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In avvio della stagione invernale ed in seguito alle numerosissime segnalazioni che sono pervenute dalle Filiali e dagli Uffici, gli RLS della Direzione Emilia-Romagna e Marche, hanno richiesto un incontro alla competente struttura di Tutela Aziendale al fine di stabilire un punto sulle accensioni e sulle situazioni di guasti e di malfunzionamenti degli impianti. All’incontro era presente, in quanto titolare della struttura competente, la Responsabile della Direzione Immobili per la macro direzione regionale.
E’ stato illustrato il piano di accensione e di avvio con la relativa pianificazione.
Nel prendere atto delle informazioni e delle caratteristiche tecniche dell’impiantistica, gli RLS hanno rilevato una serie di disagi che, oltre a prorogare le date di effettiva accensione, hanno creato forti disagi a carico dei colleghi. Tali disagi si ripercuotono, a loro volta, sullo stato di molte filiali, esponendo i lavoratori ad un ulteriore stress climatico, contribuendo ad incrementare potenziali situazioni di stress c.d. “lavoro-correlato”.
Invitando quindi tutti gli attori coinvolti ad un puntuale presidio del benessere climatico, come già avvenuto durante la stagione estiva, gli RLS hanno proposto di indire, quanto prima, una riunione consultiva con i CTPAR, la Direzione Immobili, Tutela Aziendale e soprattutto con i Preposti.
Questi ultimi, in virtù delle specifiche incombenze previste, sono in possesso di tutti i riferimenti necessari per gestire casi di emergenza dovuti a malfunzionamenti degli impianti che inibiscono lo svolgimento dell’attività in presenza.
Ribadiamo quindi che, qualora venisse meno la vivibilità ambientale dei locali, il Preposto, sentite le competenti funzioni, deve valutare il proseguimento o meno dell’attività produttiva in presenza.
Gli RLS, come in precedenti occasioni (es. eccesso di calore), hanno ribadito che, in tali casi (che potremmo definire di emergenza climatica), il lavoratore esposto al rischio termico, onde evitare il caso di potenziale malattia, può richiedere di lasciare la propria postazione lavorativa proseguendo l’attività in regime di smart working o in analoga forma.
Resta intollerabile vedere ancora lavoratori costretti ad indossare cappotti o guanti sul posto di lavoro.
I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Emilia Romagna e Marche
LEGGI –> ANCORA DISAGI
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