In apertura dell’incontro odierno l’azienda ha comunicato che è stato sospeso il licenziamento dei due colleghi ISP Casa per motivi organizzativi, come era stato fortemente rivendicato dalla FISAC.
Verrà loro offerta una posizione di lavoro nella Rete all’interno delle piazze in cui prestavano la loro attività.
Questa doverosa decisione ripristina la Costituzione materiale del Gruppo in cui NON SI LICENZIANO LE PERSONE e consente di proseguire il confronto in atto sulla integrazione delle ex Banche Venete.
L’incontro prosegue sulla disamina dei trattamenti economici e normativi ex Banche.
ho la sensazione che in realtà l’Azienda non avesse un grosso interesse a licenziare i due dipendenti, quanto di “lanciare un segnale” a tutta la platea di colleghi (anche a quelli in perimetro esodo) per segnalare che l’aria sta cambiando e che in futuro – probabilmente nel prossimo CCNL – potranno non esserci le garanzie si qui mantenute. Sbaglio?
Nicola.
E’ sempre difficile sondare le intenzioni. Diciamo che se la tua interpretazione fosse corretta, chi avesse avuto questa brillante idea dovrebbe pentirsene a vita. Un conto è lanciare (o anche solo lasciar intendere) minacce di qualche genere senza mai attuarle, creando così una situazione di costante tensione utile al raggiungimento dei propri scopi. Un altro è mettere in atto un comportamento legittimo (perché questi licenziamenti erano legalmente legittimi, il licenziamento per motivi economici esiste già ed è del tutto applicabile anche nel nostro settore) e doverselo rimangiare a seguito della reazione sindacale. Dimostrando così l’impotenza della propria iniziativa, che è esatamente il contrario dell’obiettivo che tu suggerisci.
Questo è il punto centrale che tutti dobbiamo aver ben presente. I colleghi in questione sono stati riassunti non perché è stato impugnato il loro licenziamento in sede legale, ma perchè il sindacato ha posto la loro riassunzione come elemento pregiudizialmente necessario per il mantenimento delle relazioni sindacali nel gruppo.
Non abbiamo idea di quale fosse l’intenzione aziendale, ma se proprio dovessimo averne una sarebbe che hanno “tentato il colpo”, per vedere se fosse passato il loro tentativo di dare davvero un altro approccio alla gestione dei lavoratori. Gli è andata veramente male e questo rinsalda le dinamiche di tutela nel nostro Gruppo più di mille convegni, dichiarazioni, comunicati.
Buonasera, ci giungono voci che intesa voglia punire gli ex veneti con un taglio della ral. Non è stato sufficiente per intesa rilevare a un euro solo le parti sane delle banche e farsi spesare dallo stato ben 3 mila prepensionamenti tra i dipendenti intesa? Hanno gia ottenuto una riduzione dei costi spesata dallo stato.
Non vi sono motivi per questa loro richiesta, di certo intesa non versa in difficoltà economica ( del resto hanno avuto in regalo le venete proprio per tale motivo) e non possono minacciare licenxiamenti tra le venete dato che è punto dell accordo con lo Stato. Lo fanno solo perche posono farlo? Ricordiamo tutti molto bene la trattativa con banca monte parma.
Non vi sono le basi legali per obbligare i sindacati ad accettare un taglio delle ral!
Ci auguriamo che le sigle sindacali non accettino di punire ulteriormente 8 mila persone che hanno gia pagato nel corso di questi tre anni la loro appartenenza alle venete.
Vogliamo solamente ritornare a lavorare , dopo troppi anni, con entusiasmo e serenità, senza venir nuovamente puniti!
Grazie dell attenzione.
Al di là di accreditarsi con un nick “Silvio Berlusconi” che sinceramente non aiuta ad avvalorare una discussione dai contenuti importanti (e che viola le norme relative ai commenti su questo sito: http://www.fisac.net/wpgisp/help/attivazione ), è particolarmente infelice la scelta di comparare i licenziamenti individuali per motivi economici con la trattativa appena partita sul percorso di integrazione tra Intesa Sanpaolo e le ex Venete. Sono due questioni assolutamente diverse e raffrontarle svilisce la portata dell’intervento sindacale sui licenziamenti così come le ragioni dei colleghi ex Venete rispetto al legittimo desiderio di tutela delle proprie posizioni.
La FISAC è da sempre in prima fila per la tutela dei diritti dei lavoratori. Di tutti i diritti e di tutti i lavoratori, senza eccezioni e senza tentennamenti. Anche in occasione delle trattative sulle ex Venete, dopo essere stata il motore del percorso di salvataggio dei posti di lavoro dei colleghi di quelle aziende, sarà impegnata per la tutela delle loro condizioni di lavoro e delle loro aspirazioni professionali. Esattamente come fu al tempo del salvataggio del Banco di Napoli, così come di quello più recente di Banca Monte Parma. Ogni volta coniugando parzialità e sostenibilità nel migliore e duraturo interesse dei lavoratori.
Qualcuno dovra’ pagare per questa diciamo leggerezza (A.D. Intesa Casa)