Le Segreterie di Coordinamento di ISGS si sono incontrate oggi a Milano per esaminare la situazione del Consorzio alla luce degli ultimi avvenimenti. Il quadro generale a livello di Gruppo è estremamente preoccupante.
E’ ormai chiaro che il Piano Industriale 2011-2013 è superato dai fatti; le modifiche della disciplina dei pensionamenti rendono incerti gli esodi e le conseguenti assunzioni così come erano previste dall’Accordo del 29.07.2011, in un quadro generale italiano ed europeo sempre più fosco.
L’Azienda si è rifiutata di aprire il tavolo per il rinnovo degli accordi di armonizzazione, in scadenza al 30 giugno p.v..Questa decisione è tanto più grave alla luce del punto precedente, in quanto evidenzia l’intento Aziendale di raggiungere comunque gli obbiettivi dei risparmi sulla riduzione dei costi a spese dei colleghi in servizio.
Di conseguenza è stata dichiarata la mobilitazione dei colleghi e lo stato di agitazione a livello di Gruppo sui seguenti temi:
- · Orari di filiale
- · Revisione del Piano Industriale, chiusura di 1000 filiali e riorganizzazioni societarie
- · Applicazione Accordo 29 luglio 2011
- · Rinnovo accordi di armonizzazione
- · Recepimento normativa del CCNL su previdenza complementare ed estensione CCNL a tutte le Società del Gruppo
Fate click qui per scaricare il file: MOBILITAZIONE ISGS in PRIMA LINEA
ALL’ASSEMBLEA SUL CONTRATTO NAZIONALE AVEVO DETTO CHE NON E’ GIUSTO FAR PAGARE SEMPRE AI LAVORATORI LA CRISI, COME ADESSO HO LETTO IN MOLTI VOLANTINI. IO MI RIFERIVO SOPRATTUTTO AL FATTO CHE L’AUMENTO DI STIPENDIO OTTENUTO E’ STATO MOLTO BASSO E CHE I SINDACALISTI HANNO FIRMATO SUBITO SENZA FARE ALCUNA AZIONE DI LOTTA. PERO’ QUANDO L’HO DETTO NEL CORSO DELL’ASSEMBLEA SUL CONTRATTO NAZIONALE I SINDACALISTI PRESENTI MI HANNO POCO CONSIDERATO IN QUANTO DICEVANO CHE CON QUESTA CRISI NON SI POTEVA OTTENERE DI PIU’ E CHE E’ UN’OTTIMO CONTRATTO. SOLO ADESSO CHE LA NOSTRA BANCA DA’ I NUMERI AMMETTONO IL PRICIPIO CHE IO GIA’ DA ALLORA GLI HO SOTTOLINEATO?
Non sono di ISGS e quindi certamente non ero presente alla tua assemblea. Ragion per cui inviterò i responsabili di ISGS a consultare questi commenti e valutare se ritengono di intervenire.
Detto questo vorrei comunque introdurre una differenziazione tra quanto avvenuto in occasione del rinnovo CCNL e quanto sta avvenendo in azienda in occasione del rinnovo degli Accordi di Armonizzazione. Lo fraccio copiando e incollanto un commento già postato da me in altra occasione, ma sempre su questo argomento…
La posizione iniziale di ABI per il rinnovo del CCNL era molto simile (concettualmente, ovviamente, poichè gli specifici argomenti erano diversi) a quella con cui si è presentata l’azienda. In quel caso si trattava di nessun aumento, blocco degli scatti, cancellazione dell’indennità di cassa, apertura fino alle 22 senza accordi, eliminazione totale della riduzione d’orario, cancellazione del pagamento delle ex festività (entrambi i risparmi da destinare totalmente a risparmio di costo aziendale) ecc. L’accordo finale, dopo varie sessioni trattativa, ha previsto aumenti al 6%, slittamento (non blocco) degli scatti, mantenimento dell’indennità di cassa, possibilità di apertura senza accordi fino alle 20 (era gia fino alle 19,15 nel CCNL precedente), riduzione di un giorno di banca ore o ex festività da destinare a fondo per l’occupazione. Si può condividere o meno il risultato finale (se ne è lungamente dibattuto in centinaia di assemblee in tutt’Italia e non è il caso di riprendere qui tale dibattito), ma quel che è certo è che la posizione iniziale di ABI e l’accordo finale sono molto diversi.
Nel caso attuale la posizione aziendale è: cancellazione di tutti gli accordi aziendali, cancellazione degll’accordo sulle uscite volontarie, revisione del piano industriale senza comunicazioni in merito, restringimento della presenza sul territorio (chiusura filiali) con conseguente aumento degli esuberi proprio mentre non è applicabile l’accordo di uscite volontarie, attivazione di contratti di solidarietà, ovvero riduzioni obbligatorie e non retribuite dell’orario individuale. Dopo numerose sessioni di trattativa, la posizione aziendale è sempre la stessa.
Questo è il motivo dello sciopero adesso e non per il CCNL. La profonda differenza delle due situazioni: una in cui è stato possibile spostare le posizioni della controparte e raggiungere un accordo e l’altra in cui, al momento, tale spostamento non è stato possibile. Il nostro sciopero serve proprio a questo: a spostare le posizioni aziendali e a creare le condizioni per poter raggiungere un accordo. Ovviamente, ed è persino inutile ricordarlo, le percentuali di adesione non saranno irrilevanti rispetto alla possibilità di ottenere tale spostamento…