Nell’incontro con l’azienda abbiamo rappresentato all’Azienda la richiesta unitaria di trovare un accordo complessivo e di prospettiva per i lavoratori del Gruppo sui seguenti argomenti: contrattazione di secondo livello, occupazione, riduzione dei costi.
Le risposte dell’Azienda sono state provocatorie e inaccettabili.
Riteniamo grave e inaccettabile l’atteggiamento dell’azienda, che non ha colto il valore delle nostre proposte e ha provocatoriamente presentato una posizione basata solo su pesanti sacrifici per i lavoratori.
Con questa impostazione la Banca alimenta tensioni tra il personale e compromette il dialogo tra le parti necessario in una fase delicata come l’attuale, in cui comunque il Gruppo presenta una situazione complessivamente migliore rispetto al settore.
Di fronte alla gravità del momento riteniamo indispensabile esperire tutte le possibilità di trattativa per cambiare le posizioni dell’Azienda entro i termini previsti dalla procedura contrattuale, la cui scadenza è fissata per il 15 ottobre.
Nel caso in cui la posizione aziendale rimanesse immutata assumeremo tutte le possibili azioni di mobilitazione.
Nei giorni scorsi si è tenuta la trimestrale dell’Area Torino e provincia, alla presenza del Direttore regionale Stefano Cappellari e la partecipazione di Riccardo Saretto Gestore del Personale della Filiale Digitale.
In data odierna l’Assemblea dei Delegati del Fondo Sanitario Integrativo del Gruppo Intesa Sanpaolo ha approvato il Bilancio d’esercizio 2023 che si chiude con un risultato di avanzo di 7 milioni di euro, derivante dall’avanzo della gestione attivi di 13,5 milioni di euro, dal disavanzo della gestione quiescenti di 1,7 milioni di euro, dal disavanzo della gestione mista di 7 mila euro e dal disavanzo della gestione fondo protezione di 4,8 milioni di euro.
Il nostro esperto Nazario Luciani ha aggiornato la 
La nostra esperta Claudia Stoppato ha aggiornato la 
Il nostro nuovo esperto, Edoardo Lagatta, ha completamente rivisitato la Guida CIRCOLO RICREATIVO ALI.
A seguito del recente accordo del 4 luglio, in caso di fruizione del congedo parentale da parte del padre lavoratore dipendente, l’azienda provvederà ad integrare di 10 punti percentuali la quota retributiva in tutti i casi previsti dalla legge (quindi anche le novità introdotte dalla legge di bilancio 2024) per i congedi parentali (vale a dire il 30%, oppure il 60% oppure l’80%), arrivando così al 40%, oppure al 70% oppure al 90% della retribuzione. Tutto questo con decorrenza 1° gennaio 2024.
In Intesa Sanpaolo la fruizione e ancor di più la mancata fruizione di determinati e specifici corsi può avere effetti diretti e molto significativi rispetto all’erogazione del PVR (e dei sistemi premianti e incentivanti in genere) e al completamento / consolidamento dei Percorsi professionali.
sciopero subito! Piantiamola di voler trattare a tutti i costi per andare a elemosinare qualcosa che avevamo già e soprattutto che avevamo ottenuto con lotte e sacrifici nostri e dei colleghi che ci hanno preceduto. Sarebbe bene che tutti i giovani colleghi se ne rendessero conto, e invece di continuare a criticare i sindacati, ritenendoli la rovina della categoria, cercassero di stare uniti e spingere i Sindacati (tutti) ad affrontare delle lotte sapendo di avere alle spalle la forza dei lavorator.
Trovo inaccettabile chiedere ancora ai lavoratori dopo che nel 2011 abbiamo pagato gli amministratori per 261 Consigli o Comitati.(Da Sole 24 ore)
A quando i tagli alle gerarchie?
Quanti direttori generali dobbiamo mantenere? Quanti inutili quadri intermedi?
Concordo con la rabbia e ancora di più con la necessità di incanalarla in un percorso di finalizzazione e non di semplice sfogo. I diritti e le tutele NON sono un fatto acquisito di per sè, ma qualcosa che va riconfermato e “attualizzato” ogni volta che viene msso in discussione, vuoi per arroganza della controparte, vuoi per le difficoltà del contesto, vuoi per qualsiasi altra ragione.
In tutto questo, come ho anche scritto sulla nostra pagina FB, la trattastiva è un atto dovuto (fino al 15 ottobre vige la valenza del periodo di procedura di confronto obbligatorio tra organizzazioni sindacali e azienda in seguito alla riapertura delle trattative post sciopero). Peraltro la trattativa è anche una precisa scelta. Il sindacato ha ragion d’essere non solo in quanto portavoce e amplificatore del malcontento dei lavoratori, ma anche e soprattutto come soggett oin grado di modificare, per via dio trattativa appunto, le posizioni aziendali. Per questo la settimana prossima incontriamo per tre giorni consecutivi l’azienda: per farla recedere dalla inacettabile proposta avanzata. Se non sortiranno i risultati sperati riprenderemo la vertenza.