Le posizioni aziendali continuano ad essere ferme a quelle dell’apertura della trattativa. Anche il Sindacato ha ribadito le sue richieste.
In merito al PVR 2016 abbiamo respinto l’impostazione aziendale e abbiamo richiesto:
- incremento del montante a disposizione,
- Introduzione di un meccanismo di garanzia che consenta il riconoscimento della quota aggiuntiva a tutte le Divisioni in presenza di un risultato positivo di Gruppo,
- erogazione della quota aggiuntiva senza alcuna penalizzazione per le valutazioni “parzialmente in linea”, con la sola esclusione della valutazione negativa,
- erogazione della quota aggiuntiva per tutte le filiali.
In merito alla Mobilità abbiamo chiesto con determinazione, per la difesa delle condizioni di vita dei colleghi, il mantenimento degli attuali 25 km per il trattamento di pendolarismo e la conferma delle previsioni del CCNL in materia di consenso e preavviso.
secondo me dobbiamo difendere con i denti e anche con lo sciopero il tentativo di “liberalizzare” il pendolarismo perché incide direttamente sulla vita e sulla salute di tutti, oltre che inquinare e comportare altri costi sociali non quantificati ma rilevanti. Per di più siamo davanti ad un’azienda che fa dello “smart working” un motivo di orgoglio mediatico, ma lo applica poco e nella concretezza del quotidiano vorrebbe potere spostare fisicamente chiunque. Bisognerebbe aumentare i rimborsi di pendolarismo e concordare in parallelo piccole riduzioni di stipendio per i colleghi che possono e vogliono usufruire del lavoro da casa perché questo sarebbe un trattamento equo e incentiverebbe l’azienda nella giusta direzione.