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Il momento di emergenza che stiamo attraversando e che non sembra destinato a concludersi a breve sta evidenziando notevoli contraddizioni che dispiegano i loro effetti sugli anelli più deboli di una catena che si è già di per sé pesantemente usurata per effetto delle conseguenze della crisi sanitaria in atto: le lavoratrici e i lavoratori bancari, le lavoratrici e i lavoratori attualmente in cassa integrazione, le piccole e medie aziende a corto di liquidità. Ognuno di questi segmenti ha le proprie forti ragioni e sarebbe sconsiderato innescare conflitti tra chi sostiene le rispettive istanze.

In questo momento ci preme sottolineare le difficoltà che le colleghe e i colleghi stanno incontrando trovandosi sotto il tiro incrociato delle sollecitazioni più che giustificate della clientela, delle notizie di stampa che riprendono le dichiarazioni roboanti dell’ABI che garantisce l’erogazione in 24/72 ore (sia pur facendo un generico riferimento alle verifiche preliminari ma è ovvio che l’attenzione dell’opinione pubblica si concentra sulla brevità dell’attesa) e l’oggettiva difficoltà di stare dentro quei tempi. Insomma, i messaggi del tipo “basta un clic” sono fuorvianti e ingenerano aspettative frustranti e conseguente rabbia dei clienti nei confronti dei colleghi e delle colleghe alle prese con procedure e con un numero spropositato di richieste che non consentono in alcun modo di rispettare tempi così contingentati.

I messaggi contraddittori e che si susseguono senza soluzione di continuità relativamente alla documentazione da richiedere e agli aspetti da verificare (due esempi su tutti: SR41 sì o no? Verifica del merito creditizio sì o no?) che cambiano di giorno in giorno e che son differenti a seconda della fonte esaminata (normativa interna, vulgata giornalistica, proclami dell’ABI, provvedimenti di legge) non aiutano né a districarsi né tantomeno facilitano la corretta relazione tra le colleghe e i colleghi e la clientela. In aggiunta le indicazioni contraddittorie relativamente all’evasione delle pratiche di liquidità fino a 25 mila euro nella presunta modalità fast e quindi anteriormente all’acquisizione della garanzia statale, rischiano di esporre lavoratrici e lavoratori a responsabilità personali in assenza di indicazioni univoche.

Non va infine trascurato il fatto che ai numeri noti si aggiunge un bacino significativo di nuova clientela fino a ieri correntista presso altre banche e istituzioni che non supportano questo genere di operatività e ora in arrivo in Azienda con richieste spesso pressanti e ultimative di definizione delle pratiche.

Se a tutto questo si aggiungono alcune segnalazioni che ci stanno pervenendo su pressioni commerciali che le lavoratrici e i lavoratori stanno subendo in alcune realtà per la vendita di prodotti a distanza, soprattutto di tipo assicurativo, il quadro è definitivamente chiaro e definitivamente preoccupante.

Chiediamo l’immediato avvio dell’operatività delle task force, che si ponga fine immediatamente a qualunque tipo di pressione su chi in questo momento è già in difficoltà per le ragioni evidenti a chiunque e che si mandi un messaggio chiaro e univoco alle colleghe e ai colleghi circa la documentazione da acquisire e le verifiche da effettuare per le diverse operazioni; contemporaneamente chiediamo che si comunichi alla clientela che – pur nella piena consapevolezza della difficoltà e dell’urgenza che caratterizza questo momento – le erogazioni richiedono lavorazioni e conseguentemente tempi che non possono essere rigidamente quantificati.

 

Cagliari, 29 aprile 2020

Volantino unitario

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