Pubblicato il – 30 Settembre 2019


Il Post It del lunedì. MODELLO DI SERVIZIO BDT: L’“EVOLUZIONE” INFINITA (senza tacere del Mainframe)

Nell’incontro del 25 settembre l’Azienda ha illustrato una ennesima ristrutturazione della Rete che, sotto il consueto paravento del termine “evoluzione del modello di servizio”, nasconde cambiamenti importanti e preoccupanti.

Viene mantenuta l’attuale suddivisione nei Territori Commerciali Personal, Retail ed Imprese (a cui si è aggiunta la Filiera Impact che deriva dal passaggio di Banca Prossima in Capogruppo), ma si introdurranno consistenti modifiche a partire da circa metà gennaio 2020.

La clientela viene segmentata in maniera differente; si utilizzano come parametri non solamente le attività finanziarie ma anche altri dati in possesso della Banca come il reddito o lo spending: 

  • Nel Personal verrà gestita la clientela provvisoriamente denominata Upper Affluent, con AFI superiori a 250/500.000 euro oppure reddito netto superiore a 50.000 euro. 
  • Nel Retail viene gestita la clientela provvisoriamente denominata Lower Affluent (AFI superiori a 75/100.000 mila euro o reddito netto 35.000 euro), Retail (AFI inferiori a 75/100.000 euro e reddito netto inferiore a 35.000 euro) ed Aziende Retail (restano invariati i criteri attuali).

La prima importante conseguenza di questa scelta è un significativo passaggio di clientela dal Territorio Personal al Territorio Retail.

Un secondo importante cambiamento sono le nuove “regole di ingaggio” commerciali per i diversi segmenti. Solo per i clienti Upper Affluent e Lower Affluent viene mantenuta la “portafogliazione statica” e la “gestione proattiva”, cioè verranno inseriti in modo stabile in uno specifico portafoglio affidato al Gestore Privati. Gli altri clienti Retail saranno inseriti nella “portafogliazione dinamica” di filiale con una “gestione reattiva” da parte dei Gestori (il portafoglio dinamico funzionerà come ora con l’assegnazione mensile di clienti, che possono essere oggetto di campagne oppure se si presentano in Filiale o attivano un servizio in multicanalità).

Il terzo importante cambiamento riguarda la portafogliazione: i clienti, per i quali è prevista una gestione proattiva, non saranno più pesati ma semplicemente contati. Di conseguenza l’Azienda ha dichiarato che i clienti inseriti nei portafogli “statici” diminuiranno rispetto ad oggi e saranno in media:

  • 130 clienti Upper Affluent
  • 180/200 clienti Lower Affluent
  • 250 clienti Aziende Retail (tra affidati e non).

Ovviamente verranno serviti anche gli altri clienti inseriti nel portafoglio dinamico, che sono la massa maggiore: la loro gestione verrà comunque ripartita sui Gestori, sia pure senza un inserimento stabile in portafoglio.

Ai clienti Upper Affluent e Lower Affluent sarà proposto, in base alla loro propensione digitale, di essere seguiti da un Gestore Remoto. I Gestori remoti attualmente operano in 11 sale FOL e in 2 nuclei sul territorio (Roma e Verona): i loro portafogli arrivano fino a 400 clienti.

Tutto questo impianto comporterà un pesante ridisegno del presidio territoriale del Personal, che era costituito al 30 giugno 2019 da 777 Filiali (circa 2.000 punti operativi considerando i Distaccamenti) e che passerà a circa 400 Filiali (circa 1.220 punti operativi considerando i Distaccamenti), con circa 70 Filiali cosiddette a scala in cui saranno presenti almeno 6 Gestori e circa 330 Filiali cosiddette distribuite, organizzate su 2/4 punti operativi limitrofi in ciascuno dei quali siano presenti almeno 2 Gestori. Le Aree Personal saranno ridotte a 45. I Gestori Personal diventeranno circa 3.000/3.500 (rispetto agli attuali 4.750). 

Nel Retail, a causa degli spostamenti di clientela che verranno realizzati fra i Territori Commerciali, aumenterà il numero di Gestori Privati, che al 30 giungo 2019 erano 14.698. L’Azienda al momento non è stata in grado di fornire ulteriori indicazioni. 

Una parte della clientela attualmente Retail, in base alle proprie caratteristiche di terzo settore, verrà contattata per il passaggio alla Filiera Impact. Si prevede quindi un aumento del numero di Filiali e dei Gestori Impact, che vanno ancora definiti.

È confermata la presenza di circa 200 Specialisti Protezione che seguono Personal e Retail.

Non è invece previsto nessun nuovo intervento sul territorio Imprese, che per altro era già stato pesantemente rimaneggiato nel corso di quest’anno.

Piano di chiusura filiali
Le Filiali Retail, che al 30 giugno 2019 erano 3.098, diventeranno 2.770 come previsto dal Piano di impresa. L’Azienda ha però dichiarato che intende raggiungere questo obiettivo già per la fine del 2020. Nel mese di dicembre è previsto l’accorpamento di circa 30/40 filiali (l’elenco dovrebbe essere fornito nel mese di ottobre).

Riorganizzazione nelle Direzioni Regionali
L’Azienda ci ha anche informato sulla stato di avanzamento della riorganizzazione nelle Direzioni Regionali relativamente agli Specialisti CTPS e Pricing (ne avevamo parlato in coda a questa news):

Sono stati definiti nuovi riporti gerarchici per:   

  • Specialisti Protezione: riportano alla Direzione Marketing Privati
  • Specialisti Estero: riportano al Direttore Commerciale Imprese
  • Specialisti Agricoltura: riportano al Direttore Commerciale Retail
  • Specialisti Innovazione: riportano al Direttore Regionale.

Complessivamente si tratta di circa 650 colleghi che cambiano unicamente il riporto gerarchico ma non l’attività.

Per la restante parte del CTPS e per le attività di Pricing si costituiranno dei “centri di eccellenza”. La collocazione sul territorio di questi centri di eccellenza verrà definita nelle prossime settimane, senza comportare mobilità territoriale per i colleghi coinvolti. L’Azienda ha comunque dichiarato che questo efficientamento dovrebbe consentire di recuperare circa 150 risorse FTE da adibire alla Rete.

Come FISAC/CGIL riteniamo che questa ennesima riorganizzazione presenti molti aspetti preoccupanti.

  • Le sempre più frequenti riorganizzazioni colpiscono ancora una volta i lavoratori della Rete togliendo certezze e impedendo il consolidarsi di un approccio stabile al cliente. Questo somma ulteriore stress a quello già dovuto alla carenza di personale ed alle pressioni commerciali. Parallelamente anche il continuo spostamento coatto dei clienti da una filiale all’altra, da un punto di riferimento all’altro, da un approccio commerciale all’altro produce spaesamento e finisce con l’aumentare la diffidenza e l’insoddisfazione della clientela. L’Azienda non potrà sottrarsi alle sue responsabilità rispetto a scelte che rendono sempre più difficile il lavoro dei colleghi e di conseguenza il raggiungimento dei risultati.
  • Lo spostamento di colleghi fra Territori Commerciali potrebbe incidere sulla loro condizione professionale e sui percorsi di carriera in essere. Ovviamente la salvaguardia della professionalità dei colleghi e dei percorsi di carriera è al centro della nostra attenzione e delle nostre iniziative negoziali.
  • Il carico di lavoro non viene attenuato ma semplicemente redistribuito: non è una soluzione sufficiente.
  • Prosegue la desertificazione del territorio con la chiusura di Filiali in modo ancora più accentuato e una fascia sempre più grande di clientela corre il rischio di venire progressivamente abbandonata in quanto ritenuta “non redditizia”. La politica aziendale di ricerca sempre più feroce di una presunta efficienza rischia di minare gravemente l’efficacia del duro lavoro dei colleghi. 

Anche alla luce delle gravi preoccupazioni che derivano dalle nuove decisioni prese dal Gruppo, come FISAC/CGIL ribadiamo che il confronto intrapreso in queste settimane sulle troppe questioni aperte in Intesa Sanpaolo (ne avevamo parlato qui) dovrà necessariamente garantire risultati concreti e positivi per tutti i lavoratori.
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IPOTESI DI ESTERNALIZZAZIONE DEL MAINFRAME

A margine dell’incontro del 25 settembre abbiamo anche chiesto chiarimenti all’azienda in merito alle notizie circolate in DSI a Parma ed a Moncalieri, circa una possibile esternalizzazione della Gestione Operativa Mainframe a partire da giugno 2020.

L’azienda ha dichiarato che non è stata assunta alcuna decisione, ma sono in corso valutazioni su affidare all’esterno attività a basso valore aggiunto e in parallelo internalizzare attività a maggiore contenuto professionale. Qualunque decisione venisse assunta verrà preventivamente illustrata al Sindacato

Come FISAC CGIL ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a qualunque forma di esternalizzazione, anche alla luce delle richieste presentate nella piattaforma per il rinnovo del CCNL.

Inoltre ricordiamo che il rispetto delle norme contrattuali e dei diritti di informativa sindacale non sono un “optional” ma sono parte integrante di corrette relazioni industriali.

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