E’ stata presentata il 18 gennaio a Roma dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nel corso di una conferenza stampa (foto – video), la Carta dei Diritti Universali del Lavoro (testo integrale), ovvero un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori.
Una raccolta di norme destinate a tutto il mondo del lavoro. L’obiettivo è ambizioso: far diventare la Carta una legge d’iniziativa popolare per ridare dignità a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici.
Con il nuovo Statuto la Cgil vuole innovare gli strumenti contrattuali preservando quei diritti fondamentali che devono essere riconosciuti ed estesi a tutti, senza distinzione, indipendentemente dalla tipologia lavorativa o contrattuale, perché inderogabili e universali. Diritti che vanno dal compenso equo e proporzionato alla libertà di espressione, dal diritto alla sicurezza al diritto al riposo, ma anche alle pari opportunità e alla formazione permanente, un aggiornamento costante di saperi e competenze. Per ricostruire un diritto del lavoro a tutela della parte più debole nel rapporto di lavoro.
SONO SICURO CHE LA CONTROPARTE USERA’ QUESTO VOLANTONE PER PULIRSI IL ……….. MAGARI SE LO STAMPATE SU CARTA MORBIDA GLI FATE ANCHE UN GROSSO FAVORE!!!
Guarda, nell’epoca digitale, abbiamo deciso già da alcuni anni di non stamparle proprio più, le cose. Né su carta morbida, né rigida. Stampare inquina e rallenta il flusso di comunicazione.
Quanto al merito. Certamente la controparte non satrà entusiasta delle nostre proposte. Se no non saremmo controparti, ma alleati. Starà a noi far vivere le nostre posizioni, per quanto difficile possa essere. Confido che non tutti si condiderino battuti in partenza, o – peggio – disposti a combattere solo in presenza di una preventiva certezza di vittoria.
Inizia con questa consultazione un cammino che non sarà né breve, né agevole, ma occorre percorrerlo con l’obiettivo di riunificare il mondo del lavoro dopo il diluvio legislativo e la feroce crisi economica.
Auguriamoci di non metterci 18 anni, quanti ne sono occorsi dalla proposta di Di Vittorio del 1952 allo Statuto del 1970.