Come avete visto dai numerosi comunicati, alla fine dell’anno scorso non è stato possibile raggiungere un accordo collettivo su SW e Flessibilità. Il sindacato aveva posto 4 punti irrinunciabili per un accordo:
- Coinvolgimento differenziato ma “reale” di tutti i colleghi.
- Riduzione della discrezionalità aziendale nella concessione e pianificazione delle flessibilità per consentire una vera conciliazione dei tempi di vita – lavoro.
- Riconoscimento del buono pasto sia per il suo valore economico, sia come elemento di riconoscimento della piena dignità della prestazione in SW che è lavoro a tutti gli effetti e come tale deve essere trattato.
- Individuazione di metodologie che garantiscano una reale possibilità di disconnessione al termine dell’attività lavorativa.
Questi 4 punti sono al contempo unificanti (riguardano tutti i colleghi) e qualificanti (garantiscono una fruizione della nuova modalità lavorativa in un reale equilibrio delle diverse esigenze di azienda e colleghi). Purtroppo l’azienda non si è dimostrata disponibile su nessuno di questi punti (è stato scritto dettagliatamente in vari comunicati e quindi non riproporremo qui le stesse argomentazioni) e quindi non è stato possibile raggiungere un accordo.
L’azienda, come noto, ha allora deciso di proporre ai colleghi un accordo individuale. Alcune condizioni di questo accordo sono diventate di maggior favore rispetto alle proposte iniziali o alle condizioni precedenti, – questo soprattutto grazie alla dura negoziazione che è stata portata avanti per 5 mesi dal sindacato – e perciò anche se l’impianto nel suo complesso risulta fortemente squilibrato sulle esigenze aziendali e quindi impossibile da sottoscrivere collettivamente è giusto valutare la convenienza personale di adesione individuale.
Per fornirvi il maggior numero di informazioni utili a questa scelta, oltre a quanto già analizzato nelle comunicazioni precedenti, vi diamo alcuni aggiornamenti che abbiamo avuto modo di approfondire in questi giorni.
- L’adesione al 4×9 è indipendente dalla sottoscrizione dell’accordo individuale sullo SW. Può essere fatta in Rete nelle 12 filiali sperimentali e in tutte le Direzioni anche da chi decide di non aderire all’accordo individuale sullo SW.
- Il passaggio da 4 a 6 giorni di formazione flessibile in Rete vale per tutti i colleghi, anche per chi decide di non aderire all’accordo individuale sullo SW. In ogni caso le giornate di Formazione flessibile sono aggiuntive rispetto al plafond delle giornate di SW
- La flessibilità individuale in ingresso tra le 7,00 e le 10,00, fatto salvo che deve essere compatibile con le esigenze di servizio, non ha alcun collegamento con l’adesione all’accordo individuale sullo SW.
- Per i Part time che decidono di aderire all’accordo Individuale SW il riproporzionamento delle Giornate massime di SW fruibili passa al 50% del loro orario individuale.
- Non sono previsti riproporzionamenti delle giornate massime di fruizione di SW per lunghe assenze (tipo maternità, aspettative, lunghe malattie, ecc.) e nemmeno in caso di fruizione delle SVL né per chi aderisce, né per chi non aderisce all’accordo individuale SW. Ovviamente valgono i diversi limiti a seconda che si applichi l’accordo 2014 (massimo 8 giorni al mese) o l’accordo individuale (massimo 120/140 giorni annui).
- L’indennità sotto forma di Buono pasto di 3€ per ogni giorno di SW viene erogato indipendentemente dalla sottoscrizione dell’accordo individuale.
Poi, oltre alle informazioni tecniche, vogliamo anche sottolineare alcuni aspetti più gestionali e certamente non meno importanti.
L’adesione al 4×9 (sia in Direzione che nelle filiali sperimentali di Rete) è connotato da una fortissima discrezionalità aziendale: viene valutato in prima battuta se accogliere o respingere del tutto l’adesione e anche in caso di accoglimento la programmazione deve comunque essere “concordata” con il responsabile. A questo proposito è importante sottolineare come la pianificazione concordata non possa trasformarsi nell’arbitrio unilaterale del responsabile e come siano da respingere da subito alcune interpretazioni fantasiose secondo le quali non sarebbe possibile fare più di una settima corta al mese, oppure che il giorno di riduzione debba essere deciso autonomamente dal responsabile.
Allo stesso modo va considerato che il diritto minimo di un giorno al mese in corso di sperimentazione in circa 200 filali NON riassorbe in alcun modo la possibilità gestionale di ottenere un accesso allo SW di più giorni al mese anche in filiale. Anzi, l’azienda stessa ha scritto nella sua presentazione delle nuove iniziative in tema di SW che “i colleghi di filiale potranno avere più giorni di SW rispetto a prima”. Questo è un passaggio fondamentale ed è molto importante che i colleghi interessati allo SW lo richiedano anche in filiale, per verificare se siamo di fronte a una semplice affermazione propagandistica e autocelebrativa o a una vera disponibilità aziendale a modernizzare il suo approccio all’attività di filiale sia con il pubblico che di back office.
In ogni caso invitiamo tutti i colleghi, sia di Filiale che di Direzione a contattare i Sindacalisti della FISAC per garantirsi una gestione meno arbitraria e più vicina alle loro esigenze di SW, 4×9, flessibilità in ingresso.
La sensazione è che vi siate impuntati sull’estensione alla rete dello SW anche se di difficile attuazione pratica causando l’irrigidimento dell’azienda su altri punti su cui forse c’era più spazio di trattativa. Mi riferisco al contributo per la connessione da casa e al riconoscimento di un buono pasto pieno. La conseguenza è quella che abbiamo sotto gli occhi. Siamo stati scavalcati dall’azienda e abbiamo fatto una sonora figuraccia. Purtroppo noi iscritti da anni siamo ormai meri spettatori di decisioni che vengono prese altrove.
Non siamo stati preventivamente coinvolti nelle discussioni sulla piattaforma da proporre all’azienda (ma questa non è una novità) così non abbiamo potuto manifestare le nostre idee.
Una volta battuti dall’azienda non siamo stati invitati a confrontarci insieme sulle cause del fallimento e a valutare la possibilità di attuare iniziative di protesta.
Le belle parole e i comunicati, per quanto utili e ricchi di informazioni, non bastano! Il ricorso all’assemblea, l’incontro con il sindacalista e la discussione con gli iscritti devono tornare ad essere elementi fondanti della vita sindacale ma a guardare la gestione di questi ultimi anni queste sono parole che sembrano essere passate di moda. Grazie per l’attenzione.
Ciao Stefano,
sono Claudia Stoppato, una delle coordinatrici di Torino che ha scritto questo volantino.
Come abbiamo scritto varie volte, non solo in questo comunicato, l’azienda non si è dimostrata disponibile su nessuno dei punti che erano alla base della trattativa. Questo e non altro non ha reso possibile condividere il testo di accordo. Il fatto che non ci fossero disponibilità su nessuno di questi punti qualificanti. Non è che il testo non è stato sottoscritto solo perché non ci fosse un sufficiente coinvolgimento delle filiali o solo perché mancasse il ticket. Non è stato sottoscritto perché mancava sia il coinvolgimento delle filiali, sia il buono pasto (e altri ristori), sia una minore discrezionalità, sia una sufficiente garanzia di limitazione dell’orario di lavoro.
Senza questi punti, l’accordo pur migliorativo in alcuni aspetti rispetto a quello del 2014, risulta comunque fortemente squilibrato sulle esigenze aziendali e quindi non tale da poter essere sottoscritto sindacalmente. È importante sottolineare che stiamo parlando delle esigenze di tutti i colleghi. Se i colleghi di Direzione pensano che l’accordo non si sia sottoscritto solo perché riguardava troppo marginalmente la Rete, sbagliano: non è stato sottoscritto perché anche in Direzione lo SW così com’è concepito dipende totalmente dalle discrezionalità dei singoli capi, è sottopagato e non garantisce una sufficiente separazione dei tempi di vita e di lavoro. Allo stesso modo i colleghi di Rete se si pensano come colleghi di serie B (dal punto di vista sindacale) sbagliano allo stesso modo: l’insofferenza aziendale per una gestione più inclusiva della Rete nelle flessibilità è certamente stata una delle ragioni che non hanno reso sottoscrivibile questo accordo così com’è.
Come è già stato scritto in altre risposte (e io condivido in pieno) il Sindacato, per essere tale (ovvero un soggetto di negoziazione collettivo) deve rappresentare tutti i lavoratori e tutti i lavoratori devono pensarsi come un insieme che trova la necessaria sintesi tra i vari particolarismi per poter negoziare con chi vuole invece far crescere le divisioni.
Inoltre, la trattativa si è impantanata anche per la rigidità di alcune sigle sindacali proprio sulla questione dell’estensione dell’utilizzo dello SW in Direzione, cosa che come FISAC non abbiamo invece mai ritenuto problematica. E non è che lo diciamo adesso: i nostri comunicati sono pubblici (così come quelli di altre sigle) e sulla questione abbiamo sempre dichiarato la nostra – della FISAC – disponibilità. Questo proprio perché non abbiamo pregiudiziali ideologiche e i colleghi li ascoltiamo. Personalmente, su questi punti ho raccolto la condivisione diffusa tra i molti colleghi con cui ho parlato nelle varie forme oggi possibili: chat, mail, WA, incontri di persona, telefonate.
Io seguo – oltre ad una parte della Rete – principalmente il grattacielo. Ho comunque segnalato il tuo nominativo al nostro sindacalista di Moncalieri per poter scambiare quattro chiacchiere anche di persona, che secondo me è sempre la cosa migliore.
Infine altrettanto fondamentale è ricordare che anche se non è stato possibile sottoscrivere un accordo adesso, per la FISAC questo non significa che la partita sia chiusa e non possa (anzi debba, per quanto ci riguarda) essere ripresa appena possibile, magari subito dopo il rinnovo del CCNL che sicuramente dovrà avere un ruolo in materia. Anche questo lo abbiamo dichiarato pubblicamente e anche su questo ovviamente bisognerà verificare la disponibilità unitaria.
Un caro saluto,
Claudia
Sono, temo, d’accordo. Dove sono i sindacalisti? Io ieri sera alla fine ho firmato, anche se so che firmando svaluto il lavoro del sindacato. Ma mi serve avere questi giorni di SW e ho chinato la testa e firmato. Ma capisco che esautora i sindacati ma non ho avuto scelta. Il nostro responsabile ha già detto che ci vuole tutti in ufficio il lunedi quindi anche il contratto SW firmato perde efficacia. Non userò il 4 giorni. Ci dice che l’ufficio deve essere coperto quindi difficilemente riuscirei a fare 3 giorni di fila quindi non mi interessa essere a casa il martedì.. quando alla fine lavorerei comunque. I sindacati devono essere più presenti con gli iscritti. Io mi sono iscritta ma non ho visto un sindacalista nemmeno per gli auguri.. Nemmeno un messaggio per dire ciao, auguri da Fisac.. Battete un colpo se ci siete…
Ciao Biancamaria,
uno dei motivi per cui non abbiamo firmato (e da quello che scrivi vedo che alcuni capi e capetti hanno già iniziato a farlo) è proprio l’assoluta discrezionalità aziendale.
Io vivo e lavoro a Torino, e posso dirti che su questo territorio – anche durante l’emergenza sanitaria – abbiamo sempre trovato il modo di restare in contatto con i colleghi. Anche quando non era proprio possibile girare tra gli uffici e le filiali. Abbiamo messo in piedi gruppi WA, Telegram e utilizzato tutti gli strumenti che avevamo a disposizione per farci sentire e ascoltare i nostri iscritti. E appena è stato possibile, abbiamo ripreso ad incontrare le persone sui luoghi di lavoro.
Qualsiasi attività sicuramente può essere fatta meglio ma ti posso assicurare che su questo territorio cerchiamo di essere molto presenti con i colleghi, e di aiutarli sia collettivamente che individualmente.
Un caro saluto,
Claudia
Ciao Stefano, anche se ci avessero coinvolto in riunioni di pseudo condivisione, la cosa non sarebbe cambiata. Purtroppo i sindacalisti soprattutto del nazionale occupano delle sedie di comodità, non di lavoro come noi e come tale devono mediare tra le proprie comodità ed i lavoratori. E quindi subiamo. Non hanno neanche il coraggio di proporre azioni di forza
Ciao Gabriella,
sono una delle coordinatrici FISAC di Torino che ha scritto il volantino che stai commentando. Faccio attività sindacale dal 2010 e lavoro come gestore base in una filiale di Torino.
Sono sul territorio e giro tra le sedi e le filiali dell’Area e in questi anni (anche durante la pandemia) ho sempre cercato di mantenere i contatti con i miei colleghi, con strumenti magari diversi ma che abbiamo cominciato a conoscere. Abbiamo creato delle liste broadcast di WA, un canale Telegram, utilizzato Skype, Teams, piattaforme quando non ci si poteva incontrare in presenza. E queste riflessioni che abbiamo cercato di trasmettere con il nostro comunicato nascono proprio dagli scambi di opinioni con gli iscritti, dal lavoro quotidiano che facciamo e che – come sindacalisti di territorio – trasmettiamo a chi di noi si occupa di fare contrattazione.
Ti auguro una buona giornata.
Claudia
Buongiorno Gabriella. Questo è un comunicato territoriale e come avrei notato, in quanto attenta lettrice del nostro sito, che come Segreteria di Gruppo non interveniamo mai rispetto ai comunicati locali. Questo per rispettare pienamente le prerogative e autonomie delle strutture decentrate che hanno la piena titolarità di esprimere le proprie posizioni e il dovere di risponderne.
Facciamo una piccola eccezione in questo caso, giacché tu chiami in causa quelli che definisci i sindacalisti nazionali.
nello specifico vogliamo precisare che il nostro lavoro, come qualsiasi attività umana è imperfetto e sempre migliorabile, ma che di sicuro la nostra imperfezione non ha nulla a che vedere con le proprie comodità. Il nostro è un lavoro su cui si possono fare moltissime affermazioni, ma che non sia comodo è testimoniato dall’estrema difficoltà di trovare nuove leve sindacali, che pure vengono cercate quotidianamente e convintamente su tutto il territorio. Il ricambio serve a tute le organizzazioni e a quelle sindacali ancora di più. Serve per motivi anagrafici (i sindacalisti sono sempre più vecchi) , ma anche per avere nuovi contributi, idee, visioni e soprattutto freschezza e lavoro concreto. Mettersi in gioco, fare attivamente delle cose perché la situazione cambi e non solo attendere che muti da sola o recriminare perché altri non la fanno cambiare abbastanza bene è quanto in tutta sincerità noi auspichiamo con la massima convinzione e onestà.
Per commentare nel merito quello che la Segreteria fa e non fa, ti chiederemmo gentilmente di intervenire sotto una delle (molte) news di nostra produzione, ma era comunque importante ribadire qui che il Sindacato è una struttura aperta e partecipativa e che davvero non bisogna lottare per entrare a farne parte attivamente, anzi molto più spesso opportunità e posizioni restano scoperte per mancanza di disponibilità a ricoprirle e a iniziare e continuare un percorso che pur non essendo per nulla comodo, certo può dare la soddisfazione di provare (sbagliando e risbagliando, purtroppo) a fare comunque un minimo di differenza.
Il fatto che non si trovino persone disposte a fare sindacato seriamente credo derivi da una mancanza di fiducia nell’efficienza dell’organizzazione sindacale. Io personalmente su una questione personale ho avuto delle risposte dai sindacalisti nazionali che dire deludenti e’ poco, anzi direi risposte aziendaliste. Gravissimo!!!
Comunque taccio e chiedo scusa se la sede territoriale del mio commento non era competente. Penso che lo scambio di opinioni sia sempre alla base di uno spirito liberale e democratico
Spero che non si sia frainteso il senso dell’invito a spostare la discussione sotto un’altra news. E’ ovvio e soprattutto condiviso al di là di qualsiasi dubbio che il confronto sia fondamentale e irrinunciabile. Quanto questo sia una nostra convinzione vera e non di facciata non è testimoniato da semplici affermazioni ma da come in questo sito sono stati pubblicati finora oltre 9.100 commenti, domande, risposte. Un fatto unico e senza confronto alcuno con nessuna delle altre realtà sindacali presenti in azienda. L’invito derivava (e deriva ancora) dalla necessità di procedere a una discussione ordinata, dove gli autori delle news non siano chiamati a rispondere di questioni non di loro competenza o responsabilità.
Le posizioni della Segreteria sono state pubblicate ripetutamente e in nessun caso credo possano essere tacciate di aziendalismo: sono ancora tutte sul sito e possiamo discutere di tali posizioni senza alcun problema sotto una delle news in questione. Se invece ci sono questioni individuali o che coinvolgono persone specifiche ovviamente non è possibile fare un dibattito pubblico, ma ti invitiamo a scriverci o contattarci telefonicamente (sul sito ci sono tutti i riferimenti) per affrontare la questione specifica.
Buonasera ..ho letto alcuni commenti: anche nelle filiali ci sono tante persone a cui i gg di smart servirebbero molto…peccato che non ne possano usufruire. Leggo inoltre con stupore, ma immagino sempre a causa del mio lavorare nelle retrovie( filiale …e pure di provincia) che si cercano nuove leve sindacali e non si trovano. La notizia è del tutto nuova per me…e mi chiedo se anche per candidarsi al ruolo sindacale esistano dei job posting ? Magari scritti in aramaico e non solo in inglese!?
Rispondiamo solo ora al tuo commento (comunque prima che ad altri, postati anche prima come potrai vedere dalle date o orari di pubblicazione) perché non sempre siamo in grado di intervenire in tempo reale. Ce ne scusiamo, ma purtroppo le nostre risorse sono limitate: in ogni caso, nel giro di qualche giorno rispondiamo sempre a tutti.
Sulla questione SW in filiale abbiamo scritto, commentato, risposto svariate volte e non riprendiamo qui ancora una volta cose che abbiamo già sviscerato ripetutamente: è uno dei motivi per il mancato accordo, lo SW in filiale va comunque chiesto se interessati e -nei limiti della inevitabile compatibilità del servizio al pubblico – deve essere concesso e su questo si può chiedere il supporto dei propri sindacalisti.
Invece, quanto al fare attività sindacale rispondiamo molto volentieri: magari potrebbe incentivare nuove adesioni.
Non c’è nessun job posting per fare il sindacalista. Il sindacalista non è un mestiere e non si viene assunti. Chi vuole fare il sindacalista non deve convincere il Sindacato, ma i colleghi che vuole rappresentare. Chiunque raccolga l’approvazione e il mandato dei suoi colleghi, può fare il sindacalista in FISAC. Concretamente funziona così: se si vuole iniziare l’attività sindacale si contatta il proprio sindacalista di riferimento che verrà in filiale o in ufficio e chiederà ai colleghi del luogo di lavoro se hanno piacere che chi si candida li rappresenti. Per iniziare l’unico passaggio indispensabile è raccogliere il consenso fiduciario di coloro che ci conoscono e in nome dei quali vogliamo operare. Fatto questo bisogna incominciare a studiare e prepararsi. Bisogna conoscere accordi e contratti, per chiedere il rispetto di quelli che esistono e per produrne di nuovi e migliori. Insieme a questo si incomincia anche a mettere in pratica l’attività. Ovviamente partendo appunto dal rapporto con i propri colleghi, per affrontare (e risolvere quando possibile) i loro problemi locali e per negoziare le questioni gestionali con i propri riferimenti aziendali. Sono passaggi fondamentali per due ordini di motivi. Il primo è che si passa dall’essere chi pone un problema a chi cerca di risolverlo: sono entrambe attività legittime e fondamentali, ma come ovvio assolutamente diverse tra loro. Il secondo è che nel mondo fatto di competenze vere spendibili sul campo non ci sono jpob posting o predestinati, ma pari opportunità e pari fatiche per tutti e si impara a camminare prima di correre: prima di cambiare il mondo, che è l’obiettivo che ogni bravo sindacalista ha sempre di fronte a sé come scopo ultimo, si incomincia a lavorare per migliorare il proprio orticello.
Come vedi è tutto molto trasparente, lineare e assolutamente disponibile per chi voglia impegnarsi per la collettività.
Non ho capito cosa cambia per i part time che aderiscono all’accordo individuale. Qual è il numero massimo di giorni di SW fruibili in quel caso?
Ciao Angela.
Per i Part Time verticali o misti le giornate massime di SW vengono calcolate partendo dall’orario individuale di lavoro diviso per due. Una buona approssimazione si può ottenere moltiplicando le ore del proprio orario settimanale per 52 (il numero di settimane convenzionali di un anno) e dividere questo risultato per due. Questo è (con l’approssimazione di un calcolo “fai da te”) il numero di ore annuali di SW a disposizione del collega a part time. L’azienda ha affermato che al più presto (che cosa significhi concretamente questo, al momento non è dato saperlo) metterà a disposizione di tutti un “contatore individuale” del monte ore di SW individuale.
È evidente che queste incertezze derivano dalla scelta aziendale di procedere autonomamente (e in modo anche abbastanza raffazzonato, alla prova dei fatti) invece di sottoscrivere un accordo che potesse prevedere e regolare in modo certo tutti gli aspetti e ricadute delle nuove modalità lavorative derivanti da SW e altre flessibilità.
Tutte le decisioni, le discrezionalità, le chiusure e anche l’approssimazione aziendale che si sta manifestando adesso, non possono che confermare come non fosse oggettivamente possibile sottoscrivere un accordo alle condizioni date.
Tuttavia, come FISAC, continuiamo a pensare che lo SW e le altre flessibilità siano qualcosa di intrinsecamente positivo e utile per i colleghi che liberamente decidono di utilizzarle. Non aver potuto sottoscrivere un accordo oggi, per noi non significa in alcun modo che la partita sia chiusa negozialmente (intendiamo riaprirla appena possibile) e tantomeno significa boicottare quei colleghi che possono essere interessati.
La mancanza di informazioni certe è grave e va superata velocemente. Noi come FISAC non crediamo che la soluzione migliore sia rimandare i colleghi a quelle stesse funzioni aziendali che come noto spesso non conoscono o distorcono le norme e persino gli accordi, ma piuttosto incalzare l’azienda, esigere risposte, mostrare le inefficienze e le contraddizioni delle scelte unilaterali, pretenderne il superamento.
Denunciare quello che non va è un passo fondamentale che abbiamo sempre praticato, tanto più adesso. Tuttavia non basta e sottrarsi alle responsabilità di cercare le risposte per i colleghi, anche nelle situazioni che non condividiamo e cerchiamo di cambiare, non è qualcosa che abbiamo mai fatto o che incominceremo a fare adesso.
Proprio per questo, man mano che riusciremo ad avere informazioni su questi e su altri punti le pubblicheremo.
Ciao. Mi potete confermare che SOLO per i part time verticali o misti che decidono di aderire all’accordo indiv su SW c’è un riproporzionamento delle giornate max di SW fruibili al 50% del loro orario? io che sono un part time orizzontale ho 120 giorni massimi, corretto? Da questo comunicato secondo me non è ben chiaro, salvo svista. Grazie mille. Saluti.Claudia
Ciao Claudia.
Si, il conteggio del 50% dell’orario di lavoro vale solo per i part Time verticali o misti.
Buongiorno,
Chiedo cortesemente un chiarimento riguardo la fruizione dei 120 giorni di Sw.
Un collega che non lavora in filiale e che con ogni probabilità andrà in esodo a luglio potrebbe in via teorica concentrare i 120 giorni di smart working nel primo semestre, sempre con l’accordo del responsabile e il rientro di un giorno ogni 30 lavorativi?
Grazie
Ciao Letterio.
La dotazione delle 120/140 giornate di SW è definita su base annua, con le peculiarità relative al Part Time e al 4×9 che sono ancora in parte in corso di definizione da parte dell’azienda. Non sono previste altre indicazioni, oltre alla necessità di rientro al lavoro dopo un periodo consecutivo di 30 giorni di SW (nella propria sede o in hub aziendale). Non ci sono riferimenti a una riduzione percentuale di queste disponibilità massime individuali sulla base di assenze, né di uscite dal lavoro in corso d’anno. In particolare non potrebbero essere applicate riduzioni percentuali sulla base di una “probabilità” di uscita: le uscite per esodo sono comunicate formalmente il mese precedente a quello in cui si realizzano e peraltro non sono effettive fino alla sottoscrizione della conciliazione individuale che potrebbe anche non avere luogo per scelta del collega. Quindi la tua interpretazione è corretta ed è possibile fruire dei 120 giorni di SW nel primo semestre, sempre con l’accordo del responsabile e il rientro di un giorno ogni 30 lavorativi.
buongiorno
io sono rimasto stupito nel leggere ” …. anche se l’impianto nel suo complesso risulta fortemente squilibrato sulle esigenze aziendali e quindi impossibile da sottoscrivere collettivamente è giusto valutare la convenienze personale di adesione individuale”
Lo trovo molto pericoloso lasciare al singolo la scelta su argomenti che sono stati discussi in sede contrattuale di 2^ livello e non sottoscritti.
Questo perchè , nel momento in cui si voglia ridiscutere con l’azienda , la stessa si può avvalere del fatto che le persone hanno aderito individualmente bypassando le parti sociali
E non va neanche bene che i sindacati ( cosa sentita da un sindacalista di un’altra sigla) si difendano dietro al fatto che tanto saranno tutti punti inseriti nella trattativa nazionale
NB: io lavoro al polo di Moncalieri e non vedo mai nessun nostro referente sindacale
grazie
Ciao Franco.
La situazione è ovviamente molto complessa, oltre che – da un certo punto di vista – senza precedenti. Di fatto è la prima volta che una materia che riguarda l’intera popolazione di ISP non viene gestita tramite un accordo sindacale, ma tramite le previsioni di legge.
Da un lato, paradossalmente, per molti aspetti le previsioni derivanti dall’applicazione di questo accordo individuale che deriva dalla legge sono oggettivamente migliorative rispetto al precedente accordo sindacale aziendale e per certi versi anche rispetto allo stesso CCNL, se non altro perché sono accordi oggettivamente “datati” rispetto al mondo per come si è definito dopo la pandemia.
Dall’altro, altrettanto paradossalmente, quello stesso accordo individuale non è – a giudizio della FISAC – all’altezza di quello che si sarebbe potuto fare molto meglio mediante un accordo collettivo se l’azienda avesse rinunciato alla sue impuntature.
L’esito, per quanto sorprendente, è oggettivamente questo: una situazione migliore (da valutare soggettivamente se abbastanza), ma non sufficiente per poter essere sottoscritta collettivamente.
In tutto questo, a mio parere, è una semplificazione che non mi sento di condividere, l’affermazione che tutto troverà una soluzione nel Contratto Nazionale. Secondo me ben difficilmente sarà così. Il CCNL potrà e dovrà intervenire sullo SW perché la formulazione precedente, come ho detto sopra, è ante pandemia e non è più rispondente alle esigenze di nessuno, né dell’azienda, né dei colleghi. Allo stesso tempo però non potrà entrare nei dettagli (che poi fanno la differenza vera) che dovranno essere “ritagliati” sulle diverse (talvolta diversissime) organizzazioni del lavoro delle diverse aziende. Tuttavia è fuor di dubbio che una delle questioni che ha fatto incagliare la trattativa sia proprio il fatto che è venuta a cadere nel momento della scadenza del CCNL, sovrapponendo quindi i due livelli di contrattazione con tutte le inevitabili fibrillazioni connesse.
Insomma quale sarà il destino della ripresa della negoziazione sullo SW in ISP non passa tanto dalle scelte individuali dei colleghi, quanto dal superamento delle reciproche impuntature del tavolo di trattativa che non è stato possibile sciogliere in questo contesto specifico. Se l’azienda deciderà anche successivamente di sottrarsi al confronto in nessun caso sarà sufficiente confrontare le percentuali di adesione all’accordo individuale a quelle di non adesione per riaprirlo. Sono fermamente convinta che serviranno altre e ben più incisive iniziative vertenziali.
Infine mi dispiace davvero che tu non abbia avuto modo di confrontarti con chi di noi segue il Polo di Moncalieri. Noi ci siamo sentiti per vari argomenti così come con Marianna e altri sindacalisti. Inoltre so che Edoardo è a Moncalieri molto spesso, almeno un volta alla settimana, mi spiace se non vi siete incrociati. Lo sento e ti faccio contattare per un appuntamento in presenza.
Buona serata