE IL “VAP” C’E’ UN PIANO INCENTIVI RIDICOLO… MI SEMBRA ORA DI FARE E NON SOLO DI SCRIVERE. CIAO A TUTTI:
Crediamo che il volantino sia molto chiaro sul “fare”. Abbiamo proposto tre diverse iniziative concrete:
– utilizzare in prima persona la casella “iosegnalo”
– fornirci elementi per poter utilizzare la casella “iosegnalo” come referenti sindacali
– informarci degli specifici episodi di pressioni che si verificano in modo che possiamo intervenire concretamente su chi li mette in atto e sui loro superiori gerarchici.
Quindi tre azioni concrete, delle quali due non espongono nemmeno i colleghi.
Le pressioni commerciali sono certamente il frutto del clima generale aziendale, ma da un punto di vista “normativo” sono comportamenti sbagliati che vanno contro le policy e perfino un accordo già sottoscritto dall’azienda che li vieta. Uno sciopero quindi sarebbe semplicemente uno strumento inefficace. Si sciopera per ottenere un accordo, ma sulle pressioni l’accordo c’è già ed è anche piuttosto dettagliato. Quindi bisogna intervenire direttamente nei casi in cui questo accordo viene violato. Ti assicuro che a fronte di qualsiasi segnalazione dei colleghi interveniamo sempre e riusciamo a ottenre dei risultati. Certo in molti casi risultati provvisori, che devono essere mantenuti e ripresi nel tempo. Ma comunque risultati concreti ed efficaci sui casi specifici, cosa che – rispetto a questo argomento – nessuno sciopero potrebbe garantire.
Quanto a VAP e Sistema incentivante. Ognuno ha il sacrosanto diritto di valutare secondo i suoi parametri, e ci mancherebbe. Un parametro potrebbe essere quello che accade in una qualsiasi della altre aziende del settore. In nessun altra sono state contrattate cifre nette garantite per tutti come quelle del LECOIP e un sistema incentivante che prescinde in toto a qualsiasi effetto dai risultati individuali e premia unicamente i risultati di Gruppo, Divisione, Filiale. Certo questo può anche essere uno dei motivi per cui l’azienda combatte nominalisticamente le pressioni e poi le tollera nei fatti. Se i soldi del sistema incentivante fossero calcolati sul venduto individuale, è probabile che la tentazione delle pressioni sarebbe inferiore. Anche per questo non ci servono iniziative generiche, ma interventi sulle iniziative (distorte) specifiche.