Da mesi la stampa riporta notizie circa le trattative in corso per la cessione da parte di IntesaSanpaolo della piattaforma di gestione degli NPL. Tutti i Sindacati del Gruppo hanno espresso la totale contrarietà all’ esternalizzazione di questo comparto.
Secondo la stampa il Partner della nuova società, di cui IntesaSanpaolo dovrebbe detenere il 49%, potrebbe essere Lindorff/Intrum Justitia. Questo Gruppo scandinavo per la gestione dei servizi di credito nasce da una fusione a giugno 2017 e fino ad oggi ha portato avanti nel nostro Paese alcune operazioni per qualche centinaio di milioni di euro.
Ora dovrebbe acquisire un portafoglio di 12 miliardi di crediti deteriorati di IntesaSanpaolo. Sempre la stampa si prodiga ad illustrare la “fiction” quotidiana per il reperimento di tale cifra, che evidentemente il Partner non possiede. Gli affezionati lettori di quotidiani finanziari si stanno appassionando molto.
I nostri colleghi di ISGS del Recupero Crediti, che L’Azienda vorrebbe cedere assieme ai crediti, si sono invece preoccupati di più alla notizia che Lindorff/Intrum ha annunciato a Febbraio il licenziamento per motivi organizzativi di 449 lavoratori in Spagna.
Per un po’ si era anche parlato di un interesse da parte del Gruppo cinese Cefc, il cui Socio fondatore e imprenditore parrebbe sfortunatamente essere incorso in seri guai giudiziari in patria (fonti 24 ore e Reuters).
Dei bei Partners spregiudicati per la Banca #1 in Europa.
La domanda di oggi è: ma siamo proprio sicuri?
Mi sono avvicinata di recente al movimento DIEM 25, anche a seguito della lettura del libro
Una modesta proposta per risolvere la crisi dell’euro
Yanis Varoufakis
nel quale viene proposta, come soluzione alla crisi del settore bancario, la possibilità di europeizzare le stesse.
Mi sembra una soluzione preferibile a politiche di licenziamenti e tagli dei salari.
Il tutto nell’ottica una reale democratizzazione della zona EU