Si è tenuto oggi l’incontro di aggiornamento sul Progetto Next Way of Working, facendo seguito a quanto rappresentato nel febbraio scorso.
Il progetto dell’Azienda, che parte dalla Governance, prevede la riduzione delle postazioni di lavoro individuali a favore di postazioni utilizzabili a rotazione e spazi comuni e si accompagna a investimenti in tecnologia per la condivisione della documentazione e degli altri strumenti informatici a supporto dell’attività lavorativa. E’ conseguentemente necessaria la prenotazione della postazione.
L’Azienda ha rappresentato degli interventi “Pilota” su 6 aree con nuovi layout che coinvolgono 2000 persone.
Sono interessati gli immobili di Milano Piazza Ferrari, Viale Stelvio e Via Mercato, di Mestre, di Roma Douhet e dei piani 22, 23 e 24 del grattacielo di Torino.
Inoltre l’integrazione del personale ex UBI delle Strutture Centrali di Milano viene effettuata liberando 7 edifici di Milano ex UBI entro novembre, facendo convergere i colleghi su una serie di palazzi in Milano, Sesto San Giovanni e Assago. Su buona parte degli edifici sono previsti interventi immobiliari “Light”.
Rispetto al progetto presentato nutriamo forti perplessità:
- Modifica radicalmente l’Organizzazione del lavoro
- Sposta la centralità dell’attività lavorativa dalla prestazione agli obiettivi, caricando di eccessive responsabilità i colleghi.
- Rischia di comportare uno sbilanciamento eccessivo verso lo smart working a fronte della scarsità di postazioni, è pertanto necessario monitorare attentamente la programmazione e la pianificazione.
- Comporta rischi sul confine tra tempi di lavoro e tempi di vita.
- Nella Rete si sta traducendo in una mera riduzione di postazioni, con conseguente affollamento delle Filiali, che andrà monitorata per verificare che lo smart working venga concesso ai colleghi che lo richiedono.
Come OO.SS. riteniamo fondamentale che l’Azienda si renda disponibile a un reale confronto su un progetto che potrebbe cambiare in modo incontrollato le condizioni di vita e di lavoro dei colleghi.
Conseguentemente sarà importante l’analisi condivisa di quanto avviene nel progetto pilota.
Milano,1 luglio 2021
Delegazioni Trattanti Gruppo Intesa Sanpaolo
FABI – FIRST/CISL FISAC/CGIL – UILCA – UNISIN
Si potrebbero dire tante cose, che sia giusto o sbagliato dipende dal punto di vista. Quello che oggettivamente dimostra assoluta mancanza di intelligenza è la scelta di procedere proprio in questo periodo in cui il rischio di contagio è ancora reale: utilizzare spazi comuni vuol dire favorire contatti prolungati tra persone che di norma starebbero isolate nelle proprie stanze, favorendo di fatto la diffusione del coronavirus.
Tutto giusto, ma, in questo nuovo contesto, lo smart working non dovrebbe più essere economicamente penalizzante per il lavoratore, altrimenti si risulterebbe un mero strumento di riduzione del costo del lavoro (ticket pasto, consumo di elettricità, investimenti strutturali come sedie da ufficio, ecc.).
Buongiorno,
io penso che si debba considerare la possibilità di dare i ticket restaurant anche in smart, come fanno molte realtà sul suolo nazionale, ed aumentare il numero di filiali hub, poichè sono presenti solo in regioni/città dove ci sono già sedi direzionali. Il tema dello smart working è molto complesso, io personalmente lo sto utilizzando al massimo delle possibilità, poichè mi permette di risparmiare molto tempo (e denaro) in viaggio, cercando di regolarmi per il cosiddetto “work life balance” . Andando il 20% riesco ad avvicinare le distanze con i colleghi causate dal lavoro da remoto. Il mio unico timore è che le possibilità di crescita siano più lente, ma confido che la qualità del mio lavoro venga vista sia in presenza che a distanza.
Il tumultuoso cambiamento dell’organizzazione del lavoro è la principale sfida con cui dovremo confrontarci. L’azienda, come sempre, preferisce muoversi in autonomia al di fuori di un vero confronto con il Sindacato, mentre il nostro obiettivo e incidere su scelte che possono avere ricadute anche molto pesanti per i colleghi.
Il tema dello SW è uno di questi – non l’unico -, con tutti gli evidenti benefici per i colleghi che scelgono questa froma di lavoro (quando possono sceglierla), ma con le sue implicazioni economiche più dirette (a incominciare dal riconoscimento dei buoni pasto) e anche con le insidie di carattere sociale e professionale non meno importanti (effetti sullo sviluppo di carriera, rischio di isolamento sociale, difficcoltà a mantenere un corretto equilibrio tra tempo di lavoro e tempo libero, ad esempio).
Occorre procedere rapidamente a un’analisi seria e ampia della trasformazione appena iniziata per poterne contratare fin da subito le opportunità e le ricadute sui colleghi. La FISAC si è già messa al lavoro.
premesso che siamo tutti consapevoli che in questo ultimo anno la possibilità di lavorare in smart working è stata una fortuna… di fatto per l’azienda E’ un mero risparmio di costi e con questa riorganizzazione diventa di fatto obbligatorio.
per quanto riguarda gli spazi trovo ancor più inquietanti le postazioni “individuali” (foto pag 4 delle slides circolate in questi giorni!)
Cortesemente potreste indicarmi quali sono le sedi interessate per Mestre? E come avverranno le prenotazioni? su quale piattaforma?
grazie
I locali coinvolti sono quelli di Mestre RBM.
Le prenotazioni avverranno attraverso un “tool” dedicato realizzato internamente.