Lo scorso mese di settembre, a seguito dell’incorporazione di UBI Banca in Intesa Sanpaolo, avevamo espresso come OO.SS. la nostra contrarietà rispetto all’intenzione di Intesa Sanpaolo di chiudere circa 40 sportelli entro fine 2021 nella nostra regione. Contrarietà che aumenta se si considera che le Marche, a livello di sistema bancario, hanno già subito un pesante processo di “desertificazione”: negli ultimi 10 anni gli sportelli bancari sono diminuiti di un terzo ed oltre 30 comuni ne sono rimasti totalmente privi.
All’interno di questo contesto, già di per sé preoccupante, si inserisce il nuovo Piano d’Impresa 2022-2025 di Intesa Sanpaolo il quale, prevedendo circa 1.050 chiusure di agenzie a livello nazionale in arco di piano, non potrà che produrre effetti dolorosi anche nella nostra regione.
La banca spinge per relazioni sempre più virtuali con la clientela ed al contempo si sta “fisicamente” sempre più allontanando dalle piccole realtà. I disagi per la clientela sono forti, soprattutto per quella anziana (con minor dimestichezza con gli strumenti digitali e lo smartphone) che si ritrova costretta a spostarsi per decine di chilometri per trovare uno sportello di tipo tradizionale che possa soddisfare le loro esigenze.
Anche dal punto di vista occupazionale nutriamo forti preoccupazioni. Intesa Sanpaolo, nella nostra regione, sta infatti accompagnando la sua politica di riduzione degli sportelli con una politica di riduzione del personale (e quindi di posti di lavoro) molto forte. Le due cose stanno andando di pari passo. Si pensi che nelle Marche, all’interno del nostro Istituto, le numerose fuoriuscite di personale degli ultimi 12 mesi (dovute a pensionamenti, pre-pensionamenti, dimissioni, decessi) non sono state rimpiazzate da alcuna assunzione. Ciò sta avvenendo malgrado Intesa Sanpaolo abbia sottoscritto accordi che prevedono su base nazionale circa 3.500 nuove assunzioni in arco di piano a fronte di un numero doppio di uscite per prepensionamenti: possibile che questo rapporto di 1 a 2 tra assunzioni e fuoriuscite volontarie non possa andare anche a vantaggio del nostro territorio? Da tempo inoltre come OO.SS. denunciamo organici inadeguati che si riflettono su carichi di lavoro sempre più elevati, aumento dei rischi operativi ed elevato stress da lavoro correlato.
Questi fenomeni, messi tutti insieme, oltre a cancellare prospettive lavorative in loco per le nuove generazioni, impoveriscono drasticamente le nostre comunità sia in termini di reddito rinveniente dall’indotto delle attività bancarie che in termini di sostegno diretto delle attività locali.
Riteniamo quindi che gli importanti obiettivi di un Piano d’Impresa che proietterà Intesa Sanpaolo nel futuro digitale non possano prescindere da un’attenta analisi dei bisogni del nostro territorio, dal recupero della funzione sociale del servizio bancario e dall’adeguamento degli organici della rete e delle funzioni direzionali tramite l’adozione di un importante piano di nuove assunzioni. I poli di Pesaro, Jesi, Fabriano, Macerata ed Ascoli Piceno, solo per citarne alcuni, sono sicuramente attrattivi per tanti giovani che aspirano ad un impiego in banca: il lavoro resterebbe nelle Marche evitando la mobilità verso le grandi strutture del Nord.
A proposito di mobilità riteniamo che limitare gli spostamenti di clientela e dipendenti sia il “minimo sindacale” per chi vuole essere leader nell’ESG (acronimo inglese riferito alle tematiche ambientali, sociali e di governance).
Intesa Sanpaolo, attraverso i suoi vertici aziendali, ha affermato – con il completamento dell’integrazione di Ubi – di essere più vicina a famiglie ed imprese per la ripresa. Questa vicinanza, in tutta onestà, ancora non riusciamo a percepirla. Evitare ora più che mai la desertificazione bancaria e mantenere le lavorazioni nel nostro territorio (che ha pagato un prezzo elevatissimo sia per la risoluzione di Banca Marche che per il dramma del terremoto) sarebbero gli unici segnali chiari e tangibili di una banca davvero vicina alle famiglie e alle imprese marchigiane.
Noi OO.SS. chiediamo che da qui possa ripartire un confronto serio e costruttivo con l’azienda per far percepire ai tanti lavoratori, alle famiglie, alle imprese, al nostro territorio fortemente colpito e penalizzato – ma mai rassegnato – la presenza di una banca veramente attenta, solida ed EFFETTIVAMENTE VICINA!
Ancona, 28/7/2022
Coordinatori Territoriali Intesa Sanpaolo
Regione Marche
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UILCA/UIL UNISIN