La Fisac Cgil e la Cgil presentano il Manifesto per la Buona Finanza. Ecco i sette punti riassuntivi delle proposte (dettagliate negli slide che trovate in coda):
- Completare l’unione bancaria europea, revisione del Bail in e degli stress test con valutazione dei derivati.
- Nuovo modello di banca al servizio del paese per dare credito all’economia reale: bad bank per liberare risorse, separazione tra banca commerciale e banca d’affari e nuovo modello di banca proposto unitariamente da tutti i sindacati del credito.
- Difendere l’occupazione confermando le modalità sin qui utilizzate nel settore e nei gruppi: utilizzo volontario del fondo e piani di assunzione dei giovani
- Contrasto alle politiche commerciali indebite per costruire un protocollo tra le parti su vendite sostenibili e organizzazione del lavoro. Codici etici di condotta e contrattazione di tutto il salario superando gli incentivi alla vendita unilaterali, valorizzando le esperienze già fatte nei gruppi a partire da ISP, Unicredit e MPS
- La CONSOB si è dimostrata inadeguata e deve ripristinare gli scenari probabilistici. Black list di alcuni prodotti finanziari ad alto rischio (no obbligazioni subordinate a famiglie e pensionati) e semplificazione delle informazioni alla clientela nell’ambito delle regole europee
- Per quanto riguarda Banca d’Italia vanno superati alcuni limiti, confermandone il ruolo vanno attribuiti ulteriori poteri: rimozione dei vertici delle banche. Si deve intervenire su governance e partecipazione nelle banche
- Legalità: più moneta elettronica e meno contante; equità: riduzione dei compensi percepiti dal top management
Già nel 2013 con il “Manifesto per la buona finanza” il sindacato di Corso d’Italia e la categoria dei bancari erano entrati nel merito del tema che oggi è visto come l’epicentro di tutti i problemi. Il prossimo 19 febbraio la FISAC e la CGIL presenteranno alla stampa le proposte su finanza e banche. Bail in e bad bank sono le parole anglofone più pronunciate in queste ultime settimane. Cosa sono? Che fare? Le proposte sono sette e hanno a che fare tanto con l’Europa quanto con il Parlamento italiano, con il Governo, con Banca d’Italia e con la CONSOB. Una proposta complessiva che vuole tutelare i lavoratori ed i risparmiatori, soggetti che navigano sulla stessa barca nella tempesta perfetta che dal 2008 colpisce l’economia europea.
Le Slides presentate: Per una Buona Finanza
Analisi di Isrf Lab: Gruppi Bancari – Schede di Sintesi
RITORNO ALLA SOVRANITA’ MONETARIA E’ L’UNICA CHANCE O QUANTOMENO ELIMINARE I PRIVATI DALLA BANCA CENTRALE.L’ABBIAMO FATTO NEL 1992 QUANDO USCIMMO DALLO SME CHE CI STAVA SOFFOCANDO E CI RIPRENDEMMO .
Del 1992 io mi ricordo soprattutto il decreto legge di emergenza che autorizzava a fare nottetempo il prelievo forzoso del 6 per mille sui depositi bancari. Peraltro in quel provvedimento, varato mentre i mercati si accanivano sulla Lira, erano state inzeppate alla rinfusa le misure più svariate. Dall’aumento dell’età pensionabile alla patrimoniale sulle imprese, dalla minimum tax all’introduzione dei ticket sanitari, dalla tassa sul medico di famiglia all’imposta straordinaria sugli immobili pari al 3 per mille della rendita catastale rivalutata. Prelievo sui conti correnti e Isi fruttarono insieme 11.500 miliardi di lire. L’imposta straordinaria sugli immobili, nella migliore delle tradizioni italiane, perse subito il prefisso stra(ordinaria) per diventare semplicemente ordinaria: l’imposta comunale sugli immobili, ovverosia l’ICI, poi IMU solo recentemente revocata.
Sinceramente non rimpango i tempi delle SME (dentro o fuori che si fosse) e delle valute nazionali.
Quello che rimpiango è che in tutti questi anni di valuta unica non si sia riusciti a impiantare una vera politica unica europea (monetaria, ma anche fiscale, sociale, estera, sulla difesa), figlia di un vero mandato democratico di tutto il popolo europeo e non delle istituzioni tecniche.