Abbiamo ribadito la nostra richiesta che i colleghi dei punti operativi/uffici in cui l’azienda sperimenterà la chiusura in alcune giornate di ponte e/o nella settimana di ferragosto, qualora non interessati a fruire ferie, possano:
- svolgere la propria attività presso altre filiali limitrofe/uffici per permettere anche una più agevole predisposizione dei piani ferie nei punti operativi che rimarranno aperti,
- svolgere attività formativa da casa (smart learning).
Abbiamo inoltre richiesto per una corretta pianificazione delle ferie:
- l’orario delle filiali flexi durante il periodo estivo,
- la chiusura delle filiali flexi in alcune giornate di sabato (31 marzo, 3 novembre e 29 dicembre),
- la comunicazione anche ai colleghi che cesseranno il 30 giugno per accesso al fondo esuberi.
Come Fisac abbiamo ribadito la necessità di una tempestiva risposta da parte dell’Azienda su tutte le questioni poste prima della chiusura della predisposizione dei piani ferie.
Non si tratta di un commento, ormai mi sembra del tutto superfluo. E’ solo il tentativo di capire, meglio tentare di far capire ai colleghi interessati, se e quando sarà loro comunicata l’uscita ex accordo. Mi risulta, infatti, che anche chi viene dato per uscente ad Aprile, e per ciò viene in qualche modo già “sostituito o affiancato nelle mansioni”, ancora non abbia ricevuto alcuna comunicazione in merito. A maggior ragione, quelli che rientrano, sempre ex accordo, nell’uscita di Giugno. Ma non è proprio possibile fare altrimenti? Davvero non è possibile? Davvero non si riesce ad ottenere dall’azienda un comportamento, sia pure leggermente, più rispettoso delle esigenze di colleghi che hanno scelto, liberamente, di lasciare il lavoro? In queste terre, che sono per tradizione terre di roccia e di marmo, di anarchia e solidarietà, si usa spesso l’arma dell’ironia e si fa ricorso, spesso, anche ad una certa vis polemica, che può risultare “offensiva” verso chi non ci conosce ( e non è certo tenuto a farlo!). Mi scuso, ci scusiamo, se eventualmente ciò si fosse verificato. Ma davvero occorre aspettare “il 29 febbraio ” di un anno non bisestile per ricevere una semplice mail?
Come abbiamo avuto modo di riferire, contrattualmente l’azienda è tenuta alla comunicazione delle uscite 30 giorni prima delle medesime, ma si era preso l’impegno di comunicare entro febbraio le uscite di aprile e giugno. Avevamo poi specificato che probabilmente tale comunicazione sarebbe slittata in avanti di alcuni giorni.
Ieri sono iniziate ad arrivare le mail con le uscite di aprile e oggi dovrebbe completarsi l’invio realtivo a tale data. A seguire prossimamente, come da nostro sollecito, ci sarà l’invio relativo alle uscite di giugno.
Buongiorno, volevo sottolineare che in questo piano chiusure, probabilmente molti aspetti non sono stati tenuti in considerazione. La filiale di San Maurizio D’Opaglio , ad esempio, rimarrà aperta, mentre le 4 filiali limitrofe chiuderanno. Questo comporterà che in giornate festive, dove già alcuni colleghi avevano programmato ferie , ricadrà tutto su una filiale ( che al massimo , visto le postazioni disponibili, è di 8 persone). Direi assurdo . Prendete pure nota, che dopo aver fatto straordinari, essere stati affiancati per un periodo troppo breve per poter vedere il necessario, aver subito le lamentele di molti clienti per i disagi, dovremo subire anche questa.
La sperimentazione dovrebbe servire proprio a verificare la sostenibilità concreta di quanto viene studiato a tavolino. Peraltro, come avrai visto, le nostre richieste peraltro non vanno solo nella direzione di accontentare le legittime aspettative individuali dei colleghi, ma anche di garantire una qualità complessiva del lavoro. Certo la fase di migrazione e integrazione tra aziende non è mai semplice e i diguidi per i clienti si sommano alle difficoltà per i colleghi. Ma questo è un fatto – grave, contestato e rispetto al quale siamo intervenuti – che di per sè non è in correlazione con la sperimentazione di una revisione del sistema distributivo.
Non mi torna un discorso: chiedete, tra l’altro, che l’azienda dia comunicazione ai colleghi che usciranno in esodo il 30/6. Ma in un comunicato sindacale del 10/01/2018 non si diceva che entro il 28/2/18 tale comunicazione sarebbe comunque arrivata sia a chi esce il 30/4 che a chi esce il 30/6?
Abbiamo risposto poco sopra.
Questo continuo slittamento dei tempi di risposta (prima entro febbraio, poi entro domani ma solo per chi uscirà a ad aprile….) mi fa pensare che queste famose “liste” siano oggetto continuo di rimescolamento da parte dell’azienda, a seguito di influenze e sollecitazioni da più parti per fare entrare (o uscire) nominativi…
Ci può essere qualcosa di vero nel mio sospetto?
Comunque mi associo alle lamentele comuni, è molto stressante e molto poco stimolante dal punto di vista lavorativo non sapere ancora, a marzo, se dovrò lavorare ancora fino a giugno, oppure fino a dicembre, oppure fino al 2019…
Purtoppo è molto più credibile (anche se in fin dei conti meno tranquillizzante) che gli slittamenti in questione siano imputabili alla disorganizzazione aziendale piuttosto che a una sua gestione razionalmente malevola. Quello che possiamo confermare è che le uscite seguiranno il calendario che abbiamo condiviso in molte rispsote alle news precedenti, ovvero uscite entro il 2018 per tutti coloro che maturano il proprio diritto entro il 2021, entro il 2019 per coloro che maturano il diritto nel 2022 ed entro il 2020 per coloro che maturano il diritto nel 2023.
Ed i disabili che hanno chiesto una prelazione, in virtù della famosa lettera a latere, che speranze hanno di uscire a Giugno?
L’inserimento nelle finestre di uscita viene definito di concerto tra la Funzione Centrale del Personale e quelle locali, che sono state coinvolte specificamente sulla gestione individuale degli “anticipi” sulla base dei diversi livelli di gravità. Le verifiche devono quindi essere fatte caso per caso, contattando le strutture sindacali sul proprio territorio.
Ma le strutture sindacali sul territorio hanno già le “liste” dei nominativi che usciranno a giugno? E ci sono aggiornamenti in merito ai tempi di comunicazione agli interessati, slittati da febbraio?
No, non le hanno ancora. Ma possono “interagire” con le gestioni decentrate del personale, per verificare se queste ultime hanno provveduto a “confermare” alla Direzione centrale le situazioni di gravità presenti sul loro territorio.
Scusate il disturbo (e se cambio un po’ argomento). SI sta aprendo un dibattito sulla possibilità di codificare l’assenza di lunedi’ 26/2 (x neve) come congedo straordinario. Per esempio i dipendenti del comune di Roma lo chiedono per analogia con le scuole chiuse. Immagino che noi non abbiamo possibilità. vero?
Il nostro contratto non prevede un diritto automatico in questo senso. Esiste invece la facoltà in capo alle Direzioni di Area di riconoscere permessi retribuiti a fronte della dimostrata e assoluta impossibilità di raggiungere il proprio posto di lavoro per cause oggettive indipendenti dal lavoratore. Poiché si tratta di una facoltà (e non di un obbligo) che viene valutata caso per caso, ti consigliamo di prendere contatto con la tua struttura sindacale di riferimento per gli approfondimenti del caso.
Vorrei chiedere in merito alle finestre di uscita relative agli esodi. la finestra di uscita e’ calcolata con le regole attuali ( es. pensione c.d anticipata 42 e 10 mesi per gli uomini) o con i correttivi che saranno via via introdotti dalla riforma Fornero? Ed inoltre, e’ assolutamente esclusa la possibilita’ di uscita prima della finestra nel rispetto del limite massimo che verrà comunicato individualmente? Grazie in anticipo
Il diritti pensionistico lo calcola e certifica individualmente l’INPS e non l’azienda: questo tra l’altro è uno dei motivi del protrarsi delle verifiche individuali in corso, come abbiamo avuto più occasioni di ribadire. E l’INPS certifica il diritto pensionistico individuale calcolando tutti gli allungamenti attuali e previsti per il futuro sulla base della cosiddetta “speranza di vita” della legge Fornero. Invece le finestre di ingresso nel Fondo le stabilisce l’azienda e non sono ulteriormente negoziabili. Anche questo aspetto è stato ampiamente discusso nei commenti alle news precedenti sul’esodo a cui rimandiamo per tutte le questioni inerenti.
Buongiorno a tutti, è veramente assurdo e assolutamente non corretto che si pensi alle chiusure di Dicembre per alcune filiali e poi non ci si preoccupi di chiudere le filiali flexi il sabato di Pasqua! Sabati peraltro inutili sempre… se non per attività spicciole.
Inoltre sostengo fermamente che la legge sia uguale per tutti: quindi smettiamola di generare solo confusione con orari e chiusure differenti per ogni punto operativo (addirittura diversità nella stessa filiale tra filiale retail e personal). Che si ristabilisca un orario standard e uguale per TUTTI, state pur sereni che i clienti ci ringrazieranno!!!
Il ripensamento delle aperture “estese” fa parte delle richieste che abbiamo preserntato all’azienda.
COME DEVO FARE PER SAPERE SE LA MIA FILIALE DI SENAGO MILANO FARA’ ORAIO RIDOTTO NEL PERIODO ESTIVO E DA QUANDO A QUANDO, GRAZIE PER LA RISPOSTA
Abbiamo chiesto che gli orari estivi vengano comunicati entro i termini di redazione del piano ferie. Non appena disponibili li comunicheremo.
Ciao,
Non ho capito una cosa: i gg di chiusura delle filiali decise dall’azIenda decurtano i gg di ferie?
I giorni di chiusura dei punti operativi, qualora l’azienda non conceda la possibilità di lavorare presso un altro punto operativo, dovranno essere giustificati dai colleghi – a loro scelta – con ferie (eventualmente a ore), PCR, Banca delle ore, Sospensione volontaria o qualsiasi altra forma di assenza retribuita o non retribuita prevista dal Contratto Nazionale o da quello di Secondo livello.