In questi giorni ci sono pervenute alcune richieste in merito all’uscita per pensionamento incentivato con l’opzione donna.
Ricordiamo che fino a qualche mese fa c’era la possibilità di considerare queste richieste di pensionamento come adesioni tardive al vecchio accordo sui pensionamenti incentivati, con conseguente erogazione del 75% della RAL come incentivo. Incentivo che al momento (essendone scaduti i termini) non è più disponibile.
Tuttavia, non appena saranno delineati i contenuti della Legge di Bilancio dello Stato per il 2017, il cui iter parlamentare dovrebbe iniziare prima del referendum istituzionale, è prevedibile l’apertura del confronto su solidarietà espansiva volontaria e sull’incentivazione di uscite per pensionamento ovvero solo per coloro che in qualche forma hanno già maturato il diritto a pensione (è fondamentale ricordare che l’Azienda continua a ribadire che nell’attuale Piano Industriale esclude uscite con Fondo esuberi).
Nel confronto ribadiremo la richiesta di riapertura delle incentivazioni al pensionamento finalizzate all’incremento delle assunzioni.
Riguardo l’opzione donna (che come noto è una forma di raggiungimento del diritto a pensione e non ha nulla a che vedere con gli esodi), purtroppo, c’è un po’ di confusione sia all’interno dei patronati che in alcune sedi Inps. Vi confermiamo che è possibile, avendo maturato i requisiti per l’opzione donna, andare in pensione in qualsiasi momento, anche nei prossimi anni. La nota Inps 145949/2015 – pubblicata in risposta ad un quesito posto dai patronati – ha ammesso al pensionamento anticipato anche coloro che, avendo maturato i requisiti sopra esposti in tempo utile per l’accesso al regime, presentino domanda successivamente alla scadenza del regime opzionale (in applicazione del cd. principio della cristallizzazione del diritto a pensione). Ciò significa, pertanto, che una lavoratrice che ha raggiunto i requisiti sopra descritti entro il 2015 mantiene la possibilità di accedere all’opzione donna anche successivamente al 31 dicembre 2015, ad esempio nel corso del 2016 o del 2017.
Potrebbe quindi essere opportuno che le colleghe che avessero maturato il requisito e che fossero interessate all’opzione donna, pazientino ancora qualche mese per verificare la possibilità di beneficiare delle eventuali incentivazioni.
Ricordiamo anche che per tutti gl iapprofondimenti sull'”opzione donna”, potete consultare anche la nostra
Guida alla Previdenza Generale
Sull’opzione donna il ministro Poletti ha dichiarato che non essendo stato utilizzato tutto lo stanziamento (200 milioni di euro) , probabilmente questa forma di uscita sarà prorogata.
Questo significa che sarà allargata la fascia anche ai 57 anni/35 di anzianità compiuti nel 2016?
Premesso che stiamo parlando di IPOTESI, e quindi ammesso e non concesso che il provvedimentio venga prorogato, questo significherà che chi maturerà nel 2016 i requisiti che saranno previsti nel decreto di rinnovo potrà accedere al pensionamento secondo le regole previste nel decreto stesso. Ovviamente quali saranno tali requisiti lo si saprà solo nel momento del varo del Decreto. Tanto per fare un esempio, i requisiti previsti nel 2015 erano 35 anni di anzianità / 57 anni di età, ma già nel 2016 erano 35 anni di anzianità / 57 anni e 3 mesi di età, quindi con innalzamento di 3 mesi. Questo spiega come ad oggi si possano fare solo ipotesi di massima.