Pubblicato il – 9 Febbraio 2018


Quando ti serve un Piano “B”…

In questi giorni è stato pubblicato il nuovo Piano d’Impresa 2018-2021.

E’ stato definito in vari modi: ambizioso, innovativo, sfidante, attento alla stabilità, pronto per la rivoluzione digitale, focalizzato sugli utili e così via.  L’azienda ci tiene a presentarlo come centrato sulle persone: i clienti, le famiglie, perfino quelle bisognose e – ovviamente – i dipendenti sono al centro delle attenzioni dell’azienda. Anzi, come scritto in neretto in cima a pag. 17 del Comunicato stampa di presentazione: “le persone continuano ad essere la risorsa più importante”.

Bene, non possiamo che esserne felici e aspettiamo che i prossimi incontri dettaglino meglio come si sostanzierà questa centralità. Anzi, a dire il vero, non vediamo l’ora di vedere come si realizzerà concretamente e velocemente, visto che le occasioni di verifica – diciamo così – “sul campo” sono molte e disponibili fin da subito.

In ordine sparso e per punti.

  • Visto che ad aprile e giugno ci saranno centinaia di uscite di colleghi per esodo (a proposito, non sarebbe male se l’azienda ci comunicasse quante) è indispensabile una veloce ridefinizione della rete distributiva (comprensiva di ridimensionamento degli orari di servizio) e – soprattutto – l’assegnazione a questo territorio di una congrua percentuale di nuovi assunti.
  • La sbandierata innovazione tecnologica, la digitalizzazione, lo sviluppo dei sistemi di analisi dati e quant’altro si deve tradurre in una veloce messa a punto delle strumentazioni hardware e software a disposizione della rete in modo che smettano di essere un intralcio per l’attività corrente (ne abbiamo parlato qui).
  • La gestione di ferie, sospensione volontaria e dintorni sia improntata al rispetto delle esigenze dei lavoratori e non solo di quell’azienda (ne abbiamo parlato qui).
  • La formazione non sia solo un obiettivo dichiarato, ma una possibilità “naturale” e soprattutto non debba essere strappata unghie e denti e fruita in modi surreali (ne abbiamo parlato qui).
  • L’azienda inizi a gestire le novità normative in modi e forme adeguate e non limitandosi a scaricare sui colleghi le ricadute (ne abbiamo parlato qui e qui).
  • Venga finalmente messo fine allo scandalo delle NRI, ovvero quell’atteggiamento insopportabile per cui l’azienda finge di non aver bisogno di lavoro straordinario, ma in realtà intende che non ha bisogno di retribuire il lavoro aggiuntivo perché riesce ad ottenerlo in forma gratuita dai suoi dipendenti sfruttando la loro disponibilità e senso della responsabilità.
  • Si diano le necessarie risposte e rassicurazioni ai lavoratori del Recupero crediti che si sentono “scaricati” da un’azienda che non comunica con trasparenza le proprie intenzioni riguardo alla cessione di una rilevante quota degli NPL e continua a nascondersi dietro dichiarazioni ambigue sulla sorte dei colleghi che se ne occupano (ne abbiamo parlato qui).
  • E infine, ma non certo per ultimo, l’azienda si presenti al rinnovo del Contratto Collettivo di Secondo Livello con disponibilità e rispetto per le esigenze professionali e di vita dei colleghi, magari prendendo a riferimento il recente accordo tedesco in cui, come ha avuto modo di commentare la Segretaria Generale della CGIL, “i salari devono crescere e la flessibilità deve essere vissuta in ragione delle scelte dei lavoratori e non unicamente delle esigenze della produzione”.

qui il comunicato in pdf

.