La figura del Mobility Manager è stata introdotta in Italia dal DECRETO DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE del 27 MARZO 1998 (cosiddetto Decreto Ronchi). In estrema sintesi tutte le aziende con più di 300 dipendenti in un’unica sede (o con 800 dipendenti su più sedi) devono nominare un Mobility Manager. I riferimenti normativi sono:
- Decreto Ronchi Marzo 1998 (Mobility Manager Aziendale)
- Decreto Ronchi Dicembre 2000 (Mobility Manager d’Area)
Anche quest’anno Intesa Sanpaolo ha presentato alle Amministrazioni Comunali i Piani spostamento casa-lavoro (PSCL) mediante i quali la banca si impegna a proseguire nel percorso avviato sin dal 2009 per identificare soluzioni che consentano di coniugare la sostenibilità economica, il benessere delle persone e la vivibilità delle nostre città.
Lo scorso anno, è stata effettuata un’indagine di mobilità per le piazze di Bari, Montebelluna e Vicenza, le ultime incluse in adempimento a quanto previsto dal Decreto Ronchi, con l’obiettivo di approfondire quelle che sono le abitudini di spostamento dei colleghi che vi lavorano e per individuare le eventuali aree di miglioramento sulle quali focalizzare l’attenzione nel prossimo periodo.
I risultati dell’indagine sono stati utili per la stesura dei Piani spostamento casa-lavoro, così come i preziosi contributi dei Referenti Territoriali della Mobilità, che rappresentano un punto di ascolto fondamentale delle esigenze dei colleghi e l’Associazione dei Lavoratori di Intesa Sanpaolo (ALI), che con numerose iniziative, ha contribuito a rafforzare l’impegno del Gruppo diffondendo la cultura della mobilità sostenibile.
Qui di seguito i PSCL di:
- Bari- Piano Spostamento Casa Lavoro 2019
- Bologna– Piano Spostamento Casa Lavoro 2019
- Firenze– Piano Spostamento Casa Lavoro 2019
- Milano e Assago– Piano Spostamento Casa Lavoro 2019
- Moncalieri– Piano Spostamento Casa Lavoro 2019
- Montebelluna– Piano Spostamento Casa Lavoro 2019
- Napoli– Piano Spostamento Casa Lavoro 2019
- Padova e Rubano– Piano Spostamento Casa Lavoro 2019
- Parma– Piano Spostamento Casa Lavoro 2019
- Roma– Piano Spostamento Casa Lavoro 2019
- Torino– Piano Spostamento Casa Lavoro 2019
- Vicenza– Piano Spostamento Casa Lavoro 2019
Per maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio Welfare della Direzione Centrale Affari Sindacali e Politiche del Lavoro scrivendo a mobility.management@intesasanpaolo.com o telefonando al numero 02/87937128.
.
Siamo sicuri che all’azienda interessi la mobilità sostenibile?
Qui in Liguria sono stati spostati circa 250 colleghi con la scusa dell’ennesimo “nuovo modello”.
Come noto in Liguria sia per conformazione che per fragilità territoriale non è proprio agevole spostarsi:
Se poi si aggiunge che colleghi over 60 sono stati spostati nell’arco della riviera fino a 25 Km da luogo lavorativo originario siamo all’ossimoro delle intenzioni aziendali.
L’idea che la mano destra non sa cosa faccia la sinistra è sempre più forte.
O forse c’era da promuovere a manager qualche figura rimasta fuori della recente riorganizzazione?
Siamo sicuri che all’azienda interessi in via del tutto prioritaria la massimizzazione dei suoi profitti, come per qualsiasi altra società per azioni. Peraltro l’introduzione del mobility manager è un obbligo di legge e quindi che interessi o meno, era obbligata ad adeguarsi. Detto questo non si può negare che – dati alla mano – si stiano facendo dei tentativi di intervenire concretamente anche sulla riduzione delle emissioni. Abbiamo analizzato un po’ più nel dettaglio la questione nei commenti in coda a questa news.
Ringrazio per il chiarimento ma non ho ben capito se mi ha risposto un mio delegato sindacale o un esponete aziendale.
Beh, che una SpA abbia come suo prioritario e assoluto obbiettivo la massimizzazione dei profitti, ormai lo dicono soltanto i sindacalisti e nemmeno tutti. Gli esponenti aziendali, come li chiami tu, preferiscono raccontare solo di quanto bene facciano alla comunità. La differenza tra i comunicati sindacali che trovi sul nostro sito e un video aziendale come questo non è così difficile da individuare, con il massimo rispetto per tutta l’ironia del mondo, si intende. Noi peraltro non abbiamo nessun problema a dirla (la roba dei profitti come priorità aziendale), perché è cosa nota che se non si conosce (e riconosce) la realtà per quello che è, diventa difficile anche solo provare a cambiarla. La verità è rivoluzionaria, dicevano. E le iniziative sindacali per il contenimento della mobilità non saranno certo rivoluzionarie, ma sono cosa decisamente distante e confliggente con la visione aziendale.
Ribadito questo – peraltro ovvio – concetto, e proprio perché siamo nella fiera dell’ovvio, rimane il fatto che se ci sono delle iniziative – certamente collaterali, persino marginali – che vanno nella direzione giusta secondo noi sarebbe sbagliato non portarle a conoscenza di chi può usufruirne.
Grazie a te per l’attenzione.