Firmato, dopo una trattativa serrata, l’accordo sulle ricadute del Piano d’Impresa 2011-2015.
Conferma di tutti i lavoratori in servizio al 30 settembre 2012 con contratto di apprendistato e di inserimento e quindi riassunzione immediata dei colleghi licenziati e ripristino di un impianto complessivo di tutele economiche e normative per tutti i lavoratori del Gruppo e limitazione del contenimento dei costi con misure temporanee.
L’accordo sarà sottoposto alla valutazione delle assemblee.
Apprendisti salvati(meno male) e volevo vedere ,era chiara provocazione dell’ultim’ora .Tolti i percorsi professionali, diminuiti i ticket(che vuoi che sia pochi centesimi)o tolti ad i Part Time.Giornate di solidarietà regalate(serviranno come quelle della buona e nuova occupazione del contratto nazionale?)Pendolarismo e mobilità stravolti .Mah!, siamo sempre a festeggiare vittorie in presenza di perdite di tutele economiche e lavorative. C’è qualcosa che non torna. Un Azienda che fa la voce grossa con il lavoratori e poi l’ “accontenta” dicendo…avete visto potevo togliere di più invece vi tolgo meno….ma sempre ci toglie. In virtù sempre del ricatto occupazionale in una Banca , meglio in un sistema finanziario, che farebbe meglio a riflettere, con le buone o le cattive, e a capire che la corda è tesa e i sacrifici sono sempre degli stessi!I lavoratori si stanno svegliando (spero) oggi per stare informati basta un click!e vediamo le grandi Banche che operano per mantenere solo i privilegi degli azionisti con alchimie fiscali e “capitali volanti” dei grandi industriali. IL sindacatO,dovrebbe dire che ci stanno massacrando , fare informazione oggettiva e non cadere nella trappola del ricatto via via propinato.
Su FB ho scritto una lunga (troppo) argomentazione sul perchè sostengo e sosterrò questo accordo. Non la riprendo qui.
Qui mi limito a ricordare che le banche sono aziende che si reggono (come le altre in un sistema capitalistico) sul fatto che qualcuno (i risparmiatori, i fondi pensioni, i grandi capitalisti) gli dia dei soldi e che pretenda in cambio un rendimento. Io non sono un esperto di bilanci, ma persino io ho capito che la nostra banca per pagare i dividendi (i privilegi degli azionisti) quest’anno ha fatto alchimie varie, tipo attingere alle riserve. Peraltro nonostante queste alchimie il dividendo è passato da 8 a 5 centesimi e il rendimento dei 5 miliardi raggranellati sulla base di mirabolanti promesse è al di sotto di un inverstimento in BOT. Per tacere del fatto che il valore in borsa della banca in 5 anni è diminuto del 70% circa.
Io in quanto privato individuo non sono molto preoccupato: presso Intesa Sanpaolo ho solo debiti (mutuo, apertura di credito, piano di rientro) e quindi la remunerazione del capitale non è un problema che mi riguarda. ma come dipedente un po’ lo sono, perchè anche se mi racconto che va tutto bene, che la banca prospera e così via, se guardo una serie di indicatori, anche banali, persino alla mia portata, vedo che le cose non stanno esattamente così…
Se poi faccio il sindacalista, allora mi preoccupo se l’azienda presso la quale lavorano quelli che pretendo di rappresentare presenta segni di sbandamento. Il mio dovere è quello di ottenere sempre e comunque il massimo possibile. Ma a volte, in determinate congiunture, saper riconoscere ciò che è centrale (occupazione, mantenimento di una strutura di contrattazione su più livelli, elementi di argine alla discrezionalità aziendale, definizione di strumenti non traumatici e non lineari per la riduzione dei costi) e distinguerlo da ciò che è comunque importante, ma posso ridefinire, rimodulare per difendere e riprendere in contesti meno drammatici può fare la differenza.
Oguno poi potrà valutare ed esprimersi individualmente per formare una decisione collettiva vincolante.
ok, , vero quello che dici ma consideriamo che nelle congiunture negative sempre i più deboli pagano in misura più forte, e quando si parla di costo del lavoro ricordiamoci che ad esempio i nostri tre pricipali istituti nazionali hanno contenziosi con il fisco di milioni di euro patteggiati parzialmente e manager apicali indagati (non faccio nomi) basta leggere 2 giornali .SE le banche sono le prime ad evadere e fare alzare così il costo del lavoro e sono le prime a proteggere i capitali all’estero favorendo evasione dei grandi azionisti, per me i presupposti per i sacrifici dei lavoratori non ci stanno!cosa diciamo ad i colleghi di MPS che hanno visto la banca saccheggiata da esponenti ancora rappresentativi a livello nazionale Bancario . Cmq grazie per lo spazio e le risposte. Saluti
VERGOGNOSO!!!!
La Banca fa l’interesse della Banca, i Sindacati dovrebbero fare l’interesse del lavoratore. Che c’avete i sindacati da esultare!!! Questo accordo fa schifo perche’ oltre che ad essere oneroso (se la banca risparmia 120 milioni di euro sono i lavoratori che pagano quella cifra) e pure iniquo. E’ stato calpestato il principio di equita’ perche’ a fronte di provvedimenti che riguardano tutto il personale, ve ne sono altri che pesano pesantemente su due categorie (i lavoratori che viaggiano e quelli con percorso di carriera in corso). Io rientro nella seconda categoria e la posticipazione di 18 mesi del riconoscimento economico del ruolo significa, oltre alle penalizzazioni che sopporteranno tutti gli altri colleghi, rimetterci oltre 2.000 euro in un anno e mezzo (piu’ di uno stipendio). Penso di avere i motivi per essere leggermente incazzato. Per questo oggi daro’ disdetta a questo bel sindacato che mi ha fatto questo bel regalo. VERGOGNA!!!!
Ogni opinione è rispettabile e merita spazio.
Detto questo e detto che ovviamente si può essere d’accordo o meno, e che si può dissentire anche nel modo più aspro, non credo proprio di dovermi (né personalmente, né come organizzazione) riconoscere nella categoria della vergogna.
Non mi vergogno assolutamente di aver fatto un accordo che salvaguarda l’occupazione introducendo un meccanismo di solidarietà che introduce quattro giorni a casa nel triennio pagati circa al 60% e che non monetizza più le ex festività. Non lo penso perché per la CGIL da sempre la solidarietà è un fatto concreto e perché il tempo liberato dal lavoro deve essere, per quanto possibile, fruito e non monetizzato. Tanto più diventano un valore (la solidarietà e la non monetizzazione in un contesto generale come quello attuale, di disoccupazione crescente e economia in contrazione.
Non mi vergogno assolutamente di aver fatto un accordo che salvaguarda l’impianto complessivo della contrattazione integrativa (certo rimodulandola) sia dal punto di vista economico che da quello delle tutele senza derogare di una virgola alla previsioni del CCNL, anche nelle parti in cui ciò è previsto come possibile dal CCNL stesso. Non mi vergogno di averlo fatto in un contesto in cui le prospettive di ridefinizione delle regole negoziali che il ministro Passera sta cercando di imporre non solo al Sindacato ma alla stessa Confindustria vanno in una direzione ben diversa (altro che contrattare la durata dei percorsui professionali) da quella del nostro accordo. Non sono illazioni o interpretazioni, o terrorismo, ma fatti pubblici, che chiunque voglia, può verificare organi di informazione, ad esempio qui http://www.lastampa.it/2012/10/23/economia/ferie-orari-e-mansioni-i-paletti-di-passera-sulla-produttivita-DswQiOERqjTa3zSQZWddNP/pagina.html
Come detto all’inizio, resta ovviamente impregiudicato il diritto individuale a farsi un’opinione prsonale, a votare contro nelle assemblee, a dimettersi e a mettere in campo ogni altra iniziativa. Compresa quella di scegliersi i propri “nemici” secondo i parametri che si preferisce…