
Il bacino complessivo già stabilito dall’accordo 13 luglio é così composto :
- 2800 persone su 2019 e 2020
- 1650 persone su 2021
- 2250 persone su 2022
L’azienda ha ribadito che l’operazione dovrà garantire le 3000 adesioni previste nell’integrazione delle ex Banche Venete.
Abbiamo richiesto un allargamento del bacino previsto inizialmente al fine di dare certezza del raggiungimento di questo obiettivo e per consentire la stabilizzazione dei tempi determinati delle ex Banche Venete.
L’azienda ha accolto la nostra richiesta ipotizzando di allargare anche al 2023 che ricomprende ulteriori 1800 persone, fermo restando i criteri di accesso al Fondo esuberi (prossimità al requisito pensionistico) e il limite dei fondi destinati dal Decreto sulle ex Banche Venete che coprono una permanenza media di 48 mesi nel Fondo esuberi stesso.
Abbiamo richiesto di valutare un ulteriore allargamento del bacino per i colleghi destinatari della Legge 104 per se’.
A fronte di eventuali uscite che dovessero avvenire già entro il 31 dicembre 2017 abbiamo richiesto di trovare soluzioni per la completa erogazione del Lecoip.
La trattativa prosegue il giorno 4 ottobre.
Entro domani l’azienda ci comunicherà l’elenco delle fililali che verranno accorpate con la migrazione procedurale di dicembre (243 Filiali, a cui si potrebbero aggiungere circa ulteriori 50 che sono ancora in corso di valutazione).
Credo che sia sacrosanta la richiesta di salvaguardare il posto di lavoro dei colleghi a tempo determinato. Per quanto concerne l’eventuale adesione dei colleghi ISP al fondo credo anche che non sia esagerato richiedere almeno il riconoscimento economico corrispondente dell’attualizzazione del prossimi contributi aziendali al fondo pensione integrativo così come previsto, se non sbaglio, dall’accordo del 2013.
ancora un piccolo colpetto e andranno anche quei poveretti che andrebbero nel 2024 🙂
perchè allargano anche a quelli del 2023 visto che i 3.000 li raggiungono quasi tutti con il 2019 e 2020. Evidentemente temono che molti rinunciano
Credo sia un dovere del sindacato battersi assolutamente per inserire anche i colleghi che maturano il diritto entro il 2024, questo sarebbe soltanto trattare tutti allo stesso modo
e chi matura nel 2018 ???
Per un criterio di equità è doveroso che debbano essere inseriti anche i colleghi che maturano il diritto entro il 2024
Se le adesioni fossero molto più numerose di quanto richiesto si saranno particolari criteri di selezione?
Non dimenticatevi di quelli, come me, che hanno già aderito al protocollo 1° febbraio 2017 pensionamento entro dicembre 2018, e che in questo caso uscirebbero dall’azienda dopo quelli che vanno in esodo nel 2018 e che hanno diretto al pensionamento nel 2019 e oltre.
buongiorno, l’ipotesi di allargare la platea alla scadenza 2023 è forse un modo di accogliere tutte le domande .In questo modo tutti sarebbero accontentati, ma ovviamente, per motivi economici , il tempo di permanenza in esodo sarebbe più corto.
Grazie
Sono pienamente d’accordo con il collega Roberto, dal momento che lo spostamento della data al 2023 all’esodo per i colleghi di Intesasanpaolo mi sembra più una volontà aziendale che una cosa imposta daii’Europa come paventato. Per tanto trovo serio da parte di tutti i sindacati il fatto di considerare la data del 2024 per tutti. Non siamo figli di un dio minore.
La trattativa sugli esodi che stiamo affrontando si è resa necessaria per affrontare gli esuberi nelle ex Banche Venete. Il numero complessivo di 4000 persone è stato suddiviso in 1000 per le ex Banche (numero di adesioni già raggiunto) ed in 3000 per Intesa Sanpaolo. Questi numeri non sono suscettibili di cambiamenti. Abbiamo ritenuto di richiedere l’ampliamento della platea al 2023 per Intesa Sanpaolo, aumentando il numero di chi può fare domanda, in modo da avere certezza di raggiungere l’obiettivo delle 3000 adesioni. Inoltre auspichiamo che in questo modo si possano anche creare le condizioni per salvare l’occupazione dei tempi determinati delle ex Banche.
La trattativa si è appena avviata e proseguirà nelle prossime settimane, unitamente alle altre questioni sul tavolo, per definire tutti i particolari inerenti all’adesione da parte dei colleghi interessati.
Ovviamente vi terremo tempestivamente aggiornati.
PERCHE’ NON PREVEDONO UN INCENTIVO PER GLI ESODATI? O POVERINI LE BANCHE SONO IN CRISI. IN TUTTI I BILANCI CHE HO VISTO OGNI HANNO AUMENTANO GLI UTILI E DI UN BEL PO’ E CONTINUANO SEMPRE AD AUMENTARE DI BRUTTO ANCHE IL CAPITALE SOCIALE. A ME SENZA INCENTIVO MI TOCCA RINUNCIARE A CHIEDERE DI ANDARE PRIMA PERCHE’ DEVO PAGARE IL MUTUO, DEVO RESTITUIRE L’APC. LA RATA DI MUTUO SARA’ ANCHE RIDOTTA RISPETTO AI CLIENTI ORDINARI PERO’ CON 670 EURO IN HOTEL 2-3 STELLE SI FA MEZZA PENSIONE IN DUE PER 1 SETTIMANA O SI COMPRA PIU’ ROBA DA MANGIARE O TANTE ALTRE COSE (MAGARI SI RIENTRA PRIMA DALL’APC).