Come noto, attualmente i colleghi hanno diritto di fruire di 8 giorni annui di Formazione Flessibile, ovvero svolta da casa. Si tratta di un diritto, non di una concessione: i colleghi che desiderano utilizzare questa modalità di formazione lo possono fare, previa programmazione e senza che i Responsabili possano subordinare questo diritto a divieti, obiettivi, “reperibilità” o altri vincoli più o meno fantasiosi.
La normativa a questo proposito è molto chiara e anche l’impostazione generale aziendale va nella direzione di favorire il ricorso a questa modalità. Ne è la prova il recente accordo sul PVR riferito al 2025 in cui si è posto l’incremento delle ore di formazione flessibile effettivamente fruite come uno degli obiettivi per l’erogazione del Premio.
Quando però si vanno ad analizzare i dati sull’effettivo ricorso a questo strumento, si vede come l’anno scorso i giorni medi fruiti dai colleghi siano stati decisamente al di sotto del 50% e nella nostra Direzione Regionale (quella con la percentuale di fruizione più alta tra tutte) si sia arrivati solo a 3,9 giorni annui.
Insomma, come al solito, la strada per passare dalle intenzioni ai fatti è di per sé lunga e tortuosa.
Ma la cosa veramente preoccupante è che negli ultimi mesi, proprio nella nostra Area, si stanno verificando vari episodi piuttosto incresciosi. Alcuni Direttori invece di favorire il pieno ricorso alla Formazione Flessibile la stanno ostacolando in vari modi. La concessione (che ripetiamo: concessione non è) in taluni casi viene legata al raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, in altri viene accompagnata dalla richiesta di inviare foto (proprio fotografie, non avete letto male) che certifichino l’attività svolta. Notevolmente diffusa è poi l’abitudine di contattare i colleghi in formazione per chiedere la gestione di pratiche o clienti. E se i colleghi vengono raggiunti perfino a casa, che cosa mai potrà succedere durante la famosa formazione in modalità protetta in Filale?
La formazione è una cosa seria e, ogni giorno che passa, indispensabile. Indispensabile per i colleghi che devono affrontare obblighi e trasformazioni e indispensabile per l’azienda che non può immaginare di dare stabilità ai propri risultati senza persone motivate e competenti. Le dichiarazioni dei vertici aziendali e delle Gestioni del personale sembrano assolutamente consce di questa sfida (per una volta una parola non a caso) e anche gli investimenti sono oggettivamente cospicui. Ma quando si tratta di agire nel concreto le belle dichiarazioni svaniscono come neve al sole e i comportamenti peggiori dilagano.
Ulteriori sbandamenti su questo tema sarebbero davvero inaccettabili e non solo per il Sindacato: dovrebbero preoccupare altrettanto se non di più l’Azienda. Ci aspettiamo quindi una rapida e percepibile correzione di rotta.
COORDINATORI FISAC/CGIL
AREA TORINO E PROVINCIA