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Raccontare ciò che sta accadendo in Rete attraverso un volantino, unico strumento che noi sindacalisti sul territorio possiamo usare in totale autonomia, diventa sempre più complicato…
Isp è diventata la rappresentazione plastica dell’Italia commissariata di oggi che non funziona.
Isp non risponde ai rappresentanti dei lavoratori quando pongono quesiti sul funzionamento della banca, sull’organizzazione del lavoro, su salute e sicurezza.
Isp sta allevando una generazione di capi scelti e promossi secondo due soli criteri: chi vende di più, e chi ubbidisce senza fiatare. Ci attende un futuro nel quale, a comandarci, saranno per la maggior parte incompetenti kamikaze.
Isp non riconosce più il valore delle persone: le cataloga attraverso un complicato sistema di valutazione, pressoché impossibile da comprendere e contro il quale è inutile ricorrere in quanto si ha torto a prescindere, e nella peggiore delle ipotesi le getta in pasto al bipolarismo del Capo area di turno
Isp lascia in stato di totale abbandono i dipendenti assegnati a nuovi incarichi o di provenienza UBI: non li forma adeguatamente e assegna loro portafogli spropositati, con l’unica ovvia conseguenza di far ricadere sul lavoratore la responsabilità dei frequentissimi malfunzionamenti del sistema e la gestione della rabbia del cliente Isp lascia le filiali sottodimensionate, inducendo i dipendenti a prestazioni lavorative oltre lorario di lavoro, quando con ogni evidenza servirebbe un deciso potenziamento della Rete
E la lista potrebbe continuare, ma tutte queste problematiche, hanno un comune denominatore.
Tutti sono ormai in balia degli eventi: dal top al middle management, giù giù fino all’ultimo dei capi nessuno è più in grado di infondere fiducia a dipendenti sempre più demoralizzati nell’affrontare il lavoro quotidiano.
E noi sindacalisti lo percepiamo sempre più: negli ormai rari incontri trimestrali così come nel paradossale comitato di consultazione, dove abbiamo inutilmente cercato di confrontarci con una controparte che non prova nemmeno a giustificare la drammatica situazione attuale fatta di scelte illogiche e votate esclusivamente agli utili di brevissimo termine.
Quindi, per supplire alla propria incapacità gestionale, all’azienda rimane una solo strada: coltivare dei novelli Tiranni in erba, pensando che con l’aggressività verbale, la sottomissione dei lavoratori e le minacce si possa risolvere qualcosa.
Imperia 23/06/21
Fabi – Fisac CGIL Intesa Sanpaolo – provincia di Imperia

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