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La bussola sia l’accordo della cessione a BPER.

Nella giornata di oggi si è svolto il primo incontro relativo al trasferimento del ramo d’azienda, da UBI Banca Spa alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata (BPPB) Scpa, composto da 26 sportelli (di cui 17 filiali con autonomia contabile e 9 punti operativi senza autonomia contabile), che vede interessati 148 lavoratrici e lavoratori distribuiti in 4 regioni italiane. L’operazione si è resa necessaria a seguito della decisione assunta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nell’ambito dell’OPAS di Intesa Sanpaolo su UBI dello scorso anno.

In apertura dei lavori l’Amministratore Delegato di BPPB, dr. Piozzi, ha delineato la storia e il percorso compiuto nel corso degli anni dalla Banca, sottolineando il fatto che la stessa ha già realizzato operazioni di aggregazione e concluso con successo un importante percorso di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale orientato sempre alla piena integrazione del personale.

Partendo da questo assunto, l’AD ha rappresentato le ragioni che hanno motivato la volontà aziendale di compiere l’operazione in oggetto, tra queste l’interesse della banca a volersi radicare con maggiori quote di mercato sui territori interessati dalla cessione degli sportelli, puntando sull’acquisto di filiali che possano rappresentare quei valori e tradizioni di banca popolare su cui si fonda la BPPB.

Come Organizzazioni sindacali abbiamo registrato quanto dichiarato dal dr. Piozzi, e valorizzato il percorso, anche sindacale, compiuto dalla banca per raggiungere i suoi obbiettivi, ribadendo altresì che la cultura dell’integrazione, cui la banca ha fatto riferimento, dovrà essere l’elemento portante anche per questa operazione e dovrà comunque essere agita dalle Parti attraverso garanzie e certezze per l’avvenire delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti in questo delicato processo, rispetto a temi quali la tenuta occupazionale e la valorizzazione delle professionalità.

Abbiamo inoltre ricordato alla controparte tutte le sfide già affrontate, tempo per tempo, dalle lavoratrici e lavoratori impattati da questo nuovo processo di acquisizione, in occasione delle quali i colleghi hanno sempre saputo fronteggiare i cambiamenti, anche significativi, con spirito di responsabilità e dedizione alla professione. Per queste ragioni, riteniamo indispensabile il supporto della Banca cessionaria per affrontare l’impatto con il nuovo contesto lavorativo.

A tal proposito, l’AD ha rassicurato circa il fatto che è loro ferma intenzione integrare le colleghe e i colleghi coinvolti, riconoscendone il patrimonio professionale e valoriale.

Come OO.SS. abbiamo chiesto alle aziende di adoperarsi al fine di evitare la “doppia migrazione informatica: UBI-ISP e successivamente ISP-BPPB”. Pur rendendosi conto della difficoltà, Intesa Sanpaolo ha però descritto questo percorso come “passaggio obbligato”.

Considerata la particolarità dell’operazione, abbiamo chiesto riscontri rispetto alla salvaguardia dei territori in cui operano le strutture oggetto della presente cessione, e che siano assicurate alle colleghe e colleghi che operano nelle filiali interessate risposte certe in merito sia al futuro lavorativo e professionale sia al mantenimento dei diritti collettivi e individuali conquistati nel tempo.

Lo scorso 30 dicembre 2020 è stato siglato un importante accordo di  cessione rami d’azienda da ISP a BPER. In tal senso, riteniamo che tale intesa debba rappresentare anche in questo contesto la base di riferimento normativo delle tutele da garantire.

Milano, 26 gennaio 2021

Segreterie Nazionali e Delegazioni Sindacali Aziendali ISP – UBI – BPPB

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN

 

QUI IL DOCUMENTO IN PDF

 

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