Ci giunge notizia che un nostro dirigente sindacale sia recentemente passato ad altra sigla e stia girando tra le lavoratrici e i lavoratori, cercando di giustificare la sua scelta sulla base di presunti problemi di scarsa democraticità della Fisac e provando a convincere i colleghi a iscriversi con l’altra organizzazione sindacale.
Se solo una piccola parte, anche minima, delle cose che sostiene fosse vera, in questa storia ci sarebbe almeno un po’ di dignità politica. La questione è purtroppo di ben peggiore qualità, dettata da interessi molto più materiali e legata strettamente al ruolo e alle ambizioni di chi non ha capito che cosa significhi militare nella nostra organizzazione.
La Fisac/Cgil nel suo Statuto e nella pratica dei suoi organismi garantisce la massima partecipazione di ogni iscritta/o, in uguaglianza di diritti, alla formazione delle proprie deliberazioni e tutela il diritto al dissenso e all’espressione di tutte le posizioni politiche, salvaguardando la pari dignità delle opinioni a confronto prima di ogni decisione.
Le proposte politiche, frutto della sintesi condivisa all’interno dei gruppi dirigenti, vengono sottoposte alle assemblee delle lavoratrici e lavoratori e in quella sede votate e approvate. Così è accaduto all’assemblea degli iscritti del 1 ottobre, che ha validato all’unanimità la proposta del Comitato degli Iscritti e delle RSA di Roma, la cui composizione è stata poi comunicata il giorno successivo all’intera platea degli iscritti. Così è stato fatto anche per il gruppo dirigente del Lazio.
La Fisac non fa scambi politici impropri, pertanto non può tollerare l’utilizzo delle risorse per scopi diversi rispetto alla tutela degli iscritti e non mantiene rendite di posizione in relazioni a vecchie appartenenze bancarie, seppure richieste a gran voce. I dirigenti della CGIL hanno come unico obbiettivo la tutela dei lavoratori e sono vincolati a un comportamento corretto in rispetto del Codice Etico dell’Organizzazione. Quando si parla di democrazia non si deve confonderla con i propri privilegi, questo capita quando non si hanno né valori né ideali collettivi, ma solo personali.
La Fisac Cgil ha invece un’altra dignità che è quella delle lavoratrici e dei lavoratori che tutti i giorni si recano sul posto di lavoro, per sostenere con fatica ed impegno il proprio dovere e per garantire la vita dei propri cari e delle proprie famiglie. Saremo sempre da questa parte della barricata, per tutelare i diritti di tutte le persone senza chiacchiere vanesie di chi sparla di ciò che non sa e che non ha mai praticato.
Coordinamento Isp Fisac/Cgil di Roma e Lazio